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21/06/2019 16.03 

 
Anche quell’anno, puntuali come sempre, ci ritrovammo tutti in una accogliente sala per ricevimenti, messaci a disposizione dal comune di Capalbio . Ad esser sinceri, quella riunione doveva esser stata fatta qualche settimana prima, ma avevamo dovuto aspettare l’arrivo delle fascette numerate per contrassegnare i capi abbattuti che tardarono a venire. L’ordine del giorno era il seguente: “Assegnazione dei caprioli e dei daini da abbattere per la stagione venatoria in corso”. Il tutto in base ad una graduatoria che veniva stilata in funzione dei censimenti eseguiti e quindi della densità dei selvatici e alle direttive imposte dall’ISPRA e dal Coordinamento delle Commissioni di Supporto Organizzativo (C.C.S.O.) dei distretti di gestione venatoria della Provincia di Grosseto.

Tramite il Presidente, il Vice ed i Consiglieri, ci distribuirono, oltre alle suddette fascette, i contenitori per il prelievo del sangue, i sacchetti di plastica per riporre i campioni biologici e l’elenco dei selecontrollori con i relativi capi assegnati. Mi venne confermato l'appostamento che avevo scelto, contrassegnato sulla cartina militare con il n° 015, e mi autorizzarono ad abbattere due caprioli: un maschio ed una femmina giovani, sub adulti, ed un daino. Trovare una “sottile” non era certo un problema, specialmente in agosto, quando le femmine adulte hanno i piccoli ed il manto estivo mette in risalto l’esile mole delle giovani, ma, a differenza di quel che si crede, non sempre è facile trovare un maschio dell’anno che abbia le caratteristiche morfologiche richieste dal regolamento. L’art. 27 parla chiaro: il maschio giovane di capriolo deve essere forcuto o puntuto con il trofeo di altezza inferiore o al massimo uguale alla lunghezza delle orecchie. Chi ha un minimo d’esperienza di caccia al capriolo sicuramente capisce il problema. In tanti anni di Selezione non ho mai visto un forcuto con il trofeo più corto delle orecchie, come invece mi è capitato spesso di vedere degli ottimi portatori di trofei che avevano al massimo tre anni.
 

Da buon “professionista” pensai che avrei dovuto impegnarmi bene per completare con precisione il piano d’abbattimento assegnatomi, non avevo nessuna voglia di perdere punti preziosi nella graduatoria. Il primo d’agosto, un’ora prima del sorgere del sole, ero già in posizione. Come riparo, per forza di cose, utilizzai l’unico albero presente nella zona, che tra l’altro era segnalato come appostamento “fisso” nella cartina depositata in Provincia. Dalla grande quercia avevo un’ottima visuale; davanti a me, a circa 150 metri di distanza, c’era la fittissima macchia mediterranea, a destra il bosco girava con un angolo di 90 gradi per un centinaio di metri, e alla mia sinistra si estendeva una prateria a perdita d’occhio più adatta alla caccia alle antilopi africane che a quella al capriolo. Il proprietario del terreno era un caro amico che mi aveva autorizzato a praticare la caccia di selezione, con la speranza che io riuscissi a tenergli lontano dalla zona i branchi di cinghiali perché dei 30-40 ettari di girasoli piantati era rimasta ben poca cosa, sia a causa della siccità, che delle razzie perpetrate dalle “bestie nere”.

La Remington 700 BDL in calibro 243 Winchester l’avevo già caricata appena sceso dalla macchina con tre Nosler Ballistic Tip da 95 grani, l’8 x 42  l’avevo al collo mentre lo Spektiv lo portai in spalla già montato sul cavalletto. Nella fascinosa penombra che precede l’alba vidi distintamente otto cinghiali uscire dai girasoli e rientrare nel bosco. Col manto estivo non erano certo belli a vedersi. Visto che la zona era una proprietà privata raggiungibile soltanto attraverso una carrareccia vietata al transito, molto tranquilla e poco urbanizzata, i selvatici presenti non erano affatto disturbati e non lo sarebbero stati almeno fino all’inizio dell’addestramento dei cani. Alle sei del mattino era normale che nella piana fosse tutto un brulicare di vita. Oltre ai cinghiali contai circa nove lepri, una volpe con tre cuccioli, qualche fagiano ed una femmina di capriolo con due piccoli. La capriola era bellissima, aveva un pelo lucido e scuro, mentre i piccoli conservavano ancora qualche traccia della caratteristica pomellatura. Alla mia sinistra, a meno di cento metri, s’affacciò un maschio: un sei punte regolare. Era bellissimo, ma purtroppo non certo della classe che m’interessava. Aveva un trofeo lungo quasi il doppio delle orecchie. Chissà quanti anni poteva mai avere. Peccato che per saperlo avrei dovuto guardargli i denti!
 
 

Aspettai fino alle 7.30 senza riuscire a vedere nient’altro così raccolsi tutta l’attrezzatura e me ne andai …. al mare. Ritentai la fortuna di sera, ma ugualmente senza successo. Due giorni dopo, sempre con largo anticipo, e sempre nascosto dietro la grande quercia aspettavo fiducioso il sorgere del sole. Volpi, fagiani e lepri erano ormai una costante; la femmina di capriolo giocava con i suoi piccoli, per il resto tutto era tranquillo. Tirava una piacevole brezza che mi aiutò a smaltire la sauna involontaria subita durante la notte. Alle 6.30, lontanissimo, vidi uscire dal bosco un puntino rossastro. Con una piccola rotazione di pochi gradi dello Specktive verso sinistra lo identificai come il capriolo dei miei desideri. Era un giovane con un trofeo molto scarso, sicuramente non più lungo di una decina di centimetri, non c’erano dubbi, quello era proprio il capo d’abbattere. La distanza però mi sembrò eccessiva. Fortunatamente sono finiti i tempi delle approssimazioni, il telemetro laser è molto preciso. Presi di mira un grosso albero vicino al capriolo e lanciai l’impulso laser; un secondo dopo lessi nel display: 347 metri esatti. Senza falsa modestia mi ritengo un buon tiratore, brucio in poligono un migliaio di cartucce l’anno, le mie carabine sono tutte ben tarate a duecento metri e, specialmente cacciando il camoscio, possiedo una discreta esperienza nei tiri a notevole distanza, comunque sono fermamente convinto che l’etica venatoria ed il buon senso impongono di non sparare mai, salvo casi eccezionali, oltre i 250 metri, meglio ancora se a 200 se non addirittura a150. Le Nosler da 95 grani, a quella distanza, non dovevano calare più di 18-20 centimetri. La tentazione di tirare fu fortissima, ma di breve durata. Avevo due mesi di tempo per completare il piano d’abbattimento, così sperai che in futuro il puntuto forse sarebbe potuto uscire dal bosco un po’ più vicino al mio appostamento.

Dopo qualche ora senza provare ulteriori emozioni, anche quel giorno, se non volevo prendermi un’insolazione, era ora di tornarmene a casa. Avrei ritentato la sorte in serata. Conoscevo bene le abitudini dei caprioli che popolavano quel distretto, li avevo osservati parecchio in precedenza durante i censimenti, di solito uscivano in pastura non prima delle 19.40. Io alle 18.30 ero già in posizione a ridosso della secolare quercia con un bel libro di John Connely a farmi compagnia. Sopportavo impavido gli attacchi furiosi e spietati di zanzare e tafani, l’Autan sarebbe stato un repellente molto efficace, ma dovetti farne a meno perché purtroppo era troppo profumato. Quella sera vidi pochi animali in giro ed il sole stava già “scendendo nel sacco”.

Erano le 20.05 esatte quando il mio “puntuto” uscì dal bosco, proprio nel punto esatto dov’era al mattino. Sdraiato in terra lo guardai direttamente col 12 x 50 della carabina e con il reticolo mi divertii a “grattargli” la schiena. Gli tiro? Meglio di no, non ero ancora convinto. Non tolsi la sicura alla Remington, né tanto meno armai lo Stecher Canjard. Anche quella volta, rassegnato rinunciai al tiro. Durante quella settimana le uscite si susseguirono tutte uguali ed il risultato fu sempre lo stesso e altrettanto deludente. Il “puntuto” puntualmente lo rividi durante tre uscite su quattro, sempre a pascolare più o meno nello stesso posto, ad una distanza dal mio appostamento dai 295 ai 330 metri.
 
 

Il Regolamento Provinciale impedisce di muoversi dal proprio capanno, ma anche se lo avesse permesso sarebbe stato impossibile avvicinarsi per la totale mancanza di una benché minima copertura. Quella storia cominciava ad infastidirmi e non poco, allora decisi che “a mali estremi, estremi rimedi”. Se l’indomani il capriolo fosse ritornato avrei tentato il tiro. Decisi allora che era anche il caso di rivedere i ferri del mestiere. Ho una fiducia cieca nella mia 243 Winchester con cui ho abbattuto di tutto, compresi tanti caprioli, mufloni, daini e grossi cinghiali, non mi ha mai tradito né sul terreno di caccia né in poligono, ma conoscendo in anticipo a che distanza avrei dovuto tirare, pensai che forse era meglio andare su qualcosa di più energico. Per quell’occasione presi dalla rastrelliera la mia Weatherby MK V SS in calibro 257 Magnum, dotata di  18 x 50 P.  E’ un’arma molto bella e decisamente funzionale, col sul calcio in materiale sistetico e la meccanica in acciaio inox. Ci montai sopra il bipiede  e poi misi cinque cartucce originali ricaricate con palla Nosler Ballistic Tip da 115 grani, in una praticissima gibernetta.

Quella sera il sole tramontò con una lentezza esasperante; nascosto dietro la solita quercia, leggevo il solito libro in compagnia dei soliti tafani. Ogni tanto davo un’occhiata alla piana ed anche alla carabina, come a volermi accertare che fosse sempre lì: bella, fedele e …..micidiale.L’avevo già puntata in direzione del tanto agognato pascolo scelto dal “mio” capriolo. Nel bosco una volpe lanciò dei versi strani, chissà che fine avevano fatto la femmina di capriolo con i piccoli? Era un pezzo che non la vedevo. Si fecero le 20.00 senza che riuscissi a vedere niente. Sempre con gli occhi incollati al binocolo, guardavo da tutte le parti, non solo nella direzione dove speravo apparisse il giovane capriolo. Mi sarebbe dispiaciuto parecchio se fosse mancato all’appuntamento proprio quella sera, quando ero finalmente deciso a tentare il tiro.

Come è curiosa la caccia all’aspetto serale, prima attendi con ansia il crepuscolo e poi quando il buio ti avvolge ti preoccupi perché il tempo ti sta sfuggendo di mano. Ad ogni minuto che passava la visibilità diminuiva. Erano le 20.15 quando finalmente, come un folletto rosso dispettoso, il capriolo uscì tranquillo dal bosco, apparentemente ignaro del predatore a due zampe che lo stava aspettando. Metro più metro meno, doveva trovarsi intorno ai 320, quindi non persi tempo nel verificare di nuovo la distanza. Le tabelle balistiche le conoscevo a memoria, a quella distanza la BT da 115 tarata a duecento metri non sarebbe dovuta calare più di una decina di centimetri. Sdraiato sul terreno riarso imbracciai la Weatherby, tolsi la sicura ed armai il grilletto. Utilizzai il pugno chiuso della mano debole come appoggio posteriore al calcio, controllai che il respiro fosse regolare, posizionai il reticolo poco sopra la mezzeria del corpo del selvatico ed infine sfiorai il primo grilletto. La vistosa vampa di bocca m’impedì di vedere se il colpo era andato a segno, ma fui ottimista perché, anche da quella distanza, mi arrivò il caratteristico “schiaffo” provocato dall’impatto del proiettile sull’animale. Scaricai l’arma, ripiegai il bipede e la riposi nella custodia. Sistemai con calma tutte le altre cose nello zaino e quando m’incamminai per andare a verificare l’esito del tiro era ormai notte inoltrata. Camminai piano, senza alcuna fretta, stando molto attento a dove mettevo i piedi. Quando arrivai ad una cinquantina di passi da dove speravo che fosse il capriolo, ne intravidi il pallido ventre. La Nosler lo aveva colpito sulla spalla alta, fulminandolo sul posto, se l’avessi ferito non me lo sarei mai perdonato. Fu quello il motivo principale per cui preferii il 257 WM al 243 Winchester per un tiro a lunghissima distanza, la maggiore potenza della munizione avrebbe dovuto compensare i miei difetti di traiettoria. Il capriolo era proprio come lo avevo valutato in precedenza. Quando gli misi in bocca un rametto della stessa quercia che gli aveva fatto compagnia per tante mattine e per tante sere, sentii che i suoi denti erano molto taglienti, per niente usurati, ed il suo trofeo era lungo appena sei dita. Il tempo trascorreva in fretta, si stava facendo tardi ed io avevo ancora un sacco di cose da fare.

Arrivato a casa prelevai un campione di sangue, un pezzo di muscolo, tolsi e scarnificai la mandibola e poi la congelai con tutto il resto. Feci una bella doccia, consumai la cenetta che quella santa di mia moglie mi aveva lasciato in caldo nel forno ed infine mi coricai. Trascorsi una notte praticamente insonne, rivivendo ad occhi chiusi quella prima settimana di caccia al capriolo, come se guardassi un film. Per fortuna fu anche a lieto fine!



Marco Benecchi

 

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43 commenti finora...

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

gli agricoltori sono degli approfittatori seriali della situazione ! un anno minacciai un contadino di mandargli un VERO PERITO da quel giorno non ha mai più fatto una richiesta danni ! chissà mai perché? questi buttano due grappoli per terra , danno due strisciate alle viti e chiedono danni per migliaia di euro senza AVERNE NESSUN DIRITTO !!!

da Paolo  02/07/2019 16.14

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Specie dove ci sono i lupi e in montagna la situazione ungulati è molto critica in Toscana; vicino abpeesi e città e in bassa collina va un po’ meglio. Remaschi complice degli agricoltori che vorrebbero eliminata ogni forma di vita dalle loro vigne per vendere più Gallo Nero e Brunello a 40 euro a bottiglia.

da Tosco  02/07/2019 14.12

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

si massi hai ragione ... ma anche quelli di fuori ... hanno dato una BELLA mano...!!

da federico  02/07/2019 13.20

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo


Senza "pigiare troppo" sull'acceleratore nei confronti di Tiroler(da sempre persona educata)..mi pare
Concordo in toto con Federico anche se io non andrei a pescare colpe tanto lontano dal granducato...rimani nei confini region/provinciali nostri e ti accorgerai che le colpe sono anche e sopratutto nostre e della governance

credo.......

da massi  02/07/2019 11.05

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Uguale in Toscana

da X FEDERICO  01/07/2019 18.47

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Uguale in Toscana

da X FEDERICO  01/07/2019 18.47

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

avevamo ... sta finendo tutto ...caro amico del Nord... lupi , GESTIONE SCELLERATA , ospiti maleducati e residenti senza cervello che pensano che sia tutto DOVUTO e se ne fregano del domani ! staremo a vedere.

da Federico  01/07/2019 16.37

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Caro Federico(me lo permette vero?), mi creda non voglio liquidare nessuno e niente e so per esperienza di vita della rapacità di tanti miei corregionali(conoscendone parecchie stirpi) e di ciò, per quel che può valere, me ne scuso. La soluzione(non so se percorribile) è che le redini della caccia siano tenute da chi insiste sul territorio tutto l'anno e che ne conosce le dinamiche. Poi può decidere come vuole, ma a ragion veduta. Per esempio verificato che molti "ospiti", non rispettano quanto previsto dai piani, deve essere possibile(oltre la legittima sanzione), non permettere più di cacciare in un determinato territorio. Ma sono i gestori, le assemblee dei soci, che lo devono decidere. Se invito qualcuno a casa mia e si comporta da cafone, con prepotenza e arroganza, come se fosse di sua proprietà, non dovrebbe essergli concesso una seconda opportunità. In ogni caso trofei di capriolo e di cervo come avete dalle vostre parti, noi ce li sognamo!

da tiroler x Federico  01/07/2019 16.14

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Tiroler , discorso lungo e complicato. Certo è che da voi - va detto - le cose funzionano un po' meglio anche perché è la vostra caccia non la nostra che ci siamo trovati quasi per caso a gestire. PURTROPPO, Negli ATC siedono soprattutto incompetenti senza cervello. Gente che venderebbe la madre per farsi lo stipendio quando dovrebbe essere volontariato. cosi, vendi qui, regala la, oggi si distrutto un patrimonio in nome dei Danni ???? Mentre sarebbero da mettere in galera agricoltori falsi e direttori di uffici caccia incompetenti. Ma anche cacciatori senza scrupoli , residenti e non , cha hanno fatto della ciccia una fonte di guadagno rivendendo le carcasse a ristoranti e privati! Anche molti tuoi compaesani hanno partecipato a questa sagra e non mi puoi liquidare dicendo "RICHEZZA DEI VOSTRI BOSCHI" per poi abbattere senza limiti la colpa è anche vostra che sapevate andare a caccia mentre noi non sapevamo niente! Siete stati dei falchi senza scrupoli altroché colpa dell'atc le riserve private sono ancora in mano vostra! avete grandi disponibilità monetaria e la fate da padrone su tutti i territori . Serve una legge per farvi rimanere a casa siete peggio della peste bubbonica dove arrivate voi non cresce più l'erba. E questo non è rivolto a te sia ben chiaro ma è lo stato d'animo che c'è da queste parti.

da Federico  01/07/2019 15.45

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Buonasera Federico. Ripeto che senza censimenti attendibili e successive verifiche sugli abbattimenti NON si fa gestione, né si fanno piani di prelievo. In A.A.-Südtirol è vero che gran parte delle riserve sono private ma questo non è in contraddizione, anzi. Le riserve private, tramite i loro gestori(soci, guardiacaccia addetti, custodi e quant'altro), conoscono il patrimonio da gestire come e meglio delle riserve comunali di diritto che, comunque ci sono e operano i censimenti secondo quanto previsto dalla tecnica. In Trentino realtà nella quale il rapporto è inverso(quasi tutte riserve comunali di diritto e qualche privata), non è possibile alcun piano di prelievo senza censimento a monte e durante lo svolgimento del piano pluriennale. Lo dico, mi creda, con cognizione di causa, considerato che sono 6 anni che li gestisco per conto della mia riserva all'interno del distretto territoriale(cervo e capriolo) e di ambito(in quanto al camoscio). Per il resto le do pienamente ragione e, se legge bene il mio commento, vado oltre il suo legittimo e comprensibile reclamo. Riterrei opportuno(tecnicamente) che ogni riserva o ACT gestisca la medesima con le stesse caratteristiche di una riserva di diritto. Le assicuro che, pur avendone avuto la possibilità, non sono mai andato a caccia fuori dalla mia riserva, se non una sporadica gita in Ungheria. Il fatto che tanti cacciatori extra zona vengano da voi credo sia attribuibile essenzialmente alla ricchezza dei vostri boschi, ma la mancata gestione e le loro pessime abitudini non possono essere completamente a loro attribuibile. I permessi d'ospite o meno, secondo me, devono essere gestiti e controllati da chi il territorio lo vive. Mi sembra che abbiamo detto, più o meno, le stesse cose. WH

da tiroler x Federico  01/07/2019 15.09

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Tiroler. ma in Alto Adige non li fanno i censimenti cosa scrivi?? Poi voi non avete i lupi e le riserve di diritto contano pochi soci. Cosi è diverso. Però molti di voi ( trentini soprattutto) sono venuti a far strage in Emilia in Toscana, con tanto di macelleria al seguito . E leggere certe cose mi fai un pochino ridere. Però è vero NON DOVREBBERO PIU APRIRE A NESSUNO CHE NON SIA DELLA REGIONE . fuori dalle balle tutti , veneti, veronesi , trentini, alto atesini, lombardi, FUORI DALLA BALLE andate caccia a casa vostra! Anche le riserve private devono essere chiuse a quelli fuori dalle regione. Siete stati causa di uno sfacelo senza limiti! A Modena ho visto un trentino con dieci capi nella macchina 10 CAPI negli anni "d'oro!! e ora ci fanno la morale!!

da Federico  01/07/2019 7.58

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Buongiorno a tutti..vedo che si è trattato un tema abbastanza caldo ovvero le date per l’abbattimento dei caprioli. Dal mio punto di vista il maschio di capriolo si dovrebbe tirare dal 1 maggio al 30 settembre (5 mesi mi sembrano più che sufficienti) mentre le femmine le aprirei dal 1 ottobre al 28 febbraio con una netta propensione per gli abbattimenti a dicembre, il mese più adatto per tirare alle femmine di capriolo. Ovviamente parlo di ambiente appenninico. Andare a tirare a marzo ad un maschio in velluto non lo considero sbagliato di per se ma semplicemente senza senso. Ogni frutto ha la sua stagione e se poi si vuole diminuire la densità di una popolazione perché non permettere la caccia al fischio ? Forse perché ad agosto ci sono troppi turisti che girano per le campagne ed è meglio che non vedano un abbattimento o sentano una fucilata?

da Little John  01/07/2019 7.53

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Vorrei solo precisare che non sono e non voglio essere l'avvocato difensore di ISPRA. E non intendevo criticare nessuno. Però non mi piace passare da bugiardo. Se scrivo che in Umbria la specie capriolo è in aumento è perché ho potuto constatarlo, sia in base alle rilevazioni ufficiali sia - soprattutto - personalmente, in quanto vi dedico gran parte del mio tempo libero. Ovviamente mi riferisco all'Umbria e in particolare alla Provincia di Perugia. Non concordo con le nuove direttive di ISPRA ma è impossibile nella situazione attuale non tenerne conto (ve l'immagine la conseguente grancassa animalista se volessimo fare da soli?). Tanta salute

da Filippo 53  01/07/2019 6.37

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Tiroler qua da noi la Regione Toscana fa come chiedono gli agricoltori. Pensa che l’Assessore è tale MARCO REMASCHI. Fanno abbattere maschi dal 15/6 al 15/7 poi dal 15/8 al 30/9 e poi dal 1/1 al 15/4. Anche col velluto. Poi ci sono i lupi che fanno il resto. Patrimonio di ungulati praticamente rovinato. Piano abbattimento tagliato in alcuni ATC del 40%.
Qua di caccia di selezione non ci capiscono una mazza. Il controllo dei trofei inesistente (chiedono una foto via wattsapp!!).
Qua interessa solo il tagliolo della CICCIA.

da Mino  30/06/2019 20.26

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Per esemplificare: nella riserva di cui sono parte amministrativa, lo scorso anno in considerazione del calo di avvistamenti di capriolo, abbiamo autonomamente deciso una riduzione del 20% di abbattimento dei maschi, cosa che ci ha permesso di portare la sex ratio degli abbattimenti al 70% di femmine/piccoli. Quest'anno va già meglio.

da tiroler  30/06/2019 15.01

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Permettetemi alcune considerazioni e scusatemi se vi sembro assolutista. 1. obiettivi pluriennali: dobbiamo sapere cosa vogliamo raggiungere(incremento, stabilizzazione, decremento). 2. censimenti/stime attente: non si può fare gestione senza questa componente. 3. verifica puntuale degli abbattimenti nell'anno precedente(l'unica verifica sul campo dell'esattezza del piano di prelievo) con relativa possibilità di variare in corso di periodo di riferimento, il prelievo. Da queste considerazioni ne discende che non si può fare gestione del territorio senza la fidelizzazione e l'attaccamento allo stesso da parte del cacciatore. Per conto mio è questo il problema di tante riserve appenniniche. Se ad un cacciatore è permesso spostarsi da un ACT all'altra , semplicemente pagando la relativa quota, è abbastanza probabile che l'unica freno ad un'indiscriminato abbattimento sia l'etica... e noi per primi sappiamo che questa è come un elastico. Pensateci voi che gestite o cacciate in zone splendide, ricche, ma che senza un'adeguata gestione rischiano di tornare, dal punto di vista venatorio, agli anni 70. WH

da tiroler  30/06/2019 14.47

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

io seguo la logica MITTELEUROPEA che è la mia scuola poi mi sono adattato alla filosofia mediterranea - bizzarra - ma quando è troppo è troppo. Io credo che si siano superate tutte le regole della gestione SERIA per colpa degli sparatori ! E mi sono fatto da parte. Anche io sono stato un sparatore e comprendo questa "sete" di grilletto facile non incolpo nessuno ma VIVA DIO lasciami scrivere quello che penso e lasciami fare quello che PER ME E' GIUTO. poi Tu --che sei un grande cacciatore- saprai come comportarti e la critica NON ERA RIVOLTA A TE ma al sistema. Buona Domenica dal talebano ( sai che non dispiace il tuo soprannome !!)

da Gino  30/06/2019 10.07

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Gino, guarda che sono calmissimo. Solo vedo che sei incrollabile nelle tue posizioni. Cerchiamo di mediare le nostre proposte. Di essere meno talebani....

da Filippo 53  28/06/2019 17.52

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Gino, guarda che sono calmissimo. Solo vedo che sei incrollabile nelle tue posizioni. Cerchiamo di mediare le nostre proposte. Di essere meno talebani....

da Filippo 53  28/06/2019 17.52

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Filippo è inutile che ti arrabbi . Chi spara al velluto NON E' UN CACCIATORE. Ispra a rovinato il mondo venatorio da quando è nata al posti dell' INFS ! I censimenti ( meglio le stime ) non sono mai state veritiere ma forse da voi si. Noi siamo tranquilli perché siamo fuori dal CORO !! vieni anche Tu!!

da Gino  28/06/2019 10.52

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Nelle aree montane ove presente il lupo gli ungulati sono in rarefazione. Esattamente come i fagiani ove presente il cinghiale. Questi sono dati di fatto, non opinioni

da Lando33  28/06/2019 7.01

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Allora avete ragione voi. I censimenti sono una truffa. ISPRA incapaci e/o in malafede. I caprioli diminuiscono dappertutto. E chi spara ai maschi in velluto non è un cacciatore. Contenti?

da Filippo 53  27/06/2019 23.06

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

I censimenti vengono fatti a tavolino. Punto

da Bravo Gino te lo riappoggio  27/06/2019 16.39

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

I censimenti vengono fatti a tavolino. Punto

da Bravo Gino te lo riappoggio  27/06/2019 16.38

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

caprioli in aumento ??? calano dappertutto solo da voi crescono ! Censimenti fai da te?? no Aplitour? ahi ahi ahi !! aspetta qualche anno che poi vediamo. E poi cosa vuol dire ECCEZZIONALMENTE? Non si sparano in velluto !! ok va bene , W l'ispra , se siete contenti voi !

da Gino  27/06/2019 16.09

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Ho già detto che - personalmente - non la vedo in maniera tanto diversa. Devo però fare un paio di precisazioni:
- da noi in Umbria, fortunatamente, e anche perché CI STIAMO ATTENTI, i caprioli sono in aumento;
- quest'anno, quando ci hanno comunicato i piani di abbattimento c'è stata una mezza rivoluzione, capeggiata dai CAPI DISTRETTO; tutti siamo convinti che i numeri siano esagerati;
- incredibile ma vero, la Regione aveva proposto dei numeri ancora maggiori, che gli ATC sono riusciti a far diminuire, sia pure in misura modesta.
Tanta salute
PS: ho detto e ripetuto che - ECCEZIONALMENTE - quest'anno si sono tirati alcuni capi in velluto perché non erano stati tirati in estate

da Filippo 53  27/06/2019 15.50

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

e non ho detto niente della OBBRIBRIOSA griglia di merito !! dove i "capi" ( stesso nome come nei campi di concentramento tedeschi) distretto... VELEGGIANO a centinaia di punti e i condannati ( perché non eseguono i prelievi ) nel fondo classifica e nel purgatorio per tutta la vita! sai cosa gli dico a questi MORTI DI FAME di abbattimenti che si devono andare a nascondere dentro una LATRINA !!! pidocchiosi !e se gli prude il dito che tirino fuori i soldi e se li comprimo i capi dove c'è ne sono in abbondanza AVARI !!!

da Gino  27/06/2019 15.20

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Anche per me Gino ha ragione !
Forse sbaglio ma anche io da anni oramai me sbatto altamente le oo delle linee guida Ispra e sopratutto,perdonami Filippo nn mi riferisco a te, della smania bavosa dei capiarea/capigruppi nel portare fino in fondo il piano d'abbattimento.
Previo chissà quale catastrofe "ambientale" ..

come disse qualcun altro " no, non ci stò "

da massi  27/06/2019 15.03

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Bravo Gino te lo appoggio!

da Dante  27/06/2019 14.14

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Bravo Gino te lo appoggio!

da Dante  27/06/2019 14.14

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Scusami , Filippo ma "noi" che non siamo più dei ragazzini , che abbiamo alle spalle centinaia di abbattimenti, che abbiamo girato in lungo e in largo, DOVREMMO tirare a un capriolo in velluto? oppure partecipare alla sagra dei piani di controllo? abbattere una femmina a gravida con la pancia che striscia a terra? solo perché ISPRA ( che fa delle porcherie inumane ) detta le linee guida ? No , mi dispiace io non ci sto e faccio quello che la mia etica mi suggerisce. Quest'anno , non ho neppure sparato al maschio durante la caccia estiva perché ne abbiamo cosi pochi che mi viene da piangere e l'ISPRA concede abbattimenti a "Pioggia" ! Se voi avete i capi fate pura da noi i lupi hanno fato razzia e ora dobbiamo PENSARCI noi non quei pazzi dell' ISPRA che non vivono sui territori ma nei palazzi dei ladroni !

da Gino  27/06/2019 13.53

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Senza particolare polemica, egregio Gino, si rende conto che confusione sarebbe se ognuno facesse come gli pare? Magari io e lei la pensiamo allo stesso modo circa le modalità di gestione, e la sua visione delle cose coincide perfettamente con la mia. Ma credo che non sia - oggettivamente - proponibile una soluzione del genere. Non ho mai pensato che ISPRA sia il Vangelo, ma finché non si trova un altro organismo, magari migliore, a quello ci dobbiamo rivolgere. Bisogna anche considerare che il fai da te sarebbe pericoloso, perché qualcuno (compreso il sottoscritto) lo applicherebbe in diminuzione rispetto ai piani di abbattimento, ma ci potrebbe anche essere il contrario...

da Filippo 53  27/06/2019 12.27

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

carlo48 è un polemico . Riguardo ISPRA , per me non è niente io seguo la mia etica personale giusta e corretta!

da Gino  27/06/2019 9.09

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Anche se non sono troppo ferrato in materia, credo che sia possibile bannare il cialtrone/maleducato di turno bloccando non tanto il nickname name quanto piuttosto il suo indirizzo Ip.......tanto sono sempre gli stessi 2-3 fenomeni che utilizzando nomignoli diversi (dato che non hanno le palle per firmarsi) si divertono (????) a seminare zizzania e/o offendere più o meno pesantemente.....credo che di certi soggetti nessuno sentirebbe la mancanza!!!!


da Iacopo  26/06/2019 22.13

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

non ci sentiremo mai piu se per chiedere una cosa devo essere insultato meglio sparire
lascio spazio ai maleducati e citrulli vari tanto hanno sempre ragione

da carlo 48  26/06/2019 12.41

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Amici e non,
Persone educate e intelligenti come stupide e maleducate,

Ma vorrei rispondere prima al Signore che ha chiesto il mio intervento diretto...
E passerei subito al TU,
Non immagini quante volte mi è venuta la voglia di chiudere TUTTO,
Di "uccidere" un Blog, famoso, e oserei dire anche bello, visitato da milioni di persone da decenni,
Proprio per non dover più leggere interventi simili,

Consigliami tu come posso fare...

Io proprio non riesco a trovare la soluzione,

Purtroppo c'è sempre quello che aggredisce piuttosto che parlare

E' un po' il male della società moderna, dove uccidono più o meno un bambino ogni due giorni

Ecco, io chi fa interventi simili, me lo immagino come un genitore di quelli che prendono a calci o a coltellate i bambini..
Persone che..... semplicemente sono incapaci di trattenersi...

Non vedo che gusto ci sia ad offendere delle persone, anche se solo su internet,
Magari anche se avanti con gli anni....

Mhaaaaa

Un caro saluto
marco

da Marco Benecchi x TUTTI  25/06/2019 19.39

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

PREGHIAMO GLI UTENTI DI MODERARE I TONI, EVITANDO OFFESE ED UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO CONSONO E CIVILE

da REDAZIONE BIGHUNTER.IT  25/06/2019 14.30

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Spero che MARCO BENECCHI intervenga per moderare il linguaggio triviale di questa discussione

da X MARCO BENECCHI  25/06/2019 14.21

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

Spero di non essere insultato, come è capitato a Carlo (ciao, tanta salute). Dobbiamo metterci d'accordo su un particolare essenziale: crediamo che ci sia qualcuno (ISPRA) in grado di suggerire - se non imporre - i piani di prelievo, oppure pensiamo che è meglio il fai da te? Non capisco perché sia considerato da vigliacchi, macellai, etc. tirare a maschi in velluto. Mi riferisco all'Umbria, dove in estate era stato abbattuto circa il 30% dei maschi, a causa della sospensione dell'attività di prelievo. Quando è cessata la sospensione abbiamo (non il sottoscritto, avevo già preso il mio) cercato di completare il piano. Questo è tutto. Personalmente non ero troppo convinto; ma andare contro il parere di ISPRA mi è sembrato inutile e quasi ridicolo. Dal punto di vista etico, a parer mio, è peggio tirare una femmina gravida che un maschio in velluto... Infatti ogni anno restituisco qualche fascetta delle femmine (quindi, almeno per me, non c'entra nulla la ricerca della carne). Ripeto, ci piaccia o no, ISPRA è l'autorità in materia. E se non ne viene individuata un'altra non si può certo fare un referendum fra i selecontrollori per decidere i piani. Con la speranza di contribuire ad una discussione pacata auguro a tutti un caloroso IBAL

da Filippo 53  25/06/2019 12.44

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

vado a caccia da 53 anni. ho solo espresso un parere personale senza offendere nessuno come hai fatto tu-
di sicuro non vengo a scuola da te x certe cose. come l'educazione. ho la mia lombardia. buona giornata

da giancarlo48 x gino  23/06/2019 9.14

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

vero Luca . una mattanza in piena regola consentita dalla legge … bastava prendere le fascette e NON TIRARE … per non far intervenire quei dementi dei volontari e la polizia provinciale ( NON CAPISCO PERCHE SIANO ANCORA IN SERVIZIO) . Quindi Giancarlo48 prima di scrivere PER ME CERTE cose accendi il cervello, ragiona, studia e cerca di innamorati della CACCIA e non della carcassa dell'animale forse - cosi- avremo la possibilità di andare a caccia per molti anni in caso contrario torneremo in Slovenia, Austria, Ungheria dove hanno una gestione INTELLIGENTE non come qua! Povera Toscana !

da Gino  23/06/2019 8.25

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

prima di dire cose non provate pensaci

da giancarlo48 x luca  22/06/2019 14.59

Re: Vecchi ricordi... Caccia di selezione al capriolo

ciao MARCO come forse saprai, in toscana femmine e piccoli fino al 15--3 --019 hanno riaperto x un mese,
la caccia al maschio dal 15--3 al 15--4 --019. ne ho presi due 1 sui 3 anni 2" sub adulto. come sai non ricarico
e non essendo piu in produzione la rws dk da 154gr ho usato ks da 162 tiro 140m secondo tiro
50--60mt DANNI IRRISORI 1 3 quarti ant. 2 a cartolina come gia sai uso il 7x64
anche la KS x me è una buona palla. da esperto che ne dici???ciao e SALUTE A TUTTI

da giancarlo48  22/06/2019 13.07
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