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Obiettivo selvatico
apr2


02/04/2019 15.43 


La lepre comune o lepre europea (Lepus europaeus Pallas1778) è un mammifero lagomorfo appartenente alla famiglia dei Leporidi e originario dell'Europa e dell'Asia. È un animale cacciabile ai sensi della legge 157/92.

Descrizione



Dimensioni

Lunghezza corpo. 43/72 cm; orecchie 10-14 cm; piede posteriore 9,-15,5 cm; peso da 1,7 a 5,100 Kg. Il corpo è ricoperto di pelo color fulvo-grigiastro misto con nero sul dorso, più rossiccio sul collo, sulle spalle, sui fianchi. Le orecchie hanno la punta nera e sono fulvo pallide; nera è pure la parte superiore della coda, che inferiormente e ai lati è bianca; arti posteriori più lunghi degli anteriori. Raggiunge i 71 cm di lunghezza (oltre a circa 8,5/9 cm di coda), per un peso che si avvicina ai 4,9 kg: tali misure ne fanno il leporide di maggiori dimensioni.


Aspetto
E’ un animale dalla forma slanciata, con arti anteriori più corte, particolarità che, insieme alle lunghe e potenti zampe posteriori, gli conferisce la velocità e l'abilità di un grande corridore e saltatore. Il muso è caratterizzato da grandi occhi gialli e lunghe vibrisse bianche.
Gli occhi sono posti ai lati del capo e anche se la sua vista è modesta tale posizione consente all'animale di avere un campo visivo molto ampio. L'udito invece è particolarmente sviluppato: la mobilità dei padiglioni auricolari gli permette di percepire e localizzare rumori anche minimi e distanti. Il pelo ha una colorazione fulva che va dal giallo-bruno al grigio-bruno sul dorso, mentre il ventre è sempre bianco-grigiastro. Le grandi orecchie (sono lunghe circa 15 cm) hanno la punta nera, mentre la coda a fiocco è bianca con un pennacchio nero all'estremità. Sulla testa sono assenti le caratteristiche brizzolature nere che abbondano invece sul dorso, mentre attorno agli occhi è presente un cerchio bruno. D'inverno la colorazione del pelo tende ad assumere tonalità più vicine al grigio.

Biologia
La lepre è un animale dalle abitudini notturne; può essere osservata anche di giorno, sia pure piuttosto di rado e nei luoghi poco disturbati o in giorni con cielo coperto (nuvolosi).
A differenza del coniglio la lepre non scava tane in profondità, ma si rifugia in anfratti naturali o in buche superficiali del terreno, profonde al massimo una trentina di centimetri. In questi anfratti o buche l'animale si accuccia mimetizzandosi perfettamente col terreno circostante, grazie al suo mantello perfettamente mimetico.

E’ un animale molto cauto e timido: quando, grazie ai propri sensi sviluppati, si accorge in fretta di un potenziale pericolo, non scappa immediatamente (rischiando di attrarre l'attenzione su di se), bensì tende a bloccare i propri movimenti e a rimanere perfettamente ferma immobile nell'intento di mimetizzarsi con l'ambiente circostante. Se però il potenziale nemico si avvicina troppo, con un veloce balzo (fino a 1 mt in altezza e 2,5 m in lunghezza) l'animale esce allo scoperto e inizia la fuga,con andamento zigzagante per confondere le idee all'assalitore. Durante la corsa, l'animale può raggiungere anche i 65 km orari.


Cosa mangia

Animale dalla dieta quasi esclusivamente erbivora, che comprende, in estate, piante erbacee, frutti, e anche muffe. In inverno la dieta è molto più povera, essendo costituita da erbe secche e cortecce di arbusti. La lepre comune come tutti lagomorfi ha una doppia digestione del cibo, adatta ad estrarre il maggior quantitativo possibile di valori energetici da una dieta molto povera  quale quella erbivora: infatti, dopo aver assunto il cibo lo espelle sotto forma di feci molli, di colore verde chiaro e consistenza molle, che vengono nuovamente ingerite e digerite, per poi venire evacuate come feci dure di colore marrone scuro.


La riproduzione

La stagione riproduttiva avviene solitamente in primavera: in questo periodo i maschi si raggruppano attorno alle femmine in ciclo estrale... ingaggiano combattimenti per procurarsi il diritto ad accoppiarsi per primi. I combattimenti consistono in violenti colpi sferrati sia con le zampe anteriori che con quelle posteriori, ma anche in morsi e balzi spettacolari: durante questo periodo i maschi sono talmente eccitati dalla foga amorosa che divengono meno cauti del solito, diventando perciò un facile obbiettivo per animali predatori. Questo comportamento è all'origine del detto anglosassone (sei pazzo come una lepre di marzo);

L'accoppiamento è assai promiscuo: ciascun maschio, infatti, tende ad accoppiarsi con il maggior numero di femmine possibile, servendosi anche della forza; d'altro canto, ciascuna femmina viene montata da numerosi maschi. Durante l'arco dell'anno a seconda della disponibilità di cibo, una femmina può portare a termine fino a tre gestazioni; dopo 6 settimane nascono generalmente da 1 a 5/6 piccoli. A differenza del coniglio, i piccoli di lepre appena nati hanno già gli occhi aperti ed il corpo ricoperto di peli, e a partire da qualche ora dopo la nascita sono in grado di muoversi liberamente; essi comunque singolarmente passano la maggior parte del tempo nascosti in luoghi diversi nei pressi del rifugio materno: la femmina torna da loro solo per la poppata.

Lo svezzamento avviene attorno al mese di vita, una volta avvenuto i piccoli leprotti si allontanano definitivamente dalla madre, diventando sessualmente maturi intorno all'anno d'età. Altra particolarità attribuita alla lepre “la superfetazione”, fenomeno che consiste nel fatto che la femmina può essere fecondata nuovamente prima ancora di avere partorito.


Da chi viene predata

La lepre deve temere alcuni predatori; tra di essi, l’Aquila reale, la Lince, il Lupo, l’Astore e, soprattutto, la Volpe.


Cattura per ripopolamento

Le foto che seguono rappresentano alcune fasi di una cattura, svoltasi in un ripopolamento e cattura nella campagna di Montemurlo (Prato), per ripopolare territorio




Foto 2: tesa pronta per catturare le lepri
 

Foto 3 Gli "scacciatori" disposti a ventaglio per mandare le lepri verso le reti
 




Foto 4: Lepre sul chi va là, pronta a correre...
 



Foto 5: Lepre "scucciata" che corre verso le reti.
 
 
 


Foto 6: Lepre diretta nella rete tesa ad arte.
 
 
 


Foto 7: Il sacco formato dalla velocità della Lepre la imbriglia ed immobilizza.
 
 


Foto 8: Fase di liberazione dalla rete
 
 


Foto 9: Fase di "incassettamento".
 
 
 
 
 
Foto 10

Quando la  caccia alla lepre è chiusa, a gennaio in zone ripopolamento e cattura è immancabile l’appuntamento con la cattura delle lepri....è un momento importante e fondamentale per la gestione del territorio, l’impegno dei cacciatori porta alla distribuzione omogenea, al ripopolamento equilibrato nei boschi collinari e nelle campagne.
Nella campagna pratese, in quel che resta di territorio, purtroppo anche quest’ultimo...negli anni ha subito un profondo mutamento!!, la lepre essendo un animale essenzialmente vegetariano, è molto condizionato dalla continua ricerca di tuberi, frutti e altri tipi di vegetali che trova in prossimità di aree coltivate a frutteto, ortaggi, uva e grani di vario genere. Per questo motivo le innumerevoli strade che attraversano tali aree e i labirintosi recinti che delimitano le colture stesse la pongono di fronte a continui pericoli.
Problema da non sottovalutare, che oggigiorno risulta essere quanto mai praticato: le proprietà private sono recintate per limitare all’uomo di entrare nelle proprietà altrui. Questo aspetto limita o vincola gli spostamenti di molti animali e rende difficile il loro vivere in un territorio ormai impacchettato e privo di quelle vie di accesso e/o fuga naturali che dovrebbero essere presenti in tutti i territori.


Nella foto 10 Luciano Betti, Guardia volontaria, ma soprattutto appassionato cacciatore “lepraiolo” montemurlese, recentemenete scomparso. Era una persona molto conosciuta e ben vista, per il suo impegno a beneficio del mondo della caccia non solo nel comune di Montemurlo.

 

 


Attrezzatura

Canon 1DMK4, Obiettivo Canon 100-400 L is usm.

 

Giordano Tognarelli

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2 commenti finora...

Re: Lepre comune (Lepus europaeus)

Morte ai predatori.

da Gardena  17/04/2019 8.09

Re: Lepre comune (Lepus europaeus)

Fra i predatori anche la Poiana ,detta in sardo “asthore lepperaiu”(falco lepraiolo),visto anche all’opera da me....

da Lisandru  03/04/2019 9.01