Pubblichiamo  di seguito la bozza di Piano di controllo per il periodo 2016 - 2018  delle popolazioni di cinghiale in Toscana in attuazione della legge  obiettivo, attualmente in discussione tra le diverse parti coinvolte.  Ecco come viene presentato dalla Regione in un estratto dalla bozza: 
"Uno degli scopi della Legge è  quello di limitare il ricorso agli interventi di controllo  sugli   ungulati  (ex  art.  19  della  L.  157/92),  che,  per loro  frequenza,   numero   (nell'ordine   delle  decine   di   migliaia    all'anno)   e complessità  di  realizzazione,  rappresentano  uno   strumento  non  più gestibile in termini di impegno, risorse umane ed  economiche coinvolte. 
Tuttavia,  pur  ipotizzando  una  forte   riduzione  degli  interventi,  risulta necessario  prevedere   urgentemente  uno  specifico  Piano  per  l'attuazione del  controllo  nelle  aree  e  per  i  tempi  ove  non  sia  possibile  effettuare  la caccia.    Tale   strumento,   dopo   le   recenti   modificazioni   del   quadro  istituzionale ed il riordino delle competenze, risulta in capo alla  Regione che  ha  ripreso  nella  materia  le  competenze  istruttorie   e  decisionali sinora delegate alle Province.
Rispetto  al   passato,  quindi,  risulta  necessario  uniformare  le  attività  di  controllo  degli  ungulati  su  tutto  il  territorio  regionale   attraverso  un unico   Piano   approvato   dalla   Regione,    che   contenga   le   procedure obbligatorie da attuare da parte dei  soggetti che a vario titolo gestiscono gli  ungulati  selvatici  (ATC,   titolari/gestori  di  Istituti  faunistici,  Uffici regionali  territoriali, Vigilanza venatoria).    
Scopo  primario  del  presente  Piano  è  la  definizione  delle  procedure preliminari  e  dei  metodi  di  attuazione  delle  azioni  di  controllo   da  porre in  atto,  nei  casi  di  necessità,  sulle  popolazioni  di   cinghiale  presenti  nel territorio  regionale.  Tali  azioni  saranno   finalizzate  essenzialmente  alla prevenzione/risoluzione  dei   problemi  di  danneggiamento  causati  dagli ungulati  alle   coltivazioni  agricole  e  alle  attività  antropiche  in  zone  sensibili  (aree  urbane  e  periurbane)  e,  in  sub-ordine,  per  i   danni causati  all'ambiente,  alle  coltivazioni  forestali  ed  alle   altre  specie  di valore  conservazionistico,  nei  casi  in  cui  non   sia  possibile  intervenire attraverso il normale prelievo venatorio.   
Dal punto di vista normativo le attività disciplinate dal presente Piano si inquadrano entro l'art. 19 della 
L.   157/92  e  nel  corrispondente  art.  37  della  Legge  Regionale   Toscana 3/94,  riguardando  prevalentemente  interventi  di  prelievo   (con  cattura e/o abbattimento) in aree, tempi o con mezzi, vietati alla  caccia. Si sottolinea che gli interventi di controllo andranno a  rafforzare, in caso di necessità, i prelievi condotti normalmente  durante i periodi di caccia previsti dall’art. 18 della L.157/92, e  quelli selettivi ulteriori effettuati ai sensi dell’art.  11-quaterdecies,  comma  5,  della  Legge  2  dicembre  2005, 
n. 248, attraverso i conseguenti atti regionali.
Il  presente Piano di controllo avrà validità nel periodo 2016 - 2018 e,  una volta   approvato,   rappresenterà   per   la   Regione   Toscana    la   linea gestionale  ufficiale  sugli  argomenti  in  questione  per   la  redazione  del nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale.
Relativamente   agli  interventi  in  braccata,  il  piano  ha  validità  limitata  all'anno 2016,  al  termine  del  quale,  in  funzione  dei  dati   consuntivi inviati ad ISPRA, potrà essere prorogato per le annualità  successive".