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Federfauna al Ministero su cuccioli dall'est: “la politica repressiva ha incentivato i commerci illegali”


mercoledì 17 giugno 2009
    
Federfauna su traffico di cuccioliIn questi giorni il Segretario Generale di Federfauna Massimiliano Filippi ha incontrato al Ministero della Salute la Direttrice Generale della Sanità Animale del Farmaco Veterinario Gaetana Ferri a cui ha sottoposto i problemi degli operatori economici riscontrati sugli scambi intracomunitari di cuccioli chiedendo maggiori garanzie e sicurezze.
 
“Purtroppo, sottolineano i responsabili di FederFauna, una politica eccessivamente repressiva nei confronti degli operatori regolarmente iscritti all'UVAC che tentano di lavorare alla luce del sole, non ha fatto altro che incentivare l'illegalit�perché, se un buon numero di persone desidera un cane di razza ad un prezzo accessibile e se il negozio o l'allevamento sono in difficoltà nell'accontentare questa esigenza, finisce per comprarlo dove lo trova”.
 
Le attenzioni di Federfauna per il benessere animale sono massime, non per una questione ideologica ma tecnica “nessuno comprerebbe o andrebbe a vedere animali non in perfette condizioni”.
 
Durante l'incontro sono stati chiesti provvedimenti per risolvere i problemi derivanti dalla determinazione dell'età dei cuccioli, al momento non ci sono parametri oggettivi, secondo Federfauna “deve essere quella certificata dal primo veterinario che ha visto gli animali”.  Filippi ha poi chiesto che anche l'Italia (così come hanno fatto diversi paesi europei) aderisca alla deroga concessa alle norme in vigore che consente lo scambio di cuccioli più giovani di tre mesi e non vaccinati contro la rabbia, almeno tra i paesi che offrano le opportune garanzie, sostenendo l'importanza del microchip identificativo come sistema di rintracciabilità degli animali.
La Dottoressa Ferri, che ha riconosciuto che le enormi spese sostenute dal Ministero per fare determinati tipi di controlli, spesso non raggiungono in pieno gli obbiettivi auspicati, si è dimostrata disponibile a ridiscutere le procedure valutando i vantaggi economici e di sicurezza che le deroghe possono offrire.
 
FederFauna  auspica che sia finito il tempo degli scontri ideologici tra fazioni, che hanno portato a numerosi procedimenti penali sia contro gli operatori che contro personale del Ministero o di alcuni corpi di polizia e che ne inizi uno nuovo, dove controllori e controllati, pur mantenendo ciascuno il proprio ruolo, possano collaborare a vantaggio della legalità, del benessere animale e della tutela di chiunque voglia acquistare un cane di razza.
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