Il significato simbolico del lupo è generalmente legato al male,alla distruzione, all’ingordigia; le sue qualità di fierezza possono anche assumere un carattere protettivo e quindi procurargli una forma di venerazione.
Nel suo aspetto maligno è associato con gli dèi della morte e può rappresentare la morte stessa.
Come incarnazione di tutti i poteri del lato oscuro e distruttivo della natura, il lupo, se adorato, diviene una delle divinità terribili.
Nell’antico Egitto il lupo era associato al dio Upuat: è colui che apre la via, una creatura che aveva il compito di condurre le anime dei defunti oltre le porte che esse dovevano superare, e di governarle. Guidava l’imbarcazione del sole e il suo stendardo precedeva il re nel trionfo.
Per l’induismo simboleggia il male.
Gli abitanti di Delfi adoravano il lupo che era associato con Apollo; era sacro anche al dio romano Marte.
Nel VI Secolo a.c. la legislazione ateniese prevedeva una taglia sui lupi.
La lupa che allatta i gemelli Romolo e Remo, nella leggenda della fondazione di Roma, è un simbolo della città, molto importante nell’arte romana.
Carlo Magno istituì un corpo speciale di cacciatori di lupi.
L’Antico Testamento rappresenta il lupo come distruttivo associandolo alla sera; simboleggia anche i guadagni disonesti, lo spargimento di sangue e la distruzione.
Nel Nuovo Testamento i lupi voraci impersonano i falsi profeti che guidano i fedeli sulla cattiva strada.
Il Cristianesimo identifica il lupo con il diavolo che distrugge le greggi, nonché la crudeltà, l’astuzia, l’eresia e l’ostinazione che impedisce di chinare il capo. E’ l’emblema di San Francesco d’Assisi che domò il lupo di Gubbio.
Il lupo è satana, feroce e insaziabile, in contrasto con la mitezza dell’agnello, il Salvatore.
Nei bestiari la parola “lupo” equivale a “seduttore” e simboleggia la rapacità.
Al femminile viene usato per indicare una prostituta. In latino lupa significa “donna dissoluta” e lupanar, ossia la tana della lupa, “bordello”.
Il lupo inoltre somiglia al diavolo perché guarda la gente con malignità e il suo occhio risplende nella notte che opera a favore del maligno.
L’espressione un lupo travestito da agnello esprime ipocrisia e inganno.
Il lupo nella mitologia celtica e irlandese appare invece sotto una luce generalmente favorevole; spesso i lupi appaiono fra gli animali utili nelle leggende celtiche. Il lupo scandinavo e germanico ha un carattere ambivalente: araldo di vittoria quando viene cavalcato da Odino; incarnazione del male, il lupo Fenrir, uno dei mostri creato da Loki.
Per i vichinghi simboleggia la morte che deriva dal male.
Le Valchirie attraversavano il cielo cavalcando dei lupi.
Il lupo è ammirato dalla popolazione giapponese degli Ainu per la ferocia, la tenacia e la rapidità di cui dà sfoggio nell’attacco; è una creatura che proviene dal cielo ed è venerata perché può aiutare l’uomo contro gli orsi maligni.
In Armenia i lupi sono l’incarnazione del male e contro di essi si usano degli amuleti.
Gli Inuit (esquimesi) venerano un grande eroe-lupo, Amarok.
Per tribù o clan amerindi, il lupo rappresenta il maestro, colui che trova il sentiero, è simbolo di lealtà.
Nell’ambito della stregoneria il lupo può fare da cavalcatura a streghe e stregoni che possono assumere la forma del lupo mannaro.
Oggi il lupo è intoccabile, portatore di ricchezza grazie a progetti, foto, video, dibattiti, studi, convegni, conferenze, passeggiate organizzate, ecc.; chi subisce danni deve stare zitto, o quasi.
…ma siamo sicuri che ci sia veramente il lupo o abbiamo solo ibridi specializzati che non temono l’uomo, che si riproducono bene, che si cibano di altri animali selvatici, non disdegnando cani più o meno liberi?
In Italia il mondo scientifico assicura soltanto, ma assiduamente, che non ci sono pericoli per l’uomo.
Sarà vero? Nel resto d’Europa (Francia, Svizzera, Austria, Svezia, ecc.) intanto provvedono ad eliminarli per tutelare gli animali domestici!
Oggi è anacronistico trasportare la realtà del passato a possibili scenari attuali. Il lupo, nei secoli scorsi, sicuramente aveva comportamenti antropofagi: c’era dissesto degli equilibri faunistici, gli ungulati selvatici quasi scomparsi, c’era pastorizia diffusa con inermi “pastorelli”, era facile trovare carne umana per colpa di guerre, pestilenze e eventi nefasti.
Scrive Luigi Cagnolaro, già Direttore del Museo civico di Storia Naturale di Milano:
"non esiste né il lupo buono né il lupo cattivo. Esiste il lupo, predatore che deve poter vivere in armonia con il suo ambiente. Sta a noi garantirglielo, in accordo con le nostre ragionevoli esigenze, anche per la miglior qualità della vita, di cui la presenza del selvatico sarà una significativa componente".
…e così oggi l’ISPRA (Istituto governativo per la ricerca ambientale) si unisce al progetto WOLFNESS per una gestione efficace e socialmente accettabile dell’ibridazione antropogenica tra lupo e cane domestico in Europa. Attraverso la collaborazione tra ricercatori esperti di biologia della conservazione e esperti di aspetti socio-economici, il progetto WOLFNESS promuoverà l’applicazione di approcci multidisciplinari, inclusi quelli genetici, genomici, demografici e sociali al fine di garantire una gestione efficace e socialmente accettabile dell’ibridazione tra lupo e cane.
Parole difficili, abbinate però a tanti denari!!!
…e nel medioevo il Minor Consiglio di Chiavari, più semplicemente, dava dieci lire per ogni lupo abbattuto.
Pino Lanata
P.S.: la parte mitologica è tratta dal “Dizionario degli animali mitologici e simbolici” di J.C. Cooper (1992)