Un'interrogazione della Lega (a firma Bizzotto, Testor, Tosato, Bergesio, Spelgatti, Dreosto, Romeo) chiede al Ministro dell'Ambiente di informare circa modi e tempi con i quali si intende procedere al recepimento della modifica alla direttiva “Habitat”, una volta approvata in sede europea, adeguando la normativa nazionale ad essa riferita.
La richiesta fa seguito al voto dell’8 maggio scorso con cui l’Europarlamento ha dato il via libera al passaggio del lupo dall’allegato IV (specie “rigorosamente protetta”) all’allegato V (specie “protetta”), in linea con quanto già stabilito nel dicembre 2024 dal comitato permanente della Convenzione di Berna. Questo cambiamento, sostengono i firmatari, “consentirà agli Stati membri una maggiore flessibilità nella gestione delle popolazioni di lupo”, rendendo possibile l’elaborazione di piani di controllo in risposta all’espansione della specie e ai danni provocati agli allevamenti.
Nel testo dell’interrogazione, la Lega sottolinea come l’Italia sia il Paese europeo con il maggior numero di lupi, secondo i dati ISPRA 2023, con oltre 3.300 esemplari. Pur riconoscendo l’importanza delle misure di conservazione che in passato hanno salvato la specie dal rischio di estinzione, i parlamentari leghisti ribadiscono la necessità di strumenti di gestione efficaci, che “tutelino le attività zootecniche e garantiscano la sicurezza delle popolazioni rurali”.
Il provvedimento, ricordano, prevede già la possibilità di trasferire alle Regioni e alle Province autonome la competenza sulla gestione del lupo, “con i conseguenti e necessari piani di contenimento”. Un passaggio ritenuto cruciale dalla Lega per assicurare “una gestione equilibrata e concreta del lupo” nei territori più esposti ai danni da predazione.