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L'Enci e il monitoraggio della lepre italica


giovedì 29 agosto 2019
    

 
Da qualche anno l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana ha organizzato una serie di attività formative per abilitare unità cinofile da utilizzare nell’ambito dei progetti diconservazione della lepre italica.

Il monitoraggio avviene tramite l’individuazione dei campioni di pellet fecali di lepre che, attraverso l’analisi genetica, verranno caratterizzati per il riconoscimento, al fine di localizzare la eventuale presenza della lepre italica (Lepus corsicanus) nelle aree di monitoraggio. Il cane da detection è un cane addestrato a riconoscere diversi odori target: ricercherà, identificherà e segnalerà la presenza di determinati odori in un’area.

A differenza del cane da pista e da traccia, addestrati a “seguire” un odore, il cane da detection “cerca” l’odore. Tutti i cani da detection, infatti, sono addestrati per cercare e localizzare l’odore target e segnalarlo in maniera chiara al conduttore. La segnalazione sarà quella scelta in base al tipo di lavoro, e potrà essere attiva (abbaiare, grattare) oppure passiva (immobilizzarsi in prossimità dell’odore).

Questi campioni permettono di avere informazioni dettagliate sull’habitat, l’indice di densità, la dieta, i parassiti delle popolazioni oggetto di studio,e, con il progresso della ricerca genetica, hanno anche potuto ricevere informazioni estrapolabili dal DNA fecale per confermare, ad esempio, l’appartenenza alla specie.

Il primo progetto attuato in Abruzzo

Al termine di queste attività formative, ENCI ha realizzato,in Abruzzo, con la collaborazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA)e degli Ambiti Territoriali di caccia di Avezzano e Sulmona, il primo progetto italiano di monitoraggio della lepre italica con l’ausilio del cane da detection.

 

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1 commenti finora...

Re:L'Enci e il monitoraggio della lepre italica

Non credo sia possibile salvaguardare la specie, ormai. Può esser un buon sistema per farsi belli con i soldi degli altri. Ma essendo ibridabile almeno con la lepre europea, sfido chiunque a bloccare questo fenomeno in natura. Può solo servire a mantenere in vita la specie (o la sottospecie) in laboratorio (inteso come recinto da cui non si scappa e in cui non si entra liberamente). Un cane con naso del genere rende di più sul tartufo, quindi, anche per questo, finiti i soldi dei finanziamenti, anche qua finisce la pacchia.

da Marlon 29/08/2019 16.40