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ago3 03/08/2015 
 Diciamolo subito, senza giri di parole, dove gli animalisti/ambientalisti gestiscono i territori la gente muore!
Il caso di Cefalù è emblematico, un Parco regionale (quello delle Madonie) che vede nel Comitato tecnico-scientifico i rappresentanti delle associazioni ambientaliste come Italia Nostra, WWF, Legambiente, CAI, Lipu e altri, non riesce a gestire la fauna selvatica e ci scappa il morto.
In questa vicenda cade anche una leggenda tanto cara agli ambientalisti, quella della introduzione di cinghiali nei boschi da parte dei cacciatori; no cari signori, i cinghiali si riproducono perchè manca il controllo della specie, sempre più zone campestri vengono abbandonate sia dagli agricoltori che dagli allevatori e non vengono più gestite.
Anche in Toscana, la mia terra, conosciamo bene l'emergenza ungulati che è presente ormai da alcuni anni, tanto da far registrare incidenti mortali o con feriti gravi e perfino una tragedia sfiorata con un treno che, nel mio Comune di Massarosa, ha travolto sui binari un branco di cinghiali con il rischio di deragliare.
Le istituzioni preposte (Provincia e Regione) non prendono provvedimenti incisivi per risolvere il problema.
Da cacciatore Doc del cinghiale mi sento di poter fare delle proposte per la soluzione del problema, sia dal punto di vista pratico che da quello regolamentare.
Ci sono tre modalità di intervento oggi in Toscana:
1) la caccia in battuta al cinghiale durante la stagione venatoria
2) la caccia di selezione al cinghiale avviata in alcune province
3) le operazioni di controllo straordinario autorizzate dalle Province alla presenza di guardie venatorie
Il modello attualmente in vigore in Toscana non è più al passo coi tempi perché non è più tollerabile che a pagare i danni degli ungulati siano gli Atc con i soldi anche di chi pratica altre forme di caccia come la stanziale e la migratoria, che dovrebbero avere fondi a loro destinati per migliorare l'habitat dove si deve riprodurre la selvaggina stanziale e sostare quella migratoria.
La caccia di selezione al cinghiale è uno strumento aggiuntivo che va potenziato e applicato su tutto il territorio regionale in maniera uniforme e continuativa, ma di per se inutile ad incidere sui grandi numeri di cui stiamo parlando. Diventerà un valido strumento quando le popolazioni saranno riportate ad una consistenza accettabile.
Le operazioni di controllo straordinario autorizzate dalle province sono un'arma spuntata. Questo tipo di interventi vengono richiesti per problemi di danni alle coltivazioni agricole ma anche per garantire la sicurezza pubblica, ma le modalità sono inadeguate. L'Ispra (l'organo tecnico scientifico del Ministero dell'Ambiente) che deve rilasciare il parere positivo sulle modalità di intervento anche al di fuori dal periodo di caccia tradizionale (ottobre-dicembre o novembre-gennaio) permette sistematicamente il fallimento di tali operazioni con limitazioni assurde e prive di fondamento pratico e scientifico, diventando responsabile diretta delle conseguenze a volte fatali delle proprie decisioni; per questo da molti anni chiediamo la chiusura di questo ente inutile e la creazione di centri di studio regionali che possano rispondere in tempi brevi e con conoscenza approfondita del territorio, alle richieste di intervento straordinarie. Se in una data area molto circoscritta (anche all'interno delle famose zone di ripopolamento e cattura della fauna nobile come fagiano e lepre) si presenta un allarme cinghiali o altri ungulati, noi proponiamo che sia il Sindaco che la Provincia, la Regione o l’ATC possano intervenire nel giro di 24 ore con l'umica modalità che da sempre offre i maggiori risultati in termini di abbattimento: la caccia in battuta al cinghiale.
Le battute dovranno essere ovviamente segnalate ai cittadini e sorvegliate/coordinate dalle forze dell'ordine (Vigli urbani, Polizia provinciale, Carabinieri, Polizia di Stato ect ect) ed effettuate nei modi e nei tempi tali da garantire sia la massima sicurezza di chi vi partecipa o si trova nelle immediate vicinanze, sia l'ottenimento del risultato, cioè quello di rimuovere il problema.
Porteremo avanti queste proposte in ogni sede preposta a prendere le decisioni, sia a livello locale che nazionale, in particolar modo nella mia Regione (ma anche nel resto d'Italia) siamo alla vigilia della completa rivisitazione dei regolamenti sulla caccia a fronte del passaggio di competenze dalle Province alle Regioni, per cui cercheremo di ridisegnare un modello che porti ancora una volta la Toscana in prima fila sulla gestione della fauna selvatica come lo è stata per tanti anni, un esempio da seguire per le altre regioni italiane.
Con le ricette dei sedicenti amici degli animali non si va da nessuna parte, anzi certi animali privi di controllo diventano assassini ingenerando nella opinione pubblica la falsa idea che vogliano solo uccidere, mentre invece stanno solo seguendo il proprio istinto selvatico.
Ci chiamiamo Libera Caccia ma come potete leggere le nostre sono proposte serie e responsabili e soprattutto che affrontano il problema per risolverlo e non per far si che rimanga tale e quale, permettendo ad alcuni soggetti di lucrarci sopra, proprio come avviene per l'emergenza immigrati dove alcune cooperative si augurano che arrivino in Italia sempre più disperati, così nella caccia ci sono soggetti che si sfregano le mani vedendo esplodere l'emergenza ungulati.
Sisto Dati
Vice Presidente Nazionale Libera Caccia Tags:16 commenti finora...
Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO ma che c@@@@ volete gliene importi alla federcaccia di noi migratoristi,quando sappiamo bene le loro prerogative quali siano.Si chiese,a codesta associazione ,un interessamento per poter ripristinare la caccia agli anatidi dalla battigia del mare,visto la penuria di zone umide dove poterla praticare.Ci fu assicurato che ne avrebbero discusso,tranne,poi,assistere ad un silenzio tombale.Qualcuno mise le mani in avanti informandoci che le coste marine erano soggette a divieto perche dichiarate" rotte migratorie".A nulla valsero le nostre precisazioni quando gli rispondemmo che lungo le rotte migratorie non esiste il divieto di caccia,a meno che la regione non sia inadempiente nell'individuare zone di rifugio per la fauna migratoria come le aree di natura 2000 (zps,sic,ecc) ,e di queste in campania lungo le rotte migratorie ne esistono ben 170 se non erro.Quindi di che vogliamo parlare...Tutti a casa e ben venga una nuova classe dirigente che dimostri veramente di avere a cuore le sorti della caccia da ilgermano56
17/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO Caro Michele condivido, solo che... Credo che Sorrenti poco c'entra con la data di chiusura dei tordi ! Lui gli studi li ha fatti e non solo lui... Quelli che dobbiamo ringraziare sono quelli che stanno ai vertici, presidenti e vice delle varie associazioni. Secondo il mio modesto avviso c'è bisogno di un cambiamento radicale in Fidc tutto ciò che stiamo subendo ogni anno basta e avanza. Cordialit� da jamesin
08/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO i dati ci sono grazie all ufficio caccia di federcaccia ma bisogna proporli e conoscerli,questi non sanno nulla appartengono al paleolitico venatorio. da mate
08/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO complimenti a federcaccia!!!!.....soprattutto al signore illustre dell' UFFICIO AVIFAUNA MIGRATORIA, che tanto si pavoneggiava degli studi scientifici che ci avrebbero consentiti di cacciare il bottaccio almeno fino alla fine di gennaio!!!!!!!!......complimenti anche per la tortora solo tre giorni tutto settembre, ma soprattutto per i capi di migratoria che vanno annotati subito dopo l'abbattimento!!!!!!..........nel fare i complimenti a tutte le aavv, ricordo a tutti i cacciatori che ancora vogliono dare soldi per farsi sodomizzare, quanto meno di fare le cazzo di TESSERE CON ASSICURAZIOBNI PRIVATE!!!!!!!!!!......almeno così avete un pochino di lubrificante!!!!!! da michele beccacciaio
08/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO Ragazzi, condivido, ma vi chiedo di vederci per fare il punto sulla nostra Federazione. In ATC non pensiate che me la passi meglio. Un abbraccio e buona vacanza
da ANGELO MARINO
07/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO Ho telefonato alla Fidc di Salerno per sapere se l'addestramento cani era possibile visto che l'anno scorso la delibera la provincia l'ha fatta il 07/08 ed era con effetto immediato per cui dal 08/08 già si potevano portare i cani nelle zone prescelte e mi hanno detto, che adesso devono prima fare il censimento dei nidi e poi daranno l'avvio all'addestramento comunicandolo tramite il sito Campania caccia. Ora io mi chiedo come mai l'anno scorso tutto era pronto al 07 di Agosto e quest'anno ancora nisba ? Altra restrizione ? da jamesin
07/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO Sono pienamente d'accordo con voi anche perché fortunatamente ho conosciuto la caccia bella e spensierata di diversi anni fa. da Fabio Manna
07/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO Purtroppo in Campania non siamo neanche capace d copiare le cose buone delle altre regioni da Cacciatore 71
06/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO Io con miononno vado a caccia all'antica come dice lui significa che non gli frega uncazzu di tutte le cazzsate c e chiacchiere piega vantaggio fucili e tutte ste mincha di regole e del canto nuziale delli tordi mio nonno acchiappa tordi fino a sera e la sera se li mangia arrosto possiede un vecchio fucile e spara quello che minca gli pare. da Alfredo
05/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO che fai riporti il lavoro d'altri??? da Freddo
05/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO A me dispiace proprio per voi giovani, ma di scrupoli certa gente non se ne fanno. Sui tordi gli ultimi studi sono stati fatti con l'applicazione del GPS che ha visto coinvolte le sezioni provinciali di Perugia e Terni, su un’area molto ristretta riguardanti proprio l’inizio della migrazione prepuziale. Il risultato è che i bottacci possono essere cacciati sicuramente fino alla fine di Gennaio avendo questi lasciati quest’area di studi verso la fine di Febbraio. Altri studi con telemetria satellitare sono stati fatti sulle alzavole dall’ACMA. Morale della favola su dieci alzavole con trasmettitore solo una ha lasciato l’Italia il 23 Febbraio le altre tutte dopo tale data, cioè in Marzo. Le date dei KC Italiani sono per quanto si può vedere errati, solo che gli studi per alcuni studiosi devono essere fatti per una vita intera per essere certi ! Intanto mentre il dottore studia il malato muore. Non riesco a capire perché avendo avuto la fortuna dello studio ben preciso sulle date di migrazione con telemetria satellitare ancora non si riescono a fare calendari veritieri. Cordialità e forza ragazzi impegnatevi. da jamesin
04/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO Per AldoTordo sassello (Turdus iliacus): A livello europeo la specie è attualmente considerata in buono stato di conservazione; - la Commissione UE in data 15 ottobre 2013, rispondendo ad una interrogazione parlamentare relativa alla caccia agli uccelli in Italia e alla non conformità con la direttiva 2009/147/CE, ha affermato che: “Stando alle informazioni disponibili e ai dati sui concetti fondamentali, non risulta esserci sovrapposizione tra i periodi di caccia e i periodi di riproduzione e di migrazione prenuziale, soprattutto se si considerano la possibilità di una sovrapposizione parziale teorica di una decade (punto 2.7.2 della Guida alla disciplina della caccia) o situazioni specifiche come il periodo prolungato di nidificazione del germano reale (Anas platyrhynchos) (punto 2.7.12). Inoltre, la Commissione non ha ricevuto alcun elemento che confermi l'incompatibilità con la direttiva dei carnieri stagionali e giornalieri stabiliti dalle regioni italiane per le diverse specie cacciabili”; - ha recepito l’indicazione espressa nelle linee guida per la stesura dei calendari venatori dall’ISPRA che: “considera idoneo per la conservazione e la razionale gestione della specie il posticipo dell’apertura della caccia al 1° ottobre e l’anticipo della chiusura al 20 gennaio con la sovrapposizione di una decade”; - i dati forniti dall'ISPRA nella pubblicazione “Spina F. & Volponi S., 2008 - Atlante della Migrazione degli Uccelli in Italia. 2. Passeriformi. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Tipografia SCR-Roma. Pagina 238” evidenziano nella terza decade di gennaio un aumento delle ricatture verosimilmente coincidente con l'inizio della migrazione prenuziale che la tabella riportata a pagina 237 indica a partire dalla terza decade di febbraio; - nei dati riportati nella pubblicazione Scebba S., 1987-I tordi in Italia, Migrazione e svernamento in Italia di alcune specie appartenenti al genere “TURDUS”: sintesi ed analisi delle riprese; Editoriale Olimpia, in base ad un’accurata analisi delle ricatture a livello nazionale suddivise per numero mensile e zone Euring (pagina 81 tabella 15), si rileva una sostanziale parità delle stesse nei mesi di gennaio e febbraio. In base ad un’analisi particolareggiata si afferma che: “Tra la seconda metà di febbraio e la prima di marzo sono concentrate le riprese primaverili che, in Aprile sono del tutto assenti” (pagina 30); - nella pubblicazione Brichetti P. & Fracasso G., 2008 Ornitologia italiana vol. 5 turdidae-cisticolidae oasi Alberto Perdisa editore Bologna, i dati e un’analisi delle catture e delle ricatture a livello nazionale (Macchio e al. 1999, Licheri e Spina 2002, 2005) portano gli autori ad affermare (pagina 31) che: “Movimenti tra fine settembre-inizio dicembre (max. fine ottobre-novembre), con anticipi da metà settembre e ritardi a metà dicembre, e tra febbraio - aprile (max febbraio - inizio marzo) con anticipi da fine gennaio”; - l’ISPRA nel documento “Sintesi dello stato di conservazione delle specie oggetto di prelievo venatorio ai sensi della legge 11 febbraio 1992, n. 157 e successive modificazioni” per questa specie riporta a pagina 158 quanto segue: ”Fenologia della migrazione: la migrazione post-riproduttiva ha luogo tra la fine di settembre e gli inizi di dicembre, con un picco collocabile tra la fine di ottobre e novembre. La migrazione prenuziale inizia a febbraio e si protrae fino ad aprile.”; - nella bibliografia citata nella “Relazione tecnico-scientifica sull’individuazione delle decadi riferite all’Italia nel documento “Key concepts of article 7(4) of directive 79/409/EEC” a cura di Andreotti A., Serra L., Spina F. INFS 2004 tutti i dieci lavori, citati alle pagine 47 e 48, tratti dalla letteratura venatoria italiana, riportano che la migrazione prenuziale ha inizio a partire dal mese di febbraio; - secondo i dati riportati in "Andreotti A., Bendini L., Piacentini D. & Spina F., 2001 - Redwing Turdus iliacus migration in Italy: an analysis of ringing recoveries. Ringing and migration, 20", in riferimento all’inizio della migrazione prenuziale, gli autori, in base ad un’analisi delle catture e delle ricatture, rilevano che la specie abbandona l’Italia dalla metà di febbraio fino a fine marzo (cfr.Prato et al. 1980, Erard & Jarry 1991, Glutz von Blotzhheim 1988, Handrinos & Akriotis 1997, Olioso 1995, Santos Martinez 1982, Scebba 1987, Verheyen 1947, Zink 1981)”; - alla luce di quanto sopra riportato è evidente che l’inizio del periodo di migrazione prenuziale prevalentemente indicato per l’Italia ricade tra l’ultima decade di gennaio e le prime di febbraio. Pertanto, pur volendo prendere a riferimento, nella più conservativa delle ipotesi, la terza decade di gennaio la sovrapposizione di una decade è consentita dal paragrafo 2.7.2 del documento “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici - Direttiva Uccelli selvatici” e permette la chiusura del prelievo venatorio al 31 gennaio non pregiudicando lo stato di conservazione della specie.Per Massimiliano Esposito,Aldo Di Brita Domenico Vigliotti,Carmelo Violante.......riportate questo documento ai vostri capi della Fidc rassicurandoli che nessun animalaro blocca il calendario campano.Poi male che andava si poteva anche concedere massimo 2 giornate a settimana partendo dal 1 al 31 Gennaio senza problemi.Fate piazza pulita nelle vostre aavv vedrete che vi seguiranno in molti......
da Mauro Panella.
04/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO QUANTO LL'ERAN BONI i beccafichi in campania certe padellate con peperoni e patate eran gli anni 70 e si potean cacciare io propongo di nuovo caccia ai beccafichi da bu
04/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO il logo della DC (partito politico) portava,da solo,se non erro,il 4% dei voti di tutti i democristiani.Quello della fidc,invece,è in controtendenza,cioè fa perdere,non il 4% ma molto di più.Quindi,encomiabile il discorso,un po meno la sigla sotto le firme. da ilgermano56
04/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO Credo che ci sia solo un modo efficace in tutta Italia per ottenere dei benefici, ed è quello di non pagare più nessuna tassa, nessuna quota per Atc e non fare più nessun servizio come censimenti ed abbattimenti per le province.
da Gerry00
04/08/2015
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Re: CAMPANIA. PUNTO E A CAPO Sottoscrivo,in Toto.........p.s. Vi siete dimenticati della tortora al primo ottobre !!!!!!!!!!!!.........purtroppo caro Aldo .....ci stanno vendendo solo per la caccia privata ....nuove aperture nuove concessioni di aziende faunistiche etc....dove quegli esseri sporchi di animo .... E succubi del vil denaro .....(pseudo animalisti) .....non considerano animali le quaglie , le starne . Le coturnici . I polli colorati etc......ma solo infinite fonti di denaro .......l purtroppo le ass... Venatorie ...ed una in particolare ( i famosi produttori) .....o almeno i vertici .....che non sanno cosa sia la passione caccia ......ecco dove ci stanno portando .......risoluzione del problema? .......magari sarò ripetitivo ........nessuno più in Zac ...o azienda e nessuna tessera assicurativa .....i vecchietti stanno scomparendo i giovani il pc. Lo sanno usare.........a buon intenditor poche parole .... da Av1
04/08/2015
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