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14/07/2015 

Preg.mo Presidente Sergio Chiamparino,
chi Le scrive rappresenta la gran parte dei cacciatori piemontesi, anzi si potrebbe affermare senza timore alcuno di smentita, che le nostre cinque Associazioni Venatorie, riconosciute ai sensi della l.157/92 (sette in tutto), messe assieme si avvicinano al 90% del totale.
I cacciatori nella Regione che Lei governa da poco più di un anno sono quasi 27.000, tutti normalissimi cittadini e contribuenti, che per esercitare una legittima passione pagano tasse allo Stato e alla Regione, quote di ammissione ad ambiti di caccia o comprensori alpini, gestiscono il territorio e s’occupano di ambiente, consentono il rimborso e il ristorno dei danni causati da fauna selvatica alle coltivazioni agricole.
Chi caccia in Italia lo fa perché ha fedina penale e casellario giudiziale in ordine, diversamente non avrebbe porto d’armi e licenza, e lo fa in virtù di severissime leggi e non certo per concessione divina o diritti acquisiti con la forza.
Le nostre leggi, ed era la stessa Costituzione a prevederlo, stabiliscono che sia la Regione a determinarne i limiti, questo in conformità d’una “legge quadro” che nel nostro caso è la già citata l.157/92.
Dovrebbe essere dunque la Regione a legiferare ma, come Lei certo saprà, in Piemonte questa venne abrogata nel 2012 dal suo predecessore, preoccupato di dover affrontare un referendum promosso con firme raccolte…venticinque anni prima, un altro straordinario primato d’efficienza subalpina!
E così da noi ci si deve accontentare della legge nazionale che però…nemmeno viene più applicata, disattesa dagli uffici competenti, forse anche per impreparazione ma certo per un atteggiamento che definire discriminatorio o pregiudiziale ora risulta ironico ed eufemistico.
Tutto ciò accade ormai da un anno, quando l’Assessore cui Lei attribuì la delega alla Caccia unitamente a quelle di Agricoltura e Pesca, iniziò il suo meticoloso lavoro di demolizione d’un impianto che andava avanti da decenni, forse con problemi e difficoltà ma almeno garantendo una certezza del diritto ai cacciatori piemontesi.
Si cominciò con divieti e limitazioni dovute solo alla faticosa ricerca d’equilibri politici con il mondo ambientalista e animalista, penalizzando la caccia alpina, e si è proseguito quest’anno con un calendario venatorio che i piemontesi ricorderanno a lungo, come…il peggiore di sempre!
Messe giù in questo modo, gentile Presidente Chiamparino, le nostre osservazioni potrebbe sembrarLe eccessive, partigiane, ma non è così tanto che per rivendicare i propri diritti i cacciatori sono stati costretti a ben tre ricorsi al TAR Piemontese, tutti vinti, l’ultimo dei quali solo un paio di giorni fa!
E non è certo possibile, e ci scusi qui il paragone, che sentenze e provvedimenti del TAR valgano solo se la legittimano a governare la nostra Regione, mentre invece diventano…carta straccia quando bocciano, inequivocabilmente, un Vostro Assessore.
Non è, egregio Presidente, che si possa sistematicamente ignorare quanto stabilito dall’organo giurisdizionale regionale in ben tre diverse occasioni.
Tra l’altro, e ciò appare vergognoso a molti osservatori, provocando uno sperpero di denaro pubblico francamente indegno in un momento come questo, e assurdo in una Regione con i bilanci massacrati da troppi anni di pessima gestione.
Questo però è accaduto, proprio all’ombra della Mole, in una Città ed una Regione che un tempo erano simbolo riconosciuto d’efficienza e buon governo, e ormai galleggiano su montagne di debiti, polemiche, scandali o scandalucci che hanno minato la fiducia di cittadini ed elettori, allontanato la gente dalla cosa pubblica, allentato i legami che questi avevano sul territorio.
A noi così non va bene, noi non accettiamo più d’essere discriminati. Noi vogliamo il rispetto che sappiamo di meritare, ma che qui pare difficile da ottenere, quasi fosse una scalata all’Everest senza bombole!
Non è possibile, ma nemmeno concepibile, che un Suo Assessore convochi ufficialmente un tavolo di lavoro sulla caccia riunendo le parti interessate, ma escludendone deliberatamente chi rappresenta oltre il 90% degli interessati! Sarebbe un po’ come il se il Presidente della Repubblica desse incarico di formare il Governo dopo l’audizione di un unico, e nettamente minoritario, partito.
Ma anche questo è successo, proprio qui a Torino, lunedì 6 luglio alle 8,30, e non in un bar di corso Vittorio o ai giardini del Valentino, ma negli uffici della Regione Piemonte, in corso Stati Uniti!
Tutto ciò, capirà bene, è inaccettabile, viola i diritti di migliaia di piemontesi oltre ad essere di pessimo gusto.
Ci dica dunque a chi dobbiamo rivolgerci per avere giustizia, se non a Lei, Presidente della Regione Piemonte.
Noi, Presidente Chiamparino, siamo a chiederLe un incontro urgente, e che sia pubblico o privato non fa differenza, basta che avvenga in tempi rapidi; siamo anche a sollecitare un intervento risoluto nei confronti dell’Assessore Giorgio Ferrero che, visti i drammatici risultati ottenuti, andrebbe rimosso dal settore Caccia, garantendo così a 27.000 suoi concittadini il rispetto di quei diritti ormai vengono violati con precisione cronometrica, e liberandoli da atteggiamenti palesemente discriminatori e discriminanti.
Vogliamo darLe ancora fiducia, ma non la tradisca: le indicazioni del TAR vanno rispettate. 

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4 commenti finora...

Re: TAR...CONDICIO: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE CHIAMPARINO

lo avete votato...tenetevelooooo....kompagni---

da p  20/07/2015

Re: TAR...CONDICIO: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE CHIAMPARINO

Capirai che Chiamparino sconfessa Ferrero. Hai visto mai !!!!!!!!!! Piuttosto quando finirà a tarallucci e vino cosa faranno le aa.vv.?

da Arrabbiato 62  15/07/2015

Re: TAR...CONDICIO: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE CHIAMPARINO

Mi sembra una lettera condivisibile, dai toni sereni e condivisibile da tutti. Credo però che non avrà seguito. Questi sono i nostri governanti....purtroppo.

da claudio di anzio  15/07/2015

Re: TAR...CONDICIO: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE CHIAMPARINO

Al peggio non c'è mai fine. E voi vi lamentavate del rappresentante della Lega?Chi lascia la strada vecchia per il carro nuovo buca anche le ruote del trabuchët.

da Antico cacciatore  14/07/2015
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