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14/07/2021 

 
 
Non possiamo che rimanere attoniti di fronte a quello che nelle ultime ore è stato spacciato dalla Lav per un articolo scientifico, il cui evidente scopo è invece quello di denigrare la caccia e i cacciatori, trattati come malati mentali, ovvero persone fuorviate da una vera  dipendenza patologica.

L'articolo in questione è stato pubblicato da Mission, periodico dell'associazione italiana contro le dipendenze, non quindi una rivista scientifica. Lo scrive tal Ugo Corrieri e si intitola La caccia oggi è una dipendenza patologica? L'interrogativo però è solo nel titolo, dato che il testo, partendo da quella tesi già precostituita (la caccia viene definita crudele, inutile e dannosa) non lascia spazio a dubbi di sorta.  Si parte infatti dall'assunto che essendo il desiderio di caccia mosso da uno dei sistemi emotivi di base (ricerca, ricompensa), questa causi automaticamente una dipendenza. La prova del nove? I cacciatori dicono sempre di non poterci rinunciare. Eccola lì! Tanto per capirci le conclusioni arrivano da  dichiarazioni di cacciatori non si sa bene da dove estrapolate, da cui emergerebbe che la caccia per loro è qualcosa di molto importante ed appagante (è semplicemente qui che trae origine l’idea della dipendenza). Tesi di partenza, tutt'altro che suffragata da evidenze scientifiche, nonostante il tono e l’impostazione dell’articolo sia da professore in cattedra. 
 
Riportiamo di seguito il focus dell'articolo, che a nostro avviso si commenta da solo:
 
"I racconti e i comportamenti dei cacciatori: segni e sintomi della dipendenza patologica
 
Nei cacciatori moderni riscontriamo, spesso in modo completo, quei segni e sintomi che vari Autori (15, 16, 17, 18) ritengono necessari e sufficienti per porre diagnosi di dipendenza comportamentale patologica:
• la preminenza: diviene ben presto tra le attività più significative della vita; 
• l’influenza sul tono dell’umore: viene descritta come emozionante, rilassante, rasserenante; (come esattamente ogni altro hobbies, ndr)
• il bisogno di ripeterla intensamente: non si va a caccia una o due volte all’anno… 
• il malessere, qualora ci venga proibita e limitata;  
• i conflitti, con chi ci fa presente l’assurdità di sparare a indifese creature o il tragico resoconto di morti e feriti ogni anno;
• la recidiva, riprendendo intensamente a cacciare dopo aver cercato, inutilmente, di limitarsi;
• soprattutto, la presenza del “craving”: il desiderio irresistibile e incontrollabile di cacciare
(questa è l’apice dell’assurdità, ndr).
 
Si giunge dunque a queste conclusioni, affatto suffragate da evidenze scientifiche, svelando solo alla fine il senso stesso dell’articolo: ovvero la teoria per nulla velata di quanto la caccia sia inutile, crudele e addirittura nociva. Che c’azzecca con la dipendenza non si sa.  Oltre alla tiritera dei cinghiali immessi dai cacciatori (nel dopoguerra furono introdotti da chi gestiva la cosa pubblica ai fini venatori, dunque era la legge a prevederlo. E comunque anche fossero stati direttamente i cacciatori i responsabili,  non significa che gli odierni cacciatori debbano pagarne la colpa), nell’articolo si afferma che gli gli uccelli cosiddetti “nocivi” possono svolgere anche funzioni di controllo di altri animali o insetti più nocivi di loro alle colture e sono controllabili anche con metodi incruenti. E qui sarebbe stato bello approfondire. Come si controllano senza fucili gazze e cornacchie capaci di fare manbassa di piccoli di qualsiasi specie? Ci piacerebbe saperlo. 
 
Tornando alla dipendenza, forse sì, qualche cacciatore potrebbe definirla tale. Così come chiunque altro abbia una vera passione nella vita e ci si dedichi anima e corpo. Di qui affermare che questa "dipendenza" non permette alla persona di limitarsi o rispettare le regole è qualcosa di folle. Al limite dell'insulto. 

 

 

C.F.

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11 commenti finora...

Re: La caccia come dipendenza patologica, ovvero l'ultima trovata animalista

Sono con Rob. L'unione tra le Assiociazioni venatorie è un sogno. Ci vuole un Movimento politico che le scavalchi. La prima volta non andò bene ma niente vieta di riprovare. Oggi il cacciatore è consapevole di essere accerchiato da una massa di animalisti con dipendenze patologiche e può essere più concreto e lungimirante.

da 1 toscano  14/08/2021

Re: La caccia come dipendenza patologica, ovvero l'ultima trovata animalista

Pio hai ragione lo so ma se vogliamo continuare in futuro dovremmo fare così poi sai pur di alleanze x governare ci a contenderanno x avere qualcosa in cambio funziona così tutti favoritismi fra partiti intanto che combattiamo fra di noi ci continuano a restrizioni

da Rob  30/07/2021

Re: La caccia come dipendenza patologica, ovvero l'ultima trovata animalista

Rob fosse facile , ci sono quelli di sinistra , di deetra e di centro. Chi caccia solo migratoria, chi solo stanziale, chi solo ungulati, chi solo il cinghiale , chi solo le bekke, chi solo le anatre , chi solo i colombi, chi solo il capriolo ecc. ecc. ecc. e tutti sono in conflitto tra di loro.

da Pio  26/07/2021

Re: La caccia come dipendenza patologica, ovvero l'ultima trovata animalista

E ora che facciamo un partito dei cacciatori poi quando siamo la al.governo la smettono di rompere le palle e siamo più tutelati e magari otterremo qualcosa in più

da Rob  25/07/2021

Re: La caccia come dipendenza patologica, ovvero l'ultima trovata animalista

E pure se fosse dipendenza patologica qual'e' il problema? E' un fuoco di paglia come al solito. E comunque non e' NULLA in confronto alla loro patologia del protervo ignorante che vuole imporre le proprie idee. Bisogna compatirli, sono MALATI di mente, ecco perche' ci provano di continuo a discreditare con supercazzole costruite su fondamenta di sabbia e non accettano chi, per sua GRANDE fortuna, e' diverso da loro, ragiona con la propria testa e nonn si beve le supercazzole. Andassero a raccogliere rifiuti in giro che e' meglio. Renderebbero un miglior servizio alla societa'.

da Flagg  18/07/2021

Re: La caccia come dipendenza patologica, ovvero l'ultima trovata animalista

Rino, non ambientalista ma animalista, che è molti gradini sotto. Infatti gli animalisti sono contro l'ambiente.
E qui mi domando: possibile che persone in perenne contraddizione, che nuotano nell'ipocrisia, prive di qualunque competenza in materia, che con la loro ideologia distorta mettono in crisi gli equilibri ambientali, di cui evidentemente non capiscono un accidente di niente, possano continuare imperterriti a fare disinformazione nei confronti di una cittadinanza profondamente ignorante in materia? Lav e company, va bene cercare di intascare il 5 per mille dei babbei, ma tutto ha un limite. Tanto per capirci, quelli senza vergogna siete voi.

da marioP  16/07/2021

Re: La caccia come dipendenza patologica, ovvero l'ultima trovata animalista

Buonasera,
gli animalisti continuano a seminare odio contro chi non la pensa come loro, e' una vera e propria vergogna!

da valerio  15/07/2021

Re: La caccia come dipendenza patologica, ovvero l'ultima trovata animalista

Fulvio , ill solito troll pagato per mettere zizzania. Ma dal suo scritto si capisce chiaramente che solo un Psichiatra potrebbe aiutarlo ... forse ...

da Rino  15/07/2021

Re: La caccia come dipendenza patologica, ovvero l'ultima trovata animalista

Caro Ugo Corrieri che scrivi su Mission (?) di quello che pensi tu non me ne frega niente . Sarebbe troppo facile risponderti dicendo: gli animalari sono malati mentali !! E poi fare un elenco dei sintomi che manifestano per giustificare questa affermazione. La caccia è un istinto primordiale insito nell' uomo dovuto
alla sopravvivenza, perché prima ancora della riproduzione bisogna soddisfare l' alimentazione. Vorrei farti
notare che se tu esisti , qualche tuo avo ha dovuto uccidere qualche animale per potersi sfamare.
La caccia per lo stato non è un reato ! La caccia per la chiesa non è peccato ! VADO A CACCIA SENZA
COMMETTERE NE REATI NE PECCATI !! Non obbligo nessuno ad andare a caccia .... ma nessuno può obbligarmi a non andarci !! Fino a quando avrò gambe per andare , occhi per vedere e mani da usare,
andrò a caccia , per buona pace tua e di tutti quelli che la pensano come te !!

da Ugo  15/07/2021

Re: La caccia come dipendenza patologica, ovvero l'ultima trovata animalista

Anche gli animalisti, sembra siano colpiti da una sindrome patologica quella di vivere una vita contro i cacciatori.
Sono figli di quella societa' che negli anni 30 del secolo scorso, ha preso il potere in Germania……….fanatici, intransigenti, integralisti, sempre pronti ad additare gli altri.
Se la memoria non mi inganna, anche il cancelliere austriaco che li ha governati, era ossessionato dall'amore per gli animali, odiava la caccia………………………...50 milioni di morti!
LIBERA CACCIA IN LIBERO TERRITORIO

da antoine64  15/07/2021

Re: La caccia come dipendenza patologica, ovvero l'ultima trovata animalista

Cara Cinzia, minimizzare e non riconoscere di avere un problema è il tipico sintomo di chi ha una dipendenza patologica. Inventarsi motivazioni assurde per giustificare tale dipendenza (come ad esempio che la caccia è necessaria perchè certi animali sono nocivi o pericolosi per l'uomo) è un ulteriore evidenza. Del resto tra i cacciatori c'è gente che scrive beatamente che "la caccia è la mia droga", o che continuerà ad andare a caccia sempre e comunque anche se la vieteranno, o che fa foto al nipotino di appena qualche giorno mettendogli tra le mani un fucilino da caccia in miniatura, ed altro ancora. E queste non sono certo trovate animaliste

da Fulvio De Cintiz  14/07/2021
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