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04/08/2023 15.19 

 
Fino a qualche decennio fa gli ungulati cacciabili sulle nostre Alpi erano i camosci, i caprioli, i cervi e qualche rarissimo stambecco. Poi, grazie alla passione di tanti validi cacciatori-naturalisti, uno splendido selvatico, forte e combattivo, ha fatto la sua apparizione sulle montagne italiane: il muflone. Come spesso accade quando si prendono nuove, coraggiose iniziative naturalistiche, a qualcuno l’introduzione sulle nostre montagne di un selvatico non autoctono non è piaciuta, ma è innegabile che un bell’ariete con dietro il suo harem di muffle è  pur sempre un bellissimo spettacolo da vedere sui picchi e nei ghiaioni montani. Il muflone è selvatico bellissimo, fortemente riproduttivo (lupo permettendo!!), molto adattabile al territorio che lo ospita, che qualsiasi cacciatore di montagna e non desidererebbe sempre poter cacciare.
 
Cerchiamo di conoscerlo meglio, perché  ogni cacciatore dovrebbe conoscere le caratteristiche morfologiche del selvatico che si appresta a cacciare. Il muflone ( Ovis ammon musimon ) appartiene alle seguenti categorie: regno Vertebrati; ordine Artiodattili; super ordine Ungulati; sottordine Ruminante pascolatore; famiglia Bovidi. E’ un selvatico simile ad una pecora di medie dimensioni, dal corpo massiccio e compatto che sta nel “quadrato” (altezza uguale alla lunghezza). Al garrese  raggiunge i 90 centimetri di altezza e può arrivare a 50 chili di peso per 130 centimetri di lunghezza totale. Ha il manto colore marrone bruno tendente al rossiccio e come quasi tutti gli ungulati, va in muta due volte l’anno, in primavera e in autunno. I maschi in muta invernale hanno il collo ornato da una folta e lunga criniera di peli quasi neri, che unita alla sella dorsale bianca, sono caratteristiche degli esemplari “puri” di età superiore ai tre anni.
 
I vecchi e vigorosi arieti sono portatori di grosse corna cave a spirale, solcate da anelli ornamentali e di accrescimento annuo, che come nei camosci e negli stambecchi,  permettono con facilità di determinarne l’età. Non sono rari trofei di 80-90 centimetri di lunghezza (misurata sulla curvatura esterna), mentre  poche sono le femmine che hanno delle piccole corna, che non superano mai i pochi centimetri. Originario della Sardegna e della Corsica, in un tempo relativamente breve, il muflone è diventato croce e delizia di molti cacciatori sia italiani che europei. Selvatico robusto, scaltro ed imprevedibile si è guadagnato un posto d’onore nella selvaggina nobile,  tanto da essere una delle prede più ambite anche in quei paesi dove la sua introduzione è stata possibile solo dalla grande volontà  di pochi, singoli privati. Ci risulta che, nel lontano 1731, il principe Eugenio di Savoia importò alcuni mufloni corsi nel giardino zoologico di Vienna. E da lì sembra siano partiti tutti i capostipiti delle attuali  popolazioni Europee, che nel 1980 raggiunsero i quarantamila esemplari. Paesi come: la Francia, la Germania, la Spagna, la Slovacchia, l’Austria, l’Ungheria, la Slovenia, la Russia e la Polonia, dove la selvaggina ungulata non mancava di certo, grazie agli sforzi di molti appassionati cacciatori, attualmente possono vantare delle meravigliose popolazioni di mufloni. Popolazioni sempre in costante aumento, per merito della caccia di Selezione e del corretto prelievo degli “interessi” maturati dal loro patrimonio venatorio. Nella penisola italiana, il muflone è stato immesso soltanto negli anni sessanta ed oggi è presente in buon numero sia sull’arco Alpino che in tutto l’Appennino. Persino nelle isole di Montecristo, del Giglio e dell’Elba, si è ripopolato con successo creando delle grosse colonie. Oggigiorno, dal Gargano alle Dolomiti non esiste riserva privata, demaniale o A.V.F. che non possa contare su una discreta presenza di mufloni,  sempre regolamentata, con giudizio, dalla caccia o dalle catture.
 
 
Le popolazioni più antiche e rappresentative sono quelle di Miemo, voluta e creata dal Professore Baldacci, e della Vacchereccia di Civitella Cesi  del Dott. Leonardo Chiri, che vanta mufloni di ceppo Corso, particolarmente forti e belli, dal trofeo scuro e regolare. Dove il numero dei mufloni ha raggiunto i limiti consentiti dall’Ecosistema, la caccia non solo è consentita, ma è anche necessaria. Specialmente in montagna il muflone è entrato in competizione alimentare e territoriale con il camoscio, creando non pochi problemi all’equilibrio naturale della specie autoctona. La buona espansione di questo ungulato è dovuta principalmente al suo spirito di adattamento e alla sua forza fisica, che come per il cinghiale, sono veramente fuori dal comune.                                                     
 
Lo si trova in pianura, con climi miti e fin  troppo caldi, come in alta montagna, dove la sua folta pelliccia lo protegge dalla rigidità dell’inverno e la sua tenacia gli permette di sopravvivere anche con la neve alta e con relativa carenza di cibo. I mufloni vivono in grossi branchi spesso composti da più di cinquanta capi. Non hanno abitudini notturne e cominciano la “transumanza”, per recarsi a pascolare, all’alba molto presto per fermarsi poi solo a notte fonda, sempre in fila indiana e spostandosi molto lentamente. Durante le ore più calde della giornata, i mufloni si rintanano nel bosco per riposare all’ombra,  altrimenti sono perennemente in movimento, ma senza allontanarsi di molto dai loro territori abituali.  Di solito è una vecchia femmina che guida la fila, ma non è la capo branco. Il capo è invece il maschio dominante, che segue gli altri ad una certa distanza ed arriva in pastura sempre per ultimo. Così facendo, controlla il suo gregge  assicurandosi che non ci siano ritardatari e che non ci sia nessun pericolo nelle vicinanze.  Questo è un particolare importantissimo, perché quando ci capiterà di andare a caccia di mufloni, dovrete ricordarvi che l’ariete dal trofeo migliore arriverà mentre voi ne avrete già preso di mira un altro. Il muflone è un animale di una resistenza eccezionale tanto che io, scherzosamente, da anni, l’ho  soprannominato il “Bufalo cafro” della selvaggina italiana.
 
 
 
 
Chi ha già provato l’esperienza di cacciare il muflone, si sarà sicuramente reso conto di come questo animale incassi ai colpi di carabina. Personalmente, dopo averlo cacciato per tanti anni, posso dire di aver visto delle cose incredibili se paragonate agli altri selvatici.  Forti maschi, come giovani “muffle”, anche se ben colpiti bene con dei buoni calibri medi, hanno percorso diverse decine di metri prima di cadere. Tempo fa sorpresi al tramonto un grosso ariete solitario (che poi risultò essere una medaglia d’oro) e  lo colpii di punta, in pieno petto, con una 160 grani Nosler Partition sparata dal mio 7 mm R Magnum. Non accusò minimamente il colpo e corse in salita per una cinquantina di metri prima di darmi la certezza e la soddisfazione di aver conquistato quello splendido trofeo. La palla lo aveva attraversato per tutta la sua lunghezza!!! Adesso che ci siamo resi conto con chi abbiamo a che fare e viste le caratteristiche strutturali del selvatico, passiamo all’argomento che più ci interessa: La Caccia.
 
In Europa lo si può cacciare già dal primo di agosto, mentre in Italia, salvo regolamenti particolari, l’apertura di solito è il primo di ottobre. In autunno le femmine hanno tutte partorito ed i maschi  hanno completato la muta. Il muflone può essere cacciato con successo sostanzialmente in tre modi: all’aspetto, alla cerca e in girata, detta anche “guidata”. In Spagna ed anche in qualche riserva italiana, viene cacciato nelle battute stile “Monteria”, ma io che non la considero una forma di caccia specifica per il Muflone,  non la tratterò in questa occasione, tanto bene o male, tutti sanno come si svolge una battuta. Le prime due tecniche di caccia le discuteremo più avanti, mentre la terza, non essendo molto praticata in Italia, vediamo subito in cosa consiste. La girata non è altro che una battuta molto tranquilla, a “basso volume” e senza l’ausilio dei cani. Si pratica di solito dove il terreno è molto fitto, come ad esempio la macchia mediterranea, e non permette di praticare gli altri tipi di caccia.
 
 
 
 
La girata non s’improvvisa. Deve svolgersi in una zona che si conosce molto bene, da pochi ma affiatati battitori, consapevoli di come e dove muoversi sempre in sincronia. L’intenzione è quella di spingere i mufloni verso le “poste” ad una andatura non troppo veloce, che permetta ai tiratori di valutare il capo con sufficiente approssimazione prima di tirargli. E’ una forma di caccia inconsueta ma abbastanza valida, specialmente se si è costretti a praticare una selezione “quantitativa” più che “qualitativa”. I cacciatori (o anche un singolo cacciatore) si devono piazzare in prossimità dei sentieri comunemente usati dai mufloni, ben coperti e possibilmente su altane o palchi sopraelevati. Il muflone ha i sensi acutissimi: olfatto, vista e udito non hanno niente da invidiare a gli altri selvatici e, come poi accade per tutti gli animali che si muovono in branco, cacciandoli dobbiamo fare i conti con tante narici, tanti occhi e tante orecchie.
 
Un giorno ho cercato di avvicinarmi ad un piccolo branco per cercare di portarmi a tiro di un bel maschio. Quando  finalmente ero pronto per lo sparo, con lo stecher già armato della mia carabina, il fischio d’allarme di una femmina alla mia sinistra, che non avevo visto, mise in fuga tutto il branco lasciandomi a bocca asciutta. La caccia all’aspetto e alla cerca sono sempre legate tra loro. La tradizione mitteleuropea impone l’aspetto mattutino seguito dalla “Pirsch” e l’aspetto serale. L’appostamento al muflone viene praticato all’alba ed al tramonto, dove si incrociano più sentieri di transito, magari nelle vicinanze di una salina, di una mangiatoia con del fieno (micidiale in inverno con la neve) o di un distributore di cereali. La natura nomade del muflone lo spinge a muoversi in continuazione ed è per questo motivo che il cacciatore deve essere veloce sia nella valutazione del capo che nell’eseguire il tiro (di norma entro i cento metri).
 
 
 
 
La caccia alla cerca in ambiente montano può essere paragonata alla caccia al camoscio, ma, a differenza di questi, il muflone è più diffidente ed ha una vista molto più acuta. Quando i mufloni si trovano in spazi aperti, abbatterli richiede un tiro lungo e preciso, mentre se la cerca si pratica in collina, nell’alto fusto o nella macchia mediterranea, il tiro  difficilmente supererà i  cento-centocinquanta metri.  Ed eccoci arrivati alle armi ed ai calibri che ritengo idonei per la caccia al muflone. In alta montagna, l’arma d’elezione è la carabina Bolt Action ad otturatore, dotata di una buona ottica di buona marca. La  preferisco ai monocanna e alle armi miste combinate perché permette, all’occorrenza,  una veloce replica del colpo, magari per finire un muflone colpito male  o per  impedirgli di allontanarsi ferito. E’ chiaro che chi possiede ed è affezionato ad un elegante Kipplauf o ad un polivalente combinato può usarli senza riserve.
 
Nella caccia alla cerca in ambiente boschivo e nella girata, la scelta dell’arma è più vasta. In tal caso, oltre alla classica “Bolt”, ammessa anche in versione da battuta e a canna corta, possiamo includere: gli Express ed eccezionalmente anche le carabine semiautomatiche, ma per carità, che non somiglino ad un Kalashnicov e che conservino almeno un certo stile.  Queste armi dovranno essere dotate di ottiche variabili a basso ingrandimento con grande campo visivo. Quale calibro dobbiamo utilizzare per dare la caccia al  più coriaceo dei selvatici italiani? In termini metrici, un buon calibro per la caccia al muflone parte dal 6,5 mm per arrivare all’8 mm.
 
 
 
 
Personalmente ne ho abbattuto qualcuno anche con il 243W. con palle da 95-100 grani di robusta costituzione ad espansione controllata, ma siamo proprio ai limite minimo, e non sempre  garantisce un abbattimento netto e pulito. In pratica  tutta la gamma dei calibri 6,5, dal  6,5 X 55  Sweden al 6,5 X 68 Shuler è molto buona, utilizzando palle da 125-140 grani di media robustezza. Ottimo in ogni occasione è il 270 Winchester (in montagna va bene anche il 270 WM) con palle da 130 grani,  Mentre i magnifici 7 millimetri, dal 7.08  fino al 7mm Remington Magnum con palle di peso non superiore ai 160 grani svolgono egregiamente il proprio lavoro anche sui capi più grossi e resistenti. Nei calibri 7,62 consiglierei senza riserve, il 308 W, il 30.06 Spring e il 30 R Blaser impiegando palle da 150 – 165 grani di ottima fattura. Tra gli 8 millimetri come dimenticarsi dell’8 x 57 JS-JRS? Pur considerando il muflone un eccellente incassatore, ho menzionato solo qualche calibro Magnum, perché non va dimenticato che un grosso ariete non supera i cinquanta chilogrammi di peso e i trentacinque centimetri di larghezza toracica. In compenso mi sono preoccupato di raccomandare di usare palle relativamente dure, che ad una buona espansione abbinano una forte penetrazione. Cacciando il muflone, a discapito della cessione di energia,  preferisco una palla che trapassi l’animale provocando così un  “doppio foro”.                                                                                        
 
 
In questo modo abbiamo maggiori probabilità, che una fuoriuscita di sangue più copiosa, ci aiuti nella ricerca di un animale ferito. Purtroppo, in parecchie occasioni, ho potuto constatare che dal solo foro di entrata di un proiettile ad alta velocità esce ben poco sangue, e solo dopo molti metri dal punto dove il selvatico è stato colpito. E’ sottinteso che tutti quei calibri che non ho menzionato, ma che hanno le caratteristiche balistiche simili a quelli sopra citati, vanno più che bene per la caccia al Muflone, a patto di usare una munizione idonea allo scopo e solitamente di peso medio nello Standard  della specie 


Marco Benecchi
 
 
 
 

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30 commenti finora...

Re: Il muflone

La miglior ricetta per lo mufflone me la tengo CARICO DA ANNI E ANNI POSSO DIRE CHE SONO UN ESPERTO

da Gianni  22/08/2023 7.19

Re: Il muflone

23.30 il solito orario ... questo troll sarebbe meglio che andasse a dormire invece di scrivere le solite sue perversioni , è cosi pervertito che pensa di non esserlo ah ah ah

da ah ah ah  15/08/2023 11.50

Re: Il muflone

Gianni buon Ferragosto ar fiume

da Ttu  14/08/2023 23.30

Re: Il muflone

Gianni le corna come vannohehhheeefrufru'

da Rosa  13/08/2023 23.36

Re: Il muflone

Gianni er fallito ciucciacazze

da Rosa  13/08/2023 23.33

Re: Il muflone

Gianni ricaricate sto cazzso scemo!

da Rosa  13/08/2023 23.32

Re: Il muflone

Mavafffangulu!

da Rosa  13/08/2023 23.30

Re: Il muflone

Caro Gianni io non "scopiazzo" niente specialmente in fatto di ricarica..
Ci metto TUTTO del mio
Guarda ad esempio...
MOLTE delle cacce che tu fai col 300 io le faccio col 243....
Se vuoi posso elencarti io le mie ricariche preferite ad esempio uso molto le palle Nosler Partition da180 grani come le Oryx Norma oppure le vecchie TUG..
Tutto quà..
Nessuno voleva "rubarti" la tua ricetta preferita..........

Era sufficiente confidarci la palla che prediligi..
Poi è OVVIO che se devi caricare una qualsiasi polvere devi "girare intorno" alle dosi consigliate dai Manuali!
Saluti
M

Il Ferragosto???
Lo passerà in campagna...

da Marco B x Gianni  12/08/2023 15.36

Re: Il muflone

non sono un giornalista. Le ricette sono personali e non le scrivo oppure ti invio un elenco copiato sulla rete che poi è quello che fate voi giornalisti. Trascorri un sereno Ferragosto

da Gianni  12/08/2023 13.13

Re: Il muflone

Ottimo,
Fammi, anzi..facci sapere quali sono le tue ricariche preferite!
Grazie
M

da Marco B x Gianni  11/08/2023 15.21

Re: Il muflone

Ricarico

da Gianni  11/08/2023 14.45

Re: Il muflone

Scusa Gianni. Te lo avevo già chiesto a evidentemente non devi aver visto il mio intervento. Mi farebbe piacere conoscere la tua munizione preferita in Cal. 300 WM. Se originale oppure ricaricata.Grazie

da Marco B x Gian  10/08/2023 15.39

Occhio x occhio

Un altro anti caccia ci ha lasciati,dal suo posto di potere investiva contro i cacciatori,, grazie gesu grazie ,falli morire tutti di morte naturale

da a semprec  10/08/2023 14.55

Re: Il muflone

Oggi i giovani se lo buttano di dietro maschio e maschio ,un orrore! tutti travestitida donna qua' ldebbono intervenire psichiatri a volonta' , questo e' malattia mentale ! altro che normalita'

da luciano  09/08/2023 17.47

Re: Il muflone

e deli milioni di hrocioni in tv che ne dici? di quell'orribile spettacolo di malati mentali pervtrtity di quella vecchiarda della parietti cosa ne pensi

da luciano  09/08/2023 17.45

Re: Il muflone

Gli ambientalisti hanno rovinato il bel paese PRECISO I POLITICI AMBIENTALISTI hanno rovinato il paese ma anche l'opinione pubblica CRETINA ... in fodo abbiamo milioni di persone che seguono programmi come il grande fratello, l'isola dei famosi, pechino express, ecc,.dove caz vogliamo andare? NEL CESSO!

da Gianni  08/08/2023 9.27

Re: Il muflone

Basta dare una bella sfoltita ai lupacchiotti. Cosa che avverra' sicuramente come in qualunque altro posto civilizzato. I tempi dei venditori di fumo e mungitori di vacche e' finito. Le storielle della coesistenza non le se le beve piu' nessuno. I lupi ci sono sempre stati e quando i numeri sono sotto controllo come dovrebbe essere non c'e' alcun problema.

da Flagg  07/08/2023 20.44

Re: Il muflone

Anche nella bellissima Riserva Naturale di Tatti-Berignone( Pisa) e zone limitrofe ,vi erano consistenti colonie di mufloni. E francamente non me la sentirei di dare tutta la colpa ad Ezechiele. A buon intenditor...

da Massy  07/08/2023 19.59

Re: Il muflone

I lupi ne hanno fatto man bassa. Poi dico la mia: altri 3/4 anni e gli ungulati rossi saranno un ricordo. Resterà il cinghiale che riesce ad eliminare anche i lupi!

da Mario  07/08/2023 19.46

Re: Il muflone

I lupi ne hanno fatto man bassa. Poi dico la mia: altri 3/4 anni e gli ungulati rossi saranno un ricordo. Resterà il cinghiale che riesce ad eliminare anche i lupi!

da Mario  07/08/2023 19.37

Re: Il muflone

I lupi ne hanno fatto man bassa. Poi dico la mia: altri 3/4 anni e gli ungulati rossi saranno un ricordo. Resterà il cinghiale che riesce ad eliminare anche i lupi!

da Mario  07/08/2023 19.30

Re: Il muflone

un flagello? non esageriamo . Vengo all'Elba ogni anno per vacanze. All'Elba ho allevato le mie tre figlie . Posto meraviglioso. La caccia al muflone su quell'isola è unica. Meglio di tanti viaggi venatori all'estero. I primi anni è stata una vera manna dal cielo. Poi è cambiato tutto. Voi residenti proteggetelo questo splendido ungulato. Se però qualche idiota introduce il lupo per il muflone è finita. Come sulle Alpi Apuane , dove cerano colonie di mufloni incredibili ed ora il nulla. Naturalmente con il 300WM che è il miglior calibro al mondo.

da Gianni  07/08/2023 16.09

Re: Il muflone

Anche io sono contrario al dichiarare guerra alla specie muflone all'Elba... ma non puoi capire...
Il muflone da noi è concentrato e presente solo nella parte occidentale dell'isola.. ce ne sono davvero tanti.. Qui ha modificato anche le sue abitudini che sono diventate prevalentemente notturne.
È diventato un flagello.. in paese dove abito non esiste preticamente più una siepe.. un orto o un giardino... a meno chè non si facci una recinzione con rete alta almeno 2 metri.. praticamente si vive in un gabbione... 🤷

da Paolo79 x Massy  07/08/2023 12.51

Re: Il muflone

dico la mia spassionatamente : assolutamente contrario alla "lotta" contro il muflone intrapresa all'isola d'Elba. Come qualsiasi altra "crociata" architettata da assessori e tecnici faunistici, contro specie animali alloctoni. E non solo. Per me il discorso non regge e purtroppo in Toscana ne vediamo le conseguenze a livello di densità faunistica . Lupi , che ce ne sono tanti, e carabine ( troppe e sparratori a casaccio) ha fatto terra bruciata !
Sta reggendo il daino ,stoico, dio voglia che qualcuno lassù abbia il buonsenso di gestirlo diligentemente , ma a vedere il calendario venatorio, non mi pare ancora scoccata questa scintilla propositiva .

Questo è il mio pensiero da cacciatore.

da massy  07/08/2023 9.37

Re: Il muflone

Mai managiato il muflone. Pero' a sensazione mi fa venira in mente la pecora (adulta) che ha bisogno di una lunghissima cottura a fuoco lento, altrimenti e' dura come la pietra. La "pecora alla cottora" come si fa in Abruzzo e' buonissima.

da Flagg  07/08/2023 9.18

Re: Il muflone

all'Elba sono stato diverse volte a caccia ( anni fa) bel paesaggio e animali. Effettivamente i residenti odiano questo splendido ungulato. hai ragione Paolo. il calibro? 300WM ottimo e abbondante.

da Gianni  06/08/2023 16.24

Re: Il muflone

Vero. Però non mi risulta ci siano lupi in Sicilia, mentre qualcuno ha introdotto il cinghiale, che in Sicilia non c'era.

da bansberia  06/08/2023 12.16

Re: Il muflone

SEMPLICISSIMO
Perchè hanno già REINTRODOTTO IL LUPO
E sicuramente, visto come si diffonde,
Qualche "Scienziato" continua a reintrodurlo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

da Marco B x Bansberia  05/08/2023 15.48

Re: Il muflone

Complimenti per l'articolo, Marco!
Concordo nel dichiarare affascinante la caccia al muflone , sia per l'astuzia del selvatico, sia perché il trofeo, di rado presenta l'irregolare o modesto sviluppo di altri ungulati, primo fra tutti il capriolo.
Tuttavia ritengo che sarebbe ora di smettere con le introduzioni di selvatici non indigeni, dalle minilepri ai cinghiali danubiani e ai daini del delta del Po. Perché, piuttosto, non si reintroducono i caprioli nelle zone che un tempo li ospitavano?

da bansberia  05/08/2023 11.19

Re: Il muflone

Ciao Marco.. bell'articolo...
Ho sempre ritenuto il muflone un bellissimo animale.. anche se qui da noi all'isola d'Elba viene molto "snobbato" per la sua invadenza che ha sul territorio..
Caccio questo animale dal 2008 e grazie a te e alla mia voglia di dargli la caccia, ne ho abbattuto molti capi e con calibri diversi.. dal 6,5 x 55 fino al 300 WM..
Confermo la sua resistenza alle fucilate...
E dopo anni.. vi posso dire.. (a meno che non abbiate voglia di girare per la macchia giorni) se l'animale dopo il colpo fa più di 40 metri.. allora amici quella besta... non la spellate.. 😅

da Paolo79  04/08/2023 21.19
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