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Campionato Fidasc mute su cinghiale: il titolo va a Pignoloni


mercoledì 29 aprile 2015
    

Questo 15° Campionato Italiano per conduttori di mute della Categoria A ci ha riservato molte conferme e alcune sorprese. La prima e anche la più piacevole è che si tratta di un Campionato per giovani. Giovani come il nuovo Campione Italiano che, ad appena 28 anni, è riuscito a mettere le mani sul titolo forse più prestigioso di questa affascinante specialità della cinofilia venatoria con la sua bella e valida muta di Segugi del Giura . L’altra sorpresa – sicuramente meno piacevole – è stata la vistosa assenza delle razze italiane non solo sui tre gradini del podio ma nella stessa rosa dei 12 finalisti che, lo ricordiamo, rappresentavano il meglio di un lotto iniziale di ben 840 cani partecipanti alle varie eliminatorie disputatesi nei raggruppamenti previsti dall’attuale regolamento: 3 dal Nord Italia (Genta-Rizzo, Tarantola-Rava e Guglielmetti); 6 dal Centro (Barbanera, Bonanni, Natali, Brufani, Brunacci e Pignolini); 2 dal Sud, in cui è inserito anche il Lazio, (Cassino e Fiorucci); e infine 1 dalla Sardegna (Addis).

Ma al predominio assoluto delle razze estere: 4 mute di Briquet Griffon Vendéen; 2 di Gascon Saintongeois; 2 di Segugi del Giura; e 1 ciascuna di Segugi Svizzeri, Griffon Nivernais, Ariégeois e Anglo-Francesi ha fatto eco la presenza di un numero sempre più elevato di giovani conduttori coadiuvati da moltissimi ragazzi che rappresentano l’entusiasmante serbatoio della cinofilia italiana. Tra le conferme, oltre il grande fascino e la crescente popolarità del segugismo su cinghiali c’è stata quella riguardante la sicurezza degli ausiliari. Purtroppo, infatti, la brava Paola Tarantola con la sua muta di Segugi svizzeri è incappata in un sorteggio davvero sfortunato vedendosi assegnata, al secondo turno del 25 aprile, la zona del “Riservino” a Collacchioni, dove un solengo dal pessimo carattere durante un “a fermo” corale ed emozionante, ha ferito 5 dei sei soggetti (due in maniera davvero seria) e poi ha anche caricato due collaboratori. L’episodio, come ha avuto modo di rimarcare giustamente il vice presidente vicario Domenico Coradeschi, ha dimostrato in maniera cruda ma evidente quanto sia stata azzeccata la collaborazione con la Browning-Winchester che ha fatto di questa problematica una delle sue principali filosofie aziendali, promuovendo, su iniziativa della Fidasc un importante convegno nel corso del quale sono stati presentati i giubbetti di ultima generazione inventati e prodotti da Laurent Canò.

La 15^ edizione del Campionato, che nelle prime due giornate ha visto la presenza significativa del presidente Felice Buglione, si è dipanata su un territorio di circa 10.000 ettari, ricadente in quattro comuni della Val di Chiana e della Val Tiberina: Anghiari, Pieve Santo Stefano, Monte San Savino e Civitella in Val di Chiana, e ha coinvolto oltre 150 i collaboratori, tutti volontari, che superando i tradizionali campanilismi delle varie squadre sono scesi in campo per garantire assistenza ai giudici nelle delicate fasi del controllo e ai conduttori nel recupero dei cani a fine turno.

In particolare, ad ospitare le varie “sciolte”, sono state alcune fra le aziende faunistiche più antiche e famose di questo angolo della Provincia aretina: “La Barbolana” del Dr. Giancarlo Lippi con la regia la regia di Mauro Bergamaschi; Collacchioni, storica Zona Federale; Gargonza, del Conte Guicciardini; il Consorzio “S. Ercolano-Celere” presieduto da Carlo Ferrini e l’Azienda Capocontro del Dr. Beppe Migliorini che oltre due turni di domenica 26 ha, come di consueto, ospitato magistralmente anche la cerimonia della premiazioni e il pranzo di chiusura.
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La complessa macchina organizzativa, coordinata da Roberto Pro, coadiuvato dall’instancabile e onnipresente Silvia Mafucci, ha avuto al suo vertice tecnico due Esperti Giudici del calibro di Alberto Mora e Maria Assunta Villa che con grande passione e professionalità hanno seguito ogni fase dei 12 turni, mettendosi così nelle migliori condizioni di esprimere un giudizio spesso non facile ma pienamente condiviso (e non è certo facile) da parte di tutti i concorrenti.

Le tre giornate di gara (quattro turni ciascuna) sono state molto favorevoli dal punto di vista climatico e anche l’ultima “sciolta”, come talvolta avviene, non è stata penalizzata, tant’è che proprio al quarto turno erano stati sorteggiati Massimiliano Pignoloni e i suoi Segugi del Giura che, come recita la relazione: “Dopo buona cerca, ben collegati al conduttore, rilevano la passata arrivando rapidamente alla lestra. Abbaio a fermo e seguita incalzante, ben vocalizzata e coesa fino alla fine del turno”.
 
Il dettaglio, anche se fatto di sigle e punti, parla ancora più chiaro: Biro- Ecc. 174 punti; Max-Ecc. 176; Tom-Ecc. 164; Rea-Mb 158; Bobbi-Ecc. 172; Brina-Ecc. 160, con una media di tutto rispetto di 167,33.
Piazza d’onore per Maura Genta-Rizzo con la loro muta di Griffon Nivernais: Democrito-Ecc. 166 punti; Giuda-Ecc. 168; Gaia-Ecc. 162; Charlie-Ecc. 168; Axel-Ecc. 164; Ianes-Ecc. 168. Il bronzo è andato a Casimiro Guglielmetti e ai suoi Briquet Griffon Vendéen: Black-Ecc. 162; Dodi-Mb 150; Raoul-Mb 150; Lampo-Mb 157; Toby-Mb 150; Dugan-Mb 155.

Roma, 28 aprile 2015
L’UFFICIO STAMPA
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