
 L'agenzia Adnkronos, attraverso dichiarazioni del mondo animalista, ha messo in evidenza che 
sempre più italiani si recano a caccia all'estero alla ricerca di carnieri più facili in paesi dove vigono meno
 leggi restrittive.  Non solo le classiche mete come  Africa, est Europa e America del Sud, molto  frequentate dai cacciatori anche Asia, Oceania e le isole britanniche: 
Irlanda, Scozia e l'Inghilterra.  Tra le prede più ambite allodole, beccacce, caprioli, daini, cervi e orsi.
 
Implicitamente quindi queste associazioni (Anpana e Enpa) ammettono che la caccia italiana è avanti a molti  paesi, anche Europei, in fatto di limitazioni e restrizioni di specie e periodi di caccia. Al proposito il Presidente Arcicaccia Osvaldo Veneziano, fa presente che sarebbe opportuno che la caccia fosse limitata e gestita con oculatezza così come avviene in Italia. "Non mi  convince - dice - l'idea che ci sia una caccia senza limiti, il fatto che posso avere un carniere illimitato solo perche' pago. Ci sono specie di  uccelli che emigrano e questo puo' danneggiare la possibilita' di  riproduzione della specie".  "Credo che una caccia limitata e controllata come quella italiana - sottolinea - dovrebbe essere il riferimento anche  per gli altri Paesi. Bisogna privilegiare la conservazione, una caccia 'ecocompatibile' dovrebbe essere il presupposto di un turismo  venatorio. Insomma, la caccia ecocompatibile dovrebbe essere la  priorita'", conclude Veneziano.