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apr20 20/04/2016
L'intero territorio del Friuli Venezia Giulia è diviso in riserve di caccia. Non c'è un solo centimetro quadrato dove è possibile praticare la cosiddetta “caccia libera”.
Le riserve sono porzioni di territorio con confini delimitati e molto precisi. Sono individuate dalla legge e a ogni riserva è assegnato un numero massimo di cacciatori: i soci. Solo i cacciatori soci di queste riserve vi possono cacciare e solo nel territorio della riserva a cui sono assegnati.
Anche il numero massimo di cacciatori per ogni riserva è fissato dalla legge ed è stabilito sulla base di criteri e parametri scientifici. L'obiettivo è quello di creare un equilibrio tra il numero dei cacciatori – predatori di ogni singola riserva e la capacità del territorio di dare ospitalità e possibilità di riproduzione alla selvaggina.
Questi principi di organizzazione e questo modo di dividere il territorio sono il vero segreto positivo della caccia in Friuli Venezia Giulia. Nessun cacciatore friulano può andare a caccia dove vuole o quando vuole, ammazzando indiscriminatamente senza preoccuparsi delle conseguenze. I cacciatori friulani possono cacciare solo nella propria riserva di assegnazione e sono, quindi, costretti a pensarci bene prima di sparare. O almeno così dovrebbe essere.
Se, infatti, non fanno attenzione alla loro azione di caccia, le conseguenze ricadono direttamente e solamente su di loro, senza possibilità di rimedio. Se i cacciatori di una riserva decidono di non darsi nessuna regola e sterminano tutta la selvaggina, la stagione di caccia successiva, e molte altre ancora, non avranno nulla da cacciare. Sembra “la scoperta dell'acqua calda”, sembra l'unica logica possibile da porre alla base di ogni legge sulla caccia. Ma vi assicuro che tanto ovvio non è.
Nel resto d'Italia, con pochissime eccezioni, nessuna legge stabiliva qualcosa di simile fino al 1992 e ogni cacciatore poteva, pressoché, andare a caccia dove e quando voleva, con conseguenze devastanti.
Il cacciatore medio, infatti, non essendo “legato” e radicato in nessun territorio, aveva ben poco interesse alla protezione della natura e alla tutela della selvaggina. Anzi, l'importante era ammazzare prima che arrivasse qualche altro cacciatore. Tutto ciò assieme a molti altri fattori, è stato parte della rovina della caccia in Italia. Ma in Friuli, dove la situazione è sempre stata completamente diversa e migliore.
I territori delle attuali province di Gorizia e Trieste e del comune di Tarvisio-Malborghetto erano divisi in riserve già dai tempi dell'Austria Ungheria. I territori delle attuali province di Udine e Pordenone lo sono diventati a partire dal 1969.
Un secondo “segreto” positivo della caccia in Friuli Venezia Giulia è il censimento. Ogni riserva, ogni anno, prima dell'inizio della stagione di caccia deve effettuare il censimento della selvaggina presente sul suo territorio.
Il censimento non è né più né meno che la conta di tutta la selvaggina effettivamente presente sul territorio della riserva. Fare dei buoni censimenti è una cosa difficile. Devono essere fatti seriamente da tutti i cacciatori, eventualmente anche con l'aiuto di tecnici esperti inviati dai competenti Organismi dell'Amministrazione regionale. Una volta rilevato il numero complessivo della selvaggina, soprattutto per gli animali più grossi come caprioli, cinghiali, cervi e camosci, è indispensabile distinguere il numero complessivo in sottogruppi in base all'età e al sesso. Solo così avremo l'esatta fotografia della situazione reale della vita e dello sviluppo della selvaggina presente sul territorio della riserva.
Solo così le riserve di caccia e i Cacciatori-soci che vi appartengono, che si dicono gestori dell'ambiente e ai quali anche la legge riserva questo importante ruolo, potranno fare dei piani di abbattimento seri e credibili. Solo così gli abbattimenti potranno essere programmati nel rispetto della natura e del suo equilibrio.
Solo così i cacciatori potranno essere predatori correttamente inseriti nell'ecosistema della propria riserva di caccia, al vertice della catena alimentare e che contribuiscono alla conservazione dell'ambiente.
Ma purtroppo non è sempre così.
Davide Zaninotti
* Tratto dal libro "La notte del cacciatore", Edizioni Biblioteca dell'Immagine - Pordenone, 2005 Tags:15 commenti finora...
Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* correggo dico egoisti da non riservista
13/08/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* e censimento non censimento so tutte balle o abbattimenti programmati vorrei stare li per vedere siete solo degli ipocriti egoirti che da voi non volete nessuno ma voi andate dove volete da non riservista
13/08/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* buonasera a me non sembra giusto che il friuli si vanta che non c' è un centimetro quadrato x i non riservisti per poter cacciare.Il tesserino dice che si puo' praticare la caccia in tutto il territorio nazionale pagando atc chiaramente questa è democrazia per voi friuliani?? friuli venezia giulia è in ITALIA o no??? da non riservista
13/08/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* le riserve di caccia friulane non sono altro che i vari ambiti come si Hanno in altre regioni come il mio veneto, solo che essendo comunali ci si conosce e le teste calde Hanno vita breve mentre qui in veneto dove gli ambiti sono molto vasti.. le teste calde fanno un pò come vogliono. Non vedo problema nella caccia col segugio al capriolo.. lì è autorizzato e non sgarrano nel Numero perchè si fanno del male a loro da noi lo fanno ed è mascherato sotto altra forma di caccia. Sono migratorista per cui possono fare ciò che vogliono delle loro capre e maiali!! da lu
26/04/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* BRAVO MAURO hai centrato il PROBLEMA dei residenti paraculi che vanno dove vogliono e casa loro non puoi andare,,,,la legge dei furbi. chi abita in città e paga 1000 volte piu tasse dei residenti deve stare a casa!!! ci sono riserve di diritto ma anche atc di diritto dove non pagano niente NIENTE ... alla nostra faccia... da Residenti pagate le tasse
26/04/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* Abito Roma e ho la disgrazia di avere la passione per Diana , nella provincia di roma il territorio è fortemente antropizzato ,nei pochi territori verdi nasce puntuale la riserva RISERVATA ai residenti non parliamo poi del territorio di Rieti, Con questo concetto presto dovro appendere il fucile al chiodo a meno che di sborsare cifre non indifferenti dato che territori liberi ne sono rimasti pochini !! Se il suo concetto è valido sarebbe bello che chi viene a lavorare nella mia citta pagasse la stessa cifra che mi chiedono per cacciare nel suo comune!!Io da Romano metto a disposizione del non residente il lavoro senza chiedere nulla in cambio dato che il lavoro è l'unico bene cittadino ben piu importante del divertimento che il residente fuori città mi fa pagare caro !!! da Mauro Roma
23/04/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* le idee confuse le hai tu e tuoi amici che hanno invaso le nostre aziende ... INFORMATI ... da ...
22/04/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* ..in effetti quella del cane da seguita su caprioli è orripilo-abberrante ! Ma non tutte le ciambelle riescono col buco ! boia dee da toscano
22/04/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* Ma i cacciatori friulani sicuramente non possono andare a caccia in altre regioni! credo... oppure ci dovrebbe essere la reciprocità con gli altri. C'è qualcuno che conosce la situazione? un saluto da ettore1158
22/04/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* Caro giordano..se fosse per i tecnici non ci sarebbero grossi problemi (anche perché alcuni tecnici fvg sono anche cacciatori)..il problema é la politica anche quella venatoria! Poi si sa che la giunta regionale non é di certo a sostegno della caccia..o mi sbaglio?? da little john
22/04/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* Segreto positivo un tubo. E complimenti per la tempistica: articolo del 2005. Attualmente 2016, nel bravo Friuli, i tecnici (università, ISPRA e accoliti vari) incaricati per la stesura dei piani di abbattimento non sono ancora riusciti a farli. Risultato: probabilmente non ci sarà possibilità di effettuare la caccia di selezione a maggio. Però i tecnici verranno pagati lo stesso, e in anticipo. Una vergogna. da Giordano Malisan
22/04/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* Caro "la notte dei furbi" hai le idee un pò confuse! da Friulano doc
22/04/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* si e poi venite in appennino a sterminare i nostri animali! dovrebbero vietare l'ingresso a in qualsiasi azienda privata o territorio libero a Trentino Alto Adige e Friuli ! STATE A CASA VOSTRA! da la notte dei furbi
22/04/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* Valli del natisone caccia al capriolo col segugio: bocciati! da Non è tutto oro...
21/04/2016
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Re: Riserve di caccia, il segreto positivo* ottimo..bravo ! E bravi i friulani...... da toscano
20/04/2016
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