
 Il Consiglio Provinciale di Pistoia di giovedì 5 dicembre ha
 approvato  all'unanimità il Piano Faunistico Venatorio Provinciale. Il documento  approvato in Consiglio è composto dal Piano, dove si indicano le  strategia gestionali legate al contesto faunistico-venatorio del  territorio pistoiese, dal rapporto ambientale, dove il piano viene messo  in relazione con l'ambiente provinciale e con gli altri piani  provinciali e regionali esistenti, da una sintesi non tecnica del  rapporto ambientale e dalla valutazione d'incidenza, che analizza  l'impatto del Piano sui siti appartenenti alla Rete Natura 2000.
Il  cammino di questo documento era iniziato nell'ottobre 2012 quando fu  approvato il Documento preliminare di Piano, inviato poi agli Enti  territoriali interessati per una prima fase di osservazioni.  Il Piano  era stato poi adottato con una Delibera di Consiglio nel giugno scorso.  Nei mesi seguenti, anche grazie ad un'attività di incontri svolti sul  territorio per l'illustrazione, sono giunte le osservazioni di enti,  associazioni e singoli cittadini al Piano adottato, che sono state  valutate nella stesura definitiva del documento. 
Il Piano si muove nel quadro disegnato del PRAF (Piano Regionale  Agricolo Forestale) approvato nel 2012, con all'interno il Piano  Faunistico Venatorio Regionale,  che detta indirizzi di gestione per gli  Enti, nonché nelle modifiche legislative e regolamentari avviate dalla  Regione Toscana a partire dal 2009, specialmente nel settore degli  ungulati e del controllo delle specie dannose al settore  agricolo-forestale. Il Piano è stato illustrato in Consiglio  dall'Assessore all'Ambiente, alle Aree Protette e alla Caccia della  Provincia di Pistoia, Rino Fragai. 
Le novità salienti del Piano sono: 
•	la ri-definizione dell'area vocata agli ungulati (area dove la  presenza è tollerabile a determinate densità) e dell'area non vocata   (dove si deve tendere alla loro eradicazione). Rispetto allo scorso PFV,  l'area vocata al cinghiale è fortemente diminuita, in quanto sono state  inserite nell'area non vocata tutte quelle aree agricole di pianura e  collina che prima facevano parte dei distretti di caccia, mentre ora  l'obiettivo per questi territori è una gestione che tenda al forte  contenimento degli ungulati; 
•	l'aumento della superficie a divieto di caccia (si passa dal 20,3 %  dello scorso PFV al 21, 7%), ed in particolar modo, all'interno di  questa superficie, l'aumento di istituti che prevedano una gestione  condivisa fra Provincia, ATC, associazioni agricole, venatorie,  ambientaliste o culturali (Zone di Ripopolamento e Cattura e Oasi di  Protezione); 
•	una diversa regolamentazione per l'attività venatoria nel Padule  di Fucecchio, pensata a diversi livelli di protezione, a seconda che si  parli della ZPS (Zona di Protezione Speciale) o dell'Area "no piombo"  della stessa, riconfermando in un quadro organico i recenti  provvedimenti già approvati dal Consiglio Provinciale in quell'area e  andando verso un'uniformità gestionale con i territori omogenei delle  altre Province. 
Oltre alla pubblicazione sul BURT, il testo sarà nei prossimi giorni  in visione sul sito della Provincia di Pistoia, sia nella sezione  “caccia e pesca” sia nella sezione del “garante della comunicazione”.