“Il calendario venatorio della Regione  Umbria è stato predisposto e approvato nel pieno rispetto della legge  nazionale sulla caccia, la 157/1992, che indica il 31 gennaio come  termine per il prelievo di tordo bottaccio, beccaccia e cesena. Pertanto  non intendiamo anticipare la chiusura al 20 gennaio della caccia a  queste specie, come richiesto dal Ministero dell’Ambiente”. 
È quanto  afferma l’assessore regionale alla Caccia, Fernanda Cecchini, rendendo  noto di aver sottoscritto, insieme agli assessori delle Regioni Toscana e  Friuli Venezia Giulia, una lettera inviata alla Presidenza del  Consiglio dei ministri, e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente, per  contestare la richiesta di intervento sostitutivo nei confronti dei  calendari venatori regionali nel caso non si interrompesse in anticipo  il prelievo delle tre specie in attuazione della direttiva comunitaria  sulla conservazione degli uccelli selvatici.
  “I periodi di prelievo – sottolinea l’assessore Cecchini – sono  stati stabiliti applicando quanto disposto dall’articolo 18, comma 1,  della legge nazionale 157/1992. Più volte abbiamo ribadito in varie sedi  istituzionali e nelle precedenti comunicazioni che qualora lo Stato,  competente in via esclusiva per la determinazione delle specie e dei  periodi cacciabili, avesse ritenuto questi periodi non in linea con i  dettati comunitari, avrebbe dovuto provvedere con una apposita modifica  legislativa. Le Regioni – ricorda – già nel luglio 2010, con una lettera  del coordinatore della Commissione Politiche agricole della Conferenza  delle Regioni, avevano chiesto al Ministro competente la conferma o meno  dei periodi di caccia indicati nell’articolo 18. Attendiamo ancora la  risposta”.
“Un eventuale ‘commissariamento’ che portasse alla chiusura  anticipata della caccia a tordo bottaccio, cesena e beccaccia – dice  ancora l’assessore regionale – sarebbe immotivato poiché la Regione non  viene meno a nessuna norma nazionale e sarebbe anche non proporzionato  nella procedura, vista la pluriennale ricerca di chiarezza sui periodo  cacciabili. Sarebbe anche in contrasto con il principio costituzionale  della leale collaborazione fra Enti e istituzioni: la richiesta di  chiudere anticipatamente la caccia alle tre specie giunge, infatti, nel  corso di una procedura informativa della Commissione europea che  riguarda numerosi argomenti e del cui esito non abbiamo avuto alcuna  notizia”.