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News Caccia

Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?


martedì 1 settembre 2015
    

Riceviamo e pubblichiamo:


Nei censimenti degli uccelli europei, la caccia viene spesso considerata come una minaccia significativa. Mentre sembra che l’utilizzo (caccia/persecuzione) abbia un impatto su singole specie, ci sono ampie analisi basate sulla raccolta di dati quantitativi che suggeriscono che questi siano casi isolati e che, in generale, i fattori maggiori per il declino delle popolazioni siano la perdita di habitat e i mutamenti nell’utilizzo del territorio. Di seguito compareremo due approcci: l’aggregazione di valutazioni di singole specie rispetto all’analisi per gruppi di specie sulla base delle evidenze disponibili.

Recentemente, l’Unione Europea ha pubblicato una delle valutazioni più esaurienti riguardo lo status della popolazione degli uccelli europei nella sua relazione ‘Stato della Natura nell’Unione Europea’, censendo 455 specie. All’interno di un processo parallelo, un consorzio guidato da BirdLife International ha stilato la Lista rossa degli Uccelli in Europa, con una portata geografica più ampia, e includendo 533 specie. I risultati di queste analisi mostrano una proporzione di specie minacciate simile a quella evidenziata da studi analoghi di una decade fa, ma ci sono segni che specie meno abbondanti siano in ripresa, mentre specie comuni stanno mostrando dei cali. Ciò suggerisce che le aree di protezione previste dalla Direttiva Uccelli stanno producendo dei risultati, ma che quegli sforzi devono essere ampliati tramite misure di conservazione, così da poter mantenere le popolazioni di uccelli comuni (UE 2015, BirdLife International 2015, Inger et al. 2014).
La comprensione delle minacce è un aspetto critico per poter determinare gli sforzi necessari per la conservazione di una determinata specie. Sia nella relazione UE sullo Stato della Natura che nella Lista Rossa Europea, l’”utilizzo” degli uccelli è classificato tra le minacce maggiori. Nello Stato della Natura le minacce e le pressioni riportate più frequentemente sono: “agricoltura” (16%), “modificazione delle condizioni naturali” (13%), “utilizzo di risorse vitali” (diverse da agricoltura e selvicoltura, ma inclusa la caccia) (12%) e “disturbo provocato da attività umane” (11%). E’ doveroso notare che queste informazioni sono state raccolte solo per le specie prioritarie, di cui fanno parte tutti gli uccelli migratori. Similmente, nella Lista Rossa (che comprende tutte le specie) le minacce collocate ai primi posti sono state “utilizzo delle risorse biologiche” e “agricoltura e acquacultura”, seguite da “cambiamento climatico e condizioni climatiche estreme”, “inquinamento”, “specie, geni e malattie invasivi e problematici” e “modificazioni del sistema naturale”. All’interno della categoria “utilizzo delle risorse biologiche”, “caccia e raccolta di uccelli terrestri” viene rappresentata come la minaccia maggiore, ma viene considerata soprattutto relativamente al bracconaggio e alle attività illegali. La relazione dell’UE considera come pressioni quei fattori che stanno o che stavano agendo durante il periodo preso in considerazione dall’analisi, mentre le minacce sono fattori che si prevede agiscano in futuro. Tuttavia, stimare l’impatto di questi fattori e trovare le prove della loro influenza sulle popolazioni è un processo difficile.
Conclusioni molto diverse sul ruolo della caccia emergono dalla valutazione delle minacce effettuata da meta-analisi piuttosto che dall’aggregazione di valutazioni individuali, come lo Stato della Natura dell’UE e la Lista Rossa. Vickery e al. (2014) hanno analizzato i dati del calo degli uccelli migratori del Paleartico Africano, e hanno dimostrato che gli uccelli che compiono lunghe migrazioni e le specie che dipendono dagli ecosistemi agricoli stanno soffrendo i cali maggiori. Hanno scoperto che il cambiamento di habitat connesso all’uomo è il fattore più importante sia nei luoghi di riproduzione (78%) sia nei luoghi diversi da quelli di riproduzione (89%). La persecuzione/caccia è stato il fattore più importante solo per l’1% (nelle aree non riproduttive) e per il 3% (nelle aree di riproduzione) delle specie.
Simili conclusioni sono state raggiunte per gli uccelli acquatici a livello globale. Long e al. (2007) hanno scoperto che i predittori più significativi per il declino delle popolazioni comprendono la perdita di zone umide nell’habitat delle specie (calcolato indirettamente attraverso l’aumento dei terreni coltivabili) e il numero totale delle attività impattanti che minacciano una specie. Hanno anche scoperto che, nel caso di uccelli acquatici cacciabili, contrariamente alle aspettative, la caccia non influenza l’andamento della popolazione.
Questo fa sorgere importanti domande su come la metodologia influenzi le conclusioni e, in particolare, su come gli operatori chiamati a stimare le minacce per una data specie giudichino la caccia. E’ possibile che la mortalità intenzionale e diretta (come il prelievo o la caccia) venga considerata come una minaccia scontata e, perciò, venga registrata da parte degli operatori piuttosto acriticamente a livello di specie, anche se potrebbe essere difficile determinare empiricamente il suo impatto sulle stesse. Al contrario, fattori che riducono indirettamente il tasso di crescita di una popolazione sono meno evidenti agli occhi di questi operatori, allorquando analisi empiriche possono rivelare la loro reale importanza. In aree di uso intensivo del terreno o di alto disturbo, gli uccelli possono non tentare nemmeno di riprodursi; in tal caso, non si osserva alcun declino e l’impatto risulterebbe meno evidente.
Una soluzione potrebbe essere un migliore uso dei dati sulla distribuzione e di quelli demografici per facilitare la comprensione dei meccanismi di un tasso di crescita ridotto. Allo stesso modo, stime più accurate sui livelli di prelievo e sull’estensione della persecuzione aiuterebbero a migliorare la valutazione dell’impatto sulle popolazioni di uccelli. La forza della Lista Rossa IUCN risiede nella valutazione di grandi numeri di specie per porre l’attenzione là dove ce ne sia bisogno, ma, quando possibile, potrebbe esserci un vantaggio nell’incrociare i punteggi dell’impatto delle minacce della Lista Rossa con altri studi sulle medesime specie, con il fine di migliorare l’accuratezza e guidare l’azione della conservazione.

Pubblicato sul sito di IUCN (International Union for Conservation of Nature). L’autore, Cy Griffin, è Direttore della Conservazione della FACE.

 

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18 commenti finora...

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

per FEDE (penso indichi Federcaccia ufficio avifauna migratoria) crazie ai vostri studi fino ad ora abbiamo ottenuto in campania il sassello al 20 gennaio in vece che al 31, 15 tordi al giorno invece che 25 come in tante regioni, massimo 200 annui, 10 allodole al giorno e massimo 50 all'anno, per non parlare del colombaccio al 1 ottobre, e della cazzata del secolo del dover segnare i capi abbattuti al momento del recupero( sicuramente qualcuno si farà o farà male a qualcuno nel fare questi giochetti con un arma in mano)......fino ad oggi nella caccia in italia è sempre stato tolto qualcosa ogni anno, e non è mai stato dato niente....NIENTE!!!!!.......andate a pulire le strade dalle cacche del cani de vostri amici animalari

da michele beccacciaio 04/09/2015 11.51

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

Cito da uno degli interventi sotto: " i parchi per cercare di arginare il problema hanno immesso il lupo"... Ma davvero qualcuno di voi crede in questo? Spero di no. Oppure, fornisca quale parco è stato, quando e con esemplari provenienti da dove. Per Chigi: effettivamente i parchi sono un rifugio per gli animali (al netto del bracconaggio), però è sempre la stessa storia, cioè se sia nato prima l'uovo o la gallina, cioè se non si fosse "drogata" la presenza di alcuni animali per motivi squisitamente speculativi, i parchi avrebbero avuto lo stesso ruolo di "spugna"? Non è, infatti, che i aprchi pullulino di rospi smeraldini o di pipistrelli... infatti nessuno ha avuto l'interesse di immetterli abusivamente in Italia. Questo io credo

da Tarlo 03/09/2015 20.38

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

Ma perché nessuno mette in luce il problema dei viaggi venatori?ho visto un video di luglio 2015 dove si va a tortore in romania e marocco tranquillamente. ...ricordiamoci che in alcuni paesi dell'Europa si caccia fino ad aprile e in altri stati non europei si caccia a luglio e agosto..per non parlare poi dell'aspetto alla beccaccia che viene praticata in moltk pAesieuropei tutto in refola....ecco dove sta il problea

da vii 03/09/2015 13.44

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

MA QUALI SPECIE IN ESTINZIONE GLI STORNI SONO MILIARDI!NON SE NE ERANO VISTI COSI' TANTI NEMMENO NELL'EPOCA D'ORO PER LA CACCIA!DI COSA STATE PARLANDO!

da mario 03/09/2015 8.59

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

per chigi, la caccia al suinide, (controllata) non lo potrà mai essere, giusto per le zone protette, ma anche a certi cacciatori che inseriscono scrofe a fine caccia nel territorio per riavere chissà quanti cinghiali, e poi arriva la beffa, i parchi per cercare di arginare il problema hanno immesso il lupo il quale preferisce gli ovili al verro....creando ancora più danno, quello che dico che una certa stirpe di cacciatori dovrebbe usare la testa quando compie certe azioni, quest'anno due ettari di granoturco azzerate, nonostante il recinto elettrico, ecco i risultati..

da dardo 03/09/2015 7.43

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

ottimo questo assessore, ha scoperto l'acqua calda !!! bravooooo ... ecco perchè siamo ridotti così male !

da Franco 03/09/2015 3.17

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

Lorenzo: bravo! per fortuna che c'è gente come te che guarda avanti. Mi spiace che c'è gente come Bebo capace solo di guardare indietro ... lasciamoli a strillare insieme agli imbonitori che sanno promettere la luna ma che non sono capaci nemmeno di fare la O con il bicchiere.

da Angelo 03/09/2015 3.05

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

ti rispondo io, tarlo, e t'invito a leggerti un rapporto del 2010 del Cirsemaf, un pull di biologi e zoologi di varie università, che ci dice come la causa principale del proliferare di ungulati, cinghiali ma non solo, è da ricercare nelle aree protette, dove ovviamente si rifugiano, e tutto il resto che dici, anche se plausibile, non è influente. il problema sta proprio nel divieto sostanziale (anche se sulla carta, legge 394) di caccia/prelievo nei parchi. Poi qui, si parla di migratoria, problema mai affrontato con approccio adeguato. Ma anche qui la causa è da ricercare nell'insipienza umana. Interessi di parte, cartucciai, e finto filo/proletariato hanno condizionato queste forme di caccia. La migratoria non ce la manda il buondio. dipende anch'essa dalle scelte dell'uomo. e un vecchio proverbio ci ricorda che l'occhio del padrone ingrassa il cavallo. in termini moderni: gestione privata e contro pubblico (leggi) e dell'utente (cacciatore)

da chigi 02/09/2015 9.54

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

A spiritoso... leggi e dimmi se concordi... la fonte è ufficiale (2010): "... le immissioni a scopo venatorio, iniziate negli anni '50, hanno sicuramente giocato un ruolo fondamentale. Effettuati dapprima con cinghiali importati dall’estero, in un secondo tempo i rilasci sono proseguiti soprattutto con soggetti prodotti in cattività in allevamenti nazionali. Tali attività di allevamento ed immissione sono state condotte in maniera non programmata e senza tener conto dei principi basilari della pianificazione faunistica e della profilassi sanitaria e, attualmente, il fenomeno sembra interessare costantemente nuove aree con immissioni più o meno abusive..." Manco questo ti basta? Ora rifai biip biip? O cambi scherzo? Meglio se non rispondi, forse

da Tarlo 02/09/2015 9.15

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

Ma quali sarebbero le specie comuni in diminuzione?

da Ale 02/09/2015 8.10

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

Benvenuti nel mondo reale, ci voleva uno studio ad ok

da pavo80 02/09/2015 4.08

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

Piano piano scopriranno l acqua calda, portiamo pazienza stanno studiando quello che noi vediamo quotidianamente a caccia e nella vita di tutti i giorni!!!!!! E noi dovremmo collaborare con le grandi sigle del mondo agricolo?????Ma per favore, di malattie in casa ce ne siamo gia messi una.............!!

da Annibale 02/09/2015 0.25

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

Per il capannista,ti informo che ci sono molti studi in molte regioni d'italia che si stanno rivelando molto importanti per stilare i calendari e per la caccia sopratutto ai migratori,che dimostrano che certe specie vedi bottaccio,cesena sassello merlo,beccaccia e colombaccio ma anche molte altre sono in costante aumento.Tutti gli da 20 anni ormai sento dire tanto chiude ai migratori ecc ecc ma non avviene mai ci mancherebbe,negli ultimi periodi si sta facendo molto per continuare la caccia ai migratori perche senza quella sarebbe tutto finito e penso che per altri molti anni la continueremo a cacciare.

da Fede 01/09/2015 21.00

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

Biiiip....! biiiiip.....! biiiiip_________________

da jamesin 01/09/2015 20.24

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

Dobbiamo metterci l'animo in pace:nel futuro (molto breve)le cacce alla migratoria spariranno, rimanendo le cacce al porco, al capriolo (selezione)al pollo colorato in riserva e via così,con la complicità anche delle nostre amate associazioni eehh, intendiamoci.......

da Un Capannista 01/09/2015 18.47

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

SECONDA PARTE : , le quali oltre a prendere territorio adatto ai selvatici immettono disserbanti velenosi per la fauna. I fatti dicono che la caccia va modificata in base a questi dati veritieri presi facilmente a vista, ma che la modifica venga fatta in egual misura su tutti i territori delle varie nazioni, niente si conclude se si cerca di salvare fauna e ambiente con le sole restrizioni della caccia in Italia. Mentalità nazionale italiana sbagliata dovuta ai soli noti.

da jamesin 01/09/2015 18.44

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

PRIMA PARTE : Vickery e al. (2014) hanno analizzato i dati del calo degli uccelli migratori del Paleartico Africano, e hanno dimostrato che gli uccelli che compiono lunghe migrazioni e le specie che dipendono dagli ecosistemi agricoli stanno soffrendo i cali maggiori. Hanno scoperto che il cambiamento di habitat connesso all’uomo è il fattore più importante sia nei luoghi di riproduzione (78%) sia nei luoghi diversi da quelli di riproduzione (89%). La persecuzione/caccia è stato il fattore più importante solo per l’1% (nelle aree non riproduttive) e per il 3% (nelle aree di riproduzione) delle specie.-------------------- Sono molto d'accordo su questa analisi. Vorrei dire che noi cacciatori WEBdipendenti sono almeno 6 o 7 anni che queste cose le stiamo dicendo ma niente si è visto in Italia sulla trasformazione in percentuale delle colture intensive su quelle selvatiche, ne tantomeno il ripristino di zone umide sulla via di migrazione delle coste marittime italiane, dove molte pianure adiacenti al mare che una volta erano zone paludose al 100x100 ora sono ambienti a colture intensive,

da jamesin 01/09/2015 18.42

Re: Capire pressioni e minacce: quanto è forte la minaccia della caccia per gli uccelli europei?

"....i fattori maggiori per il declino delle popolazioni siano la perdita di habitat e i mutamenti nell’utilizzo del territorio." ... Eureka!! Stampiamolo a lettere cubitali su dei manifesti e appendiamoli in ogni ATC - CA e SEDE di ASSOCIAZIONI ...VENATORIEEEEE!!!!

da Ezio 01/09/2015 18.04