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01/04/2014 9.21 

 
 
Aprile è il quarto mese dell'anno, è il mese che accompagna la primavera, il fucile è oleato e ben riposto, i cani riposano calmi e ingrassati, l’aria è piena di profumi e di colori, la fresca brezza serale porta con se un canto, fastidioso e inutile per molti, forse anche non percepito, ma per noi, per noi cacciatori è il suono del nostro cuore, è il suono più bello, distinguiamo perfettamente ogni battuta, è lui, inconfondibile.

E’ il canto delle quaglie. Aprile è il mese delle quaglie, questi piccoli galliformi, del genere dei fasianidi,  hanno il colore del grano appena tagliato, un mix di striature brune e gialle, i maschi sono vigorosi, forti, possiedono colori più accesi e sono contrassegnati da un collare di colore bruno.

Le quaglie, sono dei migratori eccezionali, viaggiano per migliaia di chilometri due volte all’anno. In estate popolano le fertili pianure del nord Europa ricche di cereali, dove approfittano del caldo e delle belle giornate per riprodursi.

Dopo l’accoppiamento, mamma quaglia, da sola, si prende cura del nido in cui depone da otto a ben quattordici uova. In diciotto, venti giorni nascono i pulcini e subito vengono condotti dalla madre alla ricerca del cibo. Circa due settimane dopo, ormai cresciuti, abbandonano il nido e intraprendono una vita pressoché solitaria. Così, alla fine dell’estate, forti, veloci, furbi e ben nutriti iniziano a partire, pronti a confrontarsi con le mille insidie che una preda deve affrontare. Sono diretti in Africa, dove sverneranno, e all’inizio della primavera ancora più potenti e sicuri, ritorneranno  verso le pianure del nord Europa, pronti ad accoppiarsi e ricominciare il loro ciclo.

Questo, più o meno, è il ciclo vitale di tutti gli uccelli migratori.

Adesso, amici miei, sappiamo forse di più sulle quaglie, sappiamo che nei mesi di Settembre ed Ottobre, il periodo in cui questo migratore è cacciabile, nessuno di noi, in nessun caso e per nessun motivo biologico, rischia di cacciare dei piccoli o una specie in attività riproduttiva.

Sarebbe bene,  farlo sapere ai politici, magari qualcuno ci ascolta ed evita di dire banalità.
Ma ben più importante, secondo me, è farlo sapere ai bambini, ai figli dei nostri amici, a quei bambini rinchiusi nelle città è necessario fargli sapere, che il cacciatore è colui che ama, protegge, cura e apprezza la natura in tutte le sue forme a prescindere dal periodo di caccia.  Egli, osserva, ascolta e rimane sempre vigile.  Il cacciatore è sempre pronto a cogliere l’attimo fuggente, come quella volta, quel giorno di Aprile, quando ero seduto insieme a mio padre davanti al mare, una calma apparente sembrava contrastare il continuo agitarsi delle onde tra schiuma e blu intenso, dietro di noi il sole era appena tramontato e davanti, in lontananza al di là del mare, la Calabria, il cielo era così terso che quasi riuscivi a toccarla.

Ma all’improvviso, da sud, una quaglia, interrompe il tempo, passa davanti a noi decisa e diretta verso le campagne alle nostre spalle, era tonda come le gote di una giovane contadina, forte e stanca nei movimenti come un taglialegna alla fine di una lunga giornata ma comunque veloce come solo una quaglia sa esserlo.

Vidi mio padre scattare in piedi come una molla, i suoi occhi da cacciatore avevano inquadrato e vissuto con gioia quel momento, io ero piccolo, lo osservavo affascinato e con un’intensa voglia di sapere.

Lui, preso dal fervore inizia a raccontare di quando da giovane, in Aprile, accompagnava all’imbrunire i maestri cacciatori, persone umili, con la passione per i richiami a mano, questi, dal tramonto all’alba, si esercitavano a invogliare al riposo le quaglie di ritorno dall’Africa. Avevano ricavato da un pezzetto di legno, come un cucchiaio, più profondo del normale, alla cui estremità avevano inserito un beccuccio di ottone. La parte cava, era riempita nella giusta misura dai peli della criniera di un cavallo e poi era coperto e pinzato con un pezzetto di lattice teso al punto giusto. I più bravi erano riusciti a trovare l’equilibrio giusto tra le varie componenti e battendo a ritmo e delicatamente con le dita sul lattice, riuscivano a riprodurre il canto della quaglia femmina.

Io sentivo mio padre con l’immaginazione di quel bambino che ascolta i racconti di tempi passati, immaginavo le facce delle persone illuminate da chiarore delle stelle, il canto dei grilli, delle quaglie, il profumo del gelsomino e dell’erba verde, sentivo perfino il canto del richiamo che imitavano.

Persone geniali, che riuscivano a creare qualcosa dal niente, eticamente corrette e che avevano vissuto la caccia in tutte le sue forme, anche in Aprile.

Quale dedica migliore a queste persone se non attraverso una citazione di William Arkwright:

"Credo che l'amore per la caccia sia innato e che scateni un'attrazione misteriosa solo in poche persone, attrazione che non è facile a definirsi con le parole; so solo che sboccia come un fiore nella corte del canile o sui fianchi delle montagne. Quando è stato piantato nessuno lo sa, ma una volta fissato nel cuore di un uomo nulla lo può sradicare."

William Arkwright

Il mio fiore stava sbocciando, nutrito dall’amore di quei momenti, quei momenti irripetibili, che ci fanno sentire vivi e parte di qualcosa ….. anche in Aprile.
 

Danilo Micali

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11 commenti finora...

Re: Aprile, il mese delle quaglie

La quaglie torna ogni anno quando la vita sembra risvegliarsi e popolare le campagne, quasi a ricordarci il patto tra Dio e gli uomini. E' una delle mie prede di elezione, uno di miei selvatici preferiti a tavola. Bravo Danilo!

da Breton 78  01/05/2014 22.24

Re: Aprile, il mese delle quaglie

Non vi sono parole migliori, complimenti Danilo, per aver saputo esprimere cosi bene e con gran discernimento l'emozioni di cui è permeato la stragrande maggioranza di noi cacciatori.

da Carmine Felice  05/04/2014 23.22

Re: Aprile, il mese delle quaglie

Bravo, saper cogliere l'attimo che ti fa sussultare il cuore non è da tutti. Io molto umilmente sto imparando ogni anno qualcosa di nuovo e di magico, e non mi vergogno di dire che se tra 20 anni avrò altro da imparare sarà per me un onore e un piacere leggere ed ascoltare altri cacciatori. Hai ragione anche sul fatto di dire che noi cacciatori siamo parte (aggiungo felice) di un qualcosa di magico. Ciao

da P.G.  05/04/2014 22.52

Re: Aprile, il mese delle quaglie

complimenti per il racconto,da noi la caccia a mare primaverile,nn si faceva,ma sicuramente era affascinante come tutta la caccia.........................dopo la caccia alla stanziale,qui le cacciamo fino a metà novembre,visto il clima che,le fa sostare ,in più da sempre ci sono diversi individui che,stanzializzano................................saluti e mi raccomando,nn tardare a farci leggere altri racconti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

da Federighi Alessandro  05/04/2014 9.11

Re: Aprile, il mese delle quaglie

BRAVO....

da Mauro  03/04/2014 19.18

Re: Aprile, il mese delle quaglie

LA CACCIA E' PER LO PIU' POESIA, ALL'ULTIMO C'E' LA FUCILATA!!

da FEDERICO  03/04/2014 10.54

Re: Aprile, il mese delle quaglie

SALVE DANILO,TUTTO A UN TRATTO MI HAI FATTO RITORNARE IN MENTE I RACCONTI DI MIO ZIO BIAGIO,ABITAVA A FIUMICINO ERO PICCOLO PARLIAMO DEGLI ANNI SESSANTA QUANDO ANCORA NON CERA L'AEREOPORTO. UNA VOLTA MI PORTO' PESCA ERAVAMO SULLA SPIAGGIA,AD UN TRATTO VEDEMMO DEI PUNTINI CHE MAN MANO DIVENTAVANO SEMPRE PIU GRANDI ,STAVANO ENTRANDO LE QUAGLIE DOPO QUALCHE DECINA DI METRI VEDEVO CHE STRAMAZZAVANO IN TERRA PER LA GRANDE FATICA CHE AVEVANO AFFRONTATO. UN RICORDO CHE NON HO MAI DIMENTICATO. UN SALUTO CORDIALE A TUTTI VIVA LA CACCIA

da MAURIZIO  02/04/2014 19.43

Re: Aprile, il mese delle quaglie

O una voliera con una quaglia maschio e una femmina che mi è morta perchè me la ammazzata lui, adsso fa un casino perchè la rivole , fa certi versi sembra un canetto, adesso sono cazzi sua si scoperà il beverello dell'acqua per adesso. AAAAIIII o il paletto della gabbia,;)

da Riccardo  02/04/2014 18.09

Re: Aprile, il mese delle quaglie

"Adesso, amici miei, sappiamo forse di più sulle quaglie, sappiamo che nei mesi di Settembre ed Ottobre, il periodo in cui questo migratore è cacciabile, nessuno di noi, in nessun caso e per nessun motivo biologico, rischia di cacciare dei piccoli o una specie in attività riproduttiva".
ecco, sarebbe bello riuscisse a capirlo anche l'ISPRA, che in Piemonte ci impone l'apertura al 28 settembre e la chiusura al 30 ottobre. Robe da pazzi...

da 100%cacciatore  02/04/2014 11.11

Re: Aprile

Ciao Dani,ogni tuo racconto è da pelle d'oca, e riaccende in me vecchi ricordi di bambino di 5/6 anni che iniziava ad avvicinarsi a questo mondo.
Aspetto il prossimo editoriale,continua così!

da Francesco (il tuo socio)  01/04/2014 21.03

Re: Aprile

Che dire ,mi ero già pronunciato ha farti i miei complimenti .Mi leggo nei miei pensieri di una volta .

da davide fi  01/04/2014 16.50
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