Già in passato ho cercato di descrivere dettagliatamente tutte le operazione necessarie per un CORRETTO montaggio di un cannocchiale da mira ma credo che i miei sforzi siano stati piuttosto vani, perché continuo a vedere certe cose….! Così, perdonatemi, ho pensato che forse era il caso di ritornarci sopra, col rischio di essere monotono e sicuramente anche tedioso, ma coltivo sempre la speranza che qualche cacciatore–tiratore di buona volontà abbia la pazienza di ascoltarmi e di seguire i miei consigli. Perché, credetemi, saper assemblare uno scaffale comperato all’Ikea o sostituire una lampadina in casa non trasforma un comune cittadino in un mostro tuttofare, padrone del “fai da te” ed armaiolo dilettante!
Oggi acquistare una comunissima arma rigata, che può essere una semplice carabina, un raffinato kipplauf o un polivalente combinato misto, non è più un problema. Le armerie sono molto fornite e gli “Armieri” (da non confondere con gli Armaioli che sono tutta un’altra cosa!), sono molto affidabili e disponibili. Ma, si sa, un’arma del genere per poter esprimere al meglio le proprie capacità balistiche deve essere obbligatoriamente equipaggiata con una buona ottica da mira e di relativi solidi attacchi.
Fin qua dovremmo essere tutti d’accordo, poiché non esiste nessun problema sia nella scelta dei supporti sia dove comperarli, visto che in rete è possibile acquistarli in tutto il mondo con facilità. I problemi sorgono invece quando c’è da assemblare il tutto, correttamente e in maniera definiva. Siamo capaci di farlo noi stessi oppure dobbiamo rivolgerci ad un armaiolo competente? Purtroppo di tecnici specializzati nell’accuratizzazione delle armi rigate e nel montaggio “a regola d’arte” dei cannocchiali ce ne sono pochissimi e questi risiedono e/o lavorano quasi tutti nel Nord Italia. Non mi permetterò di consigliare da chi portare la vostra bella carabina per fargli montare sopra un ottimo strumento ottico, ma siccome personalmente ne monto diverse decine l’anno, mi sono sentito in dovere di dare alcuni piccoli, e spero utili, consigli a chi volesse tentare un montaggio casalingo serio ed efficiente. Tanti anni fa esistevano pochissimi tipi di attacchi, che potevano essere catalogati in tre piccole famiglie: quelli in acciaio fissi, quelli in acciaio a sgancio rapido (a pivot o ad incastro a piede di porco) e quelli in alluminio brevettati dalla Weaver.
Esistevano anche degli attacchi dedicati per certe armi ma in genere l’offerta era alquanto limitata e, oserei dire, appena sufficiente. Quante volte in passato siamo dovuti ricorrere alle provvidenziali barrette tipo Weaver grezze o semifinite per costruire delle basi che nessun catalogo di attacchi riportava? Per fortuna col passare del tempo ai vecchi modelli se ne sono aggiunti di nuovi che hanno risolto molti dei problemi che affliggevano i cacciatori a palla italiani. Oggi invece c’è un nuovo “problema” - se così si può definire - da affrontare, quello che molti modelli sono talmente ben fatti e talmente precisi che in molti “credono” a TORTO che sia anche facilissimo montarli da soli, oppure pensano di farseli montare in cinque minuti dall’Armiere che glieli ha venduti, direttamente sul banco del negozio mentre scherza con altri clienti sul passo dei tordi e delle allodole. Niente di più sbagliato! Montare un cannocchiale sopra una carabina (per un Kipplauf e/o per un’arma mista il discorso è un pochino diverso), può essere allo stesso tempo abbastanza facile oppure difficilissimo, anche se si possiede una certa manualità pratica, perché spesso le cose non vanno come previsto. E’ esplosa la moda dei cannocchiali a fortissimo ingrandimento.
A me non piacciono molto, ma non posso negare che sono degli ottimi prodotti, specialmente quelli di buona marca. Di solito questi strumenti hanno più pregi che difetti, ma un piccolo handicap, se proprio vogliamo definirlo tale, è il loro ristretto “Range” di regolazione del reticolo, molto inferiore di quello dei modelli ad ingrandimento fisso. Questa caratteristica implica, in fase di montaggio, di avere un allineamento arma-attacchi-ottica molto accurato. Proprio per sopperire a questo inconveniente esistono alcuni tipi di attacchi che consentono sia la regolazione della deriva sia quella dell’alzo. Nel caso decidiate di montare un attacco regolabile sopra ad una qualsiasi arma: semiauto, bolt, express o combinata mista, dovreste sempre chiedere consiglio ad un armaiolo di fiducia oppure a conoscenti o amici con molta più esperienza di voi. Questa tipologia di supporti consente un facile montaggio e un’affidabilità assoluta anche dopo molteplici agganci–sganci, senza problemi. Sono accessori molto ben fatti, precisi e robusti, che permettono sempre di “allineare” agevolmente il reticolo con la griglia quadrettata del collimatore ottico in fase di montaggio! Qualora invece si dovessero utilizzare degli attacchi molto meno sofisticati come costruzione ed il montaggio risultasse complesso, per un corretto allineamento del cannocchiale occorrerebbe procedere lavorandoci manualmente. Per abbassare il reticolo si dovrà alzare l’anello posteriore e viceversa se si dovrà alzarlo. Non spaventatevi se vi dovesse capitare di dover eseguire queste modifiche, perché se ben fatte non comprometteranno in alcun modo il risultato finale. Personalmente preferisco sempre modificare gli attacchi piuttosto che tarare il cannocchiale “stirando” al massimo le regolazioni del reticolo ma farlo è il mio lavoro... Quando s’interviene su uno dei due anelli che compongono l’attacco completo, inevitabilmente sorgono dei problemi di allineamento. Per correggerli è necessario utilizzare SEMPRE una provvidenziale barra pilota, un accessorio tanto utile quanto pochissimo usato, che invece dovrebbero avere tutti i tecnici–armaioli specializzati nel montaggio delle ottiche da mira.
La barra pilota è uno spezzone di circa 150–200 mm di tondo in acciaio legato o inox di diametro identico a quello del cannocchiale da montare e cioè da: 1”, 26 mm , 30 mm e 34 mm. Può essere pieno o forato, l’importante è che sia perfettamente rettificato e robusto. A cosa serve? Serve per montare gli anelli allineati e perpendicolari e per correggere anche i piccoli difetti di fusione, come sbavature e ovalizzazioni che potrebbero avere gli anelli. Con i due semi-anelli ben stretti intorno alla barra pilota si possono eseguire sugli attacchi tutte le modifiche che vogliamo, con la certezza che quando rimuoveremo la barra per sostituirla con il cannocchiale - che una volta aveva il corpo esclusivamente in acciaio mentre oggi lo hanno quasi tutti in lega leggera - lo accoglieranno come in una culla e soprattutto lo stringeranno alla perfezione. A voler essere pignoli, sarebbe meglio lasciare montata la barra un paio di giorni prima di montare l’ottica, in questo modo si eliminerebbero quasi tutte le tensioni anomale che potrebbero crearsi, specialmente se abbiamo dovuto eseguire dei piccoli aggiustaggi. Chi di voi conosce la resina frenafiletti? L’avete mai usata? Siete sicuri che il vostro armaiolo di fiducia l’abbia applicata a tutte le viti che compongono un attacco completo? Al momento dello sparo, all’interno della camera di scoppio avviene una piccola esplosione e quindi le sollecitazioni generate sono notevoli.
Quindi non stupiamoci se poi col tempo le viti si allentano, le basi si muovono e di conseguenza si altera la taratura. In fase di montaggio tutte le viti che compongono un attacco, che nel caso di un vecchio pivot sono una ventina, dovranno essere smontate, pulite, sgrassate e cosparse di resina frenafiletti di tipo Medio che in caso di necessità possa essere facilmente rimovibile. Questo se vogliamo fare un lavoro preciso e definitivo. Montare correttamente un cannocchiale sopra ad una carabina di precisione è un’ arte antica, che poco a poco stiamo perdendo. Le nuove filosofie d’Oltreoceano, più pratiche e soprattutto più economiche, si stanno orientando sempre di più verso degli attacchi fissi semplici, affidabili, ma anche pesanti, grossolani ed esteticamente mediocri. Si sta sempre facendo più confusione tra le armi da tiro (anche Tactical e Military & Police) e quelle prettamente da caccia, che ovviamente hanno ben altre esigenze da soddisfare.
Concludo con un ultimo consiglio: diffidate di quegli armieri che vogliono montarvi e tararvi il cannocchiale gratis. Quando acquisterete una carabina e la vorrete già equipaggiata di attacchi ed ottica, dovrete insistete per pagare loro il giusto compenso per il tempo che avranno speso per assemblarvela,ma anche pretendere che vi facciano un buon lavoro dedicandoci la passione giusta.
Marco Benecchi