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13/02/2018 15.57 


 
Non credo che nel “Triangolo d’oro” composto dalle tre regioni Lazio, Toscana e Umbria, esista un appassionato di caccia al cinghiale che non abbia mai sentito parlare dei fratelli Paolo e Gianluca Cavallaro di Pescia Romana. Il perché della loro notorietà va ricercato nella passione che loro hanno sempre avuto per la Maremma, per i cavalli, per l’allevamento di bovidi e ovini e per la caccia al cinghiale in battuta. Il connubio perfetto tra queste passioni, ha portato i fratelli Cavallaro a possedere una delle più belle tenute agro faunistiche venatorie che si trova a cavallo (scusate il gioco di parole!) tra la provincia di Viterbo e quella di Grosseto, sugli splendidi monti di Castro.

La Tenuta “Dei Cavallaro” perché a Paolo e Gianluca si sono anche aggiunti nella gestione dell’Azienda anche i tre figli di Paolo Filippo, Lorenzo e Alessio è una splendida zona boschiva collinare di circa 1000 ettari che spazia tra le fertili pianure di Vulci e di Montalto di Castro ai monti di Manciano. Di quell’immenso territorio, pochissimo è adatto alla semina e alle culture, mentre tutto il resto è pura Macchia Mediterranea, quella caratteristica fatta di lintischio, di corbezzolo, di cerro, di ornello, di crognolo, di leccio, di olivo selvatico ma anche di querce e sughere secolari, divenute, a ragione, un patrimonio culturale. Il famoso Forteto, il regno incontrastato del cinghiale Maremmano e di molta altra selvaggina pregiata.

All’interno della Tenuta la caccia è consentita, nel rispetto del vigente calendario venatorio, a tutte le specie selvatiche presenti sul territorio, cosi Gianluca Paolo & Figli, due, massimo tre volte l’anno, organizzano delle grandi e folcloristiche battute al cinghiale. Stiamo parlando di braccate in zone dove il cinghiale vive per buona parte dell’anno completamente indisturbato, dove può proliferare tranquillo grazie a quello che trova nelle ricche pianure circostanti e al costante approvvigionamento di acqua garantita dal fiume Fiora, in condizioni ideali per far crescere bene i piccoli striati come per fare invecchiare i vecchi solenghi. Queste battute, oltre ad allietare amici e clienti del team Cavallaro, servono anche per contenere gli immensi branchi di cinghiali che popolano la tenuta; Tableau di quaranta–cinquanta capi non sono affatto rari, ma all’ultima al quale ho partecipato, credo che siano stati battuti tutti i record.


L’ultima braccata della stagione, è ovviamente la più importante, quindi molti cacciatori italiani (perché ne ho visti provenienti dall’Emilia Romagna, dall’alta Toscana ed anche dalla Campania!), fanno di tutto per potervi partecipare. Immaginate voi cosa ho risposto quando mio cugino Romano mi ha chiamato per dirmi che eravamo stati invitati da Paolo per la battuta che si sarebbe tenuta il sabato successivo. Di solito non porto mai più di venti – venticinque cartucce dietro, ma alla vigilia della braccata fui quasi tentato di metterne nello zaino delle altre! Alle otto del mattino del giorno prefissato eravamo già sul posto. Come al solito incontrai dei vecchi amici che salutai con piacere mentre ammiravamo i meravigliosi monti circostanti ricchi di cinghiali, dove ottimi cani e appassionati cacciatori “Maremmani” doc, da lì a poco avrebbero dato il meglio per la buona riuscita dell’evento. Mentre il piazzale antistante la casetta di caccia si riempiva di cacciatori intenti a segnare il proprio nome sulla lista degli invitati e per fare colazione, sentii chiamare il mio nome e quello di mio cugino. Era Gianluca, che ci ordinava di prendere le nostre cose e di seguirlo in silenzio. Strano ma vero, era la prima volta che cacciavo nel cuore di quella meravigliosa Azienda, così non ne conoscevo le caratteristiche venatorie. Non sapevo quali fossero i movimenti giornalieri dei cinghiali e/o quali fossero le poste migliori.

Dato che ci fidavamo ciecamente di Gianluca, lo seguimmo senza neanche chiedergli dove dovessimo andare. Camminammo lungo una cessa tagliafuoco per circa mezzora, finché non giungemmo in prossimità di un bivio. Gianluca divise le numerose poste in due gruppi poi ne fece inoltrare uno nel sentiero di destra e l’altro in quello di sinistra. A me, non so perché, venne spontaneo andare verso destra, ma un secco “Marco! Dove vai? Torna indietro e segui sempre me!”, pronunciato dall’esperto Capocaccia, mi fece ritornare veloce sui miei passi come uno scolaretto. In fila indiana c’incamminammo lungo il sentiero di sinistra, nel fitto del forteto e capii subito che le poste sarebbero state buone, anche se scomode per la pendenza e che avremmo dovuto tirare molto a corto. A circa metà dello schieramento Gianluca sussurrò: “Romano, fermati qua, e tu Marco subito dopo”.





Ci salutammo con un “in bocca”, poi cominciammo i soliti preparativi. Praticamente avrei dovuto presidiare un buco nero a circa quattro metri di distanza. Se non fossi stato così eccitato, mi sarei permesso una battuta: che se avessi avuto con me un laccio di acciaio, lo avrei potuto mettere in prossimità di quel buco senza neanche avere il bisogno di caricare la carabina! Ma sono un veterano di quella caccia, così cercai di migliorare le condizioni di tiro quanto fosse stato possibile. Con le cesoie e con un seghetto pieghevole riuscii a rendere “più presentabile” la mia posta. In particolare allungai ed ampliai il “buco nero” quel tanto che mi permettesse una buona visuale all’interno di quel bosco intricatissimo. Dopo aver scelto con cura il punto esatto dove piazzarmi, sistemai lo sgabellino a treppiede, caricai la mia Browning BAR Eclipse Gold LH Mancina calibro 30.06, corredata di puntatore elettronico e di micidiali munizioni Original Brenneke con palla TIG da 150 grani e poi mi sedetti in attesa. Non mi feci troppe illusioni, perché purtroppo non eravamo proprio a vento buono e i cinghiali, una volta giunti nelle vicinanze, avrebbero potuto fiutarci agevolmente. Però è anche vero che non essere propriamente a vento buono, con la brezza che non ti soffia direttamente sul viso, ma soltanto di traverso, a volte può essere più un vantaggio che uno svantaggio e ve ne spiego il motivo. Con il vento a favore i cinghiali, non fiutandoci, vengono spediti e di gran carriera, mentre se invece avvertono qualcosa, ma non sono completamente certi dove sia il pericolo, allora avanzano piano, furtivi, facendo molte soste per annusare il vento. Fu proprio quel che accadde alla posta sopra a Romano. Lo sentimmo sparare e sparare ancora, quando da tutt’intorno a noi regnava il silenzio più assoluto.

Caspita! Pensai, i cinghiali dovevano essere già in movimento. Controllai se la posta alla mia sinistra fosse all’erta e vidi con piacere che era concentrata con la carabina imbracciata. Gli sorrisi ed ammiccai, ricevendo un ampio sorriso come risposta. Poi fu la volta di mio cugino Romano a tirare con la sua Short Trac 308 W, due colpi in rapida successione che fermarono un giovane cinghiale di una trentina di chili. Ricontrollai per l’ennesima volta che il mio punto rosso fosse acceso e stetti pronto.

Se qualcuno mi chiedesse quali sono le cose che più mi appassionano di una battuta, gli risponderei: la canizza, il lavoro dei bracchieri e dei battitori e il passo furtivo di un cinghiale quando si avvicina alla posta. Quel rumore inconfondibile, silenzioso ma non troppo, che ti fa saltare il cuore in gola quando lo riconosci. L’avevo appena percepito, così preparai la BAR e come intravidi nel bosco un verrotto di una cinquantina di chili lo abbattei facilmente con un preciso colpo al collo. Finalmente ero riuscito a sparare un colpo anch’io! La battuta era iniziata da appena pochi minuti e già stavamo sparando in tanti. Se è vero il proverbio che dice “Il buongiorno si vede dal mattino”, allora non potevamo certo lamentarci. Nei venti – trenta minuti che seguirono, fu tutta una cacofonia di canizze e spari, quando ad un tratto risentii il tanto desiderato, inequivocabile rumore avvicinarsi. Puntai la 30.06 verso la direzione da dove proveniva ed alcuni secondi dopo un altro bel cinghiale andò a far compagnia al primo. E due! Poco dopo anche Romano riuscì ad abbattere un altro cinghialotto, mentre il mio vicino di sinistra credo che dovesse avere dei problemi con la sua semiauto “americana”, perché udii distintamente un paio di “click” a vuoto seguiti da altrettante, poco simpatiche imprecazioni! Poi accadde una cosa che mi confermò che Dio esiste, perché se non fosse stato per lui ora forse non andrei più a caccia e sarei stato “congedato con disonore” da amici e conoscenti!

Nel sottobosco ero tutto un brulicare di selvatici. Ai numerosi cinghiali in movimento si erano aggiunti anche volpi e caprioli. Tutta la fila delle poste era sempre concentratissima con le armi impugnate, nonostante il grosso delle canizze fosse molto lontano. Nel mio buco nero nel bosco intravidi un porcastro e subito dopo sentii un rumore di rami smossi a pochi metri da me. Convinto che fosse lui che tentava di saltare la cessa, puntai la Browning in quella direzione con il dito già in presa sul grilletto aspettandomi di veder apparire una testa irsuta quando invece…. fece capolino un cane! Sicuramente un cucciolo che doveva essersi perso spaventato dalla confusione! Lo giuro! Non so chi sia stato a fermarmi la mano, perché fu un vero miracolo che non strinsi di più il grilletto. Lassù qualcuno doveva amarmi davvero. Fui preso da un tremito incontrollabile che mi costrinse a sedermi per alcuni minuti. Sono certo che se avessi ucciso un cane in battuta non sarei mai più riuscito nè a guardarmi nello specchio, né tanto meno a continuare a cacciare in battuta. Dopo oltre quarant’anni di battute quella volta c’ero andato davvero vicino.



Un pesante galoppo mi fece ritornare alla realtà, appena in tempo per vedere arrivare di corsa una grossa scrofa. Ero ancora talmente fuori fase e deconcentrato che il primo tiro la colpii male, ma un secondo fu fortunatamente risolutivo. Non eravamo neanche a metà mattinata che già avevo incernierato tre bei cinghiali. Contando i due di mio cugino Romano, in due ne avevano in carniere già cinque. Era davvero una bellissima giornata! Ma il destino aveva in riserbo ancora una grossissima sorpresa per me. Forse “Quel Qualcuno” aveva voluto premiarmi per aver evitato una piccola tragedia. C’erano sempre tante canizze in corso, la battuta era al culmine ed io ero felice come può esserlo soltanto chi ha fatto una splendida tripletta in poco più di un’ora, ma ecco che nella penombra del sottobosco mi sembrò di vedere qualcosa d’insolito. Delle ombre scure stavano avanzando verso di me silenziose e compatte come una nuvola portatrice di pioggia. Maledettissimo forteto maremmano! Ci sarebbe voluto un faro alogeno per poterci vedere meglio in quell’intricato ammasso di rami. Dopo lo spiacevole episodio di prima volevo avere ben chiara la situazione. L’avvicinarsi di una muta famelica di segugi accellerò gli eventi. Un branco di cinque–sei cinghiali s’avventò verso di me come un’onda in piena. Con un colpo ben piazzato atterrai la prima scrofa, poi scaricai il caricatore contro quella moltitudine di sagome irsute. Vidi due grossi esemplari attraversare incolumi la cessa, ma ne contai tre che tiravano gli ultimi calci frenetici alla vita. Velocissimo tolsi il caricatore vuoto e lo sostituii con un pieno, poi mi avvicinai ai cinghiali in terra per vedere se a qualcuno occorresse il colpo di grazia. Lo diedi solo ad un solengo gigantesco, che poi a fine battuta risultò essere il più grosso e bello dell’intero tableau! Per deformazione professionale pensai alle meravigliose fotografie che avrei potuto fare e quanti soggetti avrei avuto a disposizione per verificare gli effetti balistico-terminali delle mie cariche preferite. Aspettai impaziente il suono liberatore del corno di fine battuta per andare a vedere da vicino le prede abbattute, ma soprattutto per cercare di recuperarle in quell’inferno vegetale. Alcuni anni addietro mi ero esibito in una “settimina”, catturando ben sette cinghiali contemporaneamente, ma anche quel giorno sarebbe stato ben difficile da dimenticare. C’era anche da considerare la compagnia e il contributo di Romano divenuto, a ragione, il mio compagno inseparabile e insostituibile di molte recenti avventure.


A quella memorabile battuta, di cacciatori ce n’erano davvero parecchi e ai fratelli Cavallaro è sempre interessato cercare di far divertire tutti. Così diedero la stretta finale e giusto per l’ora di pranzo, Gianluca suonò il corno di fine cacciata. Inutile dire che ero fuori di me dalla felicità, per il notevole numero delle prede abbattute, ma anche per il grosso solengo che era arrivato alla mia posta come la ciliegina sulla torta. Non so con precisione quanto potesse aver pesato, ma posso soltanto dirvi che per smacchiarlo ci vollero quattro persone e che fu il più grande cinghiale abbattuto in un totale di oltre settanta capi. Di quel giorno ricorderò l’errore che stavo per fare se avessi sparato prima di essermi accertato perfettamente della natura del bersaglio, e la grandissima competenza di tutte le poste schierate. Nessuno sparò né lungo la cessa tagliafuoco né dietro, tutti si comportarono molto correttamente. Mi sento in dovere di ringraziare la splendida famiglia Cavallaro, composta da Paolo, Gianluca, Filippo, Lorenzo e Alessio per avermi concesso di vivere una così bella, quanto indimenticabile avventura. Grazie ancora a tutti Voi, alla vostra bellissima Azienda, alla vostra passione ed anche a tutta la vostra meravigliosa mitica bracca!



Marco Benecchi
 

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21 commenti finora...

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

li pagheranno con i soldi dei vagabondi statali , dei politici, dei vitalizi d'oro, di tutte le categorie nulla facenti siamo arrivato alle resa dei conti ... io ho pagato per gli statali ... i centri sociali...le coop ... gli sbarchi dei clandestini ... se pago per un italiano che non ha il lavoro ne sono contento !! e lazzaroni sono quelli che lavorano 12 ore alla settimana sotto lo stato ( stime certificate) non chi ha perso il lavoro per un imprenditore che ha chiuso per colpa di questo GOVERNO che ha mandato sul lastrico migliaia di piccolissimi imprenditori ritenuti LADRI , EVASORI, LAZZARONI mentre era gente che lavorava 24 ore al giorno!!!!VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA !!! Gli unici che ci hanno aiutato sono stati i GRILLINI ... ALTROCHE LAZZARONI I LAZZARONI ERANO AL GOVERNO hanno distrutto un paese !

da 5 stelle  06/03/2018 14.41

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

dove prendono i soldi x il salario dei lazzaroni???? magari dimagrendo stipendi e pensioni da fame che
percepiamo dopo una vita di lavoro e tasse???
col vostro sistema, arriverà presto la feccia di tutto
il mondo a percepire il salario come ci riuscirete?? tante domande nessuna risposta.
promettere non costa nulla... qualche PAGLIACCIO 5s ha detto tempo fa che sequestrerà tutte le armi
legalmente detenute. mandami qualche guitto a prenderle cosi vedranno bene da che parte sorge il sole.
se tu sei contento di pagare il salario ai lazzaroni e tutta la feccia, pagali CON LE TUE FINANZE.
salute a tutti

da carlo48 x 5 s.  06/03/2018 13.45

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

E tu, 5 stelle, pensi forse che nel caso in cui il soldatino Di Maio dovesse mai andare al governo cambierebbe lo status degli statali? Ammesso e non concesso (ne dubito) che volesse provarci in primis non ha comunque i numeri per fare niente (il centro dx ha molti piu seggi) ma in ogni caso come? Chiudendo gli enti inutili per poi comunque stipendiarne i dipendenti dando loro il reddito di cittadinanza? Povera Italia, d'altronde questo è soprattutto l'elettorato grillino, una voce incazzata, magari anche a ragione, contro la politica ma lì si ferma....speriamo bene!!!

da Iacopo  05/03/2018 21.52

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Mi preme SUBITO precisare che IO non ho ASSOLUTAMENTE nessun privilegio...
Misero dipendente ENEL stipendiato...

O ferse si...
Quello di aver avuto un nonno partigiano...

Che si è beccato:
nell'ordine
discriminazione
insulti,
olio di ricino
botte
e una pallottola in gola

ed a LUI, scusami, credo di dovergli ancora un certo rispetto,
Non trovi?

POI sto ancora aspettando il nome di un "grillino"
(senti un po che roba! Come devono chiamarsi)
Che abbia lavorato un solo giorno in vita sua.

Di quelli che vedo in giro non ne conosco neanche uno..

Poi, io ho detto soltanto che

NON HANNO ESPERIENZA

Punto

Solo TANTA CATTIVERIA e rancore verso tutti
e Soprattutto hanno poca memoria
Vedi un certo LUIGI DI MAIO il cui padre era dirigente del MSI AN...
Ora c'è il "rischio" che invece diventi primo ministro
Che oltre a non aver MAI lavorato, neanche un ora
non è NEANCHE LAUREATO...
Che amarezza,
Praticamente un vagabondo a tempo pieno

Per non parlare di tutti gli sbarbatelli che ha al seguito, fatti con lo stampino...
Tutti uguali, stesse idee (imposte da Grillo e Casaleggio!)
e stesse barbette incolte che fanno tanto intellettuali.

tu dici...

I grillini hanno una visione lasciamoli fare ...


Si come no, ma non sulla mia pelle...

Meglio un POLITICO esperto che non mi piace
che un branco di DILETTANTI ALLO SBARAGLIO.

Ma è il mio personalissimo punto di vista...
Saluti
Marco

da Marco B x 5 stelle  05/03/2018 19.13

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

ora staremo a vedere , Renzi non era stato eletto da nessuno si era autoincoronato come Napoleone Bonaparte, e quelli del PD non mi sembra che abbiano mai restituito qualcosa , I grillini hanno una visione lasciamoli fare ... e hanno restituito i soldi non come il PD che ne ha presi di contributi a PIOGGIA !!! stai pure sulla tua vecchia strada si vede che hai dei privilegi noi NO! Per questo vogliamo cambiare !

da 5 stelle  05/03/2018 16.55

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Siamo alle solite...
DIVIDI ED IMPERA

In Italia funzionerà SEMPRE così....
Qui non stiamo parlando di statali o piccoli imprenditori,
Qui stiamo parlando di qualcosa di MOLTO più SERIO

Di aver dato MANDATO di governare a gente "inesperta"....

Speriamo bene

Se poi quelle persone ti hanno GARANTITO grandi cose Beato te...

Io sono fedelissimo al detto:
Chi lascia la strada vecchia per la nuova....

Chi vivrà vedrà...

Per ORA l'unica cosa certa è che un branco di ragazzini "senza né arte né parte" pretendono di GOVERNARE l'Italia guidati da un comico fallito e da un impreditorucolo informatico che almeno ha ben chiaro cosa vuole:
Arricchire il suo bel conto in banca!
Stop
Un caro saluto
Marco

da Marco B x 5 stelle  05/03/2018 15.02

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

e tu fammi il nome di uno statale che lavora 35 ore settimanali ( che è sempre sotto la media nazionale) un artigiano lavora 50/60 ore alla settimana e non ha nessun tipo di privilegio ...a solo uno...' PER IL PD è UN EVASORE FISCALE... mentre per il5 stelle una categoria da difendere.... proteggere ... aiutare ... il Pd ha fallito si è messo con i RICCHI e i VAGABOBDI STATALI alla faccia dei veri lavoratori e deboli! Se va avanti cosi sparirà nel nulla ma... nessuno se ne accorgerà...a parte gli statali 11.000.000 di VAGABOBDI pagati dagli artigiani e piccoli imprenditori!!!!

da 5 stelle  05/03/2018 14.02

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Buongiorno 5 stelle,
Dovrei chiederti una piccola cortesia:
Se potresti indicarmi un ESPONENTE 5 stelle che abbia MAI lavorato e DOVE,

Io non ne conosco

Saluti
Marco Benecchi

Ah dimenticavo...
GRILLO,

Non è altro che un comico, anche piuttosto MEDIOCRE
Cattivo, ignorate, astioso, vendicativo contro un sistema che l' "ha riconosciuto" per quello che è sempre stato:

un comicuccolo da tre soldi

Ma vedrai che la gente si sveglierà e si riprenderà presto dal "voto di protesta"


da Marco B x 5 stelle  05/03/2018 12.38

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Grillo ha vinto amico ! fattene una ragione è ora di ripulire l'Italia dai vagabondi statali !!!

da 5stelle  05/03/2018 11.13

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Ragazzi,
Io non posso protestare perché con BIG HUNTER ci "lavoro", ma VOI dovreste farlo....

Non si può, a mattina di buon ora, aprire il sito e vedere quella faccia da cul....
di GRILLO che ti guarda,

Non capisco come si possa ammettere una cosa simile

Un caloroso Augurio di Buona Giornata a tutti voi
Marco

da Marco Benecchi x TUTTI gli AMICI  02/03/2018 6.37

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

C'eri?
Visto che roba?

Secondo me ce n'erano davvero troppi di cinghiali.
E quando ce ne sono così tante e si spara parecchio (furono contati più di 280 fucilate!)
C'è il pericolo che qualche palla "faccia danno" ma fortunatamente andò tutto bene!!

da Marco B x Torto4  16/02/2018 19.30

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Quel giorno si pigliavano con le mani .

da Torto4  16/02/2018 17.05

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Ti sei dimenticato di dire "Quasi"..

Io ne ho provate Molte che erano praticamente monocolpo!
Specialmente in calibro 280 Remington
Le 30.06 andavano al 50%
Le 308 invece al 90%

m

da Marco B x Massy  16/02/2018 12.16

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Sii sincero Marco
era una Ruger..

Le Remington non si inceppano mai @@:-))))

da massi  16/02/2018 8.43

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Devo trovare il modo di mettere le Faccine che piangono negli interventi...........

Il bello è che non se l'è presa neanche tanto,
Come se fosse una cosa quasi normale.

Figurati che a fine cacciata ha declinato anche la mia offerta di aiuto...
M

da Marco B x Little  16/02/2018 8.26

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Per caso aveva una remington il vicino che non sparava?

da little john x mb  16/02/2018 0.21

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Ma te lo immagini se io o te fossimo stati al posto del mio vicino che non gli sparava la carabina...
Io penso che sarebbe venuto giù il paradiso...
Con tutti i santi.....

da Marcop B x Massy  14/02/2018 21.39

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Marco..leggendoti mi fai rivivere quei magici momenti della braccata e fai sentire come si fosse davvero alla posta....
Ancora una perla da rileggersi un paio di volte...



da Massy  14/02/2018 20.09

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Quel giorno non ne ho visti meno di 10-12,
E OVVIAMENTE nessuno ha tirato a quelli che saltavano la carrareccia.
Quella è una delle zone più belle della Maremma,
E di solito ci fanno una battuta all'anno.
Più facile una ogni due....

C'è anche stato chi non ha tirato..
Eravamo più di 100 poste!!!!

Sono stato fortunato, ma mi sono aiutato parecchio pulendo "bene" la mia posta...

Considerate che hanno interrotto la battuta prima "della stretta finale"
Perché ne erano già stati abbattuti troppi!!
Credo che nella macchia dovessero esserci più di duecento cinghiali

M

da Marco B x Grillo e Donato  14/02/2018 12.44

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Sparare e' facile, molto piu' difficile e' decidere di non farlo, ed e' su questo che dovremmo riflettere.
Cosi' come parlare, o ..... scrivere.
Come diceva qualcuno: molto meglio stare zitti, facendo dubitare gli altri sulla nostra intelligenza,
che parlare a vanvera, togliendo ogni dubbio.

da grillo parlante  14/02/2018 11.37

Re: Una battuta al cinghiale memorabile

Troppo facili questi cinghiali . Ma chi la raccontate !Ho 40 anni di caccia sulle spalle e questi cinghialotti buonaccioni si pigliano anche con le mani.

da Donato  14/02/2018 9.52
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