Rinunciare per sempre allo sfruttamento animale: niente più carne, né latte, tanto meno oggetti di pelle o maglioni di lana. Sono le improbabili conseguenze di un mondo antispecista, teorizzato da illustri filosofi e agognato da animalisti radicali e dalle loro associazioni.
Il movimento antispecista, per quanto assurdo possa sembrare, sta muovendo i suoi incerti passi anche nel nostro paese, grazie all'appoggio di alcuni eminenti professori, che qualche giorno fa si sono riuniti a Palazzo Vecchio di Firenze per parlare di diritti degli animali. Al centro, come evidenzia il titolo del convengo “Le vere bestie siamo noi”, il rifiuto della supremazia umana e la volontà di equiparare i nostri diritti a quelli degli animali.
C'era il professor Valerio Pocar, docente di Sociologia all'Università Bicocca di Milano e da pochi giorni anche Garante dei diritti degli animali a Milano ma anche la notissima astrofisica Margherita Hack, che oltre ad aver sposato il fronte animalista brambilliano, ha recentemente scritto un libro sulla sua scelta vegetariana. Fra gli altri c'erano poi i giuristi Gustavo Zagrebelski e Francesca Rescigno e il professor Luigi Lombardi Vallauri, docente di filosofia del diritto nell’ateneo fiorentino.
Al convegno hanno partecipato le associazioni Lida, Oltre la specie, Progetto Vivere Vegan, Laverabestia.org, Leal.