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03/02/2015 

Vincenzo Mazzone Ci siamo! Escludendo deroghe, proroghe, abbattimenti controllati eccetera, eccetera, la caccia, quella classica, con il mese di febbraio (in alcune regioni già da fine dicembre) è giunta al termine. Nulla è cambiato rispetto agli ultimi anni; sempre meno catture, sempre più limitazioni, sempre più umiliazioni, sempre più complicazioni.

Faccio un paragone azzardato, che poi tanto azzardato non è; è come se un uomo per fare l’amore con la donna che ama, dovrebbe rispettare tempi, luoghi e modi previsti dalla legge. Il risultato sarebbe quello di spoetizzare il più puro tra i sentimenti fino ad arrivare al punto di violarla quella legge. In pratica è quello che sta succedendo con la caccia.

Io credo che per un cacciatore, il momento della caccia rappresenti un po’ l’apoteosi della passione amorosa. Io amo la caccia e se fosse per me, a caccia ci andrei tutti i giorni. Io (cacciatore) non ho bisogno di regolamenti. Io so quando è il periodo di accoppiamento delle lepri, so quanto dura la gestazione so quando ci saranno i cuccioli. Quindi non caccerò le lepri in quei periodi, non addestrerò i cani in quei periodi; stessa cosa dicasi per i fagiani o le starne. Io so riconoscere una cappellaccia da un’allodola, un verdone da un fringuello, un frullino da un beccaccino, e non solo guardandoli nelle fotografie, le differenze le vedo nel loro modo di volare, o al canto che fanno quando si alzano da terra, e non caccerò quei selvatici che secondo studi competenti si trovano in una evidente difficoltà numerica.

Quello che voglio dire, è che la caccia (quasi come l’amore) è qualcosa di così naturale, atavica e spontanea, che per un cacciatore alcuni comportamenti sono del tutto meccanici, e qualsiasi legge o regolamento in materia diventa quasi superflua. Esiste un’educazione venatoria che si tramanda da padre in figlio, che per princìpi, moralità e senso del dovere non ha nulla da invidiare alla più classica delle educazioni necessarie al corretto vivere civile. Mi rendo conto che quanto detto sopra, ricade in quei concetti che ogni cacciatore sa, ed è stufo di sentirselo dire. Purtroppo per noi, questa visione poetica della caccia, è sfumata da tempo. La realtà è che viviamo una condizione venatoria strumentalizzata.

La caccia ha perso la sua vera natura ed è diventata una banale merce di scambio tra politici, e la cosa più triste è che si fa molto poco per cambiare questa situazione; ma c’è ancora qualcosa di più triste (a parte qualche rara eccezione) ed è la nostra ormai appurata inerzia; continuiamo a subire senza dare il minimo cenno di reazione. E per reazione non intendo i soliti comunicati stampa che a poco servono. Occorre qualcosa di più concreto ed evidente, che possa essere visto non solo dagli addetti ai lavori, ma anche da coloro i quali, in merito alla caccia, conoscono solo quello che i soliti noti dicono nelle solite trasmissioni.

Perché se uno come il mago Casanova può occuparsi di caccia, e dire le solite “balle” contro cacciatori e caccia, a noi deve essere negato il diritto di replica? Ci siamo così assuefatti all’idea di essere colpevoli che pensiamo solo a difenderci dagli attacchi e mai ad attaccare. Per attaccare non intendo sputare veleno sui nostri avversari, primo perché non è nel nostro stile, poi perché sono così bravi a sputarselo in faccia da soli, che non vi è necessità di infierire. Per attaccare, intendo informare. Bisogna adeguarsi ai tempi, se è necessario creare insieme agli ATC di competenza dei fondi da destinare all’informazione. Io credo che questo sia un punto molto fondamentale per il futuro della caccia, triste a dirsi ma è così.

C’è una frase bellissima di M.L. King che recita cosi “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”. E allora dobbiamo iniziare a muoverci in questa direzione, coinvolgere dei professionisti, pagarli se necessario, fare tutto ciò che è in nostro potere per far crollare il muro di diffamazione che i nostri antagonisti stanno sollevando intorno a noi. Siamo in settecentomila, siamo diminuiti è vero. Ma non siamo pochi. Se ognuno di noi, fa qualcosa, saremo in settecentomila che fanno qualcosa e quel qualcosa assumerà proporzioni di tutto rispetto. Non culliamoci sul fatto che “tanto la caccia fa girare soldi e non la chiuderanno mai”, perché come potete vedere le tasse sono diventate direttamente proporzionali alle limitazioni. Alla fine pagheremo per non andare a caccia, che è un po’ quello che stiamo facendo adesso. Mi piacerebbe per la prossima stagione, non tanto vedermi aumentato il periodo di caccia, ma sapere che in qualche modo il nostro numero è aumentato, quella sarebbe una vera vittoria per noi cacciatori, e da lì ripartire per ridare alla caccia quella visione poetica di cui tutti(credo) ci siamo innamorati.

 
 
Vincenzo Mazzone

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7 commenti finora...

Re: Caccia: questione di cuore

Ragazzi .....sul settore " tordi e merli" c' e' un gruppo di persone che se pur brancolando nel buio
Cercano di avanzare come ha detto Vincenzo....dateci una mano lo facciamo o tenteremo di farlo
Per tutti noi! Grazie

da Vecchio cal. 16  08/02/2015

Re: Caccia: questione di cuore

Io credo che ognuno di noi faccia gia qualcosa nel momento in cui si associa e versa una quota che porta denaro ad un ente che ha l obbligo morale di utilizzarlo se necessario per difenderci pagando avvocati che denuncino chi ci offende e per comprare spazi mediatici che correggano la soffocante mala informazione

da ennio c.  08/02/2015

Re: Caccia: questione di cuore

Ecco cosa vuol dire amare la CACCIA.

da giovanni  05/02/2015

Re: Caccia: questione di cuore

E un pensiero condivisibile in tutte le sue parti, purtroppo devo aggiungere che proprio perchè la caccia è un'attività atavica dell'uomo è stata ed è eseguita, cosi come il genere umano esegue tutte le sue attività, bene e male, e quindi facendo un pò di sana autocritica, si scoprirà che per molti dei nostri problemi cè nostra responsabilità, teniamone conto che può servire.

da Renzo Benzi  05/02/2015

Re: Caccia: questione di cuore

concordo con te vincenzo...complimenti per essere stato chiaro e sincero !

da roby pt  05/02/2015

Re: Caccia: questione di cuore

Bravo Vincenzo, sono pienamente d'accordo con te . Peccato solo che chi( le nostre AAVV ) dovrebbe brandire la sciabola ed avanzare in testa molte volte ...ho è codardo ...ho ha fatto accordi con il nemico.
Solo se le AAVV si staccheranno dalla politica potremo riprenderci il nostro sogno.

da P.G.  03/02/2015

Re: Caccia: questione di cuore

ben scritto.bravo !

da massimiliano  03/02/2015
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