Il 7 gennaio abbiamo scoperto che la Peste suina africana è “arrivata” nell’Appennino ligure Piemontese, il 13 gennaio sono stati imposti il divieto di circolazione nei boschi per gli umani, l’abbattimento dei maiali (tutti sani) allevati nei 110 comuni (dove abitano oltre 700.000 italiani) dichiarati infetti dal Governo! Quasi nulla è stato fatto di sostanziale, parole, annunci, provvedimenti insignificanti che, se hanno prodotto qualcosa è l’immobilismo e la giustificazione a stare immobili per le due Regioni (Liguria e Piemonte) interessate dalla malattia! È stata annunciata un mese fa la nomina del “commissario governativo per l’emergenza”, ci è stato anche comunicato il nome, ma la nomina del Commissario non è stata fatta…E dopo un mese siamo ancora qui che aspettiamo chi farà, con che poteri e con che soldi!
Le aziende dell’Appennino sono destinate al fallimento, il turismo rurale condizione della sopravvivenza della nostra piccola agricoltura di presidio ambientale è stato cancellato con Decreto, perché nessuno può camminare per boschi, raccogliere funghi o girare in Mountain Bike. Io non so se potrò dare il fieno ai miei vitelli, se potrò mandarli al pascolo e mentre si sono cercati cinghiali morti per vedere, quasi con godimento, quanto si allarga il virus manco una cattura o un abbattimento selettivo è stato deciso sul selvatico che è vettore del Virus. L’epidemia si allarga ogni giorno, ce lo dice la scienza.. arriverà nella Padania e il danno per l’agroalimentare di prosciutto e culatelli sarà per più di 2 miliardi… E a nessuno sembra importare che un po’ di paesi hanno già vietato le importazioni dall’Italia di salumi, nemmeno i giornali se ne occupano più, se non per confondere annunci di cose da fare con cose fatte! Maledetto sia il Governo! Lo diciamo ora, prima che la PSA divenga emergenza economica e sanitaria nazionale, anche se noi qui sull’ Appennino siamo già con un piede nella fossa. Arriveranno ristori e mancette, come piace fare all’Italia… concessioni a sudditi che non copriranno manco le spese figuriamoci i ricavi!
Protestiamo con forza e vigore.. lo faremo in ogni sede e con ogni mezzo se non avremo segnali che ciò che va fatto si faccia… oggi che ancora il commissario non è stato nominato, che soldi non ne sono stati stanziati per fare recinzioni e interventi e che da una settimana manco più i cinghiali morti si cercano.
Franco Orsi
Portavoce del comitato di aziende dell’Appennino ligure Piemontese “IL RICCIO”