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News Caccia

Ministro Martina. Per i cinghiali serve una strategia


lunedì 1 febbraio 2016
    

A proposito dell'emergenza cinghiali, pubblichiamo l'intervista rilasciata dal Ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina a Gianfranco Fulgenzi per conto di "Caccia e Natura" organo ufficiale di Enalcaccia Nazionale.

Signor Ministro, tra i problemi che sono emersi con sempre maggiore insistenza in questi anni c’è quello della proliferazione incontrollata di alcune specie selvatiche che danneggiano ambiente, agricoltura, fauna. Fenomeno culminato questa estate con il drammatico episodio di Cefalù, che ha visto purtroppo la morte di una persona assalita da un cinghiale: come pensa che si debba affrontare questa situazione che preoccupa molto anche gli agricoltori?

È una situazione della quale ci stiamo occupando con uno stretto coordinamento con il Ministero dell’Ambiente. Vogliamo uscire da un’ottica di emergenza e mettere in campo una strategia di gestione, che punti innanzitutto alla sicurezza delle persone e alla tutela dell’attività agricola. Proprio per questo stiamo coinvolgendo nelle decisioni i portatori d’interesse e le organizzazioni agricole per soluzioni che siano condivise e attuabili. I dati ci dicono che negli ultimi 10 anni c’è stato un aumento importante delle popolazioni di cinghiale e in parallelo dei danni provocati alle coltivazioni. I risarcimenti non possono rappresentare l’unica soluzione possibile, per questo diventa sempre più importante un attento lavoro di prevenzione.

Non sarebbe il caso di cominciare a definire un piano di abbattimenti controllati, come si fa anche in altri paesi? Secondo alcuni bisognerebbe intervenire anche nei parchi e nelle zone limitrofe divenute in molti casi quasi dei territori di “allevamento” per alcune specie.


Servono equilibrio e scelte operative efficaci e realizzabili. Quando dico gestione parlo proprio di questo. Si devono rafforzare i monitoraggi, lavorare sulla base di dati scientifici certi per poi mettere in campo un modello di controllo da condividere con tutti i soggetti che operano sul territorio, in particolare con le Regioni, per avere maggior successo rispetto al passato.

Nel mondo venatorio, ma non solo, anche in quello agricolo, sono in molti a pensare che l’attuale normativa, la legge 157 del 1992, sia ormai obsoleta e che sia tempo di sedersi tutti attorno a un tavolo per adeguarla, insieme, alla realtà attuale. Magari per renderla più europea. È d’accordo?

Dopo vent’anni credo sia opportuno fare il punto della situazione e migliorare gli interventi e gli strumenti legislativi a disposizione. Penso in particolare alla necessità di adeguamento rispetto alle direttive comunitarie sulla tutela della fauna selvatica, tenuto conto delle difficoltà di molte regioni nell’approvare i loro calendari venatori annuali. La legge 157 si poneva obiettivi complessi, dobbiamo verificare dove si può fare meglio, in particolare sui comitati di gestione e sulla necessità di un coinvolgimento più attivo di tecnici faunistici adeguatamente formati.

C’è un paese in Europa che secondo lei potrebbe essere preso ad esempio per quanto riguarda la gestione della caccia e per le leggi che la regolano?

Dobbiamo guardare alle peculiarità della nostra realtà, abbiamo un patrimonio forestale, agricolo e anche faunistico unico e vogliamo proteggerlo al meglio. Credo sia importante concentrarsi per perfezionare il “modello Italiano”. Da noi ci sono esempi dove la legge è stata ben attuata con risultati importanti. Occorre prendere spunto dalle varie esperienze per individuare la migliore soluzione possibile, tenendo però sempre ben presente che le imprese agricole, in particolare quelle zootecniche, devono essere adeguatamente tutelate, perché fare agricoltura nelle aree marginali significa difendere il territorio, proteggere l’ambiente e tutelare la biodiversità, sia animale che vegetale.

Le associazioni venatorie stanno per imboccare una strada nuova: quelle più rappresentative si avviano a dare vita a una Federazione unitaria che raggrupperà quelle riconosciute, pur mantenendo le diverse identità di ciascuna. Come valuta questa decisione? Pensa che gioverà ad una migliore gestione dell’attività venatoria nel nostro paese?

Qui come in altri settori dare unitarietà alla rappresentanza è importante, soprattutto nell’ottica di una collaborazione rispetto ai temi di cui stiamo trattando e che vanno affrontati con un lavoro condiviso.


Maurizio MartinaMinistro a 36 anni

Maurizio Martina è nato a Calcinate (Bergamo) il 9 settembre del 1978. Sposato e padre di due figli. Dopo essersi diplomato all’Istituto tecnico Agrario di Bergamo, consegue la laurea in Scienze Politiche. Nel 1999 è eletto Consigliere comunale, carica ricoperta fino al 2004. Sempre nel 2004 dopo una militanza nell’organizzazione giovanile dei Democratici di Sinistra, viene eletto Segretario della Provincia di Bergamo.
Nel 2006 assume la carica di Segretario regionale dei Democratici di Sinistra in Lombardia. Nel 2007 è tra i fondatori del Partito Democratico. Nello stesso anno, a seguito delle primarie, è eletto primo Segretario del Partito Democratico della Lombardia. Nel 2009, sempre attraverso le primarie, viene riconfermato alla guida del Partito Democratico regionale Lombardo.
Nel 2010 è eletto Consigliere della Regione Lombardia, incarico riconfermato nelle consultazioni popolari del febbraio 2013. Durante i mandati di Consigliere regionale Lombardo è stato componente della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Attività Produttive.
Il 3 maggio 2013 ha giurato come Sottosegretario di Stato del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del Governo Letta.
Il 9 maggio 2013 ha rassegnato le dimissioni da Consigliere della Regione Lombardia.
Con il DPCM del 24 maggio 2013, gli è stata conferita la delega a presiedere la Commissione di coordinamento per le attività connesse all’EXPO Milano 2015.
Il 22 febbraio 2014 ha giurato da Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nel Governo Renzi.

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9 commenti finora...

Re:Ministro Martina. Per i cinghiali serve una strategia

Non riesco a capire,se il cinghiale e' dichiarato nocivo,perche' a noi cacciatori tocca pagare una certa quota per esercitare la stagione venatoria,di caccia allo stesso????

da [email protected] 02/02/2016 14.41

Re:Ministro Martina. Per i cinghiali serve una strategia

ma esiste ancora questo ministro fantasma ??

da tenti 01/02/2016 20.37

Re:Ministro Martina. Per i cinghiali serve una strategia

No No, rimangono anche i polli oltre al cinghiale.

da federarci.......vostra e di chi si tessera con voi 01/02/2016 18.42

Re:Ministro Martina. Per i cinghiali serve una strategia

Migratorista ha colto nel segno! Oramai pensano più solo al cinghiale, io spero cmq che anche se a tutti noi migratoristi ci dovessero far smettere, poi almeno ci organizziamo per sputtanare come mai i cinghiali continuano ad aumentare nonostante tutto e quali sono gli interessi che gli girano intorno. Noi smetteremo, ma almeno chi ha voluto questo, non ci guadagni e ci rida dietro!!!

da Marco 01/02/2016 18.16

Re:Ministro Martina. Per i cinghiali serve una strategia

non ho mai visto nessun governo fare cosi tante leggi a favore dei vizi dei ricchi. Si dei Vizi. da quello ai c.... che lo diventano a cinquant'anni dopo magari avere avuto anche qualche figlio, ( se non è un vizio dei ricchi questo, come le varie droghe e altro). A quello che ci riporterà indietro di cento anni nella caccia. Ci andranno solo i ricchi e i poveracci a casa. Che però a sinistra nessuno muova una paglia e anzi come ARCICaccia si allei con loro e aiuti a favorire questi privilegi mi sembra a dir poco assurdo. Al Ministro direi di non prendere in giro nessuno. Anche lui si è imbarcato sulle ricconerie della Leopolda, dove ha maturato l'esperienza se ha sempre fatto politica? E ora ci vuole insegnare a noi dai capelli bianchi a zappare la terra. In effetti uno che si diploma in agraria e poi va a fare scienze politiche all'università ci ha già fornito sufficienti delucidazioni in merito a quello che vuole. Basta ignoranti a governare questo paese. Ps non credo alle associazioni uniche, credo nel dialogo se non imbavagliato da pseudo politici che dicono di fare il bene della caccia e poi ci uccidono appena si presenta il momento opportuno ( cioè quello di assaporare la poltrona anche se piccola che gli viene offerta) Questo è ormai un paese dove pochi furbi hanno tessuto una ragnatela di presenze un po dappertutto e stanno facendo crollare il paese. Pensate dopo che non sono riusciti ad ucciderci con l'Euro riportandoci a stipendi di 30 anni fà, cercano di rubarci e pochi depositi creando fallimanti di banche che poi risalvano come tali e rubano i soldi dei correntisti che non hanno risarcimento. meditate, perchè anche sulla caccia stanno facendo la stesa cosa. saluti

da Andrew 01/02/2016 12.31

Re:Ministro Martina. Per i cinghiali serve una strategia

Un altro ministro che nel suo politichese dice tutto e nulla. Nei fatti non si è visto nulla se non una posizione nettamente contraria all'attività venatoria. Adesso cambierete nuovamente denominazione, sarete un ministero vattelappesca e continuerete a soggiacere alle scelte del vostro comandante. Siete gli unici ai quali sono rimasti garantiti soldi e potere.

da Vi guardiamo con sdegno 01/02/2016 12.18

Re:Ministro Martina. Per i cinghiali serve una strategia

Ma che deve dire sto "poveraccio" in senso buono, dice e fa quello che il partito ordina. Quasi quasi rimpiangiamo dudù

da verso il baratro, grazie renzie 01/02/2016 11.11

Re:Ministro Martina. Per i cinghiali serve una strategia

LA CACCIA ALLA MIGRATORIA NON INTERESSA PIÙ A NESSUNO SI PARLA SOLO DI CINGHIALI...SE MODIFICANO LA 157 RESTANO SOLO QUELLI...

da migratorista 01/02/2016 11.08

Re:Ministro Martina. Per i cinghiali serve una strategia

"Stretto coordinamento con il ministero dell'ambiente"ha..be..già..allora#

da Il paese dei balocchi 01/02/2016 10.26