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07/05/2012 

Lara Leporatti E’ una deliziosa e tiepida Domenica di primavera. Sono seduta su una panchina del lungomare di Rosignano con Arianna, l’amica di sempre. Insieme abbiamo letto l’editoriale di una nota rivista di caccia.

Siamo perplesse, meravigliate, ci fermiamo a riflettere su quanto appreso da questa prima pagina. Confrontiamo tutto quanto è scritto con ciò che pensiamo sul tema, notiamo come tutto sia diverso da quello che i nostri genitori, iniziandoci alla caccia, ci hanno sempre insegnato. Indugiamo nell’approfondire quanto scritto in questo editoriale; ritardiamo di proposito, lo facciamo quasi a bearci dei ricordi  che i nostri primi giorni di caccia hanno impresso nei nostri cuori, oggi, forse, più di moda chiamare “hard disk”.

E’ una gioiosa carrellata la nostra; vivono di seconda vita così il mio primo fagiano, la sua prima beccaccia, e l’emozione di quella lepre, riportata dal vecchio cane e deposta ai piedi del babbo. Il Babbo. Già, il bravo maestro. Questi Padri che tutto sanno, che con pazienza ci hanno insegnato a riconoscere la spollinata del fagiano e la medica recisa dalla grossa lepre, il volo del tordo e l’impronta del capriolo.

Rileggiamo quest’editoriale d’Aprile, lo rifacciamo con la rabbia e la convinzione che i nostri maestri, modelli e riferimento non solo venatori, non possono venir attaccati da facili penne, sminuiti nel loro valore da luoghi comuni. Volgarità gratuite che non li sfiorano. Non dovrebbero meravigliarci più di tanto questi scritti; oggi più che in passato, sembra quasi una necessità affidarci ai “tecnici” per tutte le questioni che riguardano i problemi della società.

Pensavo… o meglio pensavamo….che il mondo della caccia fosse immune da questi problemi…e invece no. Purtroppo. Nell’editoriale, scritto da un cacciatore, invece si va pure oltre. Qui, in una sorta di atroce virtuosismo lessicale, i cacciatori del dopoguerra, compresi quei genitori ricordati poc’anzi,  sono tacciati di poca cultura, di maleducata ignoranza, di supponenza.  Ed’è così che, tra un bell’aggettivo e un buon sostantivo, coloro che ci hanno condotto per mano ad apprezzare le limpide albe d’autunno con il nasino all’insù, nell’ansiosa scoperta di un batter d’ali, vengono colpevolizzati di aver fatto della caccia un dopolavoro, di aver imbracciato la doppietta e girovagato per le campagne, senza un briciolo di cultura, senza passione per gli animali, ammaliati da selvaggina pronta caccia, rei e complici di amministrazioni senza scrupolo in cerca di consensi.

Parere ingiusto e cattivo quello dell’editorialista in questione. In linea generale oltremodo, pare alquanto difficile oggi esprimere pareri sulla caccia,  lo si nota cercando di intervenire nelle argomentazioni sui diversi siti dedicati, dove l’imperativo, più che il prevalente, sta nelle personali credenziali: se non sei un tecnico taci!  Se questo atteggiamento non fosse ridicolo, risulterebbe drammatico visto che, in molte occasioni, questi tecnici si referenziano da soli, in una sorta di autocelebrazione. Si auto incensano insomma, profumando l’ambiente e sentenziando con rigore per giunta.

Ed è in questo contesto che la caccia vive la propria atroce sofferenza. Nasce spontanea la domanda: Ma dove va la caccia? E’ possibile contrapporre carabine supertecnologiche, cani teleguidati dagli occhi spiritati, condotti da cacciatori super acculturati, in grado di leggere nel DNA  di una piuma di quaglia la georeferenziazione del nido materno, ai valori, all’essenza della caccia?  Sono questi i cacciatori che cavalcheranno il terzo millennio? Mi sembra che si stia perdendo un po’ la via di casa, …quella strada che i nostri genitori ci hanno insegnato, nel rispetto dei valori che comprendono persone, animali e natura; la modestia, una linfa vitale che viene da povere ma generose radici. In assenza di modestia, virtù in estinzione a quanto pare, mirano molto lontano questi moderni aristocratici della caccia, tanto lontano da volersi appropriare addirittura del WWF, e così ci ritroveremmo, ai noi,  a far comunella con quel Fulco Pratesi che risolve il problema dello smaltimento del caro estinto, confezionandolo in scatolette per cani e gatti…o ancora governati…in attesa che anch’esso diventi cibo per mici…. dal celeberrimo principe Filippo di Edimburgo, famoso soprattutto per la dichiarazione shock “ Se rinascessi vorrei essere un virus letale per eliminare la sovrappopolazione, la crescita dell’uomo è la più grande minaccia per il pianeta”  Se  questa è la caccia del futuro… che Dio ci assista…..                                              
                                                                                                       
 
Lara Leporatti
(Presidente CPAS di Lastra a Signa)

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180 commenti finora...

Re: Ma dove va la caccia?

Sig. Marco: Ho cercato di capire qualcosa riassumendo i suoi scritti. Risultato: Lei deve essere una persona benestante che si può permettere tutto, ma le faccio notare che nel mondo della caccia ci sono molti operai e pensionati che fanno sacrifici ogni anno per poter accedere alla loro passione. Saluti cordiali.

da magnowolf  30/06/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Infatti è cosi , pensi che noia se tutti la pensassimo allo stesso modo! Saluti a lei

da Marco  30/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Infatti è cosi , pensi che noia se tutti la pensassimo allo stesso modo! Saluti a lei

da Marco  30/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Che dire signor Marco....Laudatis utiliora, quae contempseris, Saepe inveniri....testis haec narratiot est.
(i latini insegnano che spesso si scopre esser più utili le cose da noi disprezzate che quelle apprezzate.... Pignotti rincara poi la dose e dice: "e mostra poi d'aver poco cervello chi più dell'util può stimare il bello" )
Pensiamola pure in modo diverso....è il bello della vita! la saluto signor Marco.

da Luigi 49  30/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

x luigi, no luigi questo è il suo pensiero. Non posso e non voglio pensare che tra 20 anni si debba ancora votare per alzata di mano e l'ingresso in ATC è determinato dalle decisioni del presidente di turno. Prefersico buttare i dato nel pc e lasciarli elaborare per avere la GIUSTIZIA. da ceh mondo e mondo dove l'umo decide c'è sempre il marcio. Prefersico una macchina dove i dati vanno inseriti dai cacciatori solo cosi avremo democrazia. Poi per il resto, ha letto, ho detto a Tiroler che ammiro la sua passione e modo di andare a caccia ma IO PARLAVO DI ORGANIZZAZIONE. che non centra nulla con la caccia, il formaggio, il vino, gli autori,la fliosofia e tutto il resto . L'ORGANIZZAZIINE è matematica ed è una scienza perfetta se usata a dovere. Guardi , se non ci fosse la matematica applicata lei farebbe anche fatcia a cacciare nel suo ATC è scienza! Io , lo dico con convizione, mi piacerebbe aprire il mio notebook, tablet, pc , e sapere la situazione di ogni ATC e CA italiano in due minuti, poter chiedere informazioni in tempo reale e inoltrare domande ed avere risposte immediate. Ma non basta, aver in ogni momento la situzione chiara dei regolamenti di ogni provincia , sapere se c'è la possibilità di andare a caccia "quà o là" tutto in pochi minuti! Fine delle attese degli uffici caccia dove sembra di paralre con il Presidente della Reppublia mentre è il solitio lauerato fallito dipendete pubblico che lavora MOLTO POCO! Sig. Luigi lei avrà ascuistato saggezza e lo si leggeda come scrive ma il mondo va e deve andare avanti. Fino che tutti pensiamo al pezzo di formaggio e il bicchiere di vino la caccia rimarra sempre al palo! Certo, può anche andare bene perchè di selvaggina ( per me) ce ne fin troppa ma io volevo dare un contributo moderno . CErtamente sbaglio o sbagliate voi?

da Marco  30/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

sig Marco, non vuole essere un rimbrotto il mio intervento, ci mancherebbe. Non ho ne l'autorità ne le competenze per poterlo fare. Ciò che dice Tiroler, appena sotto la sua risposta, è la sintesi esatta di ciò che penso. Lo ritengo un concentrato di saggezza. Vede sig. Marco, la questione si riassume in poche essenzialità. Tutti noi, scegliendo la caccia quale attività complementare, dovremmo interrogarci cosa rappresenta per noi la stessa. Se ne potrebbero scrivere pagine di sensazioni e di interrogativi che la caccia ci regala. Altri prima di noi lo hanno fatto. Tra questi, proprio per trovare analogie che sposassero i miei sentimenti nei confronti della caccia, ho scelto nomi illustri...mi pare logico l'accostamento, se debbo imparare qualcosa cerco la massima espressione in materia, in tutte le materie ovviamente. Io la invito a leggere il pensiero di filosofi moderni nel merito della caccia....ad esempio di Josè Ortega y Gasset l'opera "Sobre la caza", dove il filosofo spagnolo, pur non essendo cacciatore, ha trovato le vere ragioni della caccia, dell'andare a caccia, dell'essere cacciatore, oggi, come ieri e come sono convinto anche domani. Come lei giustamente sostiene, non ho più trent'anni,...non lo ritengo un limite però, ciò che ho perso in vigore l'ho forse guadagnato in saggezza...o almeno spero. La caccia, proprio per la sua penetrante passionalità, creerà sempre controversie, banalità che possono solo giustificare la passione con cui si esercita. Non è certamente semplificando le domande di adesione o il votare con un sistema elettronico, anzichè per alzata di mano, che cambierà il comportamento dei cacciatori, che annullerà le loro aspettative, che sopirà le loro speranze. Non posso darle torto quando sostiene che il mondo gira in modo veloce, dove tutto è pianificato e,...con un pizzico di rabbia... penso quando una moderna ma stupida telecamerina mi inquadrerà mentre faccio pipì nel bosco, rivelando al mondo intero nome e cognome, alla faccia della privacy. Che ce ne facciamo della modernità applicata alla caccia, quando proprio la caccia è un piacevole gioco nel ritorno alla primordiale natura umana?

da Luigi 49  29/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

cercherò di dimenticare quello che dice ma siamo sempre nel 2012 ed il Mondo va avanti.Purtroppo, giuro, non riesco a prendere la caarbina o doppietta senza il telefonino , mi dispiace. ma quando sono a 10.000 km da casa sono contento di avere skype e vedere i miei figli anche sul mio cellulare e ringrazio la tecnologia. Certo, non la amo per la caccia e 800 metri per me sono lontani anche a piedi figuriamoci a sparare!!!!!! solo un pazzo potrebbe sparare ad un animale a questa distanza!! Certo quando ssalgo con gli amici sui monti trovo quello che dice lei ma - sebbene piu anziani di me- hanno armi molto soffisticate , binocoli con telenmetri , lunghi da ultimo grido ( che io non ho!!) e sparano molto bene ma a distanze che raramente superano i duecento metri . Sono seri cacciatori di montagna ( io no ) che amano la loro terra come se stessi. Rispettano anche un fiore. Un bel ambiente . con loro divido pane, formaggio e vino. Ed il tempo mi sembra tornato indietro. Si lei ha ragione ma cosa vuole ho buttato un idea tecnologica per migliorare la caccia ma forse mi sbaglio. con rispetto e ammirazione per la sua filosofia.

da Marco  29/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ Marco. Provi, per un momento(almeno quando va a caccia), a dimenticare che siamo nell'era dei tecnocrati, dell' Ipad, Iphone,PC, ecc.ecc.. Prenda la Sua carabina o la doppietta ed esca senza telefonini e marchingegni vari. Non creda che il mondo sia molto migliorato solo per il fatto che possiamo parale con skype in tempo reale a 10.000 km di distanza oppure che, con qualche diavoleria spariamo(illegalmente) a 800 m, è tutta una bufala che ci ha fatto perdere il contatto con la realtà. Recuperi l'aspetto arcaico della caccia e del piacere di immergersi nel silenzio della natura, cammini ore, si fermi a mangiare un boccone di formaggio nel bosco, da solo, a bere un bicchiere con gli amici e vedrà che penserà molto meno alla tecnologia e molto più a quante sensazioni le può dare la sua passione. Sinceramente.

da tiroler  29/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

la mia era solo um idea, forse sbagliata,ma le vorrei ricordare che siamo nel 2012 era del tablet , della rete, wap , chat, social network, ecc. della comunicazione VELOCE. Per degli igenieri informatici e tecnici gestire al caccia IN iTALIA sarebbe quasi un gioco da ragazzi. Io non so come funziona da lei ( non so neppure dove va a caccia) ma con UN programma giusto risolveremmo gran parte dei problemi legati alla burocrazia . Pensi , alle decine di domande che si devono fare tutti gli anni , i bollettini da pagare , le ricevute, le follie della burocrazia venatoria!!! Lei ha paralto dei Romani , ma , come gia detto, siamo nel 2012 , forse non si è accorto che attorno a noi gira un mondo diverso VELCOE , CORRETTO, GIUSTO... dove la caccia potrebbe trovare molte opportunità per migliorare. Io VORREI AFFIDARE TUTTO A DEI TECNICI preparati e Seri ( mai ai cacciatori ) che abbiano obbiettivi , risultati , target da raggiungere! Sono stanco di assistere alle approvazioni dei bilanci (di qualsiasi ATC italiano) per alzata di mano con delle voci che farebbero rabbrividere anche il piu scasro dei commercialistii italiani!!! Ma capisco che la mia è una visione MOLTO proiettata al futuro , capisco anche da come scrive che lei non ha piu 30 anni ed allora è giusto come la pensa lei ! Ma è il passato! Rifletta.

da Marco  29/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Credo che il delegare ad altri le incombenze come censimenti, miglioramenti ambientali, gestione della caccia nel suo complesso segnerebbe la fine della caccia in Italia. Sarà forse che siamo Italiani, con tutti i pregi e i difetti possibili, ma la storia ci insegna che, dove si è voluto "mercenizzare" le incombenze strette è poi crollato il sistema. .... Si veda la caduta dell'Impero Romano, fintanto che guerre e interessi imperiali sono stati assolti dai Romani stessi tutto è funzionato alla perfezione...quando hanno iniziato ad assumere mercenari per ogni mestiere....si vede che fine ha fatto l'Impero stesso. La stessa cosa succede con la caccia, se si hanno difficoltà a far funzionare questo meccanismo utilizzando risorse umane che si portano appresso la passione, immaginiamoci cosa succederebbe se affidassimo il tutto a dei palancari.

da Luigi 49  29/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

la caccia è una tradizione, va praticata secondo tradizione e non si può pretendere che venga omogeneizzata secondo la volontà di alcuni. Laddove ci sono ampi spazi privati(per esempio in Südtirol dove vigono le norme del Maso chiuso), nulla vieta di creare(ed anzi, già ci sono), riserve private secondo gli auspici del signor Marco, ma laddove il territorio è pubblico(o di uso civico), la fauna rimane proprietà indisponibilie della collettività e quindi non può(per definizione) essere gestita in modo privatistico. E poi ogni realtà ha il suo modo di uscire, di censire, di valorizzare il proprio territorio. Finché, come da noi, si pratica nelle riserve di diritto, tutti si sentono impegnati a gestire, curare e amministrare il territorio. Qualoro così non fosse andrebbe tutto in vacca, come da tante parti.

da tiroler  29/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

x luigi, la mia è una riflessione per la caccia FUTURA che ( CREDO IO ) solo privatizzandola puo vivere. E UN MIO PERSONALISSIMO PUNTO DI VISTA. di certo sbagliato! In ogni caso, non ipotizzo una caccia per benstanti ma una caccia per tutti come all'estero. PAGHI - secondo le tue possibilità- E VAI A CACCIA. Niente piu problemi di censimenti, volontariato, riunioni, favoritismi, atc , ca , e balle varie. Tanti posti di lavoro , tanta efficenza e democrazia. SO CHE è UN SOGNO ma mi paice pensarlo. Pesni ad una organizzazione come in Giappone sulla caccia...non sarebbe un sogno??? scusi ha divagato.
Certo che conosco la legge , ma non mi piace e le leggi si possono pure cambiare. Comunque , in Italia abbiamo tanta di quella selvaggina da far schifo e chi si lamenta ( torno a ripetere non è un cacciatore) . Abbia pazienza, lei dove va a caccia ha dei problemi di selvaggina? ( non so dove viva lei ma da come scirve mi sembra nel congo belga!! ) In Toscana ed Emila Romagna la gestione pubblica ( che io non amo) è buona con qualche bella lacuna ma a caccia si va bene . Certo a volte servono delle conoscenze (ed è questo che non mi piace) ma si possono cacciare con successo , cervi, mufloni, caprioli, daini , cinghiali, colombacci, tordi, storni, anatre .ecc . ecc. ce posto per tutti e selvaggina per tutti. Onesatmente, non ho mai sentito qualcuno che si lamenta e credo che questo dovrebbe essere il modello giusto ! Forse più quello Emiliano .Pensi ho sentito di cacciatori che sparano fino a venti ungulati all'anno tra i vari ( HO SENTITO NON SO SE è LA VERITA) e questo non avviene di certo in Germania dove so di dieci capi al massimo ma forse lei è piu informato di me e posso sbagliare ma io non cambierei la Toscana per la Germania! Pensi solo all'olio, la fiorentina e il vino! Per concludere , io sogno una gestione privata ( che non arrivera mai) ma vado a caccia bene lo stesso . Certo ha ragione sono un pò confuso ma non troppo, provi a pensarci. saluti

da Marco  29/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Signor Marco... Guardi che io voglio capire. Sempre! E' ciò che Lei spiega che mi pare parecchio confuso. Lei ipotizza una caccia solo per benestanti...da ciò che suggerisce come privatizzare ciò che appartiene allo stato. Al riguardo o dei seri dubbi che Lei abbia mai letto almeno l'introduzione della legge sulla caccia (pardon..la legge sulla protezione della fauna!).... Se poi parla di fare invidia alla Germania...guardi cerchi di informarsi un pochino, poi magari ne riparliamo! Mi ha comunque sollevato lo spirito sapendo che siamo ricchi di selvaggina, che i cacciatori "lamentosi" non sono cacciatori e ...oggigiorno in Italia si può cacciare bene.... che democraticamente dovremmo copiare il modello Toscano ed Emiliano-Romagnolo...be, allora perchè vuol cambiare le cose mi scusi? Forse si accontenta di non lasciar che io ...entri a caccia nei parchi perchè ho già dove andare a caccia? E la democrazia urlata tre righe prima che fine ha fatto? Rifletta un attimo per piacere.... Buona serata comunque sig Marco.

da Luigi 49  28/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

scusi luigi non volevo offenderla scusi! Allora le spiego anche se ho capito che lei non vuole capire. Di selvaggina in Italia ce ne fin troppa. Ed è vero. Chi si lamenta non è un cacciatore. PUNTO. Gli atc e comprensori alpini sarbbero da sostituire con aziende private. ( è un mio pensiero) CHI SCEGLIE L'OPPZIONE MIGRATORIA dovrebbe essere libero di poterla cacciare su tutta la penisola . Oppure privatizziamola , cosi meno gente andra in Spagna , Romania , Albaina, Marocco, ecc. ed i soldi resterebbero in Italia. Lasciamo stare gli ungulati che ce ne sono da far invidia alla Germania e ce ne sono per tutti e di piu. Adesso ci sono anceh troppi orsi!! Faccia lei! Pensi se si potessero vendere privatamente ( come gia avviene fortunatamemte in molte aziende) a tutti...soldi a palate. Invece il grosso viene gestito dagli atc e solo una piccola parte fa le cose per bene il resto ..............
Veniamo ai Parchi. A mio avviso potrebbe essere un occasione per fare bussines , invece è uno spreco inutile.
Ovviamente , lei NON dovrebbe ENTRARE NEI PARCHI lei ha gia dove andare a caccia ( se poi fosse gestita privatamente ne avrebbe il doppio) . I parchi sono per gli stranieri o per italiani che hanno qualche euro in piu da spendere e non hanno tempo da perdere sul territorio con gli altri cacciatori. Una sorta di elitte a pagamento come avviene in tutto il mondo. Se invece non volete privatizzare NULLA ( come adesso) allora servono dei tecnici seri meglio ambientalsiti che gestiscano questo enorme patrimonio seriamente e DEMOCRATICAMENTE come in regioni come la Toscana e Emila Romagna. Comunque, le ricordo ancora, che chi si lamenta è perchè non è un cacciatore, oggigiorno in Italia si puo cacciare bene il mio era solo un punto di vista per il futuro di come IO credo che dovrebbe essere cambiata la caccia . Ovviamente è un punto di vista un po estremo ma - forse - necessario per la sopravvivenza della caccia. Se mi sarò sbagliato lo capiremo solo tra venti anni.



da Marco  28/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Sig. Marco. Non è mio costume contraddire offendendo chi la pensa in modo diverso. Anzi, le diversità d'opinione mi aiutano a crescere, è il sale della vita per quanto mi riguarda. Mi spieghi però come è possibile che i cacciatori lamentino sempre che la selvaggina che vorrebbero cacciare cominci a scarseggiare il giorno dopo l'apertura... che si ricorra ai tanto odiati "fagiani pronta caccia", vera bambola gonfiabile dell'attività venatoria .... che ATC e Comprensori Alpini utilizzino buona parte del loro bilancio per l'acquisto di lepri che immancabilmente vengono fucilate prima che assolvano al loro dovere di "riproduttori"....che la maggior parte di chi caccia la migratoria vorrebbe poterla inseguire per tutta la Penisola (isole comprese) per soddisfare la voglia di caccia...potrei continuare fino alla noia. Lei auspica che la gestione venga affidata a tecnici che non abbiano ......fini personali come avviene oggigiorno.... Mi invita poi a pensare all'ipotesi di entrare a caccia nei Parchi...dopo uno studio scientifico...... Ma come? qualche riga prima sostiene che abbiamo tanta di quella selvaggina "da far schifo" e poi sottolinea che si dovrebbe migliorare con quanto ha suggerito per evitare le continue lamentele.... Cosa entriamo a fare allora nei parchi se già fuori di essi c'è tanta di quella selvaggina da "far schifo"? Sarò sciocco come ipotizza Lei... ma mi faccia capire per carità.

da Luigi 49  28/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

x luigi , ha scxritto solo una cosa giusta "che ogni cacciatore ridarebbe la vita alla preda appena abbattuta" per il resto sono sciocchezze belle e e buone. L'Italia è il paese dove la selvaggina è molto abbondante! forse non si è accorto che abbiamo i cinghiali che invadono le città e vengono sterminati con piani di controllo, stessa sorte per i caprioli , i cervi sono aumentato a dismisura , i daini idem, perfino i muflioni vengono concessi in oasi coem le isole toscane , non parliamo della migratoria , le anatre sono semrpe in numero maggiore, gli storni oscurano i tordi e le cesene e trodi ( al momento giusto) sono piu che abbondanti e presenti in ogni angolo della penisola. Fino a venti anni fa la situazione era drammatica ma oggi abbiamo tanta di quella selvaggina da far schifo! Io non so dove vive lei ma credo che lei non abbia una visione chiara della situazione italiana. il vero problema è la gestione ridicola da parte di incompetenti ( i cacciatori io comrpeso) che abbiamo una gran volglia di fare ma non sappiamo cosa fare e come fare. Andrebbe tutto privatizzato e gestito da tecnici del settore ( senza fini personali come avviene oggigiorno) e forse le cose andrebbero MOLTO meglio . Basta con le gestioni da bottega , abbiamo un patrimonio enorme da SFRUTTARE ... e far rendere . Finisco, pensi se fosse concessa nei PARCHI la caccia a pagamento ( dietro uno studio scentifico) pensi ai posti di lavoro e gli introti basterebbero per pagare tutte le spese del parco senza gravare sui contribuenti. Capisco che è dura da mandare giu, ma la caccia e BUSSINES e solo cosi potra andare avanti al contrario continueremo a lamentarci senza mai avere uno starccio di idea.

da Marco  28/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Sig. Paolo buona sera. Lei ha detto qualcosa, in modo spontaneo, di veramente importante. E' proprio questa la speranza che ci conforta, ... la caccia non può morire fintanto che non verrà cancellata dal DNA umano. Vede, si discute sui diversi forum su questo tema..."sopravviverà la caccia"? Ce lo chiediamo in continuazione; se l'è chiesto la signora Lara con il suo articolo... la risposta, di fondo, a mio avviso, è solo questa. La caccia vivrà fino a che il genere umano assaporerà il profumo della terra, vedrà un'uccello volare o un pesce nuotare nel fiume. Anche su queste pagine si sono sentite lagnanze sopratutto motivate da ciò che ci si è convinti recentemente...cioè che la caccia vive momenti difficili per mancanza di selvaggina, per mancanza di spazi, per ingiustizia sociale. Il tema principale, per quanto riguarda la sopravvivenza della caccia, riguarda la selvaggina,. Infatti, se ce ne fosse tanta le tensioni sociali al riguardo svanirebbero. Personalmente però non credo che la selvaggina sia stata sempre "troppo abbondante". Non solo la mia memoria mi ricorda che, tanti anni fa, quando da bambino accompagnavo mio padre a caccia, la selvaggina non era abbondantissima; nonostante la grande passione e l'impegno pigliava un paio di lepri e forse due o tre pernici in tutta la stagione...e l'ambiente, a quei tempi, era "integro". Con l'arrivo del freddo si incarnieravano alcuni uccelli di passo come le cesene,... che non sempre arrivavano copiose. Ma è proprio la scarsità delle prede che rende la caccia interessante; l'uomo ha affinato le armi, le tecniche e le conoscenze proprio per vincere la competizione con il selvatico, diffidente e scarso. Immagino che anche nella preistoria la faccenda non fosse diversa. Ne sono davvero convinto. Nel periodo Paleolitico, dove la sola occupazione dell'uomo era la caccia, le cose non erano diverse. Si pensi alle figure rupestri di Altamira...se la selvaggina fosse stata tanto abbondante che senso avrebbe avuto "propiziarsi" la sua ricerca, il suo ritrovamento ed infine la sua cattura, attraverso riti magici come l'impossessarsi dello spirito della preda colpendolo nella figura con lancia o dardo? Anche se le tecniche di caccia non fossero state molto efficaci, l'ipotetica presenza di numerosa selvaggina non avrebbe spinto quegli uomini a dispendiosi e complicati riti magici. Non credo affatto che le pitture rupestri fossero dettate dalla nascita, nel primitivo, di uno spirito artistico. Questa è, a mio avviso, una prova che neppure allora ce ne fosse troppa di selvaggina. Ma la caccia vivrà per lo spirito, sempre attuale, che la caratterizza...è quella sfida, quel gioco che avviene tra il cacciatore e la preda, dove il vero cacciatore, riconoscendo la propria superiorità, concede spazio al selvatico per continuare questo gioco. L'uomo, ha oggi la capacità di costruire armi che potrebbero distruggere la selvaggina...con pochissimo sforzo. Ma non sarebbe caccia questa; ecco allora una scelta "Etica" di "quasi armi pari"....dove il selvatico, mettendo in atto le sue strategie, quali il sapersi sottrarre al cacciatore, rende la caccia interessante. Toro Arende, brillante antropologo cileno, in una sua tesi paragona la battuta di caccia ad una partita di pallone, dove la conclusione dell'azione assume il valore dell'esultanza liberatoria del goal segnato. Quanti Cacciatori (ho usato la maiuscola), al termine di una sofferta azione di caccia, soppesando la preda ormai esamine, ....non desiderino in cuor loro di ridargli la vita... E' per poter giocare in eterno, sublimando così la caccia. Ecco perchè, io penso, la caccia vivrà.

da luigi49  27/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

La mia memoria rimmarrà l'unica cosa che non andrà in malora. Alla faccia degli ambientalisti. La mia passione non me la toglierà nessuno. NESSUNO. W la caccia fino all'ultimo respiro, io vivrò per essa.

da paolo t fano pu  27/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

anno zero !

da @  23/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Cacciatori è ora che la finiate con i soliti piagnistei, con i soliti triti preconcetti: ".... uhheeehhh, quello ha detto, quell' altro ha fattoooo, e quello caccia con la carabina e quell' altro caccia con l' arco, lui è di destra, l' altro è di sinistra, abbasso il cinghialaio, morte al capannista, io non ho quello che ha lui, huuuuehhheehh!" e giù a frignare come bambinelli all' asilo. E basta anche sognare. La caccia sociale, la caccia privata, abolire la 157, ma come? con la bacchetta magica della fata 'caccia', quando la caccia, oggi si è ridotta ad una cenerentola vecchia e scalcagnata, una strega, una befana, che fa solo gola ai politici in cerca di voti. Oggi si deve ricominciare da zero. C' è chi lo fa. Ora volete prendere la tessera del WWF? fatelo!!! volete reinsegnare l' ambiente nelle scuole? bbbraviii!!!! sinceramente lo dico. Se son rose fioriranno.

da Fromboliere  23/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

la caccia sociale

da @  23/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ghigo: guardi, non trovo spunti per mettere in relazione il suo intervento con l’ argomento di cui si parla, potrei trovarne, invece, alcuni su cui dissentire, sia cronologici che di merito. Trovo alcuni concetti, tra quelli che esprime, volutamente addomesticati. Forse lei lo fa per ideologia o forse per motivi pratici, strizza un occhio a quella politica che attrae la platea venatoria. Però allo stesso tempo mi chiedo perché, visto che poi conclude semplicisticamente. Mi permetta, non credo che sarebbe bastata maggiore riflessione da entrambe le parti per migliorare le cose. Il WWF ha 90 sedi sparpagliate in altrettanti paesi, eppure solo in 89 paesi non cita la caccia come fattore ambientale negativo. Lo fa, invece, in un solo paese, per mancanza di riflessione reciproca? Il WWF è una potenza ambientalista, ma anche la caccia rappresenta una potenza, in 89 paesi del mondo. In uno solo è invece rimasta come una semplice federazione sportiva: l’ Italia.

da Fromboliere  22/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Segue: non ci ritroveremmo, unici nel mondo, con dei parchi dove è consentito quasi tutto tranne che l'attività venatoria.

da ghigo  22/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

m'insinuo in questa lunga conversazione e rilancio l'argomento wwf. non ne voglio fare una questione nè ideologica nè sociologica. voglio solo ricordare alcune cose. già Marx e Engels posero serii interrogativi riguardo alla "filantropia", introducendo il dubbio del secondo fine collegato alle "opere di bene" cristianamente intese. In altre parole: ho dei peccati da farmi perdonare, per cui pago un obolo e sono di nuovo spiritualmente vergine. una della ragioni della nascita del wwf va sicuramente iscritta al mondo capitalista. Nella fattispecie, almeno un secolo fa ci si cominciò a rendere conto che l'allora e purtroppo attuale sistema di sviluppo avrebbe arrecato gravi danni al patrimonio naturale. Le denunce che si moltiplicavano misero in allarme coloro che ne erano la causa. Ecco che allora si corse ai ripari. E i benpensanti (fiori all'occhiello della borghesia illuminata, non esclusi principi e regnanti) si organizzarono per costituire un baluardo (fittizio) a se stessi. Così andò, e in questo circolo di eletti brillarono Filippo d'inghilterra, Bernardo d'Olanda, capitani d'industria come Hoffman, tanto per fare qualche nome. Cacciatori si, ma a un certo livello. In pratica gente che considerava la caccia come diritto esclusivo, pressochè feudale. Ciò non toglie che fossero profondamente convinti della necessità di fare qualcosa per il patrimonio naturale, proprio perchè cacciatori. In Italia, dove anche il pensiero, da Machiavelli in qua, matura in ritardo, alla fine degli anni sessanta, la stessa categoria di cacciatori, sicuramente sensibili ma altrettanto privilegiati, si resero conto che le "orde" di cacciatorelli della domenica, caciaroni e diseducati - così più o meno definiti qualche post sopra (nato cacciatore?) - avrebbero invaso le loro belle terre. Qualcuno ricorderà la battaglia contro le riserve, sostenuta da tutte le associazioni venatorie, Arcicaccia in testa (che all'inzio si definì il sindacato dei cacciatori "proletari"). Ecco che Mario Incisa (con Pratesi braccio operante) fondò e si mise a capo del WWF-Italia, che fin dal primo momento fu sostenuto da Confagricoltura, l'associazione che faceva e fa capo al latifondo, detenuto guarda caso dagli stessi soggetti. Semplice no? L'Incisa non gradiva che "estranei" calpestassero le sue terre ricche di selvaggina, dui cui godeva in esclusiva, sicuramente con qualche ragione, e decise così di farne un'oasi. Con il chiaro concetto altruistico: se non devo goderne io, non ne godranno neanche questi scioperati di pistamentuccia. Forse, se ci fosse stata un po' più di riflessione sia da una parte sia dall'altra, le cose anche in Italia sarebbero andate in modo diverso.

da ghigo  22/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Ma nessuno sa niente della riunione del 18 maggio sullo storno ? Esiti?

da Asso colombaccio  21/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

17/6/2012 inteso, ovviamente, come 17/05/2012, saluti a tutti, arileggerci alla prossima

da Fromboliere  20/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Commento del 17/6/2012-Buona sera Nato C.: dici giusto, 'istruzione e comunicazione'. Io non voglio credere che certe persone siano cacciatori come si dichiarano. I loro interventi non sono solo suicidi nei confronti della loro immagine, ma nuocciono a tutta la categoria. Avere il PC non è solo poter strimpellare una tastiera. Ci si illude che possedere la tecnologia autorizzi interventi come troppo spesso ne leggiamo. Vai a spiegare che il PC è solo l' ingresso ad una strada che ti può portare nel mondo della conoscenza, ma richiede anche una buona dose di umiltà. Se ti manca questa è inutile averlo il PC, è addirittura dannoso, a se stessi e al prossimo, col quale ti vuoi confrontare usando solo la superbia. Per questo preferisco non credere che certa gente siano cacciatori, la loro tecnica è la stessa dei trolls, per cui questo penso, che siano trolls. Buona serata!

da Fromboliere 17/05/2012

da Fromboliere  20/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

tiroler....potrebbe essere davvero come dice lei

da Luigi 49  20/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

per me questo è un fake, una macchietta. Un animalista infiltrato che vuol portare, con modi da bulletto di borgata, discredito alla categoria in modo che, chiunque dovesse leggere, si faccia l'idea dei cacciatori come persone becere, ignoranti, arroganti, presuntuose e ruttanti... e anche un po' sfigate. Chissà che risate si farà, pensando che lo prendiamo per vero.

da tiroler  20/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Sig. Marino. Mi sa tanto che l'editorialista abbia avuto l'ispirazione per scrivere parte dell'editoriale dopo aver conosciuto lei...non si spiega altrimenti come sia possibile definire alcuni cacciatori con ....Formazione zero....educazione zero...passione reale per la fauna zero... credo proprio che almeno sotto questo aspetto il sig. Buzziolo sia irreprensibile.

da Luigi 49  19/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

dove va la caccia, tal marino, se sono i tipi come lei a rappresentarla? forse non ha capito, ma da mò che stiamo aspettando che lei provi a darci un segno. Per quanto ha fin' ora manifestato di se stesso ha ottenuto qui, in altri blog ed in altri contesti, ogni tipo di risposta, non ostante tutto non è servito a farla riflettere: lei dovrebbe essere solamente censurato per quanto possa risultare nocivo alla causa comune. Per quanto mi riguarda non posso fare altro che vivere la mia vita, ho la residenza in Sardegna, ne la posso cambiare per far piacere a lei. Caccio la piccola stanziale per soli 4 giorni all' anno e per sole due volte alla settimana, ne sarebbero sufficienti di meno per colmare il quantitativo ridotto permesso. Forse lei non sa nemmeno questo. Rifletta quindi di come sia miserevole la mia realtà paragonata alla sua, che caccia da nord a sud, in Spagna, in Scozia, sa tutto della caccia americana, presumo che avrà cacciato perfino in America, si può concedere cacce praticate dall' altana, come sopra ha riferito, ed inveisce contro alcuni di noi, solo perché non può accedere alle loro realtà venatorie? Ma lei è pazzo? che ci verrebbe a fare da noi, quando addirittura ha definito il cervo sardo "un cervo di merda"? simili distinzioni sugli animali, dicono tutto di lei. Consideri un complimento solo l' essere stato tanto considerato in questo blog, sebbene come un cretino. Lei grande cacciatore, dai CACCIATORI ha avuto la considerazione che si è meritata.

da Fromboliere  19/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

fromb... lei neppure ci ha provato a studiare basta fare copia e incolla,,,,,..ahahha ma che 2006?????? ma che lavoro fa lei rintanato in qualche ufficio statale...? ma cosa centra il G7 aahhah staimo parlando di Italia...sveglia scenda dalla pianta che è ora... L' EXPOTR è SOLO UNO EXPORT...EXPORT... ahahhah la svizzerrrrra?? ma che cosa si è fumato sto quà?? luigi ... lei è perso da quando è nato ...risponda invece di fare il fenomeno..da baraccone,.,,aahahah ragazzi ( si fa per dire...) ora basta mi avete stufato siete ZERO in tutto... vi lascio campo aperto per dire le vostre stupidddagini con i copia e incolla di piu non saptete e potete fare,,,,ahahhahah che pena.,.se voi siete ul futuro della caccia in Italia siamo a posto E LA FINE....AHAHHAHAHAH ridicoli...ahhaha

da marino  19/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

.... che, finalmente, sia andato a studiare????

da Fromboliere  18/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

L'abbiamo perso.....ce ne faremo una ragione.

da Luigi 49  18/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

... niente da fare... non c'è possibilità, ma non basta: quanto afferma tal marino non corrisponde nemmeno al vero, oltre che essere ininfluente al contesto, oltre a non poter aggiungere nulla in alcun ambito. Ma se per forza vogliamo parlare di export e contestualmente nutrire l' immagine della caccia, giusto per rimanere in tema, andrebbe ricordato che l' anno di maggior esportazione delle armi italiane, caccia compresa, fu il 2006. Va comunque ricordato che nell' export (?quale?) l' Italia ha sempre mantenuto, nell' ambito dei paesi del G7, posizioni tra il 5 ed il 6, che vuol dire stare nella parte bassa della classifica. Forse il record del boom del periodo di cui vuol per forza parlare è quello di esportazioni di capitali, verso la Svizzera, per mettere in salvo i soldoni guadagnati durante il boom economico (50/70) sopratutto esportati dal capitalismo 'liberale', che fu quello che mandò i contadini a morire nelle fabbriche per potergli poi più facilmente rubare i terreni.

da Fromboliere  18/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

sig. Marino.. si tranquillizzi, sono un pò su con gli anni ma ancora non risento della smemoratezza senile. Vede, non è questo il problema per cui dialoghiamo su queste pagine, che lei si voglia a tutti i costi mettere in mostra per le sue capacità venatorie, in un contesto come questo impostato dalla signora Leporatti non le fanno certo onore. E' di altro che si vuol discutere qui, su queste pagine e in questo momento, è della necessità o meno di dialogare con il mondo Ambiental-Animalista, dell'opportunità bene evidenziata di entrare nelle scuole dei bambini per tentare di costruire i futuri soldati della caccia. Sono queste le cose che mi piace sentire, che voglio ancora imparare. Vede, magari a differenza sua, io sono un pò attempato, ma non intervengo a fianco di Fromboliere e tiroler per demolire le sue convinzioni. Non è necessaria una coalizione per smentirla in queste faccende, entrambi questi signori, dialogando, trasmettono in chi sa leggere, la convinzione che hanno una cultura sugli argomenti che trattano. Lei no signor Marino, non solo non ha cultura in questo ma le manca pure lo spirito per acquisirla. Hanno perfettamente ragione nel datare il bum economico in quel periodo, che senso avrebbe fare una disamina approfondita su Olivetti o FIAT, sui contributi statali o altro, qui non si stanno facendo campagne elettorali. Le potrei citare alla perfezione quei momenti che ho vissuto lavorando per costruire il mio futuro e quello di figli e nipoti. Ma non mi interessa di mortificarla, anzi, vorrei veramente che lei portasse un contributo alla discussione, magari migliore del mio che appare modest. Tutto il resto è nebbia, fumo che non interessa la caccia.

da Luigi 49  18/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

x fromb allora è duro di testa e anche un bel pò borioso ma sa leggere ?? STO PARLANDO DI EXPORT ... ( post bellica???ahahahah) ok dai lasciamo perdere vedo che si sta scaldano troppo se poi mi vuole deridere ... lo faccia che problemi ci sono... resta il fatto che quello che quello che ho scritto è vero e ...Signor Luigi, non voglio dare nessuna lezione di finanza ho solo scritto la verità se poi voi ne avete un'altra ok ... ma forse state parlando di un'altra nazione chissà?? Rigurado alla sua caccia sulle sue montagne siete bravi lo so e , non ricordo di averle scritto queste cose , ma se anche fosse non ho mai temuto nessuno sul campo ma non mi piace far gare forse ho espresso un concetto relativo a qulcosaltro chissà . Lei , però, mi ha gia confuso diverse volte con altre persone faccia attenzione marino ...

da marino  18/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

...Luigi, se da del signore a tal marino, per cortesia, eviti di darlo anche a me, non è assolutamente necessario.
La presenza di questi individui, che non sanno fare altro che porsi, sempre e comunque al di sopra di ogni situazione nella quale si imbattono, accusando poi gli altri se appena aprono la bocca, è particolarmente sintomatica. E' sintomo, come tale, di patologia, ancorché si possa credere che tutto ciò di cui si auto referenziano possa essere anche vero. L' archivio Big Hunter registra fedelmente ogni contraddizione che simili persone dichiarano di se stesse e di volta in volta. Basterebbe leggere queste testimonianze 'storiche' perché dubbi, più che legittimi, si insinuino nel lettore, sulla veridicità di ciò che raccontano. Tale marino, racconta di se stesso di essere anziano, come è allora possibile che nulla sappia dell' economia post bellica??? ammette inoltre di essere IGNORANTE, lo scrive perfino maiuscolo, ma come può essere conciliante una simile condizione con altre affermazioni, una tra le moltissime del suo passato, come aver vissuto 10 anni in America? Avere così tante esperienze al proprio attivo e dichiararsi ignorante è come ammettere i propri tragici limiti e quindi perché, allora, parlare tanto di se stessi e porsi in modo tanto arrogante? solo per meglio far capire la propria ignoranza... o farsi deridere??

da Fromboliere  18/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Fromboliere....Sig. Fromboliere.....lasci stare la scongiuro. Questo signore ci vorrà tenere pure una lezione di alta economia o di astuta finanza. Per il sig. Marino. Continuo a chiamarla "signore" anche se mi rendo conto che è solo un'eufemismo. Lei è partito aggredendo in malo modo la signora Leporatti, dandole subito della bugiarda e pretendendo nomi cognomi e indirizzi. Ha continuato a sturare il suo bagaglio culturale, vomitando le sue perle di cultura illuminata con l'ira e con le espressioni più colorite che la dialettica possa concedere. Peccato, l'argomento in questione meritava... e per conto mio...continua a meritare, un'attenta riflessione. Anche io come vede rimango un nostalgico, un'illuso che crede ancora che tutto il mondo venatorio possa contribuire a migliorare la propria immagine, il proprio modo d'essere. Non sono però ne un politico ne un politicante, mi arrovello un pò, per quello posso dare, per far si che quei millecento Cacciatori (noti la C grande) a cui appartengo possano sperare in stagioni serene. Lei, sig Marino, tempo fa, su queste pagine, mi disse che se fosse salito a caccia una sola volte sulle mie montagne ...mi avrebbe fatto vedere lei come si caccia, al punto da non lasciarmi indietro più nulla.....Sappia che 180 cacciatori della mia valle che cacciano forcelli e coturnici, lo scorso anno, in modo AUTONOMO, hanno deciso di non cacciare visto lo scarso risultato riproduttivo di questi selvatici..... è sempre convinto di essere un cacciatore lei?

da Luigi 49  18/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Copio e incollo, cosa altro posso fare, vuole mica che perda ancora del tempo con lei?: "NEL 56?? ma lei fa impresa o spara bombe? nel 70 / 80 forse... nel 56 non esisteva neppure il tessuto industriale ma di cosa sta parlando?? si limiti a scrivere i suoi famosi copia e incolla che di piu non sa fare....ahahhah." 56, marino, ha capito? cinquantasei!!! quando l' Italia marciava a ritmi di crescita superiori al 5% annuo. Copio e incollo un altro commento, mio: "vada a farsi curare, lei ha problemi nella sfera relazionale!!" interpreta male per sbottare ancor peggio.

da Frpmboliere  18/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ da marino. Solo per dirle che la mia famiglio fa impresa dal 1860 e che lei, evidentemente, conosce le cose con molta approssimazione e sicuramente senza conoscere la storia del Suo paese nel secondo dopoguerra. Lei è, in parole povere, UN IGNORANTE.

da tiroler  18/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

.... Luigi, sono gli svantaggi della democrazia, in fondo un errore l' ho commesso: l' anno nel quale l' agricoltura non ebbe la giusta considerazione, nel piano di sviluppo economico varato dall' allora ministro Vanoni, non fu il 56 bensì il 54. Interpretare nel corretto modo le parole scritte, sappiamo già non essere nella disponibilità di marino, che non sa leggere, oltre al fatto di dimostrare ignoranza totale in storia economica, nemmeno sapere cosa era l' IRI, l' ENI!!!! e tutte quelle realtà, Fiat, Olivetti, che hanno poi guidato l' Italia sulla via di quello sviluppo economico che le ha fatto guadagnare il diritto a far parte dei paesi più industrializzati al mondo. La cinquecento e la seicento nacquero tra il '55 e il '57, come i frigidaire che entrarono nelle nostre case oltre che ad essere esportati!!! Ora vediamo se, per lo meno, questo signore sappia scrivere e se sia in grado di comunicarci qualche altro spunto per mandare avanti questo piacevole argomento. Buona notte.

da Fromboliere  17/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Fromboliere...io posso capire che non si debba seguire un mio consiglio...un'invito alla prudenza però, ora lei ha dato il via a questo signore e ne uscirà un trattato, nostro malgrado, adatto come argomento per una conferenza....attendiamo dunque perle di sapienza.

da Luigi 49  17/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

....e cosa sarebbe lei se non quello che ho detto? le lascio tutto lo spazio di cui ha bisogno perché lei ci possa illustrare i suoi punti vista relazionando cause e conseguenze al fine dell' argomento che si sta trattando. Avanti signore stiamo aspettando, io ho finito di annoiarla, ora tocca a lei.

da Fromboliere  17/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ da marino: caro signor da marino guardi che sta sbagliando: e di grosso anche. Forse è opportuno che Le si ricordi come negli anni 70 ci fu l'austerity per lo shock petrolifero ed iniziò il primo rallentamento dell'economia e negli anni 80, beh, meglio soprassedere, considerato che il grosso del debito pubblico viene proprio da quegli anni. Fromboliere dice esattamente il vero: l'italia ebbe il suo massimo di crescita dalla fine degli anni 50 alla fine degli anni 60, Mi dispiace per lei ma, come in altre occasioni, ha problemi di sinapsi.

da tiroler  17/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

NEL 56?? ma lei fa impresa o spara bombe? nel 70 / 80 forse... nel 56 non esisteva neppure il tessuto industriale ma di cosa sta parlando?? si limiti a scrivere i suoi famosi copia e incolla che di piu non sa fare....ahahhah

da marino  17/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Buon giorno Lara: non si preoccupi del mio tempo che, quando posso, dedico a questi argomenti con la massima soddisfazione. Nemmeno si preoccupi di contestare le cose da me scritte, la cosa meno utile nel ‘ragionare’ è farsi solo reciproci complimenti. Se disaggreghiamo ogni argomento, ci ritroveremo però sempre all’inizio, a ribattere un ferro ormai raffreddato. Ricominciare a rispiegare ogni cosa da capo diventa sempre meno coinvolgente. Siamo partiti dalla proposta per la tessera del WWF, più che mai di attualità: in questi giorni si celebra l’anniversario della sua fondazione, con relativa campagna sovvenzioni sulla RAI, per creare altre tre oasi, da salvare, dice la Signora Pratesi a Geo&Geo, dall’ ingordigia dei bracconieri, che lasciano poi, sulle spiagge, i bossoli delle loro cartucce. Ora ci ritroviamo a parlare dell’ itinerario che la caccia percorre ed inevitabilmente del suo futuro. Se dico CACCIA, intendo un’ insieme di cose che ancora ripeto, economia, cultura, società. Hanno lo stesso senso comune su tutto il globo terracqueo. Quindi se intendiamo parlare solo del merito della attività che promuovete, mi sono già espresso: è LODEVOLE, non ha altro che meriti, non ci trovo, appunto, alcun demerito. Penso che lei svolga questa attività gratuitamente, diversamente lo comunichi e che quindi abbia la massima fiducia in quello che fa. Quando lei allude al fatto che io giustifichi l’ attività delle associazioni contrarie, fa un’ affermazione che non mi è del tutto chiara, stanno lì per un compito costituzionale alla loro fondazione nemmeno sono illegali, un conto è criticarle in ogni modo, solo questo ci possiamo permettere, perché per combatterle efficacemente non abbiamo i mezzi adatti ed è questo che io sempre denuncio e che lei stessa ha sopra condiviso: “il giornale costerebbe troppo“. Ora è inevitabile che se lei si fa in quattro per insegnare la corretta visione della caccia nelle scuole, andrà fuori dai gangheri nel vedere come questi animalisti, possano buttare per aria tutto il lavoro fatto senza che nell’ ambito direzionale della caccia nessuno muova, pressoché, un dito. E quando io parlo di SINERGIA è proprio questo a cui alludo. Mettere in campo iniziative a supporto di tutti quegli esempi che sono ottimi esempi, ma che lasciano a desiderare sulla loro efficacia, rimanendo quindi validi ma solo in senso ‘politico’. Ho già detto che la caccia necessita di un’ indagine contabile per sapere quanti soldi girano nell’ ambito ATC ed AAVV. Non si potrà mai sapere perché siamo ridotti ad un insieme di feudi, dove vigono le logiche più disparate. Se ci fossero direttive nazionali, almeno per la difesa dell ‘immagine della caccia, senza voler modificarne, almeno solo per ora, l’esercizio, lei si potrebbe sentire ancor meglio motivata, non trova? Allora senza voler dare sembianze a queste iniziative, quelle che io ho fin’ ora suggerito possono essere liberamente intese come fantasiose, non mi offenderei per questo, dovremmo allora strutturare un programma SINERGICO ed investire su di esso, perché, a parte i sondaggi e le ricordo solo i referendum, comunque abbiamo patrimoni sociali, economici e culturali che se ne vanno a spasso ‘sfaccendati’ per tutti i siti venatori, senza quasi essere utili alla difesa comune. Quindi se vogliamo essere fatalisti stiamocene ancora nei nostri feudi, mi permetta, a piangere e a fott…. Altrimenti cacciamo fuori i soldi perché la lotta sarà dura e senza esclusioni di colpi! per il resto , come sempre, trovo le sue analisi pertinenti e argomentate. Voglio brevemente aggiungere che è l’ eterna miopia della politica italiana che ha messo la caccia, in quanto attività rurale, nelle condizioni in cui è. Quando nel ‘56 l’ Italia marciava agli stessi ritmi di crescita della Cina odierna, l’ agricoltura non ha avuto la minima considerazione a favore dell’ industria. I terreni, declassati da questa politica e abbandonati sono divenuti facile preda degli speculatori del cemento e la mentalità si è uniformata alle immense periferie, dove la caccia è morta due volte. La saluto.

da Fromboliere  17/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

le scuole unghersi fanno fatica a pagare i docenti e in Trentino Alto Adige invece le cose funzionano spero per sempre ma con grandi sacrifici dei cacciatori ... pero lei provi - se ci riesce- ad andare in una Scuola Toscana o Emiliana dove i komapgni imperano e fare "promozione " per la caccia , poi me la racconta! In Bocca al Lupo o Weidmannseheill ?

da x lara marino  17/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

a cagare... dove volete che vada a finire la caccia... solo a cagare

da psiconauta  16/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

... buon appetito....

da Fromboliere  16/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

approvo il petto del germano

da fidc  16/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

.... ancor meno andando a fare istruzione sulla caccia in qualche scuola, non trova? ma forse i miei commenti sono troppo lunghi e disagevoli per il comprendonio. Ma quando dico che ogni iniziativa di bassa scala, avrebbe più successo con la debita sinergia, lo dico perché sono tre giorni che sto spiegando come questo potrebbe avvenire. I miei dati, solo una minima parte tra quelli positivi dei quali possiamo disporre, mai sufficientemente tesorizzati, rivelano che ci sono grandi iniziative strutturali, legga anche Big Hunter un po' meglio, ma e lo ripeto per l'ultima volta, Big Hunter da solo non basta, bisogna fare uno sforzo maggiore.... se lo si facesse, mi permetto di credere che la caccia si potrebbe garantire una lunga strada, che certamente ha comunque, intendo dire che sarebbe certamente più comoda ed anche più costruttiva. Non succede, è questa la nostra tragedia, con tutte le ottime realtà che ci circondano si sta a discutere delle stupidaggini scritte da certi signori che più che dell' educazione nella caccia si lamentano di fatti interpersonali relativi a proposte organizzative che non sono riusciti a mandare in porto, come prendere la tessera del WWF. Cordialità.

da Fromboliere  16/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Fromboliere , permettimi di non essere daccordo sulle ultime righe, senza fare niente, al momento, si rimpinguano solo le file degli animalisti più beceri... , se aspettiamo che le Associazioni si mettono insieme , cosa che mi auguro facciano pirma possibile, prima di fare qualcosa..quei bambini diventano vecchi...e animalisti. Lo ripetiamo da anni alle Associazione...ma queste fanno orechie da mercante. D'altra parte le associanzioni animaliste e ambientaliste fanno proseliti e si sono già mossa in questo senso unendo molte asociazioni mentre noi rimaniano sempre legati ai se e ai ma. Saluti Lara

da Lara Leporatti  16/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Luca, la politica è fatta, ma diciamo meglio, sarebbe fatta, per il servizio del cittadino, quindi, giustamente, ci facciamo rappresentare. Eludiamo di cadere nel trito della quotidianità rimanendo nell' ambito venatorio, trascuriamo anche, momentaneamente, il conflitto, eterno, con gli 'animalari': abbiamo avuto testimonianze tanto positive quanto negative, vuol dire che chi può fare qualcosa, al servizio del cacciatore che l' ha votato la fa, ma non dovunque. Ci dicono che sia meglio non modificare la 157, però c'è chi vorrebbe addirittura modificare la nostra costituzione... ma stiamocene pure della 157, sopratutto quando dobbiamo occuparci del conflitto animalaro e cerchiamo di far recepire ai nostri amministratori che in questa legge ci sono indicazioni che loro troppo spesso trascurano. Ora occupiamoci del problema associazioni animaliste e della lotta che ci fanno e contestualmente leggiamo il sopracitato rapporto ASTRA RIC., che testualmente afferma:"Le precedenti ricerche hanno sempre dato per maggioritari i contrari alla caccia rispetto ai favorevoli, questo studio svela una realtà diversa: la maggioranza degli italiani (55%) non è contraria alla caccia regolamentata e sostenibile. I dati dimostrano che c’è una connessione forte tra la scarsa conoscenza della materia - il 45% dei nostri connazionali non sa niente o quasi dei limiti alla caccia imposti dalle normative attuali; il 28% ne conosce solo alcuni; non più del 27% risulta ampiamente informato –, e ha un’opinione non favorevole alla caccia e ai suoi praticanti.
“Questa indagine – afferma il presidente CNCN Alessandro Tamburini - rappresenta il primo passo di un percorso di conoscenza e analisi che il mondo venatorio vuole intraprendere per meglio comprendere il rapporto della società con l’attività venatoria, valutarne le esigenze e le preoccupazioni per potere dare risposte adeguate sia dal punto di vista dell’informazione che delle iniziative concrete”.
Ora Luca, lei metta assieme a questo rapporto le restrizioni della 157 e l' ultimo rapporto LIPU sullo stato di conservazione delle specie di uccelli europei e lo confronti con la letteratura calunniosa tipica di quelle associazioni che pare percepiscano anche denaro pubblico e tragga le debite conseguenze. Noterà che abbiamo in mano gli strumenti giusti per iniziare una campagna democratica contro l'inutilità della maggioranza di queste associazioni, alla LIPU i debiti ringraziamenti! Abbiamo la maggioranza di persone che sarebbe favorevole ma che non sa come stanno le cose, abbiamo la legge più restrittiva in Europa e tra le più nel mondo, abbiamo un rapporto, addirittura LIPU, che attesta l'ininfluenza della caccia sulla salute degli uccelli e noi che si fa, ce le stiamo a prendere tutte!!! e con tutto quello che spendiamo, tra una cosa e l' altra. Oggi è il momento di compiere l' ultimo sforzo, a qualsiasi costo, potrebbe essere l' ultima occasione. Se i culi seduti sulle poltrone venatorie non hanno niente da dire, niente da fare, altro che dire:" NON MODIFICATE LA 157!" che senso ha andare nelle scuole a parlare con gli alunni, senza la minima sinergia, vogliamo fare i missionari? lodevole! ma che obbiettivo, ovviamente a lungo termine, ci si prescrive? convincere, oggi, dei piccoli senza dotarli dei mezzi nei quali credere a quello che gli si racconta?? lavoro perso, tra uno, due, cinque anni, si saranno dimenticati tutto. Mi chiedo quale percentuale, tra quelle citate nel rapporto ASTRA, andranno a rimpinguare.

da Fromboliere  16/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Lara :-))), ciao buona notte anche a te, buona fortuna, ce la farete! a macchia di leopardo... ;-))

da Fromboliere  15/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

scusi Luigi, non avevo visto il suo commento. Riduco il tutto ad una questione pratica, sono alcuni anni che scrivevo su questo sito: oltre ad aver consumato tastiere in commenti ho redatto qualche editoriale, le solite cose, l'ottimismo, che dimostravo a quei tempi, è lo stesso di oggi. Una via di mezzo tra il riso, il pianto e le leggi del ritorno. Mai abbandonare la razionalità. E continuare ogni giorno a ripetere sempre le stesse cose non è più razionale. Si deve trovare qualcosa di meglio e di più concreto. Io sono ottimista per natura e la caccia è stata la mia logica esistenziale, mi ha portato a determinate scelte professionali, come alcuni tipi di pesca professionali e mi ha portato a vivere esperienze fuori dall' ordinario. Mi sono gratificato di queste esperienze fino all' appagamento totale, di queste esperienze e della caccia mi rimane solo da dire che oggi sono cose che riguardano solo la mia interiorità, ma se ne devo parlare non come esperienza bensì nel suo aspetto giuridico o amministrativo allora è mio dovere dire quello che penso e non penso di essere molto lontano dalla realtà, buona notte.

da Fromboliere  15/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Fromboliere oggi un servizio su rai due Golden Retreiver mi soffermo a guardare... i cani si allenano con un riportello di gomma... si divertono lo stesso anche senza andare a caccia..... l'ennesima cattiveria nei nostri confronti.... e continuiamo a pagare il canone.... e a farci insultare. Proprio domenica ho letto un tema di un bambino diceva ad una fiera di caccia diceva così: IL CAPRIOLO USCI' DALLA TANA MA INCONTRO UN CACCIATORE COSì INIZIO A SCAPPARE A GAMBE LEVATE . IL CACCIATORE SI STANCO' MA IL CAPRIOLO LO BUTTO' GIU' DALLA MONTAGNA E VISSE FELICE PER SEMPRE . Quello che dice Luigi è giusto entrare nelle scuole, in tv è molto più difficile e dispendioso... ci proveremo fosse solo per spiegare a questo bambino che quello che ha scritto è sbagliato.

da Lara Leporatti  15/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Posso comprendere l'amarezza che esprimi con il tuo scritto. Lo posso comprendere nella misura in cui anche io vivo le tue stesse ansie. Se però rileggi quello che ho scritto in un post precedente, dove ho detto ....come tutti anche noi abbiamo i nostri piccoli problemini.... questo per dimostrare che la caccia vive di sofferenza, dappertutto. Anche in quelle località definite ...a sproposito ...fortunate. Questo non toglie che, come ad ogni ammalato, per grave che sia, si debba necessariamente infondere fiducia....non ha senso piangerci addosso continuamente, sbandierare il nostro mal di pancia non ci aiuta a star meglio...men che meno a guarire. Ciò che però non posso accettare è quel distillato di rassegnazione che viene continuamente proposto in tutti gli scritti. Non rimproveriamoci che i risultati si hanno a macchia di leopardo...quando aumenteranno questi diremo che le cose che non vanno "sono ridotte a macchia di leopardo" Chi crede nella caccia...deve crederci senza se e senza ma; non solo, ma se ci si ritiene cacciatori con un minimo di buonsenso, in grado e con il desiderio che le cose migliorino, ci si deve far coraggio per incoraggiare gli altri. Forza e coraggio dunque! Abbiamo la forza della ragione e della passione dalla nostra parte. Tocca a lei, a me, a Pasquale...vede, siamo già in tre....

da Luigi 49  15/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Buonasera luigi e frombo.

Grazie Luigi per il tuo bel intervento di la! c'è una mia piccola replica:

da Nato cacciatore  15/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Già Fromboliere..."dove va la caccia?" ...credo che ci siamo dilungati un bel pò sull'interrogativo della signora Leporatti...Pur non conoscendoci si è mantenuto grande rispetto. Abbiamo ricevuto anche qualche insulto; li metteremo nell'album dei ricordi nella riga appena sotto quelli degli Animal-Ambientalisti.... Ho sentito di tutto, dalla retorica di una caccia sgombra da ogni gestione, con la possibilità di cacciare, ovviamente gratis, dalla vetta del Monte Bianco alla Valle del Bove... con qualche capatina sul Gennargentu. Ho sentito insulti vari indirizzati alle AAVV e agli ATC, rei di essere un covo di malviventi al servizio di una politica ruffiana. Ora ho anche informazioni nuove, inedite per quanto mi riguarda...addirittura il 43% dell'elettorato si schiererebbe con quel partito che affonderà l'attività venatoria..... E ci si chiede ancora "Dove va la caccia" Ma noi siamo la caccia perbacco! spetta a noi difenderla con quel buonsenso che ha caratterizzato chi ci ha preceduto, di chi ci ha insegnato la pazienza dell'attesa e il vigore dell'azione... leggo che ci si vorrebbe muovere per entrare nelle scuole! Ma che cosa aspettate...la venuta del Messia? Il Trentino lo fa da anni con il progetto "Rudi"...l'Alto Adige dispone di un'organizzazione di Donne Cacciatrici che un'analogo impegno lo soddisfa da almeno un decennio con il risultato che la maggioranza dei cittadini di quella Provincia si è espressa favorevolmente a favore della caccia! Continuiamo a piangerci addosso senza muovere un dito in favore di ciò che continuiamo a chiamare "Passione"... La caccia è finita? per voi forse! Rinnovo la licenza per la quarantaseiesima volta, con lo stesso entusiasmo di cinquant'anni fa... con lo stesso impegno nel formare nuovi cacciatori, con la stessa voglia di regalare al ragazzino giovane il suo primo camoscio, anche solo per la soddisfazione di rileggere nei suoi occhi le mie emozioni di di tanti anni fa.... con lo stesso entusiasmo nello scardinare la resistenza che oppongono molti insegnanti a sentire la nostra di musica. Ecco dove va la caccia....dove vogliamo NOI che vada.

da Luigi 49  15/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

.... la caccia è finita come una cenerentola, non attende più l'incontro con un principe bensì con un senatore, è anche disposta ad andare... sul marciapiede, se vogliamo interpretare in questo modo, ironico, il dato del 43% che dichiara di mutare le proprie scelte elettorali in base alle posizioni dei diversi schieramenti in merito alla caccia. Politica, ricordo a chi dice che tutto è politica, in Italia significa solo 'regressione'. Inoltre, sorpresa, i cacciatori sono soprattutto “giovani” tra i 25 e i 34 anni, e se neanche la gioventù, che vota vecchi puttanieri in cambio di promesse che finiscono in tasca alle 'rosse', non riesce a migliorar le cose, allora, giustamente, mi domando: "dove va la caccia??" :-))

da Fromboliere  15/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Sono "apolitico" per natura ma devo prendere atto che la politica è il riflesso nello specchio della società. Se è pur vero che si vivono difficoltà economiche a livello (quasi) mondiale, diventa imperativo chiedersi come mai alcune nazioni risentono meno o, forse è meglio dire che "sopportano meglio" il momento. In alcuni campi, dove prevale il singolo, godiamo ancora di eccellenze invidiabili ....non ultima la caccia in alcune località... sono Italianissimo e
sono orgoglioso di esserlo, purtroppo devo ammettere che il problema del riuscire in qualsiasi campo della vita sociale senza dover per forza di cose conoscere qualcuno di altolocato diventa ogni giorno più evidente. Speriamo che si riesca prima o poi a spezzare questa catena. Grazie a tutti della chiacchierata.

da Luigi 49  15/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

la caccia sono venti anni che è in crisi ... x colpa della politica , degli atc , e dei rpivilegiati che non vogliono che si cambi nulla .... predicano bene e razzzzzolllano malisssimo ...ahahha ...

da marino  15/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

.... pare che non ci sia altro da dire, allora per concludere posto un ultimo commento: pare che sovente, si sia convinti che il futuro della caccia stia nelle mani della politica, allora ATC e AAVV, seguono troppo spesso condotte suggerite dai loro partiti di riferimento. Sembra quasi un caso constatare come oggi la caccia sia così in crisi e contemporaneamente alla politica. Ci sarebbe da farsene una ragione.

da Fromboliere  15/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

non credo che l'ISPRA abbia sbagliato

da Girogio  14/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

...sarebbe necessario incrociare i dati LIPU con gli studi ISPRA. Mi domando se siano convergenti, allora che senso avrebbe la riduzione di certi calendari? Diversamente, fossero divergenti, ci sarebbe da chiedersi chi avrebbe sbagliato, ma sopratutto perché?!! Ora se fosse la LIPU ad aver sbagliato non è certo da credere, sbagliare e in più darsi la zappa sui piedi? non avrebbe senso. Allora rimarrebbe una sola responsabile, l' ISPRA e se così fosse bisognerebbe dargli addosso finché il ferro è caldo. Immaginate lo scandalo, si potrebbe forse imbastire una class action con richieste danni! roba da PCA...

da Fromboliere  14/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

... e come appunto dicevo: "Va tenuto conto che, lo stesso WWF, ammette oggi che la riduzione di molte specie nella catena biologica sia da imputare agli insetticidi e sebbene venga ripetuto troppe poche volte, anche il WWF è disposto ad ammettere che la caccia è oggi ininfluente sull' estinzione di animali." .... e lo dice perfino la LIPU. Si potrebbe prendere anche la loro tessera!!! che ne dite??? ;-))

da Fromboliere  14/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Ho introdotto l' argomento cultura biologica nella coltura agricola, l' ho fatto considerando esattamente le stesse ragioni citate da Luigi. Difesa della caccia e suo tragitto. Va tenuto conto che, lo stesso WWF, ammette oggi che la riduzione di molte specie nella catena biologica sia da imputare agli insetticidi e sebbene venga ripetuto troppe poche volte, anche il WWF è disposto ad ammettere che la caccia è oggi ininfluente sull' estinzione di animali. Nemmeno chiedo che tocchi al cacciatore promuovere sistemi per la salvezza del mondo, non era questo il punto. E' certo però che è suo interesse salvaguardare l'ambiente con il miglior intervento possibile, il più efficace, rispettoso ed anche il più economico, che offra, non solo un tornaconto pratico per la gestione del territorio che lo riguarda, ma che costituisca anche un modello, sebbene solo in scala limitata, che apporti anche pubblico gradimento nei suoi confronti. L' agricoltura sinergica, la permacoltura, la biocoltura, che coinvolgono anche l' allevamento, abbattono il consumo di idrocarburi, perché aboliscono l'aratura e il tempo che richiede, questo le rende alla portata di tutti coloro che hanno intenzione di gestire terreni, per consumi di bassa scala, con il la minima spesa ottenendo, non solo un ottimo rendimento ma anche prodotti sani poco importa se sia l' uomo o l'animale a nutrirsene. Ovviamente ogni forma di prodotto chimico è escluso da questi sistemi. Non è mio compito sostituire internet, dove chiunque, se vuole, può informarsi, per comprendere appieno tutti i vantaggi che questa cultura, ripeto, cultura, offre. Sono però coinvolto come cacciatore e consumatore ed anche come operatore dilettante, testimone dei risultati che si possono ottenere. Inoltre c'è un altro punto che mi coinvolge e in questo contesto, è il più importante: ricordo quando si discuteva del nucleare, oggi tutti tacciono. Sebbene molti di noi non siano ancora convinti della sua nocività, non se ne sente più parlare ma solo per evitare brutte figure. La caccia è da sempre affetta dalla presenza di falsi profeti, esattamente come l' animalismo. Se la vogliamo difendere, se le vogliamo augurare una strada ancora lunga da percorrere, non si può più cadere nelle trappole dell' illusione. Ma per carità! questo è solo un parere, ma come sempre, sia per le promesse della politica, sia per le promesse del nucleare, sono qua ad aspettare al varco questi falsi profeti. Buona notte a tutti.

da Fromboliere  13/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Grazie Pasquale. Ho avuto modo di leggere. Ho voluto introdurre questo nuovo tema in quanto si sembra pertinente con il percorso di Lara. Ovvio che è un'argomento di non poco conto e per poterlo approfondire probabilmente non bastano le pagine di questo sito e...confesso... che non ne avrei neppure la capacità per prendere posizione decisa nel pro o nel contro. Però, pur riconoscendo che l'argomento si presenta irto di problematiche, pure in veste di profano, si deve pur ammettere che ciò a cui assistiamo oggi non potrà ancora durare in eterno. Mi riferisco ovviamente al'utilizzo di fitofarmaci, che, almeno da quanto io possa osservare da non addetto ai lavori..... (faccio il meccanico e non l'agricoltore) negli ultimi anni il loro consumo ha raggiunto quantità impressionanti. E' vero che l'utilizzo di OGM introduce dei rischi..espressi come "svantaggi" ma questi sono ancora oggi da considerare "probabili", mentre il vantaggio di sospendere o quantomeno diminuire l'uso di pesticidi potrebbe risultare immediato, reale. Fromboliere ha accennato al problema delle api. il mio vicino di casa è esperto ed appassionato di apicoltura, il rapporto amichevole che le rispettive famiglie mantengono da tantissimi anni fanno si che verso le festività natalizie ci siano degli scambi di generi alimentari prodotti da noi. Io regalo loro qualche pezzo di carne selvatica e questo signore omaggia la mia famiglia di miele e frutti del proprio orto. Da due o tre anni a questa parte, il signore in questione mi avverte di usare qualche cautela nel somministrare miele ai piccoli di famiglia.... infatti lo stesso appassionato apicoltore sostiene che per contrastare un piccolo parassita che infesta gli alveari è costretto, suo malgrado, ad utilizzare alcuni insetticidi...dannosi per la salute umana. Purtroppo siamo a questo punto; abbiamo da una parte il mondo degli agricoltori con tutte le loro problematiche, dall'altra possiamo schierare le multinazionali che, con OGM o Fitofarmaci, mantiene il coltello dalla parte del manico, nel mezzo un quinto della popolazione umana che soffre la fame e vede distruggere le derrate per mantenere il prezzo in linea con le aspettative di mercato...e noi cacciatori, poveri cristi, ai quali, dopo aver avvelenato aria, acqua e ambiente ci bruciano pure le stoppie per seminare qualche giorno prima, raccogliere qualche giorno prima e magari distruggere il raccolto qualche giorno prima.... che dire ...un bel supplizio.

da Luigi 49  13/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Mi sa tanto che continuerò a fare la conserva scartando i pomodori con la bolla e prendendo quelli buoni...come faceva mio nonno....dopo aver letto questo...

da Lara  13/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Luigi, se ancora non ha dato una sbirciata al link di frombo, eccolo:


4 esempi di colture OGM


Colza resistente ai pesticidi
Gli scienziati hanno trasferito nella colza un gene in grado di renderla resistente ad un determinato pesticida. Quando l'agricoltore irrorerà la colza geneticamente modificata con i pesticidi, potrà debellare la maggior parte degli insetti infestanti senza uccidere le piante di colza.
Vantaggi:
L'agricoltore può estendere la piantagione perché è più semplice combattere gli insetti infestanti.
In alcuni casi l'agricoltore può utilizzare un insetticida meno dannoso per l'ambiente.
L'agricoltore può contribuire alla protezione dell'ambiente utilizzando una quantità inferiore di insetticida
Svantaggi:

I geni della colza transgenica potrebbero venir trasmessi agli insetti infestanti. Questi ultimi potrebbero sviluppare una resistenza agli insetticidi, vanificandone l'uso.
La colza può impollinare le erbacce, ad esempio la rapa che cresce nei campi di colza. Impollinando, la colza trasmette i geni alla rapa che, di conseguenza, diventa resistente all'insetticida.
Anche il mais, la soia e lo zucchero di canna possono venir modificati in modo da essere in grado di tollerare gli insetticidi.

Mais dolce insetticida
Gli scienziati hanno modificato geneticamente il mais dolce affinché produca una sostanza velenosa per gli insetti nocivi. L'agricoltore, dunque, non ha più bisogno di ricorrere agli insetticidi per debellare gli insetti infestanti. Il mais geneticamente modificato è chiamato Bt-mais, perché il gene che uccide l'insetto, inserito nella pianta, è stato prelevato dal batterio Bacillus Thuringiensis.



Vantaggi:
L'agricoltore non ha più bisogno di ricorrere agli insetticidi, quindi l'ambiente circostante non è più esposto a dosi massicce di insetticida nocivo.
L'agricoltore non deve più aggirarsi per i campi con un contenitore di spray tossico, né indossare maschera e abiti protettivi.
Svantaggi:

Questo tipo di mais transgenico avvelenerà gli insetti per un periodo di tempo superiore rispetto a ciò che avviene quando un agricoltore irrora una o due volte i campi. In questo modo gli insetti possono sviluppare una resistenza al veleno. Se ciò dovesse accadere, sia l'irrorazione con insetticida sia l'utilizzo di Bt-mais risulterebbero inefficaci.
Una moltitudine di insetti rischia di essere uccisa, sia che si tratti di insetti predatori che si nutrono di insetti dannosi per le colture, che di insetti graziosi come le farfalle. Negli Stati Uniti, dove si fa gran uso di Bt-mais, si è acceso il dibattito sugli effetti nocivi del Bt-mais sulla splendida farfalla monarca.
Il cotone e le patate sono altri esempi di piante geneticamente modificate che producono insetticida.

Riso dorato
Il riso dorato è un riso geneticamente modificato che contiene una grande quantità di vitamina A. O, più correttamente, contiene il beta-carotene, l'elemento che il corpo converte in vitamina A. È così possibile introdurre più vitamina A mangiando riso dorato.
Il beta-carotene conferisce alle carote il caratteristico colore arancione. Ecco perché il riso geneticamente modificato è dorato. Tre nuovi geni sono stati impiantati nel riso affinché produca beta-carotene: due estratti dalle giunchiglie, il terzo da un batterio.



Vantaggi:
Il riso può risultare vantaggioso per le popolazioni dei paesi sottosviluppati la cui alimentazione limitata è carente di vitamine essenziali per il corpo. Le conseguenze di questa alimentazione ristretta sono la morte prematura e la cecità. Il discorso è particolarmente valido per le zone dell'Asia, dove la maggior parte della popolazione si nutre esclusivamente di riso.
Svantaggi:

Gli scettici temono che le popolazioni povere dei paesi sottosviluppati possano diventare troppo dipendenti dal benestante mondo occidentale. Sono le grandi aziende private dell'Occidente a possedere i mezzi per produrre vegetali geneticamente modificati. Le piante sono sterili, per cui queste grandi multinazionali possono impedire agli agricoltori di coltivare le sementi per l'anno successivo, costringendoli ad acquistare nuovo riso da loro.
Alcuni detrattori della manipolazione genica considerano il "riso dorato" un espediente per rendere l'ingegneria genetica più accettabile. Temono che le aziende continueranno a produrre altre piante transgeniche da cui trarre profitto. Una situazione che potrebbe verificarsi nei luoghi in cui le grandi multinazionali detengono i diritti a tutti i raccolti "buoni".
Pomodori che si conservano a lungo
I pomodori dalla lunga durata, il primo prodotto alimentare geneticamente modificato messo a disposizione dei consumatori, furono introdotti sul mercato nel 1994. Il pomodoro transgenico produce una minor quantità della sostanza che ne causa il deterioramento, perciò resta fresco e sodo per molto tempo.
Vantaggi:


I pomodori geneticamente modificati possono essere lasciati a maturare al sole prima della raccolta. Ne consegue un gusto migliore. Questi pomodori sopportano un tempo di trasporto maggiore, per cui si può evitare di raccoglierli quando sono ancora verdi. I produttori godono anche del vantaggio di poter raccogliere tutti i pomodori contemporaneame
Svantaggi:

Attualmente gli scienziati possono modificare geneticamente i pomodori senza inserire i geni per la resistenza antibiotica. Eppure i primi pomodori OGM contenevano geni che li rendevano resistenti agli antibiotici. Gli antibiotici vengono utilizzati in medicina e in veterinaria per combattere le infezioni. Se questi geni si trasmettessero agli esseri umani e agli animali, per i dottori sarebbe difficile debellare le malattie infettive.
Fragole, ananas, peperoni e banane sono stati geneticamente modificati per restare freschi più a lungo.

Che cos'è un alimento geneticamente modificato?
Quali alimenti si possono creare con la manipolazione genica?
4 esempi di colture OGM
Quali alimenti geneticamente modificati sono attualmente in vendita e dove vengono coltivati?
Come riconoscere un alimento geneticamente modificato?
Coltivare alimenti transgenici non comporta rischi per la salute?
Nutrirsi di alimenti geneticamente modificati è privo di rischi?

da Nato cacciatore  13/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Bene, mi spiacerebbe che il dialogo scadesse di tono. Ho premesso, con il tema degli OGM, di cui conosco poco, magari molto meno di quanto ha finora approfondito lei, di soffermarci per valutare questa evenienza. l'ho chiesto sottovoce, con cortesia, Mi fermo qui, in attesa che si trovi lo spazio e l'animo per approfondire il tema. Intanto grazie per ciò che mi ha dato.

da Luigi49  13/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

.... Luigi, nessuna arrabbiatura, mi pare solo che sia un dovere, per me, trattare alcuni argomenti con una certa animosità. Concludo il discorso citandole il testo tratto dall' interludio di un famoso album del gruppo musicale "Deep Forest" 1992: "Da qualche parte, nel profondo della foresta, vivono dei piccoli uomini e piccole donne, loro sono il nostro passato, e forse, forse sono il nostro futuro…“ La saluto

da Fromboliere  13/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

di testa però..e non mi pare sia la prima volta

da Luigi 49  13/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

...no! .... è caduto dall' altana!

da Hilly Billy  13/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

.... si richiede l'intervento di un medico!!! c'è un pugile suonato che si aggira per il blog! :-)))))

da Fromboliere  13/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

fucile springer ? lei mi sa che confonde un pò di cose... ahahha la smetta di screivere cretinate politico la caccia è un'altra cosa..vada a caccia che è meglio... torno in altana... ahahha

da marino  13/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

.... a che cosa serve indicare il dito? è la luna che conta.

da Fromboliere  13/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Cavolo...Fromboliere, volevo suscitare interesse non arrabbiature....

da Luigi 49  12/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

L’ agricoltura è il settore nel quale viene fatto il maggior uso di idrocarburi, questo è già un fattore di autolimitazione che l’ OGM non pensa nemmeno minimamente di affrontare. Il petrolio non è eterno e già ora è causa di impoverimento, l ’OGM rafforza alla fine, posizioni monopolistiche, senza nemmeno tenere conto che, già ora, non siamo più in grado di sopportare economicamente un simile modello. Saprai come funziona il mercato del grano e saprai anche di quanto sia aumentato il ‘pane’. Un modello che incanala la ricchezza in una unica direzione, quella delle multinazionali, quella di chi privatizza il mercato per deciderne i prezzi. Ha fatto vittime peggio della spagnola, i coltivatori siciliani hanno abbandonato la produzione, strangolati da questi sistemi lo cito come esempio che valga moltiplicato cento, mille ecc. ecc. Ma torniamo nel nostro campo, la catena biologica, per essere breve ti incollo questo indirizzo, relativamente alla catena biologica ti consiglio di leggere prima ogni capoverso denominato “ GLI SVANTAGGI” credo che dopo non ti interesserà sapere più nulla dei vantaggi. Ancora devo dire che l’ agricoltura è necessaria per la caccia più che mai e da sempre, ma che quella che facciamo oggi non si può più chiamare agricoltura, si chiama suicidio di massa, se ne sbattono l’ anima se non ci sono più rondini, se non ci sono più allodole ma quando non ci saranno più le api ci cagheremo addosso e magari sarà troppo tardi, per noi, ma prima o poi anche per loro, si mangeranno i loro dollari. Comunque quando si affronta il dilemma denominato “necessità alimentare” si cade in un alibi subdolo. Siamo sei miliardi e mezzo sulla terra e produciamo cibo per dodici miliardi, cibo che non mangia nessuno! che viene buttato, questo è il vero dramma, altro che necessità, c’è un arricchimento spropositato, in termini di costi e depauperamento biologico, paghi oro ciò che poi butti via. Il deserto sarà il nostro ambiente futuro, per i privilegiati che riusciranno a sopravviverci. Se non si comincia a parlare di alternative sostenibili, anche se sembra fantascienza, come ogni cosa troppo nuova, troppo lontana dai modelli che quotidianamente ci vengono imposti, se non si divulgano queste possibilità, non ce ne facciamo un cazzo nemmeno di internet, allora che la finiscano, tutti quei soloni, di parlare di tecnologia, di parlare a sproposito.

da Fromboliere  12/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Fromboliere...riguardo agli OGM... era solo l'introduzione di un'argomento nuovo...per ora.. ma che potrebbe diventare d'attualità a breve. Però, sai, riguardo ai guadagni anche ora, attraverso gli interessi delle multinazionali che comandano il mercato dei farmaci non siamo messi molto meglio. mi pare. Se dobbiamo accettare la teoria che non è possibile l'attività imprenditoriale in perdita....dovremmo anche sapere che le strade da seguire non sono molte. Possiamo fare a meno dell'agricoltura? Venatoriamente magari si...come Nazione credo proprio di no. Pertanto..o ci assoggettiamo ad importare i prodotti a costi inferiori, con tutte le problematiche sociali che comportano tali scelte, o anche noi come altre nazioni dovremo far a meno di fitofarmaci che incidono dal 20 al 30% sui costi del prodotto finale. Se a questo si aggiungono le problematiche ambientali che l'utilizzo di questi prodotti innescano....

da Luigi 49  12/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

... nel merito degli OGM, pur essendo prematuro arrovellarsi, in quanto ancora proibiti nelle colture e usati a livello sperimentale, si può sempre esprimere un parere di fondo: a priori, penso si sappia bene tutti di cosa si parli. Immaginare che addirittura possano essere gli ATC gli ambienti nei quali si possa cominciare a sondarne l' utilizzo, mi toglie ogni speranza sul destino della caccia: rimarremo senza selvaggina. Inoltre, colui che oggi riesce ad aggiudicarsi l' importazione esclusiva di un qualche OGM, fosse domani permesso, diventerebbe ricco sfondato ed è proprio questo che a molte persone, che in qualche modo gestiscono territori, potrebbe interessare, non certo la caccia. Ai cacciatori rimarrà un solo modo, la caccia si potrà svolgere allora su percorsi disseminati di targhe e di lanciapiattelli, ma come si farebbe a chiamarla ancora caccia? C'è di peggio, per tornare al confronto di fondo, tra noi e il pubblico, dal quale ambiamo essere considerati e che oggi si svolge su un piano conflittuale tra caccia ed ambientalismo, se caccia volesse dire anche ogm e ambientalismo volesse dire anche colture strettamente biologiche, questo confronto sarà perduto definitivamente. E c'è anche molto di peggio da dire sul piano pratico, ma questo è un altro discorso.

da Fromboliere  12/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

fomb... non me ne frega nulla della sardegna e della sua residenza ( sai che roba) ma rimane un priveligio per pochi , beato lei, poi che lei vada a caccia gratis vuol dire che lei è un grande cacciatore che fortuna sfacciata , quello che è lei a me non interessa assolutamente , non ho nessuna invidia , e se fosse una gaurdia del wwf non mi meraviglierei ma credo che sul campo avrebbe una amara sopresa ma fa lo stesso , certo quando si viene toccati nel vivo eh???? tiroler ... non sono interessato alla sua riserva di diritto ma che 40 cacciatori possano getire tutto quel territorio non le sembra un piccolo privilegio ??? Guardi, ... consoco benissimo come funzionano le riserve di diritto e ho sempre scritto che funizonano bene se è onesto questo lo ammetterà al contrario fa lo stesso.Poi lei è distante anni luce dal mio pensiero ( SONO UN MIGRATORISTA ) e anche se pratico la caccia con la carbina e anche oggi ho abbattuto un capo INVITATO GRATIS... pensi lei che fortuna... ... Non so chi sia questo magnowolf ... però vedrò di provvedere al reset , grazie del consiglio grazie troppo gentile.... vado che mi aspetta l'altana... ciao a tutti

da marino  12/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Ciao Tiroler. E' un'argomento quello che hai sfiorato che potrebbe risultare molto interessante da approfondire. Sono stato in un'assemblea di un'ATC ...invitato senza diritto di voto ( e per mia scelta anche di intervento) In questa assemblea ha portato il suo pensiero il rappresentante del mondo agricolo che lavora fianco a fianco con i cacciatori all'interno del Comitato di Gestione. Ne sono scaturite ipotesi interessanti circa l'utilizzo di spazi marginali non sfruttati dall'agricoltura e già partecipi ad alcuni contributi CEE sulle aree dismesse. In quell'assemblea si è pure parlato di colture OGM, senza peraltro approfondire ne i vantaggi o i rischi che possono offrire questi nuovi modelli di sviluppo. Sarebbe interessante approfondire. Poi per quanto l'utilizzo dei territori oltre i 1400 metri...be, anche qui si dovrebbe approfondire molto, la sofferenza delle popolazioni di coturnici e forcelli in questi spazi è al vagli di tutti i CA, sono convinto che anche sotto l'aspetto economico, inteso come recupero ambientale, potrà risultare il tema da sviluppare con la massima urgenza e attenzione nel prossimo futuro.

da Luigi 49  12/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ fromboliere. Concordo con lei. É vaero quanto Lei dice circa l'uso scorretto di fare agricoltura, non c'è dubbio alcuno, ma questo discorso è valido per le riserve di fondo valle. Olte i 1400 m di agricolutura ce n'è ben poca, se non la pastorizia, però sarebbe un ottimo terreno di confronto. saluti

da tiroler  12/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Chiedo scusa per la mia intromissione in questa discussione,peraltro molto interessante e ben gestita da alcuni di voi. Cè però una stonatura perpetrata dal sig. Marino che da una botta al cerchio e una al tino (fa anche rima) scrive frasi coerenti e contraddittorie allo stesso tempo,fa pensare che nella sua testa ci sia una grande confusione. Sig. marino,credo che (tecnicamente parlando) a lei serva un"RESET". Un saluto cordiale a voi tutti,a Lara in particolare.

da magnowolf  12/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Brava !!!

da grifonenero  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Sig. Marino, io caccio in Zona Alpi di una Provincia Lombarda. Il territorio dove vado a caccia è, tolti i territori destinati a divieti, parchi, insediamenti industriali di fondo valle, zone di rispetto per impianti sciistici e altro... abbastanza grande. 38000 ettari circa di utile alla caccia. siamo 1100 cacciatori, di cui circa la metà non residenti che, dopo diversi anni di richiesta, hanno ottenuto la "residenza venatoria" che, come dovrebbe ben sapere pone tutti sullo stesso piano. Ed è un bene sia così perchè a fronte di un'impegno comune ritengo giusto il godimento comune dello stesso bene. Il vantaggio rispetto a zone simili (ne abbiamo una confinante dove il termine "terra bruciata" è un concetto eufemistico...)sta nel fatto che nel nostro comprensorio esistono le specializzazioni; chi caccia da capanno deve cacciare solo la migratoria da capanno, chi caccia la lepre deve cacciare in via esclusiva la lepre ecc. è evidente che con gli introiti moderati versati dai cacciatori quale quota associativa non si possono fare miracoli e, mi permetta, sappia che il 20% di questa quota viene utilizzata per il ripristino ambientale....Come tutti abbiamo anche noi i nostri problemini ci mancherebbe.....Ma, forse per il fatto che la selvaggina è considerata "PATRIMONIO DEI CACCIATORI" gli eccessi di carniere non ricordo di averne mai neppure sentito parlarne.... Un paradiso? Forse si, ho personalmente ospiti provenienti da tutte le parti d'Italia (Toscana compresa) e si complimentano nel vedere ..ad esempio.... 200 camosci in un'uscita di 4 o 5 ore.... cosa vuole che le dica in più.... qualcuno è venuto da noi per osservare come si può (anche con pochi soldi) far funzionare il sistema. Ora veda lei come la vuol pensare, ma sappia che il più delle volte torno a casa senza aver sparato un solo colpo.....contento lo stesso.

da Luigi 49  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

tiroler, concordo in pieno sul concetto espresso, anche per voi mi piace constatare che:" VA COSI ... in democrazia W DIO!". Se questo esempio potesse essere meglio generalizzato raggiungendo le stesse qualità standard anche in altre regioni, forse, sarebbe in seguito possibile poter instaurare uno scambio venatorio con altre realtà dello stesso valore, organizzando una rete di scambi sociali, tecnici e culturali... Inoltre, nel merito delle proposte da me elencate, leggo che è di chiara criticità, anche da voi, un uso scorretto del modo di fare agricoltura, usando sistemi che nuocciono alla selvaggina definita bassa; anche da voi ci sarebbero da fare miglioramenti in questo senso, indipendentemente dal possesso dell ambiente e solo per divulgare una cultura più coerente con le leggi naturali.

da Fromboliere  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ da marino. Senta Signore, si studi cosa sono le riserve di diritto e poi ne riparliamo. Per quel che riguarda la riserva del mio paese, in particolare(c.a 11.000 ettari, 40 cacciatori) il regolamento interno, regolarmente controlato ed autorizzato, non prevede neanche la licenza d'ospite, per cui se ne faccia una ragione: non portiamo via niente ad alcuno. Cacciamo sulla nostra terra da secoli secondo queste consuetudini e neanche uno della mia stessa regione o provincia o cumune limitrofo può godere della caccia che non sia la sua. Ad ognuno il suo e si gestisca il suo territorio. Noi non lo curiamo con attenzioine e dedizione perché arrivi poi un pinco marino qualunque a godere del nostro lavoro. E quel che vale per gli altri vale anche per me e lo accetto senza tanti strepiti come fa lei.

da tiroler  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ marino, la Sardegna, guarda caso, è un unico ATC. E' lei che da lezioni a tutta Italia con questo semplice esempio, io ci ho la residenza, lei no? e che ci vuole fare, come appunto lei dice: "MA VA COSI ... in democrazia W DIO!" ora devo credere che sia questo il motivo per il quale lei ha affermato:" ovvio non per tutti c'è gente come t...., l.... , from , ecc. che si sono ritagliati - a danno degli altri cacciatori- un oasi per pochi euro..."? Ma veramente lei sa essere esilarante!!! ha ragione Luigi 49, che la descrive nel modo più cortese e corretto. Lei ha poco cervello, e poca memoria anche: visto che se mi segue, dovrebbe ricordare che caccio anche in Liguria, per altro con scarse soddisfazioni venatorie ma comunque appagato. Non capisco come, così facendo, possa sottrarre qualcosa a qualcuno, visto che nemmeno il tesserino costa pochi euro. Vado anche in riserva, ci vado gratis, le poche volte che ci vado, c'è qualcuno che ritiene che io non debba pagare, ma non sforzi la sua sterile fantasia: non sono un politico, non ho mansioni pubbliche, non ricopro mansioni professionalmente prestigiose, non sono sono nemmeno ricco, ma se lo fossi:" VA COSI ... in democrazia W DIO!" piuttosto, a proposito di minacce, non le viene il sospetto che possa essere una guardia del..... WWF?? :-))))))))))))))

da Fromboliere  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

x luigi ... funziona perchè siete da soli ... sono compartimenti ermetici con quattro gatti ... provi a scendere in u atc toscano , emiliano , lombardo che se ne accorge che ore sono mica siamo in 20 o 40 ma oltre 1000 a volte di piu... ecco svelato l'arcano... oltre a questo lei offende sempre PERCHE non ha argomenti ( tipico di chi di caccia in una riserva di diritto) Quindi, supercacciatore, me lo speighi lei perchè voi si e noi no...privilegio???? SEcondo lei DIRITTO... ok va bene ...ha ragione lei... ma non offenda
Fromb... è un pezzo che ti leggo e hai scritto tu che dove cacci stai bene ovvio sei in Sardegna , però non capisco perchè vuole dare lezioni a tutta Italia mentre vive su isola... senta ... politico ... risponda a quello che ho scritto, senza minacciare , please...

da marino  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

la caccia va a macchia di leopardo, secondo merito o demerito. Ma è vero, come dice lei, che spesso il merito viene, visti i paletti o altro, inteso come un demerito, ma si potrebbe, e proprio nella caccia, poter dire che ci possiamo permettere la botte piena e la moglie ubriaca? si risparmi la risposta, sono sicuro che su questo siamo tutti d' accordo, cordialità.

da Fromboliere  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

... purtroppo la situazione è quella che è, sebbene, visto come ci proponiamo, ci sarebbe da leccarsi i baffi pensando a come potrebbe essere domani...

da Fromboliere  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Di coloro come lei ha già scritto Lara Leporatti, legga il copia incolla che segue, ancor prima di sapere della sua esistenza ed ancor prima che lei manifestasse il suo fiele, a proposito di code di paglia: "In linea generale oltremodo, pare alquanto difficile oggi esprimere pareri sulla caccia, lo si nota cercando di intervenire nelle argomentazioni sui diversi siti dedicati, dove l’imperativo, più che il prevalente, sta nelle personali credenziali: se non sei un tecnico taci! Se questo atteggiamento non fosse ridicolo, risulterebbe drammatico visto che, in molte occasioni, questi tecnici si referenziano da soli, in una sorta di autocelebrazione. Si auto incensano insomma, profumando l’ambiente e sentenziando con rigore per giunta." Allora sig. marino... sto aspettando che lei ci fornisca la motivazione di quelle affermazioni che ha fatto a mio carico, faccia alla fine onore a quello che lei stesso esige! ce le dimostri: "se no io credo che lei si sia inventa tutto per scrivere due righe ...e mi sbaglio di poco.." io su di lei sono sicuro che non mi sbaglio per niente... e nemmeno Hilly Billy. Lei non sa leggere e nemmeno scrivere, o forse, non avendo argomenti da apportare o nemmeno sapendoli trattare con la debita forma, travisa volontariamente quello che viene scritto cercando di imporsi al di sopra del senso di ogni commento e questa, guardi, è proprio violenza.

da Fromboliere  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Se invece di chiacchierare tanto si prendesse la briga di analizzare il "perchè" nelle riserve di diritto e nella maggior parte dei Comprensori Alpini la caccia funziona, forse il dialogo si farebbe più interessante anche con la sua presenza...non crede sig. Marino. E' ovvio che se perde il suo tempo cercando di mettere in risalto le qualità che si autoattribuisce....be, mi pare una perdita di tempo per tutti. La mia nei suoi confronti non vuole suonare come un'offesa....cosa ci si guadagnerebbe?.... vorrei solo che si riconducesse il confronto sulla concretezza e non mi pare di vedere in lei un'atleta in quest'arte.

da Luigi 49  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

per Luigi 49: non c'è di che ignorare questo signore, tal 'marino'. Lui ha fatto di tutto per farsi notare e non è ancora il caso di ignorarlo perché, nostro malgrado, rimane utile allo sviluppo del contesto, a meno che non si voglia trascurare quali siano gli argomenti che hanno dato corpo al dibattito e per i quali lui stesso ha pensato di fornire una personale prova, prove che per altro lui esigeva da Lara già fin dal primo commento: ho già affermato che condivido parte delle cose affermate dal Sig. Buzziolo e come potrei non condividerle dopo l' apporto fornito dal Sig. 'marino', che presta modi personali riassumibili in questa dichiarazione, appunto tratta da quanto scrive Buzziolo: "Cacciatore che – come purtroppo sappiamo – solo da qualche anno sta faticosamente emergendo dalla palude di ignoranza, di supponenza e di maleducazione in cui si crogiolava." Mi pare che il 'Cacciatore', non abbia ancora compiuto lo sforzo completo per uscire dalla palude citata. Ne si potrebbe, ora, distinguere tra cacciatore e cacciatore. Le affermazioni ineducate del Sig. Marino, ad un occhio critico, dico UN occhio, anche se sono centinaia di migliaia, ci coinvolgono tutti, ancorché dopo l' erudita disquisizione sulla condanna dei gatti, che secondo lui, dovrebbero pisciare solo a casa loro, diversamente la fucilata sarebbe del tutto meritata. Pensate voi se il 'marino' decidesse di prendere la tessera, come consigliato nel contesto, del WWF e divulgare poi, in seno allo stesso, le sue alienate teorie. Esiste un decalogo dei cacciatori, che spesso e giustamente, citiamo in quanto possessori del porto d' armi: al primo punto, rispettare le leggi!!! allora vedi, Luigi, che non si può prescindere.

da Fromboliere  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ da marino. Per quel che mi riguarda non mi sono ritagliato proprio un bel niente. Vado a caccia nella riserva del mio paese, così come tutti fecero e fanno tutti gli altri cacciatori paesani, dai tempi del Kaiser Franz Joseph. Non vado a cacciare nelle riserve altrui, non vedo che danno possa procurare agli altri... si spieghi

da tiroler  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ da marino Cosa vorrebbe dire che: "...si sono ritagliati - a danno degli altri cacciatori- un oasi per pochi euro... " non per polemica ma solo per capire cosa intenda e soprattutto che tipo di danno procuriamo agli altri cacciatori. Grazie della risposta

da tiroler  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Fromboliere, ignoralo dai.... il buon Dio ha dato a tutti cose in eccesso e cose in difetto a questo "signore" ha dato una bocca grande e un cervello piccolo. Continua invece...se mi posso permettere... ad esprimere considerazioni sull'argomento, credo sia la cosa che interessa al resto dei frequentatori del sito.

da Luigi 49  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ marino: "la caccia sarebbe MIGLIORE... ovvio non per tutti c'è gente come tiroler, luigi 49 , from , ecc. che si sono ritagliati - a danno degli altri cacciatori- un oasi per pochi euro..."- Lei sta divulgando notizie false sul mio conto, sempre che il 'from' da lei citato sia riferito a 'Fromboliere' e lesive della mia persona oltre che di quella delle altre persone da nominate. Lo fa coscientemente, vista la sicurezza, voluta, con la quale le comunica e lo fa, ancor più incautamente, tentando di far credere ai lettori di conoscermi, mentre mi è totalmente evidente che lei non sa nulla di me. Abbia la cortesia di ampliare l’argomento e rendere a tutti note le prove di quanto afferma, grazie: non ho altro da dirle, per altro l’ ho già avvisata.

da Fromboliere  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

.... ed anche a scrivere!!! :-)))))

da Hilly Billy  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

per marino, faccia attenzione? a cosa alla violenza della quale continua a darsi solo delle stupide arie? lei ha cominciato a dimostrarsi violento già con le parole e ora lo dimostra coi fatti, a tutti gli effetti. Come educhi tua figlia? le spari in una gamba quando fa pipì a letto? Dovresti conoscere le leggi, sei deludente: il gatto, a differenza del cane, gode di una considerazione differente come altresì colui che ne è proprietario e questo rende all' animale quella libertà che tu, con la tua onnipotenza, cerchi di ignorare, ancor peggio ne trai spunto per provocare e minacciare, stai attento tu! E' anche ora che impari a leggere.

da Fromboliere  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

x fromb... io ho fatto un esempio... tu la butti sulla rissa ... proprio come il mio vicino che dopo che mi sono lamentato del suo gatto , mi si scagliato contro - come te - ed è entrato nella mia proprieta privata senza il mio permesso ... morale : KO alla prima ripresa , dencucia per violazione di domicilo e il gatto non viene più nel mio giardino...come vedi con le buone si ottiene tutto... vedi a volte si va per darle e invece!! massima cordialità anche a lei ma faccia attenzione ... Inforzato ... la tecnologia è INDISPENSABILE solo in Italia non viene usata ... oggi i ragazzi con un telefonino sono in contatto con TUTTO IL MONDO IN TEMPO REALE ...da noi serve una domanda per ogni cosa e ogni anno e ogni mese e ogni giorno e VAI DI BUROCRAZIAAAA che ha distrutto il paese... perchè predico la caccia PRIVATA ... perchè è una risorssa INCREDIBILE ... dietro alla caccia ci potrebbe creare un giro d'affari enorme , un mare di posti di lavoro ( non il gettone di presenza degli atc e gli stipendi degli uffici caccia dove non si fa nulla) e la caccia sarebbe MIGLIORE... ovvio non per tutti c'è gente come tiroler, luigi 49 , from , ecc. che si sono ritagliati - a danno degli altri cacciatori- un oasi per pochi euro... per loro sarebbe dura ma per la maggioranza andrebbe meglio molto meglio

da marino  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ Signora Lara, personalmente, immaginando che tipo di cacciatrice Lei sia, più che con un 6,5x57 la vedrei con un Mannlicher-Schönauer Stutzen in 6,5x54. Von Klasse...

da tiroler  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

"E’ quindi chiaro che se la caccia vuole essere una risorsa si deve mettere in condizioni di essere usufruita al meglio ed in modo moderno ed è qui che entra in gioco la tecnologia. La caccia, intesa come una azienda, deve fornire opportunità professionali e quindi dare anche lavoro ed è così che si va verso la gestione territoriale. Il territorio venatorio deve essere gestito come una riserva, come un parco: si deve accreditare di strutture professionali che producano modelli di confronto pubblico, alla fine, contro gli stessi modelli che vengono proposti dall’ animalismo"...sono d'accordo, occorre trovare un sistema per interagire nella società e diventarne parte attiva, invece di stare all'angolo a parare i colpi di coloro che sono abituati a gestire esclusivamente attraverso divieti assoluti e fondi pubblici a pioggia. E' in questa direzione che dovrebbe andare la caccia, giusto per rimanere nella domanda iniziale del blog. Se ci andremo o no dipenderà da noi, ma non siamo del tutto privi di strumenti per potercela fare. La pur bruttissima 157, se letta attentamente, tentava di portare in questa direzione, anche se forse le idee di allora erano troppo confuse per tradursi in uno strumento legislativo davvero apprezzabile sul piano attuativo.

da Inforziato  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

sparato dalla guardie del wwf?? ma è reato? ma sei sicura ? ci sono gli stermi per una denucia penale alla Procura.... se fosse capitato a me le guardie ereano gia in galera oppure con il naso rotto entrambe !
x fromb... bhe il gatto non tuo in casa tua che piscia nei giochi della bambina che tu tieni in giardino con cura e amore se si becca un diablo ben gli sta...

da marino  11/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

agli stupidi bisognerebbe mettere la targa... se hai voglia di cercarli avresti un modo per trovarli e presentargli il conto. Durante una trasmissione della Colò viene citato il caso di un gatto ferito da una fucilata all' addome. Ricoverato in ambulatorio viene radiografato e le radiografie vengono esibite in telecamera. Inconfondibile la sagoma di un piccolo proiettile, a clessidra: un diablo, necessariamente sparato da una carabina ad aria compressa. Con la costernazione delle grandi occasioni, la Colò commenta le radiografie con il seguente tenore: "Questa è la prova dell' uso di un fucile da caccia! Ci si domanda come ci possano essere cacciatori tanto stupidi, o crudeli da compiere un simile misfatto! E io aggiungo: come se già non ci bastassero i nostri stupidi ci dobbiamo fare anche carico della stupidità di qualche ragazzino... e in più essere obbligati a pagare pure il canone RAI....

da Fromboliere  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Domenica parlavo con un amico cacciatore abita in mezzo ad un bosco con un sacco di terreno recintato, il cane un DD ogni tanto trovava il modo di scappare e si faceva un giro per il bosco...un giorno cercando il cane intravede lungo la rete due guardie del WWF... con la carabina. Il cane lo trova poco dopo ha un piccolo foro dove esce del sangue. Lo porta dal veterinario lo operano per ore cercando di salvarlo.... e non sopravvive.... è stato sparato dalle guardie perchè disturbava la selvaggina.... gli stupidi ci sono in ogni categoria......

da Lara Leporatti  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

.... e pensi che questa gente potrebbe imparare qualcosa prendendo la tessera del WWF? o la dovresti prendere tu per parare il di dietro a questa risma di... traditori? NOOOO, non se ne esce comunque. Ma prova solo ad immaginare cosa ti direbbero i confratelli di Fulco ad una, tanto per citare, riunione associativa, dove ci viene ricordata la proverbiale educazione dei cacciatori che cacciano nei giardini altrui... staresti li a fare da puntaspilli a tutta questa gentaglia. Oggi, come sempre, ti può capitar di tutto
e anche questi problemi dovrebbero essere alla fine affrontati, come se già non bastassero tutti quelli che abbiamo. E' però vero, d'altro canto, che ci sono molti cacciatori che hanno più coscienza di questi poveretti.

da Fromboliere  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

... c' era posto per tutti... :-)

da Fromboliere  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

una cosa del genere molti anni fa, è capitata anche a me con una pavoncella, andata cadere un po' giù rispetto a dov'ero, abbastanza distate da me, mentre guardavo dall'alto dove cadesse, vidi uscire un'altro cacciatore da una macchia poco distante a dove cadde, raccolse l'uccello e senza manco voltarsi lo appese alla cinta e se ne andò, che vuoi fare ci sono anche di questi soggetti.

da Nato cacciatore  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

... ciao Pasquale, non sei da meno, sempre ben informato e tempestivo, ottimi interventi utili al contesto, ti ringrazio. In quanto alle orde ti posso dire che quello fu il periodo maggiormente produttivo per la mia attività venatoria. Uscivo dalla città alla domenica e già al primo caffè negli autogrill non si incontravano altro che cacciatori, se a mezzogiorno entravi in un osteria, stessa cosa. In campagna tantissimi, ovviamente, ma ricordo anche brigate di starne che ti lasciavano lì, numerose e diffidenti, impossibili da ribattere nelle fredde giornate di Dicembre, ma sempre tornavo a casa soddisfatto, comunque. Anche quando un furbone, di quelli proprio ignoranti come detto sopra, mi rubò una lepre che avevo abbattuto, corse come una freccia sulla bestia, come un giocatore di rugby sulla palla ovale e poi via a gambe levate!! Ancora oggi ridiamo come pazzi al ricordo di quella giornata, fino alle lacrime...

da Fromboliere  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Nino prova a mandarmi quello che hai trovato e vediamo cosa ne esce.

da Nato cacciatore  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Ciao grande Frombo, ti difendi sempre egregiamente a quanto leggo. Effettivamente l'analisi di Inforziato è ottima indiscutibilmente, in ogni caso mi voglio soffermare sulle "orde" di cacciatori che messosi la doppietta in spalla hanno invaso le campagne senza averne titolo e cultura venatoria. I numeri non li conosco, ma quanti potevano essere predatori improvvisati, poi dileguatisi rapidamente al cospetto delle prime difficoltà?

da Nato cacciatore  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ Luigi 49: Il nocciolo sta proprio in questo: in quello che reciprocamente ci diciamo niente sia da buttare via. Si potrebbe dire che è sempre comunque preferibile comunicare tra di noi con il debito rispetto, evitando le generalizzazioni, i luoghi comuni, i partiti presi e mantenuti senza mollare un briciolo dalle nostre posizioni. Affermo questo per ricondurre i due editoriali citati e dai quali scaturisce questo scambio di vedute, a fornire qualcosa di utile alla causa comune. Condivido parte di ciò che è di Lara, ma anche ciò che dice Buzziolo, o Marino, condannadone la forma e le parole forti. Ora andiamo oltre. Stiamo attraversando un periodo storico nel quale il peso dei valori sta tornando a far pendere la bilancia. Questo è il momento dei confronti su ciò che ha valore. I confronti tra l’animalismo, più o meno deleterio, che ha dilagato fino ad ora e la caccia, che anche lei è una risorsa. Essendo una risorsa non è possibile sprecare nessuna parte di essa buttando via il bruciasiepi o il maleducato. Oggi ci deve essere colui che quantifichi, senza poter essere smentito, quanto sia il denaro che, pagato dai cacciatori, circoli in seno sia alle associazioni venatorie che negli ATC. Questo è un capitale di base sul quale si potrebbe in seguito ragionare su come viene speso, formulando una contabilità aziendale che tenda ad accertare capacità gestionali. E’ quindi chiaro che se la caccia vuole essere una risorsa si deve mettere in condizioni di essere usufruita al meglio ed in modo moderno ed è qui che entra in gioco la tecnologia. La caccia, intesa come una azienda, deve fornire opportunità professionali e quindi dare anche lavoro ed è così che si va verso la gestione territoriale. Il territorio venatorio deve essere gestito come una riserva, come un parco: si deve accreditare di strutture professionali che producano modelli di confronto pubblico, alla fine, contro gli stessi modelli che vengono proposti dall’ animalismo. ATC, o chi per essi, come parchi venatori, dove si dimostri che la caccia non sia, alla fine, quel mostro distruttivo come spesso viene dipinto. Una caccia studiata scientificamente, da giovani biologi, cacciatori laureati, che offra opportunità, a chi ne ha voglia, anche di tornare alla terra, recuperando terreni di proprietà abbandonati, da curare, agevolando questa attività anche come semplice hobby, purché con sistemi non intensivi, in pace con le colture, produttiva di alimenti e di equilibrio biologico, che riporti, il più possibile, purezza nelle acque dei fiumi e nei terreni. Una caccia che per questo deve essere sottratta alle mani voraci della politica che tutto prende senza nulla dare. Chi ama la caccia non può non amare la pesca, l’ allevamento, l’agricoltura, l’ auto produttività. Una volta realizzato questo concetto si potranno fare i debiti paragoni tra chi sia più utile, se il cacciatore che sa prendere, dove prendere e quanto prendere o l’ animalista che tutto vuole proibito, che non ha altro riguardo che l’ interesse turistico e i finanziamenti che percepisce.

da Fromboliere  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ Signora Lara. Ho letto il Suo articolo e lo approvo. Non capisco però questa sensazione da ultima spiaggia che sta serpegginado tra i cacciatori, forse perché vivo in una zona nella quale gli stessi amministratori sono cacciatori e quindi non sono così pessimista. Credo che se qualcuno intendesse chiudere la caccia da noi si troverebbe con migliaia di bracconieri e di carabine in giro per il bosco, senza controllo... e nessuno certo desidera questo. Come diciamo noi: la caccia non si chiude con il lucchetto. Bisogna invece interagire per trovare soluzioni che sburocratizzi la caccia e nello stesso tempo la rivaluti dal punto di vista della correttezza nei confronti dei circoli ambientalisti: certo che se facciamo muro contro muro la vedo molto dura. Cari saluti.

da tiroler  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Fromb.. Stiamo sostenendo le stesse cose in fondo. Non abbiamo bisogno di ulteriori associazioni, ne abbiamo abbastanza di quelle che ci sono. Ma certo, e vedo che è stato ben sottolineato ...e men che meno non abbiamo nessun bisogno di aderire al wwf. Il problema lo hai affrontato in modo perfetto quando affermi che ...eventualmente... abbiamo non il bisogno ma l'indispensabilità di un condottiero, carismatico, che difenda tutte le cacce. (Ma questo è il tema di Lara) E' in questo che tutti dovremmo concordare. Qui non esistono più bravi o meno bravi, più fortunati o meno fortunati. Se si deve riformare la caccia, attraverso la revisione delle leggi che la regolano, dobbiamo fare attenzione a che nessuno, e qui parlo proprio delle Associazioni Venatorie, svenda una qualsiasi forma di caccia nel tentativo di tutelarne altre. Questo, parzialmente, è un piccolo dramma già vissuto durante la stesura della 157/92, e, questo tentativo, che mi auguro non sia passato inosservato, è già stato messo in atto durante il recente progetto di revisione condotto da Orsi. La decisione di soprassedere ha ricondotto in porto alcuni tentativi di condannare alcune forme di caccia... e questo era sostenuto proprio da cacciatori che praticano la caccia di selezione! Il canale di Caccia e Pesca è stato per un bel pò teatro (o teatrino)di questi tentativi. Mi fa piacere che in tutta la discussione su questo tema non siano emersi nomi di nessuna Associazione...purtroppo si nota che, nonostante la presenza, il ruolo di attori principali ancora non lo sanno fare.

da Lugi 49  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

x lara ... nessuno si è mai messo a difendere i bruciasiepi .., lei è la prima ...grazie! non la disturberò piu ma occhio

da marino  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

la paura è ormai dilagata, sono anni che dilaga ed infatti è proprio delle associazioni animaliste di cui sento sempre parlare dai media, sopratutto televisioni. Funghi o non funghi, e qui ci sarebbe da fare le debite liste delle associazioni 'giovani', è l' incisività delle associazioni venatorie in generale che manca. Ho già espresso opinioni, nei confronti associativi, hanno effetto a macchia di leopardo, come gli ATC. Per uniformare la loro funzione, tra di noi manca un personaggio karismatico che sia in grado di andare a cogliere risultati sul fronte nazionale, uno super partes che la finisca di fare distinzioni, o di alimentarle, tra categorie di cacciatori, partiti politici o tipi di caccia, bensì uno che riconduca la caccia alle riforme di cui ha bisogno per risollevarsi. Se una persona così ci fosse, non mi rimarrebbe altro che augurarle solo il massimo del bene, essa saprebbe, già comunque da se stessa, che è proprio in noi che troverebbe il primo e ripido ostacolo da sormontare e proprio nella corporazione associativa. Ti devo lasciare, ciao!

da Fromboliere  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Sig. Marino
Non le risponderò sui calibri o sulla canapiglia pensi ciò che vuole, sono luoghi comuni che riesco a smentire il più delle volte parlando con i cacciatori . Caccio con un 6,5x57 Mauser .... Non sono ne una giornalista, ne un tecnico, ne tanto meno una politicante sono solo una CACCIATRICE . Difendo solo quello che amo la CACCIA...tutte anche la migratoria e i bruciasiepi. Il problema Marino è che non sopporto quando le offese arrivano da cacciatori contro cacciatori, siamo qui ancora una volta a stabilire quale caccia sia migliore... mentre i nostri "nemici" si alleano! e non è vero Fromboliere che nascono associazioni venatorie... ti assicuro che nascono molte più associazioni animaliste rispetto alle ass. venatorie ed è di questo che dobbiamo aver paura oggi.

da Lara Leporatti  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

x luigi...lei non sa leggere ( e due) quando mai ho detto di non essere capace? lei è limitato mentalmente un grosso problema amico... fromb ... proverò ad essere ironico ma ce ne sono fin troppi qui sopra di ironici che fanno venire il latte alla ginocchia!cosi sarà una gara dura mi creda. ( vedi sto quà .. luigi49 il privilegiato del nord...)

da marino  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

ooooh Dio santo...ora pur non volendo insegnare dice che ne sarebbe capace....al peggio non c'è mai limite.

da Luigi 49  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

marino, hai ottimi argomenti, ne nessuno mette in dubbio nemmeno le capacità sul campo, ne tue ne di chiunque altro, a cosa servirebbe se poi non andiamo a caccia assieme? ci sono armi, come l'ironia, che possono sostituire altri modi assai peggio criticabili, ora presumo che non ti manchi lo spirito di autocritica, se sei capace ad essere critico. Ti saluto.

da Fromboliere  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

.... ottima analisi! da condividere sui generis, salvo, a parer mio, dover diffidare di concetti scontati per certi. Una logica, imposta, si crepa da sola. Quali i rimedi per la malata cronica? Defenestrazione si dice, o qualsiasi altro mezzo. Aspetto, sono anni che sto aspettando. I miei interessi non si limitano alla sola caccia, ne ho molti altri. Esco spesso dall' ambiente, sopratutto a caccia chiusa. Rifletto che con tutte le associazioni, movimenti e partiti politici venatori, crescono come funghi, non sia il caso di leggere in continuazione stampa specializzata, attendo di essere aggiornato sulle novità attraverso le classiche fonti generiche, i media, televisioni sopratutto. Campa cavallo che l' erba cresce, tanto per rimanere in tema naturalistico. Qui non si fa altro che voltar la frittata e sempre nella stessa padella, tra di noi. Che nessuno mi venga a dire, ora, che se ciò non succede è solo per colpa della scarsa collaborazione della base. Tutti stracciano tessere per comprarne altre, ora anche quella del WWF!!!????, e ancora, dall' alto, si parla dell' educazione del cacciatore? altri alibi, per giustificare il fallimento dell associazionismo, non ce ne sono? ma siamo proprio sicuri? Anche se la cosa che vedo peggio sarebbe proprio educare.... Masaniello.

da Fromboliere  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Fromb... non ho mai avuto la presunzione di essere un maestro ma sono certo che potrei insegnare molte cose sopratutto sulla migratoria che in ITALIA sembra la peste bubbbbonica... invece è LA VERA CACCIA ... ed il sig, inforziato ha ragione ed ha fatto una bellissima analisi con una giusta conclusione ( io non ne sono capace sono sempre troppo incazz... con sto mondo di buffoni!!) SI DEVE FARE PULIZIA A INIZIARE DAGLI ATC DOVE NON SERVE LA TESSERA DEL PARTITO PER FARNE PARTE ... e sono tutte cosi le associazioni TUTTE POLITICHE ... non si pensa alla caccia ma alla politica e basta. poi non parliamo dei canali televisivi dove propinano dei filamati che fanno piangere anche i cechi ... io pago sky perchè sono un appassionato e lo buttato nel pacchetto del calcio ...ma fa veramente schifo...e se questa sarebbe la nostra VISTA ...siamo sistemati! COMPLIMENTI INFORZIATO

da marino  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Mah, ho letto l’editoriale di Buzziolo e mi ha fatto riflettere il discorso sulla deriva della caccia, imputabile, secondo l’autore, alla diffusa ignoranza d’un cacciator buzzurro che storicamente trova le sue radici negli anni 60. I cacciatori di quegli anni vengono così fotografati: “...della caccia buona non avevano capito niente, perché nessuno li aveva acculturati, nemmeno attraverso il lungo tirocinio pratico al quale in precedenza ogni aspirante cacciatore doveva sottomettersi. Formazione zero; educazione zero; passione reale per la fauna zero; assistenza culturale delle associazioni venatorie zero; buoni esempi pochi e trascurati...”.
E qui sono d’accordo con Buzziolo, e non con Lara: non si tratta dei nostri padri o nonni, di quelli che ci hanno preso per mano mostrandoci i segreti della natura e della caccia, bensì di tanti personaggi che nella caccia ci sono entrati per sfizio e con molto rumore, salvo poi abbandonarla una volta perso l’entusiasmo iniziale. Per questi “cacciatori” andare a caccia non era diverso dall’andare al tennis o al torneo di tamburello, era solo un riempitivo domenicale. Non avevano conoscenza di nulla, non erano stati formati da nessuno, riducevano la caccia al mero atto dello sparacchiamento. Non ne sento affatto la mancanza, se devo dirla fino in fondo.
Non sono d’accordo, invece, sul prosieguo del nostro: “Due milioni di soggetti armati ... per soddisfare le esigenze predatorie dei quali le pubbliche amministrazioni, sempre a caccia di consensi, provvidero a seminare ovunque fagiani prontacaccia...”. Eh no, caro Buzziolo, la caccia di consensi fu esercitata in primis proprio dalle associazioni venatorie, alle quali andava più che bene annoverare tra le proprie fila un numero alto di soci: più soci si hanno più peso si ha. Ed è ancora così, dato che questo è ancora il criterio di spartizione delle poltrone negli aa.tt.c.
Ma torniamo agli anni 80. Tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80, l’associazionismo italiano si rende conto che il potere si può consolidare solo intorno alla selvaggina stanziale, e che è necessario dare del cacciatore un’immagine più defilata o, comunque, meno “impattante” sulla nuova sensibilità pubblica (dove il pubblico, però, è costituito esclusivamente dalle neoaffermate associazioni di protezione ambientale - non ancora animaliste - ed anticaccia). Comincia così una campagna interna volta ad inculcare nel cacciatore medio l’idea di specializzazione, dove però lo specializzato è solo il cacciatore di stanziale o, al limite, di beccaccia: il cacciatore col cane insomma. Gli ungulati non rappresentano ancora, al di fuori di certe zone circoscritte, una possibile spendita per l’associazionismo nostrano. Si assiste, per tutti gli anni 80 e per parte degli anni 90, alla demonizzazione del migratorista, sprezzantemente definito “bruciasiepi”, sulle pagine di tutte le riviste venatorie ed all’interno di tutti i circoli. il migratorista viene emarginato con la scusa di essere un rozzo generico, e non un aristocratico specialista.
Accade però, negli anni 90, che il reietto migratorista, quello che ha sempre rimpolpato con le tessere annuali le fila di associazioni che lo trattavano come un appestato, comincia a ribellarsi, comincia a chiedere il rispetto della propria identità, comincia a parlare di salvaguardia di cacce tradizionali, comincia ad uscire dalle associazioni storiche e ad entrare in contenitori associativi che promettono la sua difesa. Perciò le associazioni tradizionali sono costrette a cambiare gli stereotipi che faticosamente avevano veicolato, e ad ammettere che tutte le cacce, in fondo, hanno pari dignità (dignità prima negata ostinatamente però). E questa, diventerà la nuova campagna associativa.
Tuttavia il gioco deve rimanere quello di sempre, perché il controllo dei cacciatori si può esercitare solo attraverso la gestione della selvaggina stanziale: lo si sa ai tempi delle “autogestite”, e lo si sa quando vengono creati ad hoc gli aa.tt.c. I direttivi degli ambiti non possono gestire i migratoristi perché non possono gestire la migratoria (come afferma giustamente Marino, qui sopra): un ambito con ambiente poco favorevole alla sosta dei migratori rimarrebbe deserto di soci. Gli interventi di ripristino ambientale non interessano quasi a nessuno, perché richiedono costi, sacrifici, molto lavoro e non danno risonanza immediata alla gestione di questa o quella associazione. Con la stanziale, invece, si può accontentare il cacciatore medio e tenerlo anche nel deserto, basta immetterla il giorno prima ogni settimana. E’ con la stanziale che si tengono buoni i soci e si fa vedere come la gestione della tale associazione porti ricchezza di selvaggina anche in territori inospitali. Tanto lo “specialista” di oggi è contento quando il cane ferma, quando fa un bel tiro (che il fagiano non sia di quelli troppo veloci però), e quando porta a casa ogni domenica il suo chilo di carne.
E’ questo il cacciatore acculturato degli anni 2000 che rende un gretto ignorante quello degli anni 60? E’ questa la cultura venatoria che andrebbe insegnata? Perché questo è ciò che cavalcano, e quindi insegnano, ogni giorno, i rappresentanti delle associazioni venatorie locali che siedono nei direttivi degli aa.tt.c. Dei raccogliciccia calcacampagne degli anni 60 non ci siamo ancora liberati, a ben vedere, perché abbiamo tutto l’interesse a tenerceli ben stretti.
La cultura venatoria del “buon cacciatore” si otterrà solamente quando le associazioni venatorie saranno in grado di fare pulizia al proprio interno, defenestrando gli ignoranti con manie dirigenziali (il dirigente medio degli anni 60 insomma) che governano il territorio. La riaffermazione di una cultura venatoria in Italia (che c’è) è una responsabilità di tutti e non si ottiene privilegiando un tipo di caccia piuttosto che un altro, o cercando di mantenere, a tutti i costi, le mani in pasta nella gestione.
E per riappropriarsi della propria credibilità, identità, dignità, cultura, non occorre certo iscriversi al WWF.

da Inforziato  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

...era fuor di dubbio che questo signore fosse pieno di risentimento. Un maestro inascoltato. Ma come mai tali maestri sono qui solo per attaccar briga e mai nel posto che si meriterebbero? Se così fosse allora si saprebbe dove andrebbe la caccia (?)

da Fromboliere  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

x calibro ... tranquillo se tu avessi fatto un centesimo di quello che ho fatto e faccio io a caccia potresti anche chiamarti cacciatore invece sei solo un suonato perchè non sai neppure leggere... lara ... è u pezzo che ci scontriamo su questo blog perchè tu vuoi fare la prima della classe invece per me sei la solita politicante ( una specie che oggigiorno non va molto di moda) che crede che con due righe tutto si risolva. La caccia è marcia e mi meraviglio di gente che scrive tutte oltre cinquatenni o quasi che credono acnroa nelle favole. a realtà è una : se sei un lecchino in Italia vai a caccia a sbaffo al contrario porte chiiuse ovunque... e poi lei lara che ne sa di migratoria ( non mi dica che riconosce una canapiglia in volo perchè mi metto a ridere ...e questo vale anche per calibro che fara fatica a capire la differenza tra una 22 e una 22.250 )
noi siamo quelli che abbiamo pagato il tributo più alto in quanto la migratoria NON E UN BENE DELL'ATC ma di tutti perchè non viene allevata , rilasciata , gestita... e allora ? perchè non posso muovermi su tutto il territorio nazionale come avveniva una volta prima di questa merda di 157 che ha dimezzato i cacciatori ??? certo è nata la selezione ma con i suoi costi, per noi! Mi dica poi di che altri valori vive la caccia cosi per curiosità... forse sono i valori di chi PUO ANCORA ANDARE A CACCIA E GLI ALTRI ??? come pensavo voi pensate per voi ... non ho mai visto nessuno scrivere di queste cose come mai? tutti voi giornalisti e autori non scrivete mai che c'è gente che si è comeprato le case la terra per poter aver un ATC ? lo sa no questo? e questa sarebbe la caccia sociale? la caccia per tutti? ma per favore...non è la presidente del Cpa e non sa queste cose ... le scriva... cosi poi le darò la mano ...

da marino  10/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

x marino...da come parli, saresti proprio il tipo giusto per arrularti con il wwf...vai a c....re

da Calibro 20  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Sig. Marino,
mi scusi ma non sono d'accordo su niente di quello che dice. Per la caccia ognuno di noi può fare molto a tutti i livelli , anche una sola lettera pubblicata in un blog come questo, può fare molto senza andare in quei circoli ERMETICI di cui parla e dove sono cresciuta facendo tessere fin da quando ero bambina. Ma Lei mi sembra più uno di quelli che criticano, sempre, piuttosto che uno che ha voglia di fare qualcosa per la caccia. Fortunatamente la caccia vive ancora di altri valori. Mi spiace per Lei. Cordialmente Lara

da Lara Leporatti  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

ah ah ah...

da marino  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

lascia perdere tiroler.... in alcune occasioni proprio non vale lo sforzo...anche se davvero modesto il mio

da Luigi 49  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ da marino. Per fortuna.

da tiroler  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Pasquale, é inutile che ti sforzi. Anche io volevo la copia dell'espresso perché a quei tempi la detti la copia del settimanale ad un amico di allora, il presidente provinciale della FIdC, che poi, come al solito, non mi ha più restituito. Non trovandola su una ricerca approfondita su internet, telefonai alla redazione di Roma che mi rispose di contattare quella di Milano dove ci sono gli archivi. Lo feci ma il redattore prima ed il direttore responsabile poi, mi dissero che dopo 15 anni (se non ricordo male) le copia venivano date al macero, altrimenti ci sarebbe dovuto un palazzo di 20 piani per conservali tutti. A questo punto, se vuoi provarci e ci riesci, dì mandare una copia anche per me che sono disposto a pagarla molto lautamente, qualora necessario.

da [email protected]  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

ovvio ... sono l'unico che ragiona con la propria testa...

da marino  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Cosa vuole che le dica sig. Marino... ha ragione lei.....

da Luigi 49  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

x luigi...non ci sono piu le tradizioni venatorie...forse da lei si che sta al nord ma dal centro sud e parte del sud del nord non c'è uno straccio di tradizione ... e poi basta con ste tradizioni e chi se ne frega... scusi ma in appennino avrebbe mai pensato di cacciare migliaia di caprioli, cinghiali, cecrvi , daini e mufloni??? e che tradizone hanno questi ?? cosi per curiosità... e poi sugli atc lei è uno dei pochi che li ama ... forse sarebbe meglio che si facesse delle domande oppure fa parte della casta che gira attorno all'atc . chssà? lei dice si dia da fare !!!! ma lo sa che sono circoli non chiusi ERMETICI ...SOTTOVUOTO ....e qui do ragione a Beppe Grillo ( anche s emi sta sulle balle) ma ha ragione. Riguardo al tema, mica siamo ad un esame la discussione è bella perchè varia e poi dovreste ringraziarmi se non ci fossi io dopo due commenti il blog sarebbe da cestinare perche tutti a dire che bello , che bravo, che intelligente... quando si scrivono delle castonate che non sono VERE.... scusi ma mezza tacca mica era riferito a lei??? legga meglio...

da marino  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Nino non mi riesce di trovarlo, sai come posso fare?

da Nato cacciatore  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Ciao Nino, l'articolo "RIPRENDIAMOCI IL WWF" è a firma di Marco Buzziolo ed è quello che hanno letto Lara e la sua amica, e dalla lettura dello stesso è nato l'articolo qui riportato di Lara "dove va la caccia". L'articolo dell'espresso "L'ultima piuma" da te citato non lo conoscevo, (ora me lo cerco) ma la storia del wwf (rigorosamente minuscolo) e dei suoi fondatori la conoscevo, come conosco anche i loro scopi abietti. Cosa ne penso? Tutto il male possibile. Sono questi che stanno uccidendo il pianeta e con esso il nostro futuro, (inteso come generazioni future) con la nostra omertosa complicità.

da Nato cacciatore  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Chissà perchè mi sento uno dei pochi(magari l'unico)co....ni che non gli frega niente di far identificare il proprio ip?

da pietro 2  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

cacciatori, sempre preda di volponi... e di volpone

da Fromboliere  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Sig. Marino. Comincio a pensare che le sue risposte siano un divertimento per lei, non mi riesce di pensare il contrario. Però, se si deve dialogare, in modo serio, allora le sue risposte non vanno bene, ne a noi che cerchiamo di capirci sulle posizioni in merito agli editoriali e ai controeditoriali (di Marco Buzziolo e di Lara Leporatti per intenderci) e neppure a lei, che cerca in ogni modo di buttare la discussione sull'inutile. Credo che ci siano pochi cacciatori che, avendone le possibilità, don desiderino di andare a caccia dove e quando vogliono...fa parte dello spirito stesso della caccia, ma il buon senso e le condizioni dell'attuale caccia ci costringono a ragionamenti diversi in materia. Io non so se nella provincia dove lei caccia gli ATC siano composti da persone poco oneste...così mi pare di capire dal suo scritto...se così fosse, perchè non si propone come lei come qualcosa di nuovo, portando onestà e capacità gestionale nel mondo della caccia. Qui mi pare che si evidenzino invece dei problemi diversi, come il mio ad esempio, dove ATC e Comprensori Alpini, nella mia Provincia, funzionano bene e... l'unico problema viene continuamente posto dal WWf che in sede di programmazione del Piano Faunistico ha dichiarato guerra ai Capanni cercando con tutti i mezzi di farne chiudere il più possibile. Ed è in questa ottica che si cerca di comprendere ciò che ha scritto Buzziolo, favorevole ad un dialogo stretto con il WWF, e ciò che ha risposto Leporatti, favorevole ad una presa di posizione forte a tutela delle tradizioni venatorie... Sia gentile, io come dice lei sarò una ....mezza tacca.... ma cerco di rimanere in tema, lo faccia anche lei. Grazie

da Luigi49  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

@ da marino. è evidente che Lei è la classica persona espressione dei nostri tempi.

da tiroler  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

io non sono mai stato un caccitore romantico e la caccia romantica non mi è mai piaciuta. se devo uscire per prendere l'aria lo faccio in bicicletta . Certo, capisco, poco carniere , grande sacrifico, grande soddisfazione ( quale???) amore per la natura ( perchè non prendiamo mai nulla?) rispetto per l'ambiente ???? ma cosa siamo dei verdi della wwf ?? oggi in Italia ci sono animali e uccelli in quantita cosi elevate da far rabbrividire chiunque e non capisco sta storia del romantico???? certo da migratorista ( x fromboliere) anche a me piacerebbe avere ancora al pavoncella viva alla leva , gli stroni al crocione la civietta ma con due frulli abbiamo già risolto il problema ( tecnologia ridicola ma tecnologia) prefersico avere l'atc senza avere la raccomandazione dal presidente della Reppublica e il carniere non di dieci o venti pezzi ma del totale dell'anno.... cosi se mi capita la giornata buona legno ( ed è giusto cosi). non chiedo la luna ,,,ma solo di andare caccia sul serio e SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE non nei ridicoli e insulsi mangiasoldi CHIAMATI AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA... ahahhah ... roba da chiodi ! X lara , ho capito che voleva esprimere la sua idea ... che non è la mia... si può accettare? ...



da marino  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Mi piacerebbe che la penna in questione ripetesse quanto scritto guardando il mio vecchio maestro, (nonno) dritto negli occhi, sono certo che resterebbe incenerito con un solo sguardo. Un insegnamento che mi ha ripetuto fino alla noia: ricordati “pircilotto” (era così che mi chiamava) il rispetto per la natura e gli animali è importante, solo con il rispetto per ciò che ami e di cui sei fruitore, ti permetterà di crescere nel modo giusto, così da avere rispetto per te stesso e tutto ciò che ti circonda, uomini compresi, ti porterà sempre a camminare e testa alta, fra altri uomini tuoi pari. P.S. Mio nonno veniva da una famiglia di umili contadini e contadino egli stesso prima di iniziare la carriera nel corpo dei carabinieri.

da Nato cacciatore  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

L'articolo letto da Lara:

RIPRENDIAMOCI IL WWF
Fulco Pratesi, Arturo Osio, Mario Incisa della Rocchetta: sono i nomi dei fondatori del WWF Italia, nato nel 1966 dopo che, nel 1959, il marchese Incisa della Rocchetta aveva costituito il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri, facendolo sorgere per “gemmazione” dall’omonima riserva di caccia, una delle più celebri d’Italia, i cui fasti venatori vennero celebrati nell’opera “Starne, fagiani e lepri” di quel grande cacciatore che fu Emilio Scheibler. Il Padule di Bolgheri diventò così la prima Oasi italiana del WWF, assieme a quella del Lago di Burano, nel Grossetano. Sia Pratesi sia Incisa della Rocchetta erano cacciatori e fu dunque dal mondo della caccia, o meglio da chi – come noi – considerava la caccia un’espressione nobile dell’amore per la natura, che nacque il WWF. Questo non solo in Italia, dato che il principe Filippo di Edimburgo, consorte della regina Elisabetta e appassionato cacciatore, detenne per molti anni la presidenza mondiale del WWF e oggi ne è presidente emerito. Un sodalizio che, dunque, nelle sue linee generali internazionali non è contrario alla caccia e che probabilmente solo in Italia ha assunto connotazioni contrarie all’attività venatoria. Per molto tempo non sono riuscito a capire il motivo per cui in Italia il WWF aveva assunto queste posizioni anticaccia, ma col trascorrere degli anni e, con essi, anche dell’esperienza di vita e della conoscenza dell’ambiente venatorio, ho capito che i motivi di questa avversione non stavano tanto nella caccia in sé, quanto nel livello culturale medio del cacciatore italiano. Cacciatore che – come purtroppo sappiamo – solo da qualche anno sta faticosamente emergendo dalla palude di ignoranza, di supponenza e di maleducazione in cui si crogiolava. Talvolta con preoccupanti marce indietro… Una situazione di degrado che, a mio modo di vedere, ebbe inizio con gli anni Sessanta e con il cosiddetto “miracolo economico”, che portò nelle campagne, doppietta in spalla, legioni di soggetti che si erano all’improvviso trovati in mano i soldi necessari per l’acquisto di licenza e attrezzature, nonché il tempo libero per poterle utilizzare. Ma che della “caccia buona” non avevano capito niente, perché nessuno li aveva acculturati, nemmeno attraverso il lungo tirocinio pratico al quale in precedenza ogni aspirante cacciatore doveva sottomettersi. Formazione zero; educazione zero; passione reale per la fauna zero; assistenza culturale delle associazioni venatorie zero; buoni esempi pochi e trascurati. Due milioni di soggetti armati sparsi ogni domenica nelle campagne, in quella che veniva vista come un’attività dopolavoristica, per soddisfare le esigenze predatorie dei quali le pubbliche amministrazioni, sempre a caccia di consensi, provvidero a seminare ovunque fagiani “prontacaccia” e perfino cinghiali “ammaialati”. Uno stato di cose che produsse danni così pesanti all’ambiente e alla stessa tensione morale dei cacciatori che ancora oggi stentiamo a uscirne. Atteggiamenti che sicuramente ebbero la loro responsabilità nell’attirarsi odio e disprezzo da parte di chi considerava la caccia qualcosa di nobile e di culturalmente elevato.
Sin dagli anni Ottanta, quando facevo parte della Commissione nazionale stampa e propaganda della FIdC, mi chiedevo, di fronte agli attacchi del mondo ambientalista e ai referendum anticaccia, se non fosse il caso di adottare strategie diverse. Vale a dire se non fosse opportuno che il mondo della caccia più avanzato e acculturato si riappropriasse di quella che era stata una sua creatura e che aveva sciaguratamente abbandonato per strada “in mani ostili”. Una proposta che più volte avanzai, senza successo, a due presidenti nazionali della FIdC: Polo Leporatti e Giacomo Rosini. Oggi, di fronte al fallimento politico e gestionale delle associazioni venatorie, che riflette quello dei partiti politici italiani, di fatto commissariati per fare le riforme da un governo tecnico, sono sempre più convinto che i migliori tra i cacciatori debbano trovare una casa che li rappresenti all’interno del movimento ambientalista. E che questa casa non possa essere che il WWF. Perciò saluterei con grande entusiasmo un’iniziativa che portasse tutti i buoni cacciatori a iscriversi – magari con i familiari – al WWF, per riprendere le redini di quella che fu “la nostra” associazione ambientalista. E per sottrarla, col peso delle nostre tessere, agli estremismi “da gattàre” che di quando in quando compaiono qua e là. Conferendole, nel contempo, nuova forza e nuova autorevolezza. Inutile creare nuove sigle: basta rivolgersi a quella più prestigiosa e internazionale. Riprendiamoci dunque il WWF, amici cacciatori, e facciamo ammenda della scelleratezza con cui, in passato, l’abbiamo lasciato in balia dei nostri nemici! Consapevoli che, a livello internazionale, la presenza di cacciatori consapevoli in seno al WWF non solo non costituirà scandalo, ma sarà vista come prezioso arricchimento. Attendo commenti…
Marco Buzziolo, Cacciare a Palla aprile 2012

da Nato cacciatore  09/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Credo che nelle parole della S.ra Lara Leporatti si descriva il sentimento e si raccontino le paure di chi ha conosciuto la caccia, quella romantica, quella vera fatta di sacrifici, di poche fucilate ma di tanta pienezza nell'animo e nel cuore. Credo che Marino non abbia capito affatto le parole di cui sopra. La tecnologia deve servire per il mondo della caccia, per aiutarla, per servirla non certo per defraudarla di quella ricchezza intrinseca che forse la rende sconosciuta ai più. La caccia non si fa dietro una scrivania o dietro ad uno schermo, la caccia si fa sul campo, oggi più di prima. Se consideriamo che siamo in guerra aperta poi con certa gente, credo che dovremmo armarci e partire.
Ancora complimenti S.ra Lara, sono daccordo con lei

da Pier76  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

... anche la caccia alle allodole, con la civetta, era molto più romantica della caccia col 'makako', che per altro, a proposito di 'tecnologia', oggi, alle h. 16,00, nella trasmissione edita su RAI 3, 'Cose dell' altro Geo', viene dichiarato proibito e quindi di uso illegale, perfino quello a comando manuale. E così, mentre noi stiamo qui a randellarci reciprocamente, come al solito, ecco che la disinformazione dilaga, alle nostre spalle c'è sempre qualcuno che si diverte.... Su questo argomento non ci sarebbe mai abbastanza da scrivere... e da riflettere. Chissà che ne pensa il Signor Buzziolo...

da Fromboliere  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Ancora una volta non sono d'accordo con lei Marino. Nella zone dove abito e vado a caccia le cose non vanno così male come dice lei. Abbiamo buoni tecnici, abbiamo anche discreti amministratori provinciali. personalmente sono un sostenitore di tutte le forme di caccia. Da noi si sceglie, si sceglie per la forma che più ci piace, si pratica quella forma nel rispetto delle altre. Punto e basta. Chi va a capanno ha la sua e la mia stessa passione e, se il suo comportamento è corretto merita il massimo rispetto. Chi va alla caccia di selezione ha i suoi obblighi e le rispettive soddisfazioni. Ma ciò che ritengo sia importante e, mi pare che la signora in questione in più di un'occasione l'abbia sottolineato, che tutti assieme si difendano tutte le cacce oggi permesse. Le dighe crollano quando trafila acqua anche da un piccolo buchino.

da Luigi 49  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Ancora una volta non sono d'accordo con lei Marino. Nella zone dove abito e vado a caccia le cose non vanno così male come dice lei. Abbiamo buoni tecnici, abbiamo anche discreti amministratori provinciali. personalmente sono un sostenitore di tutte le forme di caccia. Da noi si sceglie, si sceglie per la forma che più ci piace, si pratica quella forma nel rispetto delle altre. Punto e basta. Chi va a capanno ha la sua e la mia stessa passione e, se il suo comportamento è corretto merita il massimo rispetto. Chi va alla caccia di selezione ha i suoi obblighi e le rispettive soddisfazioni. Ma ciò che ritengo sia importante e, mi pare che la signora in questione in più di un'occasione l'abbia sottolineato, che tutti assieme si difendano tutte le cacce oggi permesse. Le dighe crollano quando trafila acqua anche da un piccolo buchino.

da Luigi 49  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Qualche tempo fa mi capitò sotto mano un bellissimo libro dal titolo “ i cacciatori romantici” di Vincenzo Chianini. Il libro richiama molto la questione sollevata da Lara ,per questo mi permetto di citarlo.
Essere “ romantici” oggi,purtroppo significa andare controcorrente,ed è sempre più raro incontrare persone romantiche,sia nella vita che nella caccia.
Scrivere una lettera,non è la stessa cosa che scrivere una mail,scaldarsi al fuoco di un caminetto è ben diverso dallo scaldarsi al “gelido” tepore di un elemento di ghisa…fare la fila ad una cabina del telefono con i gettoni in mano,in attesa di ascoltare la voce della propria amata, era molto più affascinante del semplice schiacciare un bottone e trovarsi subito dentro un social network. E anche nella caccia,come ricorda Lara nelle prime righe di questo blog,le emozioni regalate dal primo fagiano o dalla prima beccaccia o dalla lepre riportata ai piedi del babbo,ci rendono per forza di cose dei romantici.
Io preferisco andare controcorrente…forse vivo ancora nel paleolitico…ma quando mi è concesso esprimere il mio romanticismo..allora sono ben felice di farlo. La caccia,fortunatamente,riesce a tirare fuori da ognuno di noi quel lato romantico che la tecnologia ha quasi debellato,anche se a volte è difficile rendersene conto.
Complimenti Lara…continua ad essere romantica.

da Vincenzo Mazzone  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

No Sig. Marino, ho già esposto come la pensavo a suo tempo. Ho voluto esprimere solo la mia idea. Il fatto di non dirle il nome della rivista è dovuto all'unica motivazione che non sopporto le persone maleducate e che pretendono da altri qualcosa che potrebbero avere con un mimino sforzo se di loro interesse. Così mi è stato insegnato, nella vita, nella caccia e nel lavoro. Cordialmente Lara

da Lara Leporatti  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Brava Lara, almeno una che ha il coraggio di scrivere la verità. Ho letto l'articolo, sono senza parole bravo è saggio solo lui. Purtroppo il nostro male, ho nella maggioranza dei cacciatori è difendere solo là propia caccia, avanti di questo passo, non sò dove andremo a finire, di certo non andrò al WWF.

da sergio55 79.24.181.79  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

grazie sig luigi e ci voleva tanto a dire chi lo aveva scritto i forse la signorina lara ha paura di qualche ritorsione che non credo arroverà mai in quanto Buzziolo, che conosciamo tutti, non è certo persona che cerca lo scontro ma esprime delle idee , a volte giuste altre meno, io che sono di corrente totalmente opposta a volte mi trovo con le sue conclusioni. A volte. Poi luigi io non offendo nessuno ma chi si mette in mostra deve sapere cosa scrive e quando scrive che ( viva Dio) non tutti la possono pensare allo stesso modo. Poi Buzziolo ha ragione per molti versi nel nostro mondo girano troppo cialtroni che fanno i fenomeni e valgono meno di niente. Certo,. luigi hai ragione siamo frastagliati io non sopporto i cinghialai tu forse i migratoristi ammiro i cinofili però mi stanno sulle balle i selettori ( non è vero ha fatto un esempio) e cosi andare! Su una cosa hai ragione io non voglio costruire nulla perchè non c'è nulla da costurire in questa pazza Italia venatoria dove atc e province fanno il bello e cattivo tempo la caccia deve essere privatizzzzzzzata solo allora potremo tornare a godere di qualche privilegio fino ad allora saranno i soliti persnaggi leccaluco degli atc e province ( per nulla preparati) che usufriranno NON DEMOCRATOCAMENTE del bene comune... se ate ve bene cosi ..ok...

da marino  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

... giusti i commenti, (finalmente) ma la curiosità rimane: "dove va la caccia?". Nelle risposte, se ce ne fossero, si prega di rispettare debitamente la sensibilità altrui. Risposta ne abbozzo una, non ho letto l' editoriale incriminato, ma nemmeno m' interessa farlo. C' è, ovunque, una abbondante letteratura, scritta da cacciatori che si scagliano contro altri cacciatori, che nessuno mi chieda di citarla, ne è la prova principale la situazione odierna nella quale si dibatte la caccia e molti tra i commenti letti fin' ora. Inutile citare altra letteratura, quella scritta da coloro che sono anticaccia e che sempre lo saranno, che è tempo stupidamente perso cercare di imbonirsi. Chi proverebbe mai a togliere l' osso di bocca ad un mastino? La caccia tirerà innanzi, con grande delusione di coloro che la vorrebbero veder chiusa per il solo gusto di poter dire, alla fine: '... ve l'avevo detto!!!' Tirerà innanzi, zoppicando o camminando spedita, a macchia di leopardo, come ormai da tempo. La tecnologia??? non citatela nemmeno, a qualcuno potrebbe far venire in mente di sostituire la caccia con uno di quei meravigliosi giochini, altamente realistici tipo 'alienware', un giochino alienante per giocatori alienati...

da Fromboliere  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Bello Lara. Ho letto quello che è stato scritto in quell'editoriale di ....si può anche dire no?..C.a. P. della Caff.... a firma del sig. Buzziolo. Come non essere d'accordo con quanto scrivi, quando in quell'editoriale si sottolinea che.... "ci si dovrebbe riappropriare del WWF".... Per carità, ognuno è libero di pensarla come meglio crede in materia di alleanze, la politica ha fatto e sta facendo scuola in questo, purtroppo, ma che emergano personaggi come il sig. Marino che, oltre a non aver capito quanto sta scritto, cerca di offendere un pò tutti per mettersi in evidenza, la faccenda stona parecchio. Io sono d'accordo con Te quando scrivi che certe associazioni sono sempre state contrarie alla caccia e lo saranno sempre. Il sig. Buzziolo, intanto che meditava ciò che ha scritto, non si è accorto che l'onorevole Brambilla ha costituito una nuova associazione ANIMAL-AMBIENTALISTA che comprende tra le altre anche il WWF. Se ancora si spera di entrare in gran numero in questa associazione per modificarne gli atteggiamenti e la politica di dialogo con il mondo della caccia...be, eccoci serviti, tutti quanti. Forse, e sottolineo forse, ci converrebbe a tutti quanti adottare un'atteggiamento più tollerante nei confronti della caccia che non pratichiamo e, magari neppure conosciamo. E' il nostro atteggiamento critico nei confronti delle forme di caccia che non pratichiamo la causa di disgregazione che favorisce il successo di WWF e Animalisti vari. Tu intanto continua a scrivere e non preoccuparti dei vari Marino che bazzicano nell'ambiente. quelli, ci saranno sempre, pronti ad offendere senza mai costruire nulla. Stammi bene Lara.

da Luigi 49  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

"vous"excusez moi

da pietro 2  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Io credo che ci si stia ponendo(oltretutto esponenzialmente salendo di tono)dei falsi problemi,primo perchè la ragione per cui la si.ra Lara non cita la rivsta a me sembra più che ovvia(lo impedisce,credo un normativa sull'editoria,vecchia 633);secondo perchè,anche se fosse stato un editoriale di fantasia(ma,da quello che ho letto,esiste tangibilmente),il nocciolo sarebbe nell'argomento trattato(al di la di qualsiasi forma sotto la quale si esponga) e cioè:fino a che punto della tecnologia risulta giusto usufruirne in una attività come la caccia?Non sto' facendo il maestrino,ma solamente cercando di ricondurre una conversazione su un piano che,sicuramente,era l'intento da cui era animato l'editoriale;se poi il sito vuole essere usato per duelli di Dumas: a vou monsieurs!

da pietro 2  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

.... e qui ben si vede che la classe non è acqua, ancor meno a cercarla.... nell' acqua salata! (marina) :-)))))))

da Fromboliere  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Mi spiace, chieda agli amici che leggono le riviste. Il mio tempo lo dedico a scrivere non a fare la segretaria a Lei che mi da della bugiarda. Cordialmente Lara Leporatti.

da Lara Leporatti  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

veramente lei ha insultato e si è inserito in una conversazione che non era la sua... poi per me può andare a quel paese ho gia capito che lei è una mezza tacca...ahahha

da marino  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Siiiiiiiiii....sig. Marino. Verrò da lei per sapere cos'è la caccia. Mi pare che sia partito insultando e voglia continuare su questa strada. Per carità.

da Giuseppe 53  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

scusa lara...ma l'editoria - per me - è al paleolitico forse per lei è tecnologica perchè non conosce la tecnologia "vera" e qui siete in molti che vi aggrappe al vecchio perchè avete paura del nuovo ...

da marino  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

x lara...no ho tempo per stupide ricerche...faccia il nome che problemi ci sono? (???) e poi chiederle scusa x cosa? strana gente su sto sito... Giuseppe....lei neppure sa cosa vuol dire caccia e si faccia curare lei...thank!

da marino  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Gent. mo Sig. Marino,
per una persona TECNOLOGICA come Lei non sarà certamente un problema trovare l'editoriale in questione. D'altra parte la tecnologia ha fatto passi da giganti anche nelle riviste venatorie. Le auguro una buona ricerca, non sono migliaia Le sarà facile. Mi aspetto delle pubbliche scuse, se scoprisse che non sono una bugiarda visto che l'editoriale è on-line magari firmate con nome è cognome, come faccio sempre io. Cordialmente Lara Leporatti

da Lara Leporatti  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

X Luciano: Caro amico saccente, vuoi parlare di Africa proprio con me? Vedi io sono nato in Africa (Asmara ) nel 1937 e discendo da una famiglia di CACCIATORI sin dalla fine del1800 quando mio nonno paterno emigrò dalla Sicilia in Africa Orientale e si stabilì, appunto, ad Asmara. Quindi un po' di Africa e selvaggina locale l'ho vista e conosciuta. E tu? fai il saccente solo per aver sentito dire e/o letto?
Forse faresti bene a documentarti non solo su l'Africa ma anche sul tipo di caccia che pratica e predilige la dott.sa Lara Leporatti. Poi, se vuoi, magari ne riparliamo. Nino

da [email protected]  08/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Forse che Marino abbia la tessera del WWF e spera la si prenda tutti noi? Guarda Marino che la mia parte del WWF te la puoi prendere gratis. Non voglio neanche grazie. Poi se invece di comperare sempre il Topolino in edicola comperi magari la rivista che dice questa signora vedrai che impari magari a leggere... e non solo a guardare le figure.

da Giuseppe 53  07/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

L'africa vera e "nera" è solo bufalo o elefante, tutto il resto è semplicemente ridicolo! a buon intenditor ... di fence...

da Luciano  07/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

perdonate: bene, non ene, Grazie

da [email protected]  07/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Intanto sarebbe ene scivere Africa con la A, poi a buon intenditore ...... Nino

da [email protected]  07/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

safari in africa...nei recinti d'africa...specifica che è meglio!

da Luciano  07/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

giuseppe 53 ... tu invece sei un caso disperato...

da marino  07/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

scusate il 'repeating'

da Fromboliere  07/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Ciao LARA, da parte mia complimenti per la riflessione dove andrà la caccia? forse era meglio" dove andrà la caccia dei moderni cacciatori". Cortesemente se non Ti pesa troppo, rispondi a marino,perchè i più scettici siamo proprio noi cacciatori, che con il nostro modo di fare stiamo rovinando quel poco che è rimasto.

da gianbottaccio  07/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Gigabytes e.... cultura rurale. Qualcuno dimostra subito di avere la coda di paglia... ma la doppietta, non è rimasta la stessa?? i cacciatori, almeno lei, non la condannano, almeno per ora. Cara vecchia e... modesta doppietta!

da Fromboliere  07/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

qui l'unico che è da curare mi pare si chiami Marino

da Giuseppe 53  07/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Gigabytes e.... cultura rurale. Qualcuno dimostra subito di avere la coda di paglia... ma la doppietta, non è rimasta la stessa?? i cacciatori, almeno lei, non la condannano, almeno per ora. Cara vecchia e... modesta doppietta!

da Fromboliere  07/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

Pienamente d'accordo con Lara...oltretutto la caccia si può tradurre con una sola parola....EMOZIONE....qui la si sta rendendo uno sterile esercizio di stile....

da fabry  07/05/2012

Re: Ma dove va la caccia?

prima deve fare il nome della rivista ( se no è una balla bella e buona !!) secondo , la via della tecnologia è il futuro anche della caccia...se lei si è arresa sono problemi suoi ma la tecnologia DEVE ANDARE AVANTI SEMPRE E COMUNUQE... se lei è ancorata ai ricordi vada in ospdale a curare sua figlia/o come andavano a caccia a 100 fà...poi ne riparliamo...in ogni caso, lei deve fare il nome sia della rivista che del giornalista , se no io credo che lei si sia inventa tutto per scrivere due righe ...e mi sbaglio di poco...saluti

da marino  07/05/2012
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