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16/12/2016 

Danilo Micali “Ho fatto un sogno. Eravamo 4 amici partiti da Milano per una battuta di caccia al cinghiale in Liguria e lì ho preso il mio primo cinghiale. Quando mi sono svegliato, mi sono reso conto che era tutto vero ed ho scoperto che la caccia inizia a scorrermi nelle vene come un virus, dal quale non riuscirò mai a liberarmi”.

Queste sono più o meno le parole che uno dei 4 amici ha condiviso con gli altri il giorno dopo la battuta. E’ questo lo spirito giusto, è questa la mentalità che dovremmo avere, è questo l’affiatamento, l’amicizia, le emozioni che la caccia deve lasciare dietro sé.

Come sempre i 4 amici, a disprezzo del freddo e della lunga giornata che li attende partono in piena notte per raggiungere la squadra, che li aspetta a circa 300 km di distanza.

Le mogli, i figli, dormono sereni tra le braccia di morfeo, la casa è avvolta dal calore e dal profumo del mattino che ognuno riconosce nella propria famiglia, mentre la caffettiera inizia a brontolare.

Anche se in case diverse vivono le stesse emozioni e davanti ai vetri un po’ appannati della finestra, sorseggiando il caffè caldo, osservano fuori il paesaggio cittadino, immerso nel freddo e nel silenzio. Gli alberi, ormai spogli, illuminati dal muto cinguettio delle luci di natale, offrono uno spettacolo incredibile e la mente percorre la giornata che avverrà, immaginando emozioni incredibili, consapevoli che sarà la propria famiglia ad aspettarli al loro ritorno qualunque sia il risultato.

I 4 amici partono, subito i toni del viaggio si fanno piacevoli, si ricordano momenti goliardici, momenti emozionanti e si scherza in armonia.

Si fermano al solito bar a fare colazione con il sorriso stampato in volto, uno offre la colazione, tra amici si fa così, queste cose si fanno con piacere e tutti sono lì per divertirsi; la positività è talmente contagiosa che anche i baristi, stanchi della lunga notte di lavoro, ritrovano qualche momento di energia accennando loro, un seppur breve sorriso.

Ricolmi di passione arrivano al punto di ritrovo, il caposquadra come sempre li accoglie sorridente e dopo i vari convenevoli, insieme, ripercorrono come sempre le istruzioni di sicurezza, testano le radio, si preparano e partono per le poste.

Il tempo alle poste si ferma, i 4 amici sono distanti, non si vedono tra loro, ma sono uniti dal quel filo invisibile che li rende parte della squadra.

Inizia la battuta e quando il guaire dei cani sulla preda si avvicina, il cuore dei 4 amici salta in gola e le mani iniziano a tremare, gli occhi, scrutano ogni movimento, aspettano l’attimo in cui il selvatico apparirà, mentre le ore, a loro insaputa, scorrono incontrollate.
E’ pomeriggio quando gli occhi si fanno pesanti e la stanchezza inizia a farsi sentire, l’adrenalina si dilegua e la mente ormai appagata, pensa piacevolmente al ritorno a casa, al sorriso dei figli e agli occhi della propria moglie.

Ma d’improvviso, i cani riprendono l’usta del cinghiale e tornano a braccare la preda spingendola verso le poste, l’adrenalina torna a scorrere, il cuore a sbattere nel petto.
Questo, pensano i 4 amici, potrebbe essere il momento giusto, infatti, dopo un lungo inseguimento finalmente si sentono due colpi ed uno dei quattro amici grida in radio: “Ho sparato io, l’ho preso. E’ andato giù, grazie ragazzi!”
Era suo il primo cinghiale, alla sua seconda battuta. I 3 amici, soddisfatti e sorridenti iniziano a congratularsi con  il quarto che ovviamente emozionato accoglie di buon grado la soddisfazione sua e degli altri.

Il rientro alla casa di caccia suona come un evento, il capo squadra si congratula con il fortunato e con il resto del gruppo, i 4 amici ricambiano con piacere, riconoscenti del fatto che senza i conduttori e senza i cani, non sarebbe stato possibile alcunché. Sanno che queste persone dedicano il loro tempo a rendere possibili queste battute, a tener vive queste emozioni, a tenere accesa la passione per la caccia.

E’ così che la caccia rende amici, insegna i valori dell’etica, della famiglia, della riconoscenza e del rispetto verso gli uomini e verso la natura.

E’ così che grazie alla passione per la caccia, i 4 amici rafforzarono il loro legame e la loro amicizia.

Buon Natale a tutti i cacciatori, alle loro famiglie e a tutti quelli che ogni giorno si prodigano per il bene della caccia!

…. Dimenticavo, Buon Natale anche a tutti gli altri!!
 

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