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La selvaggina riscatterà la caccia?


mercoledì 17 maggio 2023
    
 
 
Nell’ottica di una maggiore sostenibilità dei consumi con conseguente ricerca di prodotti alternativi alla carne rossa, (si parla ora molto dei derivati da insetti e di carni prodotte in laboratorio), la selvaggina si fa sempre maggiore spazio tra le scelte più eco-sostenibili ed eticamente valide.  Se lavorata e venduta sul territorio d’origine, garantisce il minimo impatto ambientale con ricadute positive sulle economie locali. Agriturismi e ristoranti, soprattutto nei tanti borghi dell’Appennino, offrono già questo tipo di prodotto a turisti ed escursionisti, i quali comunemente identificano la cacciagione come un prodotto tradizionale del luogo, anche se purtroppo spesso non è così, dato che in Italia la maggior parte della carne “selvaggia” proviene da allevamenti o da prelievi effettuati all’estero. 

Eppure i presupposti per una filiera a km 0 ci sarebbero. A partire dalle qualità di questa carne. L’Università degli Studi di Perugia (Dipartimento Veterinaria) ha indagato sulle caratteristiche nutrizionali della selvaggina. Sono state messe a paragone carni di cinghiali analizzate nell’ambito di un piano di abbattimento selettivo in Umbria con quelle di suini allevati.  Si è considerato un numero di 20 cinghiali adulti (in uguale proporzione tra maschi e femmine, con età compresa tra 18 e 30 mesi di età) cacciati tra Gualdo Tadino e Gubbio durante il periodo estivo e altrettanti esemplari di suino ibrido commerciale allevato allo stato brado (outdoor) e suino ibrido commerciale allevato in condizioni intensive (indoor).

I risultati ottenuti hanno messo in evidenza che le carni di cinghiale presentano un minor contenuto di grassi rispetto al suino, sia indoor sia outdoor, mentre il contenuto di proteine risulta sovrapponibile. Il valore nutrizionale delle carni di cinghiale, rispetto ai domestici, consta dunque nell’essere una buona fonte di proteine ad alta digeribilità, un basso contenuto di grassi, con presenza significativa in Omega-3 e, date le capacità antiossidanti e la limitata ossidazione, con minori effetti nei confronti del rischio di patologie cardiovascolari, e possibili ulteriori complicanze, nell’organismo umano. Una carne che può essere presa tranquillamente in considerazione da un consumatore consapevole e perfino salutista.

Sulla percezione dei consumatori italiani ha invece indagato l’Università di Milano che dal 2018 ha analizzato dati e questionari ed ha rilevato come incrementando l'atteggiamento positivo del consumatore (maggiore consapevolezza sulle proprietà nutritive, gusto, tradizione e sul fatto che la caccia è uno strumento di bioregolazione degli animali selvatici in eccesso), aumenta la disponibilità a pagare anche di più per un buon prodotto prelevato in natura. I diversi studi di Unimi, presentati durante il III Congresso Nazionale Filiera delle carni di selvaggina selvatica dall’economista Anna Gaviglio,  hanno fotografato la crescita in questi ultimi anni della popolarità della selvaggina tra i consumatori, con conseguente sviluppo di mercati emergenti in Europa. In Italia, si è visto, il consumo è fortemente limitato da una scarsa conoscenza che influenza l'atteggiamento generale sulla selvaggina (percezione su sicurezza sanitaria, benessere animale, orientamento negativo verso la caccia). L’etichettatura attuale non aiuta, dato che non esiste obbligo di indicare l’origine della carne “selvatica” e che dunque la selvaggina venduta molto spesso proviene invece da allevamenti. 

Da indagini a campione sui consumatori è emerso che questi genericamente preferiscono carne allevata e che solo una conoscenza effettiva e oggettiva della caccia è positivamente correlata alla preferenza di una carne selvatica. Di contro, una conoscenza specifica sull’allevamento, ne disincentiva l’acquisto. In sostanza ogni punto di conoscenza oggettiva sulla caccia incrementa la disponibilità a pagare un prezzo maggiore per la carne.

Ci sarebbero dunque tutti gli elementi per creare un mercato solido e fruttuoso. Il problema principale sembra però essere che la caccia non è considerata una filiera agroalimentare dagli stessi cacciatori, restii a cedere le carcasse nei canali predisposti. Da aggiungere che la percezione dei consumatori sulla scarsa qualità della sicurezza della carne di selvaggina è correlata alla loro sfiducia nell’addestramento dei cacciatori. Di qui la conclusione degli studi di Gaviglio e soci: "migliorare la percezione positiva dei consumatori nei confronti della caccia può essere utile non solo per la promozione della carne di selvaggina, ma anche per sensibilizzare e informare il pubblico sul ruolo di questa attività".
 
E’ uno degli assi nella manica che il mondo venatorio ha - ma che non sfrutta - per farsi conoscere e accettare dalla società. Pensiamoci.

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13 commenti finora...

Re:La selvaggina riscatterà la caccia?

L'IDEALE sarebbe riuscire a vivere mangiando solo selvaggina e non quei polli e carni puzzolenti allevati in gabbie. Mangiare selvaggina fa bene alla salute.

da Antico gran mangiatore di selvaggina 20/05/2023 17.12

Re:La selvaggina riscatterà la caccia?

Nessuno nei commenti ha invitato a mangiare selvaggina, ma dove lo hai letto?

da Rocco x questo sotto 20/05/2023 15.45

Re:La selvaggina riscatterà la caccia?

E questi sarebbero i commenti del mondo della caccia che ama gli animali selvatici e poi invita a cibarsi di selvaggina? Quanta ipocrisia...

da Dalla parte degli animali 20/05/2023 14.23

Re:La selvaggina riscatterà la caccia?

Gentile Redazione, avete già fatto tanto per permettere di fare discussioni senza chi monopolizzava tutto, ancora un piccolo sforzo e potremo essere veramente liberi

da lupo69 19/05/2023 15.12

Re:La selvaggina riscatterà la caccia?

i cittadini rovineranno il Mondo con le loro caz...te....a partire del CO2 MEGA BUFALA ! Nel frattempo però hanno smesso di verniciare i monumenti perchè la Procura Italiana quando ti prende sotto per un reato te ne accorgi che ore sono e questi PAGHERANNO TUTTO alla faccia dei kompagni che amano il disordine e il caos per rubacchiare... è finita la pacchia!!

da rem 19/05/2023 14.08

Re:La selvaggina riscatterà la caccia?

Ne conosco tanti di ipocriti che si ingozzano di selvaggina ma odiano la caccia, è un mio punto fermo cucinarla e servirla, poi dico come l'ho presa, impagabile....

da lupo69 18/05/2023 14.35

Re:La selvaggina riscatterà la caccia?

Buonanotte

da Kappa 18/05/2023 9.20

Re:La selvaggina riscatterà la caccia?

Per Pietro. In realtà non è chiaro ciò che dici.

da Kappa 17/05/2023 20.29

Re:La selvaggina riscatterà la caccia?

Il dato obiettivo è incontrovertibile è' che la caccia non è amata e non lo sarà mai dai CITTADINI . Bene . La maggioranza delle persone in Italia vive in campagna , al mare o in montagna ..... Questo commento è' molto facile da capire !!

da Pietro 17/05/2023 18.50

Re:La selvaggina riscatterà la caccia?

Se volete mangiare selvaggina!fatevi la licenza di caccia!oppure andatevi a comprare la carne tossica nei supermercati!

da Mario 17/05/2023 18.41

Re:La selvaggina riscatterà la caccia?

Finora tutti i referendum anticaccia sono stati respinti. Significa che alla maggioranza della popolazione della caccia non importa niente.

da Ora è chiaro? 17/05/2023 18.08

Re:La selvaggina riscatterà la caccia?

Certe volte si fatica a capire i commenti, sono scritti in un italiano poco corretto. Comunque il dato obbiettivo e incontrovertibile è che la caccia non è amata dalla maggioranza dei cittadini. E non lo sarà mai.

da Kappa 17/05/2023 17.41

Re:La selvaggina riscatterà la caccia?

Continuate a cercare di essere utili e di essere “accettati”. Ma siamo forse appena usciti di galera dopo un orrendo crimine? Chi vive in città odierà sempre la caccia che invece è ben accetta nelle campagne ! Anzi dopo le vicende orso e lupo gli animalari sono meno amati. La caccia deve essere sostenibile e basta.

da Solite strade perdenti 17/05/2023 17.14