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Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio


giovedì 23 novembre 2023
    
 
 
Arrivano le prime considerazioni, datate 30 ottobre, da parte di Walter Sassi sul sito AnuuMigratoristi rispetto alla situazione del passo migratorio relativo alla stagione 2023-24, che testimonia con osservazioni sul campo, come le consistenze di alcuni attesissimi uccelli migratori, turdidi su tutti, sono state influenzate dalle avverse condizioni meteo.

"Secondo gli ornitologi - scrive infatti Sassi - sembra che le specie locali abbiano subito un calo numerico a causa dal fatto che tre anni fa una primavera molto fredda ha comportato la perdita della prima covata, l’anno scorso invece una estate caldissima e secca ha fatto diminuire drasticamente il numero di larve e bruchi degli insetti con conseguente riduzione del successo riproduttivo e non da ultimo, quest’anno, una serie di fortissime grandinate potrebbe aver compromesso l’esistenza di alcuni individui. Agosto è stato caratterizzato da un’ampia ondulazione delle temperature, che sono passate da una fase sotto media per poi passare dalla seconda e terza decade a un’intensa ondata di calore, terminata con l’arrivo di un fronte di aria polare marittima che ha poi generato forti temporali con intense precipitazioni particolarmente abbondanti al nord e in Toscana. Il passo, si sa, inizia con le prime partenze delle specie nidificanti sul territorio come i Rondoni che segnano, dopo i primi temporali agostani, la fine della loro stagione riproduttiva. In questo contesto estivo, come avviene di consueto, vi si aggiungono le partenze delle prime specie transahariane come la Balia nera che già dalla prima decade del mese estivo appare dal nord Europa accompagnata, tanto per citarne alcuni, dai vari Luì, dal Beccafico, dal Codirosso, dalla Bigiarella. Va sottolineato che la migrazione di molte specie transahariane, fatta eccezione per Culbianco e Stiaccino, da agosto a settembre è andata bene.  Quest’anno la Balia nera è stata presente in ottimo numero in particolare dalla seconda decade di agosto sino la terza di settembre. Interessante anche la presenza del Prispolone apparso dai primi del mese di agosto con punte di presenza nelle date appartenenti alla seconda e terza decade di settembre, soprattutto dal 12 al 20. Si è inoltre notata una sua inusuale presenza al nord anche nell’ultima decade del mese di ottobre. Sottotono il Codirosso e il Pigliamosche, quest’ultimo da tempo è scarso sul territorio. Stessa cosa succede per il Balestruccio che, da tempo, appare poco numeroso come nidificante e lo si osserva numericamente abbondante, localmente e solo durante la migrazione quando gruppi numerosi si radunano alla ricerca di cibo. Ad agosto si muovono anche i primi limicoli e nei territori a loro congeniali si possono osservare i vari Piro piro, Pantane e Piovanelli. Il mese di settembre è stato caldo, con temperature superiori ai valori degli ultimi decenni mentre, a livello pluviometrico, è stato in linea con la media.
 
Sebbene il mese trapassi nell’autunno, le temperature sono state al di sopra della norma sino alla terza decade di ottobre. Questa situazione ha rallentato la migrazione. E mentre i primi Tordi arrivavano dalla Svizzera francese nella penisola Iberica attraverso i valichi dei Pirenei, al nord della nostra penisola si avevano notizie dei primi movimenti del turdide in alta montagna sino alla prima apparizione di contingenti probabilmente appartenenti a soggetti nati nelle zone limitrofe in movimento già nella prima decade del mese.  Nelle decadi successive, si aggiungeranno i soggetti che daranno atto alla prima furia avvenuta tra le date del 27 e 28 settembre. A fine di questo mese, si muovono i primi Lucherini in modo più o meno numeroso e con loro i numerosi Colombacci e Fringuelli. Nelle campagne verso la fine del mese appaiono le prime Pispole. Nelle zone umide si osservano alcuni anatidi come Alzavola e Moriglione unitamente ai primi Beccaccini, mentre i limicoli aumentano la loro presenza. Sempre in settembre, al centro del Belpaese viene segnalato un buon numero di Tortore selvatiche.
 
Siamo così ad ottobre e qui va detto come le temperature sopra la norma abbiano influenzato in modo alquanto inusuale un mese che solitamente siamo abituati a vedere come l’inizio dell’autunno vero e proprio con tutte le sue sfaccettature. Si è quindi entrati, anche se in modo non del tutto continuativo, nel vivo della migrazione. Aumentano i Pettirossi e i Colombacci si osservano da nord a sud in modo consistente: questi ultimi hanno mostrato giornate di movimento migratorio intensissimo, con passaggio di contingenti veramente considerevoli, anche se spesso a notevole altezza, sia sul versante adriatico che su quello tirrenico. Quest’anno è stato interessante notare il buon numero di Luì piccolo osservati che accompagnano il passo dei bottacci che, nelle giornate che vanno dal 9 al 12 ottobre, con particolare attenzione a quest’ultima data, sono stati osservati in modo importante in varie parti d’Italia dando origine alla seconda furia del passo. Al nord proprio in questi giorni sono stati avvistati i primi Tordi sasselli. Gli stessi avevano già fatto registrare un buon movimento nell’Europa centrale e in Slovenia nella terza decade di settembre. Tornando a ottobre, i sasselli sono stati osservati anche in centro Italia. A loro, al nord e in media collina, oltre che in Appennino settentrionale, si aggiungono le prime Cesene avvistate alla fine della seconda decade. E mentre Lucherini e Fringuelli si fanno più numerosi, in questo autunno 2023 arrivano le prime Peppole che lo scorso anno erano state assenti.
 
A proposito di assenze o comunque di numeri poco incisivi, quest’autunno va sottolineata la scarsa presenza dello Spioncello in campagna e del Frosone, quest’ultimo ormai da alcuni anni poco presente alle nostre latitudini. Per quanto riguarda il Merlo, se ne sottolinea una presenza scarsa e molto localizzata. Idem si può dire della Tordela e della Capinera, osservate con numeri sotto la media. Sempre in buon numero, invece, lo Storno. Nella seconda decade appaiono le prime Passere scopaiole, mentre nella terza decade, in alcune zone, si osservano Cince more e Fanelli. Sulla Beccaccia si può aggiungere solamente che giunti alla fine del mese non sono ancora pervenute tante osservazioni. Le prime Beccacce di passo al nord in alta collina vengono segnalate nella prima decade di ottobre, mentre nelle zone appenniniche settentrionali e centrali dopo il 25.  Anche per l’Allodola non sembra un autunno degno di nota e non vi sono da evidenziare date particolarmente importanti di sua presenza.
 
Il mese di ottobre si conclude con l’arrivo di una forte perturbazione che avrà il suo culmine al nord e centro Italia, soprattutto lato tirrenico, in avvio giorni di novembre, causando una grave inondazione in Toscana e forti mareggiate sulle coste del mar Ligure e alto Adriatico con ingenti danni. Tale situazione potrebbe essere un negativo preludio per il proseguimento della migrazione. Interessante rilevare come i forti venti di scirocco, quasi costantemente presenti nelle regioni meridionali per buona parte del mese di ottobre, non sembrino aver influenzato negativamente il passaggio di migratori comuni come il Tordo bottaccio, che si è mostrato abbondante in particolare nelle regioni del versante ionico e adriatico.
 
Concludendo, è ovvio ricordare che l’analisi della migrazione qui rappresentata a livello medio nazionale apparirebbe strana a coloro che nelle zone meno vocate al fenomeno hanno visto poco, se non addirittura nulla, ma le osservazioni e i dati raccolti segnano fortunatamente ancora un buon passaggio dell’avifauna sul territorio. È il comportamento curioso dei nostri amici alati che interessa gli studiosi e tutti gli appassionati perché, come si sta osservando soprattutto in questi ultimi anni, i fenomeni legati alla meteorologa stanno cambiando le abitudini migratorie. “Stare sul campo” è molto importante per analizzare questo fenomeno sempre difficile da capire e conoscere a fondo".


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21 commenti finora...

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

nun ce rimasto piu'ncgazzo!

da la caccia e' finita 25/11/2023 19.53

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Il fatto è che dove prima le popolazioni non avevano da mangiare adesso vanno a caccia di giorno di notte con le reti in qualunque periodo prelevando da ucelli cacciabili ad uccelli vietati da 30 anni dalle cicogne,gru gallini,capinere e tanto altro senza limiti e con richiami acustici diciamo anche questo

da Endriu 25/11/2023 8.25

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Caro allodolaio triste vivo anche io la tua stessa passione ma la vedo in modo diverso, potremmo vietare in agricoltura pesticidi e diserbanti per sempre in tutta Europa e poi vedere se l'allodola torna ad essere presente, che ne pensi?

da Vicentino 24/11/2023 13.04

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Parlo in particolare delle alpi occidentali è da anni che il passo si è spostato e secondo me il cambiamento del clima a parte a fare la differenza sono state le nuove strade e illuminazioni a dare fastidio

da Brn 24/11/2023 12.40

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

MA LE ALLODOLE DOVE SONO FINITE? DA CACCIATORE DICO CHE VA CHIUSA LA CACCIA ALLE ALLODOLE PER ALMENO 5 ANNI, VANNO INSERITE AL SUO POSTO PICCIONI E OCHE.

da Allodolaio triste 24/11/2023 10.23

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

La guerra in corso forse ha inciso in maniera non naturale sui flussi migratori per alcune specie selvatiche

da Mauro 24/11/2023 9.47

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Sono convinto che il cambiamento migratorio sia dovuto principalmente alle alte temperature che si registrano nel mese di ottobre e novembre ricordo che negli anni 70/80 già dalla metà di ottobre iniziavano le prime gelate mattutine.

da Ciro Scala 24/11/2023 7.16

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Sicuramente, quella attuale, è da considerarsi una stagione molto particolare dal punto di vista meteo-climatico. Ma da cacciatore e buon osservatore, posso dire che quest'anno, in Sicilia, si sono viste parecchie tortore selvatiche e una buona presenza di quaglie. Queste ultime fino alla fine di ottobre. Nonostante il caldo, i tordi sono arrivati puntuali e molto numerosi. Discreta la presenza di anatidi nei piccoli invasi da irrigazione, dove germani e alzavole continuano a farla da padroni. Pochi finora i beccaccini, rispetto alla scorsa stagione in pari periodo. Le beccacce in netto ritardo, anche se in quest'ultima settimana, ho alzato diverse coppiole nonostante il secco. Speriamo in qualche buona calata a breve. Pispole, cinciarelle e pettirossi, non mi interessano. In un sito di caccia, dovrebbe essere data più informazione su specie di interesse venatorio.

da Hunter74 24/11/2023 1.26

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

In veneto passo incredibile di fanelli credo di non averne mai visti così tanti e per un periodo di passo continuo così lungo.

da Michele 24/11/2023 0.04

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

In Toscana Nord solo colombacci

da Lallo 23/11/2023 20.49

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Erano anni che non vedevo tante peppole. E buono pure i insasselli. Meglio che recenti annate passate. Purtroppo cacciatori di cacciatori hanno rovinato una stagione non male. Ma chi ama la caccia sa cosa sa fare un predatore.

da Pelle 23/11/2023 20.41

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Prealpi bresciane ottimo passo di cesene, scarsi i sasselli migliaia le peppole,buona presenzia di frisoni e lucarini.

da Bresciano 23/11/2023 20.06

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Sicuramente è colpa dei precedenti Governi...

da Save57 23/11/2023 19.41

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Secondo me,la colpa è di tutti questi ripetitori ,siamo invasi da onde magnetiche che,a mio avviso disturbano il passaggio

da Giampiero. 23/11/2023 18.59

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Non sei aggiornato, non sai nulla dei report di Anuu e della storia di Arosio. Dai, lasciamo perdere.

da Mario Buti x questo qua sotto 23/11/2023 17.43

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

per quello che si crede divertente qua’ sotto .non mi pare che la ricerca sia circoscritta ad Arosio .. Quando si vuol fare i divertenti si finisce per diventare penosi….. PS io ci metto il nome lei ci mette il fondo schiena?

da Vito Canevese 23/11/2023 17.30

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

All’impianto di cattura di Arosio anatidi e anseriformi nada de nada.

da X questo qua sotto 23/11/2023 15.38

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Puntuali oservazioni ,che dicono tutto o niente.. Comunque l’ispra lo sa? ..Naturalmente si analizzano lucherini e capinere o culbianco .ma degli anatidi mai una parola degli anseriformi ancor meno …..

da Vito Canevese 23/11/2023 15.36

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Alti e bassi ci sono sempre stati.

da Il migratorista 23/11/2023 13.50

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Caccio da più di quarant'anni al capanno in Liguria e questa è stata sicuramente la peggiore stagione della mia vita!!! Saluti a tutti.

da Gabriele Finale Ligure 23/11/2023 13.23

Re:Ecco come il meteo ha cambiato il passo migratorio

Risponde perfettamente al passo registrato qui al nord ed è evidente che condizioni climatiche di questa stagione fanno a pugni con quelle di qualche decennio fa, noi si era abituati cacciare l'allodola quando alla fine di Ottobre c'erano le prime brinate, da tempo si caccia in maniche corte senza poi contare che le attività sono sconvolte e anche gli uccelli di pastura sono praticamente scomparsi

da Vicentino 23/11/2023 9.48