
Con 371 voti favorevoli e 162 contrari, il Parlamento europeo ha approvato il declassamento del lupo all’interno della Direttiva Habitat, da “specie rigorosamente protetta” a “specie protetta”. Un ulteriore passo verso l'adozione di Piani di gestione e contenimento (eventualmente anche tramite prelievi selettivi) laddove le popolazioni risultino particolarmente impattanti per le attività agricole e zootecniche.
Immediate le reazioni della politica italiana, centro - destra in primis. "Questa è una bella giornata per gli agricoltori e allevatori italiani", ha dichiarato l’On. Maria Cristina Caretta (FdI), vicepresidente della Commissione Agricoltura alla Camera. "Grazie al lavoro del ministro Lollobrigida e all’impegno del collega Pietro Fiocchi, siamo riusciti a dare concretezza a una promessa fatta ai cittadini. Ora le Regioni potranno intervenire per tutelare persone, animali e attività economiche".
Pietro Fiocchi, eurodeputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Ambiente del Parlamento europeo, ha parlato di "risultato storico" e di fine della gestione ideologica del lupo: “Diversamente da quanto dichiarato da politici e associazioni ambientaliste di sinistra, questa variazione dello status del lupo non metterà a rischio la specie; al contrario, un’attenta e mirata gestione del lupo consentirà di fornire maggiori tutele ad allevatori, pastori e comunità rurali e, al contempo, contribuirà a combattere il fenomeno dell’ibridismo, che mette a repentaglio il patrimonio genetico del lupo e quindi la specie stessa” ha dichiarato.
Soddisfazione anche dalla Lega, con la senatrice Mara Bizzotto che parla di «vittoria storica per il nostro territorio» e sottolinea l’urgenza di completare l’iter burocratico per rendere operative le misure di controllo: "Ora si proceda con catture e abbattimenti selettivi, per porre fine alle stragi di bestiame e ai danni alle attività montane".
Di "vittoria del buonsenso" ha parlato anche l’eurodeputata leghista Anna Cisint, che ha ricordato il ruolo strategico dei piccoli allevamenti per la conservazione della biodiversità nelle aree marginali, consentendo di tenere in vita non solo la fruizione turistica, legata alla produzione di prodotti di nicchia, ma anche la conservazione di una biodiversità ricca e preziosa, "che ricordiamo essere oggi tra le più fragili, propria delle specie animali e vegetali legate alle aree di pascolo", scrive Cisint.
Sulla stessa linea il consigliere regionale veneto di Fratelli d’Italia, Tommaso Razzolini, che ha salutato con favore la decisione dell’UE: "Ora sarà possibile rispondere alle istanze dei territori, dopo gli attacchi agli allevamenti e gli avvistamenti in aree abitate. Con questo voto si apre finalmente a una gestione equilibrata tra tutela della biodiversità e sicurezza delle aree rurali".
Il voto del Parlamento europeo segue l’analoga decisione del Comitato permanente della Convenzione di Berna dello scorso dicembre e segna un cambio di passo rispetto alle politiche ambientali delle precedenti legislature. Resta ora da completare l’iter con l’approvazione definitiva del Consiglio UE.