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18/10/2011 17.11 

 
 

 
“Adesso non conta più dir balle!”. E’ quel che disse Franco, il mio amico friulano,  quando alle 4,30 di un afosissimo mattino di fine settembre parcheggiammo il fuoristrada sulla provinciale per Forni Avoltri e cominciammo a salire carichi come muli di armi e di bagagli. Franco per ultimo agganciò Lea, la sua brava e bella Hannoveriana, ad un funzionale guinzaglio di cuoio fiore (sicuramente by Albino Odorizzi!) che gli pendeva dalla tracolla. Un medico un giorno mi confidò che per regolare la respirazione e il battito cardiaco bisogna camminare almeno mezz’ora, ma senza fermarsi mai, altrimenti non vale. Dopo una decina di minuti che ci inerpicavamo per uno stretto sentiero montano mi sembrava di avere del vetro tritato nei polmoni, e meno male che non fumo!
 
La caccia in alta montagna al camoscio è sicuramente la caccia più bella che esista, ma anche la più dura, specialmente per chi è nato in pianura e che non è proprio al top della forma fisica. Di solito ho sempre cacciato il camoscio in novembre, col fresco e bene allenato, ma affrontare una montagna come il monte Ombladet con poche uscite alle spalle e con una temperatura estiva è stata un’impresa veramente al limite delle mie possibilità. Comunque, la mia ferrea forza di volontà e l’intenzione di non fare brutte figure mi costrinse a stringere i denti per lunghissime e durissime ore durante le quali bevvi litri d’acqua e dovetti cambiarmi diverse T-Shirt. Arrivammo a quota duemila che stava sorgendo il sole. Franco impugnò subito il suo Leica Trinovid 8 x 50,  prese a binocolare e dopo qualche minuto fu in grado di indicarmi ben cinque caprioli, tre cervi, un gallo forcello e una colonia di marmotte, ma dei tanto amati camosci nessuna traccia. Il panorama che ci circondava era di una bellezza mozzafiato, indescrivibile, e può capirmi soltanto chi ha avuto la fortuna di cacciare in prima mattina tra le nostre splendide montagne. Il cielo sembrava cobalto e la visione di quei boschi, di quelle immense praterie montane e delle dolomiti (che a quell’ora avevano assunto la caratteristica tonalità rosea), mi provocò un brivido di piacere. Franco mi riportò alla realtà sussurrandomi che, per forza di cose, avremmo dovuto continuare immediatamente la cerca.
 
Diedi per scontato che in quella valletta di camosci non ne avremmo avvistati, così mi rassegnai a riprendere il cammino. Procedevamo lentamente, per osservare ma anche per non affaticarci troppo e per non sudare. Ogni tanto, ad intervalli più o meno regolari,  concentravamo meglio la nostra attenzione verso  le usuali zone di pastura, ma non ci fermavamo mai più di pochi minuti. Ero poco allenato, quindi camminare con zaino e carabina in spalla e Leica Geovid 8 x 42 al collo era tutt’altro che piacevole, ma purtroppo in montagna esiste una regola: meno animali s’avvistano più bisogna camminare per andare a cercarli. Ad un tratto Franco s’immobilizzò e mi fece segno di raggiungerlo stando basso e cauto.  Aggirammo un costone e davanti a noi, in bella mostra come fosse una cartolina, c’era un magnifico maschio di capriolo, un grande Sechser come lo chiamò giustamente il mio accompagnatore. “Marco, tu sei autorizzato a prelevare un solo capo e quel capriolo rientra nei piani di abbattimento, ma se lo abbatti poi dobbiamo riscendere a valle”. Devo ammettere d’essere stato tentato per un momento, ma non più di tanto. Di caprioli simili ne abbiamo molti anche in Maremma, quindi ritenni che sarebbe stato un sacrilegio sacrificare quell’uscita.
 
Ancora una volta rifiutai “uovo per sperare nella gallina”! E poi mi venne anche il sospetto che Franco conoscesse già quel magnifico capriolo, perché fu contentissimo della mia decisione di risparmiarlo.  Intanto il tempo scorreva in maniera surreale, avevo difficoltà a capire se stavamo osservando l’animale da pochi minuti oppure da mezz’ora, quando un colpo sparato alla nostra destra ci fece sussultare. Un minuto dopo vibrò un cellulare. Franco rispose, ascoltò in silenzio e subito gli s’illuminarono gli occhi. Parlottò ancora per qualche secondo e poi mi raccontò cos’era accaduto. Francesco, un nostro comune amico che stava cacciando nella valle vicina, aveva abbattuto un fusone di cervo. Non era neanche trascorsa mezz’ora dal sorgere del sole che un fortunato, ma soprattutto valido cacciatore era riuscito a guadagnarsi una prestigiosa preda. A quel punto, non lo nego, fui un po’ invidioso dell’abbattimento, non tanto perché io non avevo avuto l’occasione di sparare, quanto per la paura di non riuscire ad avvistare il capo giusto nel poco tempo che avevamo a nostra disposizione.
 
Andammo avanti con la cerca ancora per qualche ora con un sole implacabile e con una temperatura torrida più estiva che autunnale. Ero demoralizzato e stanchissimo, ma tutto sommato fiducioso. Com’è vecchia usanza tra i cacciatori di montagna, chiamammo Francesco e ci offrimmo di aiutarlo per smacchiare il grosso animale e per portarlo in una zona più comoda, dove sarebbe stato agevole caricarlo sul fuoristrada. Una volta raggiunto, ne approfittammo per congratularci con lui dell’abbattimento con un caloroso “Weidmannsheil”,  per sdrammatizzare sulla nostra battuta e per scattare qualche bella foto in allegra compagnia. Francesco ci raccontò di aver avvistato da una certa distanza un piccolo branco di cervi e mentre stava decidendo quale fosse la strategia migliore per procedere con un avvicinamento, i selvatici erano partiti di corsa proprio verso la sua direzione.  L’amico cacciatore aveva avuto appena il tempo d’imbracciare la sua Blaser R 93 Off Road calibro 300 Winchester Magnum e di colpire in piena corsa il capo che gli interessava. Come ogni bella cacciata che si rispetti, anche la nostra terminò davanti ad un bel piatto di pasta calda e una birra fresca. E non so se li avessimo gustati in casa, avessero avuto lo stesso meraviglioso sapore! Il giorno dopo il copione si ripeté, ma in una valle diversa. Solita partenza a notte fonda per essere in quota poco prima dell’alba. Verso le 6,40 avvistammo subito due femmine di cervo con i rispettivi vitelli e una capriola con due piccoli.
 
La zona era sempre magnifica ma, al colmo dei colmi, anche lì non vedemmo neanche l’ombra di un camoscio. A Franco non pareva vero che in quell’anfiteatro naturale d’insolita bellezza, particolarmente vocato per la caccia al camoscio, non ci fosse nessuna presenza dei tanto agognati Rupicapra. Binocolammo insistentemente a destra e a manca come automi, ma nonostante tutti i nostri sforzi non riuscimmo ad avvistare nient’altro. Come dice il proverbio? A mali estremi, estremi rimedi. Così, gambe e zaini in spalla riprendemmo a salire sempre più in alto, con la fatica che andava a sommarsi a quella accumulata il giorno prima. Franco, anche se non voleva darlo a vedere, era molto più preoccupato di me. Evidentemente la sua innata ospitalità lo stava imbarazzando tantissimo,  non si dava pace che ancora non eravamo riusciti ad avvistare neanche un capo. Durante una breve sosta, essenziale per riprendere fiato e per bere, ipotizzammo che gli animali avessero scelto una zona più fresca e più ricca di erba giovane a causa dell’insolito caldo, ed io dovetti tribolare non poco per convincere il mio carissimo amico friulano che per me la caccia era ugualmente bellissima. In gioventù sono stato uno “sparatore della domenica” soltanto per i primi quattro – cinque anni della mia lunghissima carriera di cacciatore, poi ho capito quali erano i veri valori della caccia. Infatti, come ho sostenuto in molte altre occasioni, ho sempre preferito alzare due volte lo stesso fagiano senza mai riuscire a tirargli, piuttosto che abbattere quindici tordi! La caccia al camoscio è la mia passione e la mia croce, ma non per questo ne avrei fatto una malattia se non fossimo riusciti ad abbatterne uno. Anzi, più che la caccia al Re delle Vette è forse l’amore che ho per la montagna a spingermi una o due volte l’anno ad imbracciare la mia Weatherby Ultralight calibro 270 WM sulle montagne di mezza Europa con una centotrenta grani SP in canna. Devo ammettere che la riserva di Forni Avoltri è ricchissima di animali, perché avvistammo un gran numero di selvatici in continuazione, compreso un volo di grossi uccelli che da lontano mi sembrarono cotorni.
 
Tramite Franco avevo ricevuto un invito per abbattere una femmina adulta di camoscio oppure un giovane Jearhling, ma verso le dieci del mattino ci arrivò una telefonata durante la quale il direttore della riserva, venuto a conoscenza dell’insolita situazione, ci autorizzava a prelevare un camoscio a nostra scelta, purché rientrasse nei canoni selettivi. Rimasi quasi commosso da tutta quell’attenzione e da tutte quelle premure. Non ho mai posseduto un altimetro, ma stando alle indicazioni dell’amico Franco, dovevamo trovarci a quota 2100 – 2200, con delle condizioni metereologiche eccezionali. In vetta faceva talmente freddo che dovetti addirittura tirar fuori il cappuccio dal mio giaccone, mentre da fondovalle saliva una calura come se provenisse da un camino. Mentre Franco continuava imperterrito a ferirsi gli occhi con gli oculari del suo binocolo, io respiravo avido quell’aria meravigliosa e m’inebriavo di paesaggi stupendi. Sono sicuro che in una situazione simile un mio amico, particolarmente religioso, avrebbe detto: “Grazie Dio mio per avermi regalato una giornata così”. Di camosci non ne abbiamo visti? E allora? Pazienza, sarà per la prossima volta, ma aver avuto la possibilità e la forza di scalare ancora le montagne è sempre fonte di grandissima soddisfazione. Di quell’indimenticabile gita in Friuli conservo gelosamente il ricordo della bellezza delle zone, della maestosità dei monti, ma soprattutto della totale e insuperabile ospitalità della gente che la abita. Proprio per questo voglio cogliere l’occasione per ringraziare Franco, sua moglie Rosalba, i suoi simpatici figli e l’amico Francesco per avermi gratificato con la loro preziosissima e sincera amicizia. Spero di rivedere tutti molto presto e magari, chissà se per l’occasione il monte Ombladet si dimostrerà più generoso con un modesto cacciatore di camosci tanto amante della montagna?

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30 commenti finora...

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Ciao Marco,
questa estate vorrei fare la caccia al camoscio e sto cercando una buona riserva (sia italiana che austriaca) che venda tutto il pacchetto a prezzi giusti. Non mi interessa il trofeo, mi basta anche una III classe, l'importante è affidarmi a persone corrette e gentili.
Da quanto ho letto, tu pratichi spesso questa caccia e avrai conosciuto tante realtà diverse. Mi sapresti indicare una buona riserva?
Grazie mille in anticipo,
Pietro
[email protected]

da Pietro  25/02/2015 16.34

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Ciao Marcello, ho sentito delle scosse di terremoto dalle vostre parti, occhio! non fateci nessun brutto scherzo, preferisco "litigarci" verbalmente con voi, ma sapervi in perfetta salute. spero che sia finita qui e non ci siano altri problemi. In bocca al lupo

da Nato cacciatore (Pasquale Cinquegrana)  29/10/2011 14.03

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Bravo Marcello, e bravo nato cacciatore, non volendo ho fatto da tramite tra nord e sud, mi sto alzando da terra di alcuni centimetri, già abbiamo molti nemici che non aspettano altro per attaccarci e se vedono che litighiamo pure tra di noi..........non diamo loro la possibilità di masturbarsi a ns. spese, un saluto a tutti e due, chissà che tu marcello non ritornerai al sud e cambierai idea, vedi anche il film di Bisio (pero' vai in treno )ahahahahahah..................Saluti

da Carlo 62  28/10/2011 13.01

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Buongiorno Marcello, non ho nulla di cui scusarti, credimi c'è un mare di brava gente anche qui che lavora, forse un po' caciaroni questo si, ma fondamentalmente onesti e lavotori, mi piacerebbe conoscerti e parlarne guardandoci negli occhi, non dico che ti farei cambiare idea, ma almeno 1 di napoletano con la sua famiglia potrebbe essere appena appena passabile ai tuoi occhi.

Ricambio l'abbraccio. Pasquale

da Nato cacciatore  28/10/2011 8.47

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

x nato cacciatore... ridicolo sono io... scusami lo sfogo a volte parto in quarta come uno scemo... senza ricordami che siamo tutti cacciatori ... GENTE PER BENE... un abbraccio

da marcello  28/10/2011 7.38

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Nato cacciatore, sono marchigiano, anzi ti dirò che i romani odiano i marchigiani tanto da dire " meglio un morto in casa che un marchigiano dietro la porta", noi per lo stato pontificio eravamo gli esattori delle tasse...... ho una compagna rumena, ( dove senti, i rumeni sono più delinquenti " dei meridionali", invece non è vero, la sua famiglia mi vuole più BENE dei miei parenti), le mele marce sono in ogni luogo, nord centro sud est ovest ........... nato cacciatore, discendenze di cacciatori? io andavo con il mio povero babbo che avevo 5 anni a capanno, la notte prima non dormivo mai, cosa ne sanno i giovani d'oggi cosa voleva dire ansia da caccia a 5 anni.......... e poi quando un po più grandicello mi faceva sparare........

da CARLO 62  28/10/2011 7.33

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Ok finiamola qua per il "....ridicolo...." (io) va bene così.
saluti a tutto il Veneto.

da Nato cacciatore  27/10/2011 19.45

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

i fratelli friulani sono come i veneti ... capisco che non lei non comprenda... ma finiamola quà... ( come dice carlo... ) saluti a napoli....

da marcello  27/10/2011 18.40

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Grazie Carlo 62, non vale la tua difesa, hai ben pochi titoli in proposito, anche se non sei un camorrista, ricordati che sei pur sempre un romano? Ho capito bene? Della Roma "ladrona" come se foste voi cittadini a fare man bassa di stipendi spropositati e pensioni faraoniche, accuse che partivano da certi lestofanti che si dannavano l'anima per non poterlo fare a loro volta, ma appena hanno potuto, con votazioni segrete hanno aumentato i loro stipendi per poter rubare ancora di più e meglio.

In quanto all'aver portato la camorra e/o la mafia in quella regioni, cosa del tutto da discutere e comunque, ammessso e non concesso che sia così, visto la storia della malavita veneta, sembrerebbe che in loco che c'erano degli ottimi allievi, e non di rado questi ultimi superavano in azioni malavitose i maestri.

In ultimo come giustamente da te evidenziato, si è sempre a sud di qualcun'altro.
Ciao Carlo.

da Nato cacciatore  27/10/2011 18.31

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Dai ragazzi, questo è un blog di caccia, lasciamo perdere il nord, il centro e il sud, siamo malaguratamente uniti e tali resteremo, pensa amico nato cacciatore, tu sotto i borboni, io sotto lo stato pontificio e l'altro, marcello sotto gli austriaci, il meridione del tirolo, di certo non avrebbe alzato le cresta con noi centro meridionali, le polemiche facciamole fare a bossi e company, noi godiamoci la caccia finchè ci manderanno.......(i miei bisnonni sono morti sul Carso per liberare marcello) rispetto marcello, ci vuole rispetto.

da CARLO 62  27/10/2011 16.32

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Nei post precedenti ho parlato di italietta del nord-ovest, mentre pensavo a quella del nord-est alla quale realmente mi riferivo, e il sig.r bla bla bla, non si è nemmeno accorto che gli ho cambiato collocazione geografica.

da Nato cacciatore  27/10/2011 16.17

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

"ma da voi costa meno vivere che da noi...speigami il perchè eh?? mha??"

Visto che sei il sig.r onesto laborioso io so tutto, spiegamelo tu, un idea ce l'ho e preferisco tenerla per me, nonostante ci siano personaggi come te, e purtroppo siete tanti, non mi va di sbeffeggiare tanta altra brava gente che non lo meriterebbe.

da Nato cacciatore  27/10/2011 15.32

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

eccettuato i napoletani residenti dalle vostre parti ovviamente!!

da Nato cacciatore  27/10/2011 15.07

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

AH AH AH DIALETTO VENETO... ma dai... neppure un lattante può crederci... senti amico le cattedrali nel deserto hanno un nome MAFIA , CAMORRA ... sono di origini venete? Tuttavia, non solo tu lavori da una vita... ma da voi costa meno vivere che da noi...speigami il perchè eh?? mha?? saluti

da marcello  27/10/2011 14.33

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

La cassa del mezzogiorno è servita a industriali disonesti del nord, e per onestà da parte mia (diversamente da te che neghi una realtà storica) anche da quelli del sud per arricchirsi ulteriormente a spese dello stato (noi contribuenti) con la scusa di portare il lavoro al sud, prendevano contributi miliardari, con una parte tiravano su capannoni mentre l'altra meta predeva la via di conti svizzeri, iniziavano l'attività e dopo qualche mese la chiudevano con le scuse più disparate, lasciando tanti ragazzi nei guai, molti di loro con la certezza del lavoro, avevano incominciato a realizzare i propri sogni, matrimonio, l'acquisto della casa ecc. Tutto il sud è pieno di cattedrali nel deserto, (I capannoni industriali nati da questi ladri autorizzati dallo stato) Evidentemente a te tutto questo sfugge, ma è da qui che si son rafforzate le cosche malavitose, avevano terreno fertile, ci avevano pensato i veri disonesti, quelli che restano sempre impuniti, ad arare il campo e renderlo tale.
Ho menzionato il prete perché qui da noi quando una persona e particolarmente sfortunato, e pare che tu sia fra questi con i napoletani! Usiamo dire fatti benedire da un prete omosessuale, fr.... stava per appunto omosessuale. (chiedo scusa alle persone interessate, ma è un intercalare he usiamo frequentente) Molti anni fa ero in viaggio (di piacere non come emigrante) e arrivato alla stazione di Milano mi rubarono la valigia, cosa vuoi farci tutto il mondo è paese. A proposito altra curiosità che mi è venuta in mente adesso, qualche anno fa mi fermai su un autogrill del tratto autostradale del Brennero, (son certo che tu non mi crederai, pazienza me ne faro una ragione) fuori alla porta a vetri del bar c'erano delle persone con il tavolino con il giochetto delle tre carte, indovina qual'era il dialetto parlato da questi? Veneto....si hai letto bene V E N E T O, non saprei dirti di quale città non ho molta dimestichezza con le vostre inflessioni dialettali, ma di una cosa sono certo, erano dei tuoi corregionali. Un caro e sincero saluto, da un napoletano che lavora da una vita.

da Nato cacciatore  27/10/2011 11.25

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

noi ci siamo costruiti tutto da soli...non certo per merito vostro che ancora ricevete i soldi per il terremoto... e balle varie... ! ti ricordi la cassa della cassa del mezzogiorno!! se sei ateo non vedo perchè tiri in ballo i preti fr??? bho?? CHE POI NOI VI ABBIAMO DERUBATO PER ANNI... ahahah per favore... dai ... senti lascia perdere ... qui non è questione di lega... E' L'EVIDENZA ! saluti

da marcello  27/10/2011 10.41

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

I primi due cammaorristi e/o mafiosi della poco edificante storia dell'italietta sono stati, camillo benso "conte del ca@@o" e giuseppe garibaldi. (minuscolo voluto)

da Nato cacciatore  27/10/2011 10.36

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

ovvio che non dedesti il nord... con quello che abbiamo mandato al sud... ! al nord avete mandato la camorra... altochè braccia oneste... un veneto lavora come 20 napoletani e èpaga le tasse per cento... ma per favore... ahhaha e lascia stare la chiesa e i preti ... ridicolo ...

da marcello  27/10/2011 7.58

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Un abbraccio pure a te, Pasquà ...
Ed a tutti i Colleghi Cacciatori.
Che alla fin fine siamo i più onesti di tutti.

da OLD_Hunter  26/10/2011 18.44

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

il pianto tipico greco lo fai te, da quello che leggo Marcè, cazzarola fatti benedire da un prete fr.....io non detesto il nord, come invece sottolinei tu, anzi ho tanti cari amici.
Mi viene solo voglia di ricordarti che sono state la forza delle bracce dei tantissimi napoletani, (senza contare gli altri lavoratori delle altre regioni del sud) che vi hanno fatto diventare quello che siete attualmente. Senza contare che mi piacerebbe vedere quenti nibelunghi puri siete rimasti.

Fortuna che almeno fra noi non abbiamo chi uccide i familiari (fratellini compresi) per aver denaro ed essere liberi di poter andare in discoteca a divertirsi e sperperare il patrimonio di famiglia così onorevolmente guadagnato.

da Nato cacciatore  26/10/2011 15.52

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Caro Marcello, sei sfigato forte, i peggiori li hai trovati tutti te, io invece ho avuto come colleghi magazzinieri due giovani (meno anni di me) napoletani, sono stato benissimo, sempre la battuta pronta e in bocca la stessa parola, Ortolà hai scassat'ucazz a laurà....

Torniamo al blog, io sabato inizio con il cinghiale in battuta, e dalle previsioni, potrebbero esserci bei numeri.

da Carlo 62  26/10/2011 15.28

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

bhe... la prima volta che sono venuto a napoli avevo 19 anni mi hanno rubato la macchiana...il primo che mi ha fregato i soldi è stato un napoletano... il primo con il quale ho fatto a pugni è stato un napoletano... vivete in una città bellissima dove se si sbaglia un passo si rischia la vita... non sarà caracas ( con i suoi 40 morti settimanali) ma vi date un bel daffare... no amo i napoletani come i napoletani non amano noi del nord... in quanto al panino... ci sarebbero da adire diverse cose e non sempre fare il pianto greco tipico dei napoletani ... e basta! dai... saluti

da marcello  26/10/2011 11.20

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

"e poi i disonesti non hanno campanile"

Infatti era questo a cui pensavo. Ma ahimé in questa nostra italietta se un napoletano ruba un panino per fame fa notizia come se fosse fra i peggiori reati del C.P. In poche parole possiamo solo non essere che malavitosi. In questo caso non è riferito più alla tua battuta, ma solo e unicamente ai luoghi comuni che la fanno da padrone nel resto d'Italia.

Scusa lo sfogo di un onesto lavoratore, che parla anche a nome di altri centinaia di migliaia di altri napoletani come me.
Ricambio affettuosamente l'abbraccio. Pasquale

da Nato cacciatore  26/10/2011 10.51

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Dio me ne guardi da voler offendere nessuno ...
E mi scuso se qualcuno potesse averla interpretata in senso offensivo.
No, no, con quella battuta intendevo dar atto ai Napoletani della loro fervida arguzia e scaltrezza.
Assolutamente nient'altro e men che meno offese !
E poi, amico mio, i disonesti non hanno campanile ...
Un abbraccio a tutti indistintamente da Walter

da OLD_Hunter  25/10/2011 9.21

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Caro Old_Hunter.
Sono abbastanza indeciso se prendere la tua battuta a mo di complimento per l'intelligenza che riconosci intrinsecamente al popolo napoletano, oppure se non come di sottile offesa, affermando che in un modo o nell'altro i napoletani si distinguono per la loro disonestà.
Preferisco non andare oltre e pensare in positvo.



da Nato cacciatore (napoletano)  24/10/2011 16.22

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Eh, eh, eh ... Forse un tempo c'è stato qualche napoletano cacciatore emigrato in Bielorussia ... ? :)
Furboni !
Beh, è inegabile che la battuta sia una caccia molto "sociale" e di conseguenza più insita nell'animo umano che non la solitaria cerca o l'aspetto, e non nego che piaccia anche a me.
Ma la "solitudine" di un aspetto o di una cerca ai margini o dentro il bosco, quando la sagoma quasi indistinta dell'animale è illuminata solo dalla fioca luce dell'alba incipiente ... Eh, beh, per me sono il massimo !
Ma, ripeto, va bene tutto : cerca, aspetto, battuta, girata, braccata ... Basta esserci.
La prossima volta, vieni in Carso, magari in questo periodo, è uno spettacolo indimenticabile ... :)
Ciao da Walter

da OLD_Hunter x Marco  21/10/2011 7.19

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Caro Walter, per concludere voglio raccontarti cosa fanno i bielorussi quando vai a caccia di alci alla CERCA E al BRAMITO nel èperiodo degli amori.
Dopo il primo giorno di caccia fingono che è stata ferita un'alce per poi"cercarla" in battuta. Così possono fare le battute altrimenti vietate!!!
Paese che vai usanze che trovi.........
Ciao
Marco

da Marco  20/10/2011 9.40

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Caro Marco, intanto scusami per non essermi congratulato con te, sono davvero un asino ... !
Mi ricollego qui al tuo post sulla caccia all'Alce, solo perché vedo che ... sei cascato anche tu sulla cerca ... !? :-) :-) :-)
Sai, io penso che le nostre visioni talvolta divergono probabilmente solo perché siamo "nati" come cacciatori in posti diversi. Da noi non c'è più di tanto la cultura della battuta, anzi, mentre si privilegia la caccia che tu poeticamente definisci romantica. E sono daccordo con te.
Nella realtà, tutte e due sono corrette, e comunque belle, emozionanti.
Prova ne sia che anche tu hai scarpinato su e giù per i nostri monti ... Come io vengo (quando posso) in Toscana a spaccarmi le ginocchia per arrivare alla posta per il cinghiale !
Aggiungici il fatto che in nostro bellissimo Carso non è così duro come la montagna della Carnia, ci puoi camminare molto di più senza "morire" !
Comunque, no, non è una caccia ne da miliardari ne da pensionati, al massimo è una caccia che, a parità di tempo che ci dedichi, "rende" meno.
Ma, inutile che te lo dica, paga come emozioni.
E poi, siamo sinceri : qui, altro non puoi fare, quindi ... Di necessità, virtù !
Quello che ci accomuna comunque è la passione, le emozioni, il brivido che solo chi va a caccia può provare, e ci dispiace per gli altri ...
Un abbraccio come sempre
Walter

da OLD_Hunter x Marco  20/10/2011 8.51

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Complimenti alla redazione.

da Arrabbiato 60  19/10/2011 9.44

Re: CACCIA AL CAMOSCIO ED AL CERVO IN CARNIA

Benvenuto dalle mie parti, Marco ... :-)
Io caccio a 15 km in linea d'aria da dov'eri tu, ma purtroppo la mia zona è così antropizzata che posso camminare finché voglio, poco scavo ... Ma va bene lo stesso !
Il bello è esserci, no ?
Un abbraccio

da OLD_Hunter  19/10/2011 7.23
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