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14/01/2019 

Cinghiali in Toscana Si sta per chiudere la stagione venatoria, ma i cacciatori l'hanno di fatto già chiusa per evitare di uccidere troppe femmine di cinghiali, molte già incinte in dicembre (il che la dice lunga sulla purezza di questi animali!). Può sembrare una scelta etica agli animalisti, ma è un etica molto ma molto pelosa! Non cacciando più si evita di ridurre la possibilità di fare grossi carnieri il prossimo anno!
 
Purtroppo, a scapito dei contadini e di tutti i danni che un eccesso di cinghiali crea anche all'ambiente e ad altre specie di fauna (es. l'orso in centro Italia o le covate di uccelli terricoli) e di flora (es. tante specie di orchidee, anche rarissime). Ma la cosa assurda è il fatto che le associazioni animaliste pur addossando la responsabilità dei troppi cinghiali al fatto che siano stati gli uffici e le organizzazioni venatorie a liberare animali più o meno ibridi e molto prolifici, facendo loro una colpa, poi si rifiutano di far risolvere ai cacciatori il problema che, appunto, loro hanno creato.
 
E l'altro assurdo è che i cacciatori sono ben lieti di questo veto! In pratica, si stanno comportando male entrambe le categorie, una per ingordigia di carniere, l'altra per animalismo estremo. E chi ci rimette sono i contadini e le specie rare di fauna e flora che dal cinghiale ricevono solo danni. Eppure sarebbe semplice risolvere il problema. Autorizzare maggiori abbattimenti, ma anche autorizzare i contadini a farlo in vece dei cacciatori, con o senza permesso di caccia, fino a che il numero dei cinghiali non sia rientrato nella misura stabilita Provincia per Provincia dalle autorità preposte al controllo venatorio. Per fare un esempio, in Provincia di Savona a fine stagione venatoria erano stati abbattuti solo meno della metà dei cinghiali autorizzati: 28.000 previsti. I cacciatori non possono considerare l'ambiente naturale come un loro allevamento di cinghiali per assicurarsi una produzione annuale di carne! La caccia al cinghiale è, o dovrebbe essere, anche uno sport, ed uno sport si misura anche dalla sua qualità etica. E uno dei principi di una caccia etica deve essere la soddisfazione emotiva di chi la pratica e non già la quantità delle prede incarnierate (come purtroppo invece è quasi sempre per la stragrande maggioranza dei cacciatori)! Per concludere, la smettano gli animalisti anticaccia di proporre soluzioni teoriche, costose e spesso inapplicabili o non funzionali per ridurre la presenza dei cinghiali e lascino che siano i cacciatori a risolvere il problema da loro creato.
 
I cacciatori la smettano di pensare solo ad ingrossare il loro carniere, e comincino a pensare ad una caccia etica dove non la quantità delle prede deve essere il successo o il piace di un "uscita", ma il piacere e le emozioni della stessa, e ad una sana e vera gestione del patrimonio faunistico. E le autorità trovino il modo di autorizzare i contadini a difendere i loro prodotti con autorizzazioni speciali ma anche regole da rispettare per far sì che il numero dei cinghiali da abbattere in una Provincia durante la stagione venatoria si possa completare, magari anche con deroghe al periodo di caccia come già si fa per il capriolo, e così per le aree protette (assurdi serbatoi di animali la cui riduzione numerica è necessaria anche nei loro confini, anziché essere considerate off limits ad interventi equilibratrici anche per il bene della Natura in esse protetta).



 Franco Zunino

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17 commenti finora...

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

Io invece di cignali piu' ne piglio e meglio mi sento.

da Pietro P.  10/03/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

Fin da bambino andavo per funghi col mi babbo e modestamente oggi sono un esperto ,be'' ci sono km. di bosco che conoscevo da 50 anni dove non si trova piu' una trombetta da quanto questi ingordi e dannosi cinghiali hanno rovinato

da Pietro P.  10/03/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

Bisognerebbe cacciare solo i cinghiali e autorizzarne l'abbattimento per tutto l'anno .

da Pietro P.  10/03/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

Noi toscani il cinghiale lo abbiamo nel sangue e continueremo ad essere veri cinghialai per sempre e w solo i cignali.

da Pietro P.  10/03/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

Di solito condivido le tesi del Sig.Zunino ,oggi no........poi il luogo comune dell’aumento dei cinghiali x immissioni ......lasciamo stare poi cosa dicono i ns amichetti anticaccia....sono abituati ai cartoni animati,computer,videogiochi....la campagna nn sanno nemmeno come è fatta realmente.....
Da noi in Sardegna ,abbiamo 10.000 cervi sardi censiti,molti di più vi dico,nessuno ha fatto immissioni x scopo venatori eppure sono esplosi......stesso discorso mufloni......i daini ,immessi in alcune aree demaniali x ripopolare l’originale estinto negli anni 60 , e ‘ in fortissima espansione.........ragazzi la campagna e’ mutata ,dal 50 a oggi il bosco e la macchia sono pressoché raddoppiate in estensione ,a discapito di altri habitat......risultato? Gli ungulati da noi ,salvo il cinghiale ,nn oggetto di caccia,sono esplosi.........si sono ripresi i territori da dove erano stati scacciati dall’uomo a discapito di altre specie(vedi pernici)......e qui esiste ancora il santarrangiati ............basta usarci come coperchio di tutte le pentole,ovvero la pessima gestione degli ultimi 25 anni in onore dell’ideologismo animal-taleban-ambientalismo !trasvrsalmente cavalcato ,dalla politica,nel nostro Paese..........parere personale sia chiaro.......adiosu

da Lisandru  07/03/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

Colpa nostra !!????… Ho di chi ha ridotto la caccia a sinonimo di caccia al cinghiale ?? Siamo riusciti a dividerci e visto che non siamo moltissimi ci siamo indeboliti . Tutte le forme di caccia meritano rispetto, cosa che tra di noi inizia ad essere deficitario . Io la vedo brutta ;I Romani dicevano dividi et impera .Meditate gente ,meditate.

da Mauro Roma  09/02/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

La caccia, fino a una ventina d'anni riconoscuita dal CONI (organo nazionale dello sport) ha sempre da una trentina d'anni un difetto di fondo. L'art 1 della 157 (La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello stato: frase altisonante ma con nessun collegamento pratico alla realtà), unicum incredibile nel diritto di qualsiasi altro paese al mondo. La selvaggina, in territori antropizzati, è un bene fruibile economicamente. Che poi sia il proprietario il gestore del terreno, oppure associazioni di cacciatori organizzati, non fa differenza. Sempre di soldi si tratta. L'aggravante cinghiale offre conflitti enormi fra i fruitori (cacciatori) o i possibili tali (proprietari o conduttori del terreno). Contemori e Zunino, su fronti alterni, sottovalutano il concetto di "gestione globale", che non può prescindere dal controllo (prelievo? caccia?) nei parchi, che una sciagurata legge, la 394, impedisce da questi stessi tre decenni, con i risultati che tutti o quasi, politici, tecnici, e anche cacciatori, per interessi diversi fanno finta di ignorare. La selvaggina, si chiama selvaggina in quanto è prodotto alimentare. Non importa chi e come si consuma. Ha ovviamente risvolti economici, e in Italia è malamente sfruttata, per interessi corporativi diversi, innegabili. La nostra storia patria, nel corso dei secoli, consente di rintracciare ancora molte testimonianze nel paesaggio, nelle strutture edilizie, nelle culture delle comunità, riguardo a una caccia che praticata per diletto, dal re al popolano, porta carne in tavola. Oggi, con il marasma territoriale che stiamo subendo, vengono esaltate alcune specie (ungulati, uccelli silvani) a scapito di altre (animali che frequentano le aree a coltivazione intensiva), ma tutte, chi più chi meno, finiscono in pentola, sempre più nei ristoranti, negli agriturismi, nelle trattorie, nelle baite e nei rifugi di montagna. Come succede ovunque, in Europa e nel mondo. Serve perciò affrontare il tema per quello che è, abbandonando le tante ipocrisie che le diverse categorie e sottocategorie interessate cercano di sostenere conflittualmente.

da Renzo T.  08/02/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

Dici che la caccia al cinghiale è uno sport,caccia di qualità etica! ma che stai a dire! uccidere i cinghiali ora a gennaio è uno scempio alla caccia, uccidere femmine di cinghiali con i piccoli in grembo che stanno per nascere me la chiami caccia? non è cosi che si risolvono i problemi, io sono cacciatore ma sono contro a certe cose che mi fanno schifo! ho sentito dire che addirittura nel corso di alcune battute i cani hanno mangiato piccoli appena nati,e dio solo lo sa cos'altro succede e che non dicono,solo perchè questa specie è in sovranumero esiste la caccia vera e di sicuro non è questa! vergogna!

da https://www.bighunter.net/shop/searchresult.seam?c  21/01/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

AVETE RIDOTTO LA CACCIA TOSCANA ALLA SOLO CACCIA AL CINGHIALE.
SARETE PROCESSATI COME A NORIMBERGA. PER UN SACCHETTO DI CICCIA AVETE DISTRUTTO TUTTO.

da X CHI HA GESTITO GLI ARC TOSCANI  21/01/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

AVETE RIDOTTO LA CACCIA TOSCANA ALLA SOLO CACCIA AL CINGHIALE.
SARETE PROCESSATI COME A NORIMBERGA. PER UN SACCHETTO DI CICCIA AVETE DISTRUTTO TUTTO.

da X CHI HA GESTITO GLI ARC TOSCANI  21/01/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

E' no! Egregio Zunino, autorizzare i contadini a farlo in vece dei cacciatori, (come hai scritto) addirittura senza permesso di caccia? Proprio no! Ma vogliamo scherzare? Ci sarebbe molto da dire sia quando accusa i cacciatori ed in particolare quando afferma "il non prelievo" per lasciarli per l'anno dopo. Troppo facile addossare sempre la colpa ai cacciatori che, invece, operano al meglio delle loro possibilità in un marasma di norme e assurdi regolamenti. Le squadre di caccia al cinghiale fanno del loro meglio ed infatti all'interno delle loro zone i danni non esistono. Quando afferma: "La caccia al cinghiale è, o dovrebbe essere, anche uno sport" Quale sport? Venga con noi quando piove nei fitti boschi con i nostri ausiliari intenti a mandare verso le poste i cinghiali presenti o nelle giornate di gelo stare ore e ore fermi alla posta in attesa dell'irsuto. La caccia non è uno sport! La caccia è qualche cosa di atavico che l'uomo si porta dietro da tempi remoti e che, alcuni di noi, sentono ancora. E' la troppa parcomania che ha portato a questa soluzione, diamo alle squadre la possibilità di operare anche nei divieti, in genere fonte di "rimesse", diamo loro aree più vaste, poi si potranno accusare. Qui in Toscana l'agricoltore cacciatore, e ripeto cacciatore, ha la possibilità d'intervenire nei propri terreni prima di qualsiasi altro selettore o squadra di caccia al cinghiale, che interviene applicando l'art. 37, (danni alle colture). Non solo, ad esso viene rilasciato un N.U.I. (numero unico intervento) valido per mesi, quindi evitando le perdite di tempo nel richiedere nuove autorizzazioni, questo anche in previsione dei danni ai nuovi prodotti agricoli. Quello che afferma Lei porterebbe ad una caccia di tipo privatistico nel proprio podere o nella propria vasta proprietà terriera, e questo non lo possiamo accettare. Proprio per evitare che ciò accada, l'agricoltore che è senza licenza di caccia può chiedere l'intervento della squadra o del sele controllore all'ufficio preposto, questo autorizza l'intervento entro le ventiquattro ore anche in previsione del danno. Cosa vogliamo di più? Sempre qui in Toscana sono stati fatti dei corsi ai cacciatori e date determinate abilitazioni al prelievo degli ungulati nelle oasi di protezione, veri rifugi del cinghiale dove esso vive e si riproduce tranquillamente e poi, da li esce per arrecare danni ai prodotti agricoli. Ebbene, centinai di noi siamo stati abilitati ma ..... che gestisce tali oasi, tali parchi, per quello che mi risulta personalmente e per quanto sentito dire, non ci hanno mai convocato per eseguire quegli abbattimenti per riportare a numeri accettabili dal territorio di detti ungulati. Poi le immissioni, gli incroci o ibridi sono ormai leggende metropolitane del passato.
Eugenio Contemori Deleg. Reg. Enalcaccia Toscana [email protected]

da Eugenio Contemori Deleg. Reg. per l'Enalcaccia Tos  17/01/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

Caro Zunino, mi pare che hai conoscenze sommarie della biologia del cinghiale, se sono incinte a dicembre e perché hanno avuto gli estri in ottobre quando mangiano ghiande e castagne. Inoltre il comportamento che tu attribuisci ai cacciatori non può essere generalizzato. Sarebbe più logico parlassi delle realtà che conosci.
Aggiungo che in Toscana i più grandi serbatoi di cinghiali sono rappresentati dalle aree protette ove non si fanno interventi di controllo di alcun tipo, nemmeno catture da circa due anni. Queste realtà sono devastate nei loro habitat dal suide, nell'indifferenza degli organi di gestione. All'esterno di tali aree i danni li pagano i cacciatori tramite gli ATC.
Silvano52.

da Silvano Gambassi mail: [email protected]  16/01/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

Dot. Zunino quasi sempre ho apprezzato i sui pensieri e l'approccio con cui li esponeva. Stavolta no. La sua analisi sostanzialmente si colloca in un "in medio stat virtus" generico e a mio avviso in alcuni punti erroneo e travisante. Ci dice che la colpa di questo numero abnorme di cinghiali è colpa dei cacciatori, vorrei ricordale che il problema della crescita esponenziale di questa specie riguarda l'Europa intera, e che ove fossero stati fatti, e lo sono stati in Italia, l'introduzione era frutto nella stragrande maggioranza di Province e Regioni che avvallavano in fondo il pensiero animalista di "ripopolare". A quel tempo TUTTI erano concordi in questo Enti, Cacciatori, Animalisti. Poi Lei ci parla di caccia come "Sport", mi spiace ma la caccia non è uno sport è si una attività ludica ricreativa ma nel senso profondo. Si vede la natura nella sua vera forma, si impara il rispetto di ogni cosa che ti circonda e prelevi aiutando una crescita duratura, eco sostenibile e garante di una biodiversità che non esisterebbe senza la caccia. Poi ci parla di Contadini e dei danni che questa crescita provoca, dimenticando che appello manca oltre il 50% degli ungulati, causa si di devastazioni, crede che faccia più danni economici il cinghiale che il capriolo? Mentre stiamo qui a parlare do orchidee rarissime, che anch'io vorrei salvare la Nutria sta distruggendo tutta la flora delle zone palustri, e tutti in silenzio. Poi continua imputandoci di considerare il nostro suolo ormai antropizzato come un recinto di allevamento per soddisfare la nostra sete di carne, guardi Dottore che di Hotel per Ungulati ne abbiamo a iosa Parchi, Oasi,e tutte le zone dove il fucile non entra ed proprio lei lo scrive in chiusura. E' proprio questa visione del non fucile che provoca una impossibile gestione della specie.

da Gilbe  15/01/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

Voi cacciatori ancora non avete già creato abbastanza casini dove potete cacciare (e per quanto ne dica certa gentaglia, in ogni regione le aree in cui è interdetta la caccia sono ben al di sotto dei massimi previsti per legge)... adesso pure nei parchi volete andare a far bordello???? "Autorizzare maggiori abbattimenti, ma anche autorizzare i contadini a farlo in vece dei cacciatori, con o senza permesso di caccia" Da un punto di vista giuridico queste sono solo grossolane fesserie.

da Stultitia Venandi  15/01/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

La colpa e' dei cacciatori che hanno ripopolato con cinghiali importati

da Vegan culattun  14/01/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

Perfettamente d'accordo con chi mi ha preceduto, però secondo me la modifica dei parchi va fatta non solo per gli abbattimenti all'interno delle aree protette bensi'e sopratutto nel riportare e restringere tutte quelle percentuali che hanno sforato riguardo alla legge: cioè praticamente in tutte le regioni.
Verificare se in tutte queste istituzioni delle suddette aree ci siano stati per caso degli abusi rilevanti penalmente ed eventualmente agire di proposito a norma di legge.
Saluti

da ettore1158  14/01/2019

Re: Troppi cinghiali, colpa di chi?

La prima cosa da fare è permettere gli abbattimenti nei parchi perché è li che si riproducono indisturbati e di notte escono per fare i danni e per fare questo bisogna modificare la legge sui parchi, non so perché ma questa si è impantanata in parlamento. Altra cosa è che si modifichi anche la 157 e questa sembra che ci sia già la volontà di modificarla con gli interventi dei cacciatori e non soltanto delle guardie giurate. Estendere il calendario venatorio per i cinghiali per tutto l'anno con metodo della girata poco invasiva per il territorio ma efficace perché il cinghiale di giorno va cercato e scovato e prelevato aspettarlo con la selezione è inutile.

da un cacciatore  14/01/2019
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