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13/08/2013 

In una mia recente dichiarazione (“Il tempo dell’unità è ora: chi ci sta batta un colpo”) ho avuto modo di proporre all’attenzione del mondo venatorio il tema dell’unità inserito all’interno di un approccio operativo e fortemente collegato al merito delle emergenze e delle prospettive da raggiungere. Continuo a ritenere che nonostante i tanti punti di crisi che attanagliano il nostro mondo, siamo sempre nelle condizioni, qualora riconquistassimo con intelligenza l’entusiasmo di scrivere insieme una pagina nuova ed affascinante della storia antica della caccia italiana, per proporre i connotati di una sfida culturale e di senso per i prossimi decenni. Troppo tempo, infatti, è stato perduto in questi anni a rincorrere strategie, speranze ed illusioni con il solo risultato di abbassare il prestigio ed il riconoscimento sociale della caccia, aumentare lo scontro sulla riproposizione di schemi datati quanto perniciosi e contribuendo, in ultima istanza, a rafforzare la pseudocultura animalista che indubbiamente rappresenta il nuovo volto di una battaglia culturale che rischiamo di perdere.

Non è dunque questo il momento di attardarsi in ulteriori e continui richiami alle responsabilità o alle colpe, anche se, proprio per favorire un percorso nuovo e trasparente, gli errori, una volta analizzati e
meglio valutati e riconosciuti (da parte di tutti), potrebbero aumentare gli anticorpi della coscienza critica ed aiutare il nostro mondo a ritrovare, in un confronto costruttivo, la strada comune su cui incamminarci.

Ora però occorrere procedere, avere il coraggio e la determinazione di generare una speranza comune, abbandonando decisamente le formule del passato e puntando ad un messaggio alto ed inequivocabile.

La speranza passa dalla costruzione di un soggetto nuovo che incarni i contenuti, alimenti un nuovo senso di appartenenza nei cacciatori (cosa che le associazioni tradizionali in questi anni hanno in parte perduto) risponda al meglio sia in termini organizzativi che nella qualità della rappresentanza, raccolga i cacciatori in una nuova casa comune, una nuova ed autonoma associazione che assuma, facendo tesoro della storia e delle peculiarità di ciascuno, il testimone per gli anni a venire. Si leggono ancora appelli alla costruzione di modelli che richiamano l’esperienza dell’Unavi, oppure si evocano processi federativi etc..; tutto ciò fa parte del passato, e pur potendo rappresentare nel breve periodo un passaggio anche propedeutico, dobbiamo sapere che comunque non si coglierebbe l’essenza, l’anima e il cuore di una prospettiva che invece può passare solo attraverso la costituzione di un’Associazione di primo grado, con un determinato corpo sociale, con uno statuto autonomo frutto della scomposizione e ricomposizione di soggetti che forti del migliore bagaglio culturale di ciascuno, sappia con autorevolezza riconsegnare il ruolo che la caccia merita nella società. Mi rendo conto che ciò potrebbe ingenerare timori e resistenze; ma quanto tempo rimane davanti a noi per poter superare anni di incrostazioni, rendite di potere spesso effimero, riti autocelebrativi fini a se stessi, incapacità di saper produrre e proporre innovazione, qualità nella conoscenza scientifica, uso intelligente delle risorse interne e nella progettualità? Quanto ancora, questo mondo venatorio spesso stanco e un po’ invecchiato dentro, dovrà attendere per progettare ed affermare una nuova comunicazione dove la caccia possa presentare il suo vero volto, quello di una attività che parla all’utilità generale, che affronta temi concreti come quello della gestione e del controllo delle popolazioni di fauna selvatica ed in non pochi casi della loro stessa conservazione, il volto di un’attività dove molti investimenti in favore dell’ambiente naturale aumentano la biodiversità, parlano ai giovani e guardano ad un futuro di un corretto rapporto tra gestione, conservazione ed utilizzazione, anche ludica, della risorsa naturale?

Se vogliamo compiere davvero questo nuovo cammino, occorre inoltre prendere coscienza della necessità di evitare scorciatoie verticistiche. Il ricorso alla democrazia partecipata, in questo caso dei cacciatori, è a mio parere imprescindibile. Saranno loro, con il loro voto, con il loro consenso o con il loro diniego, a legittimare il programma, il modello organizzativo, i gruppi dirigenti chiamati a rappresentarli. Una grande mobilitazione positiva e virtuosa che parte dai territori e dalle persone e che rigenera culturalmente l’impegno, il volontariato, l’entusiasmo di mettersi a disposizione affinchè il cuore pulsante della gestione faunistica del territorio, di un innovativo rapporto con l’impresa agricola, torni a battere e a renderci fieri di ciò che siamo e rappresentiamo.

Non è giunto, semmai giungerà, il tempo di decretare la morte degli ATC, di ripensarne i compiti futuri in chiave di offerta venatoria, o ancor peggio, di sostituirli con improbabili tentativi di unificazione da parte degli agricoltori di servizi ed offerta faunistica in territori autogestiti come avviene nella stragrande maggioranza delle esperienze europee. Al contrario, noi possiamo pensare al rilancio degli ATC allargandone funzioni e deleghe, raccogliere attraverso di essi la sfida della riforma istituzionale che con il probabile superamento delle Province, porrà, tra non molto, la necessità di individuare un nuovo soggetto istituzionale che faccia da collante tra il territorio e la centralità regionale.

Sempre nel solco della concretezza penso che sia opportuno, anche dalle pagine di una rivista prestigiosa come “Caccia +”, elencare alcuni ulteriori punti qualificanti da cui partire e su cui ragionare concretamente:

- Polizza assicurativa unitaria destinando una quota obbligatoria per ciascuna associazione in funzione di una efficace e convincente comunicazione a sostegno della caccia, dei suoi valori e della sua funzione sociale.

- Nuovo patto tra mondo agricolo e venatorio per la gestione unitaria dell’intero territorio agro silvo pastorale e delle aree protette ai fini della conservazione e controllo delle popolazioni ungulate. Risarcimento danni tramite la fiscalità generale e la compartecipazione delle risorse dei cacciatori. Introduzione di innovativi modelli gestionali per la piccola selvaggina e per la migratoria. Presentazione di uno specifico disegno di Legge che armonizzi le normative 157 e 394 per il raggiungimento di questi obiettivi.

- Ripensamento e rilancio del ruolo degli ATC quali nuovi destinatari di alcune deleghe e competenze oggi in capo alle Province; nuova perimetrazione funzionale collegata alla natura orografica e alle caratteristiche sociali del territorio. Elezione diretta dei rappresentanti nei Comitati di Gestione e fondazione della Federazione Nazionale degli ATC e CA italiani quale struttura di riferimento e di interlocuzione istituzionale del mondo della gestione.

- Centro studi per l’innovazione e la ricerca sulla gestione faunistica e la formazione dei gruppi dirigenti e dei rappresentanti negli ATC e nelle strutture di gestione valorizzando le migliori figure professionali e scientifiche presenti sul territorio italiano.

- Difesa delle risorse destinate al settore provenienti dal mondo venatorio e centri unificati per la progettualità sui vari PSR delle Regioni e per l’attivazione di risorse provenienti dalle misure comunitarie, progetti Life ecc. finalizzati alla gestione faunistica del territorio a caccia programmata e non solo.

- Certezza del diritto sui calendari venatori abbandonando velleità ampliative e attestandosi ai limiti temporali della 157 e contenendo al massimo gli effetti drammatici prodotti dall’art. 42 della Legge Comunitaria.

- Rapporto cacciatore - territorio incentrato sul diritto/dovere per gli accessi agli ATC e per pacchetti trasparenti di interscambio tra le varie Regioni.

- Ridefinizione del ruolo e funzioni dell’ISPRA ricollocando tale istituto sotto la Presidenza del Consiglio, aprendo alle esperienze scientifiche regionali e a nuove articolazioni sul territorio per incrementare la conoscenza, l’applicazione scientifica ed il monitoraggio delle popolazioni selvatiche.

- Lotta culturale contro la deriva animalista e del falso ambientalismo a partire dalla preparazione di una approfondita ricognizione conoscitiva sulla gestione economica delle aree protette e sui risultati raggiunti in questi anni, analisi e valutazioni sulla galassia ambientalista e sui meccanismi, consulenze, finanziamenti pubblici e privati che sostengono questo articolato universo.

- Politiche di contrasto, insieme agli agricoltori, contro la visione artificiosa e compassionevole del pur importante tema del benessere animale.

- Difesa del suolo dal consumo indiscriminato causato da scelte urbanistiche scellerate, dalle speculazioni e dall’uso distorto degli incentivi degli investimenti in favore delle energie rinnovabili mobilitandoci per una specifica battaglia legislativa e normativa insieme agli agricoltori facendo fronte comune con tutto il mondo rurale, la ricerca scientifica e la cultura.

- Unificazione del 5 per mille destinandolo ad azioni di interesse comune per il mondo venatorio quali ad esempio un Centro Legale per l’attivazione ed il sostegno di ricorsi e supporto legislativo sui principali elementi di contenzioso (per arginare concretamente il dilagare di azioni legali anticaccia promosse dalle associazioni antivenatorie con i loro finanziamenti provenienti dallo stesso gettito).

- Promozione di campagne di interesse sociale che vedano i cacciatori protagonisti di un messaggio positivo rivolto ai cittadini.

- Acquisizione e gestione di strutture (aree umide, ambienti naturali, ecc.) dove sperimentare una corretta gestione faunistica.

- Promozione dell’immagine e dei valori culturali del nostro mondo.

- Unificazione delle attività sportive, cinofile e tiravolistiche, gestione unitaria e garanzie sulla circolarità delle attività sulle aree addestramento cani e altre strutture.

- Centri unificati per i servizi al cacciatore e unificazione delle scuole venatorie per i neofiti e aspiranti cacciatori.

Si tratta naturalmente di alcune proposte assolutamente aperte ed integrabili.
Un contributo affinché non si perda ulteriore tempo prezioso e si avvii da subito un lavoro utile e proficuo.

Voglio infine coltivare anche la speranza che da oggi, con questo spirito, si avvii parallelamente alla discussione in sede nazionale una grande spinta da parte del territorio, a partire dalle migliori esperienze regionali laddove da anni il comune lavoro ed i migliori risultati sono stati il frutto di una costante ricerca dell’unità del “fare” e dove mai si è disperso un sentimento di comune impegno per il bene della caccia e dei cacciatori. Un sogno, una speranza che possiamo trasformare in realtà, dipende solo da noi !

Massimo Logi
Vice Presidente Nazionale Arci Caccia


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39 commenti finora...

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Rik, il referendum in Piemonte non l'hanno fatto perchè a Brescia e a Lecco avevano paura che gli scombinasse la vendita in periodo d'apertura. Così, per non perdere qualche euro subito, ci hanno condannato a spengerci lentamente. Ma questa è la storia ormai da molti anni. Prevale la logica di pochi maledetti e subito, meglio un'uovo oggi che una gallina domani. Hai voglia che ricordare De Gasperi e il suo aforisma sulla differenza fra statista e uomo di governo. Oggi, più che a De Gasperi fanno riferimento a Gasparri. Che non è il cardinale.

da D. Mita  20/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

news su oltre po sud 5 Varzi (commissariata) : apertura solo residenti e soci con un solo ATC di provincia. I non residenti con versamento pagato in anticipo, non hanno diritto all’apertura
Grazie ad arcicaccia (obbligatoria)
Bona a tutti..

da claudio ge  19/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

news su oltre po sud 5 Varzi (commissariata) : apertura solo residenti e soci con un solo ATC di provincia. I non residenti con versamento pagato in anticipo, non hanno diritto all’apertura
Grazie ad arcicaccia (obbligatoria)
Bona a tutti..

da claudio ge  19/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

"...forse è per questo che non voto da vent'anni..." Credo tu sia molto più intelligente o quantomeno più realista di me. Io ho iniziato solo dalla precedente consultazione elettorale a non firmare più cambiali in bianco a gente che, per la loro incompetenza o per la loro malafede/furbizia, NON merita alcuna fiducia. E' pur vero che il rovescio la fa ancora da padrone sul diritto, in questo bellissimo e bistrattato Paese e chissà per quanto tempo sarà ancora così.

da Ezio  18/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Ezio io non mi fido di chi promette. Voto a consuntivo sulla base dei risultati (non solo x la caccia) ottenuti....forse è per questo che non voto da vent'anni !!!

da Rik  18/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Infatti io ho messo solo in evidenza le contraddizioni enormi che ormai pervadono tutto il nostro sistema. E, come dico sempre, se riguardessero solo il settore "caccia" sarebbe pure il male minore. In quanto alla "compagine politica" da assolvere, io non l'ho ancora trovata. Se tu, caro Rik, sei riuscito ad individuarla, sei una persona fortunata, che ha ancora speranze in un cambiamento nel meglio.

da Ezio  18/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Ezio, i cinghialai non cacciano UCCELLI (la direttiva riguarda solo gli uccelli...) per il resto è stato un danno cercato dai cacciatori che si sono affidati a politici che promettevano ciò che i cacciatori volevano sentirsi promettere...per il Piemonte l'errore è non averlo celebrato il referendum regionale... Ed è un errore fatto dalla stessa parte politica di chi ha proposto la caccia per decadi... Come è difficile per gli stolti a volte riconoscere i nemici veri!!!

da Rik  18/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Proprio perchè si conoscono le leggi EU e si è a conoscenza di come si caccia nei paesi aderenti che si chiede non solo Febbraio ma anche Marzo. Poi certo ci possiamo anche contentare di un mese di caccia l'anno e pagare 500 € di pda . Dai dati forniti dagli studiosi non sembra che la pratica oltre Gennaio sia dannosa, forse lo è per quel branco di faziosi italiani con in testa certe associazioni venatorie e loro sostenitori. Che teste

da Cacciatore a vita  17/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Caro Lemandorle al di la delle esagerazioni, su quali basi hanno messo le date dei KC Italiani per le specie più cacciabili al 10 Gennaio ? Quale altro paese Europeo tiene le nostre date di apertura e chiusura della caccia ? La grande Fidc sta facendo studi proprio per mettere le basi per queste date, perche anche gli incaricati dell'ufficio addetto allo studio dei migratori non accettano le date attuali. Per cui noi abbiamo tutto il diritto di dire che vogliamo cacciare con le stesse date degli altri paesi Europei , che tu conosci benissimo. Cordialit�

da jamesin  17/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Nel frattempo in Piemonte, tra uno spot e l'altro, ci hanno tolto negli ultimi due anni un paio di settimane all'apertura. E così quaglia ciaooooo.

da Ezio  17/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Secondo me e' già un miracolo se riusciremo a NON PERDERE ulteriori tempi e specie. Su quali base pratiche qualcuno chieda 15/8-20/2 e' incomprensibile e anzi dannoso: chiede qualcosa di impossibile da ottenere a che serve? A dimostrare quanto tanti cacciatori vivano fuori dalla realtà che li circonda e quanto siano facilmente ingannabili dal primo politico senza scrupoli che passa.... Svegliatevi e rimettete i piedi per terra dopo esservi informati sulle leggi esistenti in Italia ed in U.e.

da Lemandorle Sabato  17/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Battuta misera, se fatta da chi si crede di essere cacciatore. Se invece fosse scritta da un miserabile animalaro all’ora è nella normalit�

da Cacciatore a vita  17/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Domenico, perché chiudere il 20 febbraio? Ormai che ci siamo chiudiamo il 20 di marzo!!

da Lemandorle Sabato  16/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Caro Logi, ci sono alcuni punti programmatici su cui esprimo perplessità. Per esempio sulla possibilità per gli AA.TT.C. di essere assegnatari "di alcune deleghe e competenze oggi in capo alle Province" (quali deleghe e competenze, di preciso? Perché quelle oggi attribuite alle province sono molte...); nonché sulla nascita di un organismo nazionale degli aa.tt.c. quale intelocutore in materia di gestione: facciamo un'unica associazione venatoria e poi la dividiamo già in due creando un'associazione nazionale di ambiti (i cui dirigenti sono già epressione dell'associazionismo venatorio). Giusta la proposta di elezione del direttivo da parte dell'assemblea dei soci, anziché ricorrere alle più varie forme di cooptazione da parte di associazioni venatorie e/o province. Tuttavia, pare che a nessuno importi di avere dei tecnici faunistici (esperti di gestione faunistica riconosciuti con tanto di attestazioni ufficiali - diplomi, lauree, attestati di frequenza a corsi specialistici, ecc.) nella gestione degli aa.tt.c. Se separiamo la dirigenza degli ambiti dalle associazioni venatorie, creando due organismi distinti, facciamolo almenod el tutto, e non solo a metà. Quindi si propongano negli aa.tt.c. tecnici faunistici senza cariche nelle associazioni venatorie: se si ha una carica nell'associazionismo venatorio si resta nell'associazione unica, se invece non se ne hanno e si è dei tecnici abilitati e riconosciuti, allora si può far parte dell'associazione degli aa.tt.c. Non sarebbe più coerente la cosa in questi termini?
Per quanto attiene l'associazione unica, io la mia opinione già l'ho manifestata in più di un'occasione qui su big hbunter, definendola un'utopia all'atto pratico, anche se a livello puramente teorico potrebbe essere una buona soluzione. Essendo però che non è con l'accademia che si difende la caccia, ma rimanendo ancorati alla realtà, credo che, al di là delle pie illusioni di qualche cacciatore del web, l'associazione unica si risolverebbe all'atto pratico in uno sforzo immenso e intenso, ma sostanzialmente mancato. Mi chiedo, infatti, come si possa essere tutti di un'unica associazione quando già più associazioni non riescono a stare insieme, Unavi docet. Sarei ben felice, intendiamoci, di essere smentito (dai fatti però, non dalle chiacchiere) ma suonerei, a me stesso prima che ad altri, ipocrita e menzognero se affermassi che sono convinto che l'associazione unica si farà e che, sopratutto, durerà e sarà efficace...

da Inforziato  16/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Ho fatto una capatina nell’altro sito e noto che anche li i “complimenti “caro Logi non te li hanno fatti mancare.

da Assitalia e vai  16/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Follie di (convenienza) mezza estate (e specchietto per le "allodole" del tesseramento).
Nelle tante chiacchiere scritte non c'è un minimo di attinenza alla realtà sociale, politica e ambientale italiana di oggi (2013).
E' solo un triste tentativo di "abboccamento", illusorio, con la speranza di non mollare posizioni di rendita.... Vanità e inutilità.
Continuate così, per una caccia moderna in Italia sempre meno speranza....
Beati i fessi, almeno non si amareggiano.

da Beati i fessi  16/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Follie di (convenienza) mezza estate (e specchietto per le "allodole" del tesseramento).
Nelle tante chiacchiere scritte non c'è un minimo di attinenza alla realtà sociale, politica e ambientale italiana di oggi (2013).
E' solo un triste tentativo di "abboccamento", illusorio, con la speranza di non mollare posizioni di rendita.... Vanità e inutilità.
Continuate così, per una caccia moderna in Italia sempre meno speranza....
Beati i fessi, almeno non si amareggiano.

da Beati i fessi  16/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Achille Occhetto Achille Occhetto, se non sbaglio faceva parte delle greppia rossa quella che sta sparendo al passo dei cacciatori e forse gli è passata anche avanti

da Cacciatore a vita dentro e fuori Italia  16/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

La caccia non morirà mai, magari finisce il tipo di caccia come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi, così come morì l'aucupio alla fine degli anni 50 e come fini il tiro al piccione negli anni 90. ENTRAMBI continuano ancora oggi con la cattura. Per rifornimento capanni e a fini scientifici e col tiro al piccione che ancora esiste in Spagna e in tutto il Sud America (in Spagna si svolge regolarmente il campionato italiano).
La caccia continuerà con molti meno cacciatori (Achille Occhetto ai tempi del referendum auspicava per l'Italia un massimo di 400.000 cacciatori....ecco intorno a quel numero e finita la caccia alla piccola migratoria finirà la guerra e come in tutte le guerre ho avrà resistito e sarà sopravvissuto riprenderà a vivere in pace.

da Riccardo  16/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

x 100%cacciatore. Un pochetto mi conosci e pertanto avrai ben compreso il motivo per cui "UNICO" l'ho scritto tutto in maiuscolo. Se per caso dovessimo mai essere ancora fermi alle solite ed antiche furbizie, ciao ciao a tutto il nostro mondo. In quanto a FIDC, come ben ancora sai, per me a grande potere corrisponde grande responsabilità, perciò... Mi permetto infine di riportare ed evidenziare queste parole di Terfiro:"FATE PRESTO PERCHE' LA CACCIA STA MORENDO E LA NOSTRA PASSIONE CON LEI."

da Ezio  15/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Logi, io e te spesso ci sentiamo e ci siamo parlati anche ai Lagoni di Pistoia, sto da un pezzo condividendo il tuo modo di pensare e scrivere perché è anche il mio, ma io al momento non ho una posizione per fare niente di rilevante, a parte qualche dialogo con vari cacciatori, quindi dico a voi, che siete all'interno delle associazioni venatori e ricoprite incarichi anche ben messi: FATE PRESTO PERCHE' LA CACCIA STA MORENDO E LA NOSTRA PASSIONE CON LEI.

da Terfiro  15/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Ezio, Fidc ha sicuramente molte pecche, ma fin qui è stata l'unica, insieme alle "minori" ANUU e CPA, a schierarsi per un deciso cammino unitario. Quanto a quest'intervento, sinceramente, non mi riesce di capire se il sig. Logi si schieri a favore di un unico, grande soggetto oppure di qualche altra soluzione...a casa mia, che è sicuramente casa di un povero ignorante, "unica associazione di primo grado senza derive verticistiche" sa tanto di politichese incomprensibile. Per cui pregherei il medesimo sig. Logi, nel caso leggesse queste mie poche righe, di dire chiaramente "sì" o "no" alla confluenza in un UNICO soggetto sul modello francese, di modo che anche i più duri di comprendonio, come il sottoscritto, possano capirci qualcosa.

da 100%cacciatore  14/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

un'altro che parla solo in questo periodo di tessere. Adesso fatti non parole. altrimenti tutti a casa compreso noi cacciatori con la pace di tutti. adesso basta avete rotto con le solite cantilene. non vi sembra di aver raggiunto il limite di sopportazione.

da antonio  14/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Se non fosse tempo di tesseramento sarebbe quasi da crederci. Cosa non si farebbe per un tozzo di pane. Ma il gran capo o meglio i grandi capi queste cose le hanno lette? Letta, Ventola, Realacci ,Ciarafoni che dicono comè comè è bono ? antre di c@@@e e stemo in paradiso

da Vattene a pesca  14/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Hansel i motivi della divisione sono solo economici, dai retta: qualcuno vive di rimborsi spese...perché rinunciare ?

da Gionny  14/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

troppo divisi. carabina e pallini due mondi differenti mai avvicinabili tra loro. le associazioni hanno voluto questo e NON CI SARA MAI UN PARTITO UNICO IMPOSSIBILE. siamo divisi dentro TUTTI ANCHE LEI CHE SCRIVE.

da Hansel  14/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Massimo Logi ha elencato i punti su cui fondare l'agire del nuovo UNICO... soggetto associativo venatorio italiano. Ora vedremo che dirà chi ha il maggior numero delle tessere associative a disposizione, ovvero mamma FIDC.

da Ezio  14/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

ARCI ... NO GRAZIE! stiamo bene lo stesso.

da Lipu  14/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Stiamo aspettando.... che la fate questa unione, per adesso solo chiacchiere. Comunque voi dell'arci se state cercando di unirvi per mettere avanti a tutto le vostre idee di restrizione come fate sempre sbandierando caccia sostenibile che vuole dire non adeguarsi agli altri paesi Europei sia come tempi, giorni e numero di capi di selvaggina in special modo migratoria, secondo me state perdendo tempo, al di là di tutte le altre cose che avete in programma, come per esempio la modifica alla legge nazionale 157 e 394 sui parchi, mi sembra chiaro no ? Poche cose da fare e senza portale alla lunga. Cordialità

da Radio caccia  14/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

non c'è storia. se vogliamo almeno per ora solamente sopravvivere, dobbiamo avere una sola voce. che vuol dire compromessi fra chi la vuole bianca e chi la vuole nera. l'alternativa è un rapido declino, con pochi incazzati che ancora sognano l'impossibile. arcicaccia quindi si deve rassegnare, deve fare i conti con chi almeno numericamente (ma anche organizzativamente) conta di più. venire a patti, non dettare le regole. la toscana di cui logi è buona guida è sicuramente il sodalizio arcicaccino che conta di più. altrove sono zerovirgola. a roma fanno solo politica e non certo a favore dei cacciatori. lega ambiente è la migliore, fra le tante. e per ora noi non abbiamo nè i numeri nè la preparazione nè la sensibilità per costituire un punto di riferimento ambientalista. mettiamoci l'animo in pace. oggi ma soprattutto domani la linea la detterà sempre di più, non solo in italia, l'idea di un ambiente a misura di uomo. di domani, non di oggi.

da ric  14/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Praticamente un "Governo di larghe intese" del popolo venatorio...ben venga...ma quanto durerà ?,vi ricordate Unavi ?...... ma tentar non nuoce,tanto peggio di così solo la chiusura ci resta.
In Bocca al lupo....e crepi anche quello.

da RiccardOne...100% Cacciatori Italiani-Veneto.  14/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Setola Eppure è tanto semplice da capire! Te lo spiego in parole povere. Non ti basta ancora quello che le av e in particolare proprio l’Arci ti ha combinato in questi 20 anni? Ne vuoi ancora? Queste sono solo chiacchiere da mercatino delle tessere. Se ci fosse la volontà vera di cambiare rotta, non gli mancano le opportunità perché al di la delle guerre intestine tra loro comunque dialogano. Se si paventasse un tornaconto di tutti i papabili, un accordo per dare inizio al progetto di unificazione lo avrebbero già trovato anche se molti associati (a giusta ragione conoscendo i precedenti e gli attuali artefici ) guardano questa unione con sospetto. Metti nel conto anche un’altra ciliegina che ha evidenziato un altro cacciatore, quella che comunque le av non hanno potere alcuno sulla politica e devono prostrarsi ad essa con il cappello in mano.

da Gennarino  13/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

ED E' PROPRIO QUESTO IL GROSSO PROBLEMA ! MA SAPETE QUANTI CACCIATORI NON SANNO DELL'ESISTENZA DI QUESTI SITI E DI COME CI SI CONFRONTA SU DI ESSI ? VE LO DICO IO : ALMENO L' 80 % . Probabilmente questo fantastico mondo con cui comunicare è ancora molto, ma molto indietro e nessuno che potrebbe farlo aiuta chi è rimasto ai primi gradini

da Renzo  13/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Gennarino, scrivi bene, ma io non c'ho capito niente! Senz'altro colpa mia, ma non ho colto il senso. A me sembra che su voglia sempre attribuire la colpa a qualcosa o a qualcuno pur di non affrontare i temi. Logi, a me sembra, abbia messo a disposizione diversi seri temi di discussione. Se poi non va bene nulla, significa che l'approccio e' sempre prevenuto. Io credo che per la maggior parte dei cacciatori, che non scrivono sui blog, la prospettiva dell'unita' su queste basi sarebbe invece apprezzata.

da setola  13/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Il popolo dei cacciatori appare rassegnato e propenso ad accettare il momento assai duro e difficile in cui la caccia si trova, subendo la tracotanza di una classe dirigente che punta a risolvere frivolezze ma non i problemi veri e sostanziosi che la affliggono.
Se non si cambia rotta al più presto ci sarà una tale moria di cacciatori tanto grave che, proprio costoro che si atteggiano a guerrieri invincibili, saranno i primi a pagare e si pentiranno amaramente delle loro prepotenze. Questa sarà la più grave sconfitta, sancita non da un tribunale amministrativo né da qualche vecchietta rincitrullita dalle superstiti case del popolo e case della libertà o da certe sacrestie (difficile dire, a volte, cosa sia più … sinistro) ma dalla storia. In caso contrario è solo aria fritta, è lo stridulo abbaiare di cani ben pasciuti dal padrone che sobbalzano al solo fremere di foglie mosse da un leggero soffio di vento all’affannosa ricerca di medaglie che mal si appuntano su certe giacchette.

da Gennarino  13/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Utopia. Ci sono i rimborsi spese ai dirigenti (vero e proprio lauto stipendio!!!!!) chi mai rinuncerà ???

da Gionny  13/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

. Far cambiare passo, scelte, e strategia venatoria a codesti e come pretendere che un gigante calzi la scarpa di un nano.

da Attilio  13/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

Ma il contenuto di questo lungo documento e' condiviso dal suo Presidente Nazionale che a me risulta di tutt'altro avviso avendolo ascoltato personalmente . E poi come dice Ettore 1158 del vostro peccato originale con lega ambiente che ne facciamo? Li avete eliminati o ancora coabitate ?

da siciliano  13/08/2013

Re: LA CASA DEI CACCIATORI ITALIANI: “REDUCTIO AD UNUM” PER IL CAMMINO NEL FUTURO!

A me sta benissimo che si cerchi in tutti i modi di trovare una soluzione da anteporre alla problematica animalista,magari cercando l'unita' in tutti i modi,pero' la prima cosa che dovete fare voi sara' quella di dissociarvi da legambiente.Avete intenzione e coraggio di farlo? oppure vorrete rimanere con il piede in due scarpe?Ho letto l'articolo in questione e forse se si parlava con piu' semplicita' sarebbe stato capito da tutti e nel passo in cui si dice di "armonizzare la 157/92 e la 394 cosa si cerca di far capire ? che forse c'e' la possibilita' che venga fatta rispettare la legge sulla giusta percentuale delle aree protette (parchi)oppure questo tasto non volete toccarlo? lo sappiamo tutti che la legge(394) e' stata violata in tutta Italia eppure non avete mai speso una parola per rimediare a questa GRAVISSIMA situazione ee e' qui che mi ricollego all'inizio:forse perche' siete associati con legambiente? sta a voi dimostrare se oltre al dire vorrete anche fare.Un saluto da un vs associato.

da ettore1158  13/08/2013
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