Dopo Liguria, e Veneto, anche in Lombardia sarebbe opportuno tutelare per legge chi va a caccia. L’auspicio è che anche nella Regione delle “tradizioni” legate alla caccia , nella patria del settore armiero, si possa contare su di una legge che punisca il disturbo volontario della pratica venatoria. "Nelle scorse settimane - dice la nota di Acl - abbiamo assistito allo scempio dei capanni sul Monte Orfano e prima ancora in Valle Sabbia. Dalle campagne della Bassa ci sono giunte segnalazioni di animalisti che con la loro violenza verbale hanno insultato e provocato chi era intento nella pratica della propria passione. Situazioni di questo tipo trovano riscontro anche in altre parti d’Itlaia. Domenica, cosa sempre molto triste da raccontare e commentare, nel parmense è morto un ragazzo di 30 anni per un incidente accaduto durante una braccata ale cinghiale, ma la cosa più squallida è che che sul web gli animalisti hanno inneggiato e festeggiato con enfasi l’accaduto".
Continua Acl: "Se ci è riuscita la Liguria e se ci sta riuscendo anche il Veneto perchè non ci deve provare anche la Lombardia a varare una legge che tuteli il cacciatore? Dobbiamo, noi come associazione per primi, fare capire ai nostri associati che la caccia è un diritto, che da cittadini oniesti dobbiamo denunciare chi ci insulta e chi devasta i nostri appostamenti o che libera i richiamni. Dobbiamo essere uniti, tutti indistintamente, e chiedere alla Regione una legge che ci tuteli e che ci dia garanzie prima che sia tardi. Ma non solo. Vogliamo sapere chi si cela dietro le sigle animaliste che mandano sul territorio uno sparuto gruppo di creduloni imbecilli manipolati, anche perchè è facile pensare che ci sia una strategia e una finalità: quella di farsi eleggere a Bruxelles e trovare una redditizia e comoda poltroncina …. alle spalle dei loro adepti".