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01/06/2022 

In Italia, di fronte  situazioni critiche come il rischio estinzione di una specie animale, anziché prendere provvedimenti seri e concreti, si gioca con gli slogan e le iniziative mediatiche: parolai su parolai, sia scritti che parlati. E, come i politici, sempre tutti in cerca di fondi pubblici per iniziative spesso molto discutibili.

    Questo succede ora anche, e nuovamente, in Abruzzo per l’Orso marsicano che, nonostante questi interessi “pelosi”, e forse proprio per questo, è sempre più avviato verso l'estinzione. Ma intanto è importante che l’Unione Europea continui ad inviare milioni di euro per finanziare studi e progetti (penso che ad oggi se non si è già superati i 20milioni, poco ci manca: si sarebbero potuti comprare interamente i Parchi Nazionali d'Abruzzo e della Majella, che poi è quello che nella stessa situazione avrebbero fatto gli americani – gente con senso pratico! – per salvare i l loro Grizzly!). Invece da noi, con una popolazione di orsi sempre più disperata e dispersa in  tutto il centro Italia, quindi con una capacità riproduttiva ridotta al lumicino, si sono inventai  il progetto Bear-Smart Community da far finanziare alla UE.

    Ma il colmo è che si parla di "creare popolazioni geneticamente diverse" quando di orsi ne sono rimasti pochini e tutti appartenenti ad un unico gruppo genetico! A meno che sotto sotto non pensino al solito retro-pensiero di tanti, di importare individui dalla Grecia visto che il suddetto progetto coinvolge Grecia ed Italia. Si sa, lo hanno scritto, che il “cugino” greco dell’orso marsicano sembrerebbe geneticamente non troppo dissimile…

    Speriamo che almeno le due popolazioni (e follie!) europee continuino a restare separate, come sono, dal Mare Adriatico. "In questo modo potrebbero stabilirsi nuovi animali riproduttivi, sostenendo una popolazione più ampia", hanno scritto. Cosa intendano non è molto chiaro. In ogni modo, resta il mistero del da dove verrebbero questi "nuovi animali riproduttivi", se quelli che ci sono non possono farsi aumentare se non aspettando che si riproducano di lora sponte, visto che la dispersione della popolazione ha ridotto questa possibilità. Mistero! Intanto quello che pare importante è che arrivino soldi dall'Europa. Soldi che poi, come già altre volte, nessuno ci dirà mai come saranno stati spesi!

    L'altra grande ideona è quella di trasformare tutto il centro Italia in un grande Parco unendo 22 siti di Natura 2000 alle altre aree protette (Parchi Nazionali e Regionali) già esistenti. "Corridoi ecologici" li hanno chiamati (altro slogan!). Di fatto, "300.000 ettari di aree protette". Ci parlano degli orsi marsicani, ma non si citano i dati di oggi, bensì quelli di ieri: nelle notizie diffuse alla stampa si legge infatti: "la popolazione è stata stimata tra 47 e 61 individui nel 2014". Ok, ma oggi? Non ce lo dicono. Ci fanno però capire che li vorrebbero far crescere con le "Bear-Smart Community", come se gli orsi fossero fotocopie per cui basta  inserire un numero nel display e battere un tasto per moltiplicarli!

    «Coordinato da Rewilding Europe, 12 partner dall'Italia e dalla Grecia stanno iniziando un nuovo programma finanziato dall'Unione Europea che contribuirà a vivere armoniosamente con gli orsi in Europa. L'iniziativa LIFE Bear-Smart Corridors consentirà di sviluppare un network di comunità nei "corridoi di coesistenza"»

   Ecco inizia così il nuovo programma per salvare l'Orso marsicano. Poi prosegue con una sfilza di slogan che nulla dicono e che definire fumo negli occhi dell’opinione pubblica è dire poco, mentre di concreto per salvare l’orso marsicano non v'è nulla.

    La cosa strana è il collegamento Italia Grecia che dà da pensare, perché ricorda certi progetti più o meno ventilati per rinsanguare i marsicani con i “cugini” greci! D'altronde, nel documento diffuso sui media si legge anche che "In questo modo potrebbero stabilirsi nuovi animali riproduttivi, sostenendo una popolazione più ampia". Cosa vogliono dire non ce lo dicono, almeno a chiare lettere! E chi vuol capire cerchi di capire.

    Scrivono anche che il loro intento è "incoraggiare la ricerca di cibo da parte degli orsi lontano dai centri urbani". Ma gli orsi, fino a qualche decennio fa (ovvero prima del periodo delle "manipolazioni", non vivevano forse già lontani dai centri urbani? Il perché, al solito, non ce lo dicono. Evidentemente danno per assodato che così sia sempre stato.

    Dicono che vogliono “sviluppare imprese che creano un’immagine positiva per gli orsi e aiutano a spostare coerentemente la percezione del pubblico”. Un politichese che solo loro capiscono, forse per voler dire indirettamente che gli abruzzesi non amano l’orso (cosa assolutamente NON vera!), visto che vogliono anche “costruire conoscenza sugli orsi attraverso educazione e crescente consapevolezza”. Ma lo hanno capito che se l’orso marsicano è giunto fino a noi è proprio perché la gente d’Abruzzo è da sempre stata educata e consapevole?

Parlano di “lacci, avvelenamenti e bracconaggio” come di “minacce sempre presenti”, ma ignorano tutti gli esemplari morti di recente per erronei atti di gestione, mentre i primi sono stati pochissimi e quasi tutti risalenti a molti anni addietro, e spesso per ragioni diverse da quella che si fa intendere quasi fosse una volontà popolare.

    Dicono che "il futuro dell'orso bruno marsicano è connesso con la sua capacità di espandere il proprio areale di distribuzione e colonizzare nuovi territori". Ma non dicono che questo che loro presentano è, in realtà, non effetto di una popolazione in crescita (da cui l'espansione), ma di una popolazione in disgregazione e dispersione: che è cosa tutta diversa!

    Per concludere: ma a seminare terreni e riportare pecore sui pascoli, perché nessuno ne parla o scrive? Non sarebbe più facile anziché giocare con slogan e altisonanti paroloni e astrusi ragionamenti, per concludere che a parte fare arrivare soldi dall'Europa per studi e ricerche non si farà nulla?

  Alle “Bear-Smart Community”, “Bear-Smart Corridors” (“corridoi di coesistenza”), “corridoi a prova d’orso”, “Landscape Business Plan”. Al “Team Leader” alla “Enterprise Officer” di “Rewilding Apennines”, noi storici difensori dell’Orso marsicano rispondiamo con: semine di terreni, campi di mais e carote e grano, “Recinti Finamore”,  pecore negli stazzi, carcasse di cinghiali e cervi abbattuti a caso (anche per ridurre il loro impatto negativo su habitat e popolamenti di risorse naturali appetite dagli orsi), meno recinzioni elettrificate per evitare di pagare danni, progetti Life, invece, per pagare i danni pronta cassa e 100% reale, meno turisti a spasso per il Parco, specie nelle aree delicate di sopravvivenza.

   E al Dott. Luciano Sammarone, che di fronte alla drammatica situazione dell’orso marsicano, sa solo sognare fantasticando sul fatto che “Nelle aree periferiche del Parco i numeri degli orsi sono bassi – riferiti a pochi maschi erranti e sporadicamente femmine riproduttive – sottolineando quanto siano importanti i corridoi per la sopravvivenza futura della sottospecie”, diciamo: non ciurli nel manico e ci dica piuttosto quanti orsi sono rimasti DENTRO il suo Parco e come mai questi maschi e femmine “errano” finanche ai lontani Monti Sibillini, cosa mai successa in passato e a fronte non già di una crescita della popolazione, ma di una sua riduzione, segno, quindi, per qualsiasi serio studiosi, di un fenomeno emigratorio-dispersivo. Per concludere: Meno slogan e più senso pratico! Ed un Commissario straordinario che impedisca lo sperpero dei danari europei in inutili iniziative mediatiche.

PS. Che poi, “Smart”, se vogliamo proprio tradurlo nel senso che gli si darebbe in Italia, vuole dire genialità, ma anche furbata! Il che è tutto dire!   
 
Franco Zunino

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1 commenti finora...

Re: Orso marsicano: un "corridoio" con la Grecia?

E' da qualche tempo che non mi perdo un editoriale di Franco Zunino, non ho dubbi sulla sua competenza in tema di animali e di ambiente, altro che wwf e company, inoltre la Wilderness è probabilmente l'unica VERA associazione ambientalista italiana. Penso che tutti i Cacciatori (con la C maiuscola) non possano non condividerne gli ideali ed è importante supportarla il più possibile. E' probabilmente l'ultima occasione che abbiamo per contrastare il fasullo mondo animalista. Non facciamocela scappare, associazioni venatorie sveglia.

da MarioP  01/06/2022
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