Annunciando in pompa magna la grande novità della piattaforma on line dello Stato per la raccolta delle firme tramite autenticazione con l'Identità digitale, anche nel 2024, l'Associazione Rispetto per Tutti gli Animali, con l'aggiunta questa volta degli Irriducibili per la Liberazione Animale, ha lanciato la propria campagna referendaria per tentare di rendere illegale la pratica della caccia. Nonostante le grandi aspettative però, i risultati, contabilizzati pubblicamente dalla piattaforma stessa, si sono confermati piuttosto deludenti per gli organizzatori.
L'obiettivo del primo quesito è abrogare parte dell'articolo 19 ter del codice penale, eliminando il riferimento alla caccia tra le eccezioni previste dall'ambito di applicazione del Codice penale in merito ai Delitti contro il sentimento per gli animali (nello specifico riguardante il reato di Uccisione di animali), quello del secondo quesito, invece è abolire il diritto dei cacciatori di entrare nei terreni privati (842).
Dalla pubblicazione (26 luglio) gli animalisti hanno in tutto 3 mesi per raggiungere quota 500 mila firme per ognuno dei due quesiti affinchè possano essere proposti i referendum alla popolazione. Tuttavia, a due mesi dall'inizio della raccolta firme online, sono state raccolte solo 49.405 firme, ben lontane dalle 500.000 necessarie per indire il referendum, corrispondendo a un misero 9% del quorum per il primo quesito. Per il secondo (abrogazione dell'articolo 842) si è arrivati solo a 19.231 firme, ovvero un misero 3%.
Nonostante i numerosi progetti e l'impegno delle associazioni promotrici, nonchè di testate importanti come Il Fatto Quotidiano, la scarsa partecipazione solleva interrogativi sull'effettivo coinvolgimento dei cittadini italiani su questo tema.