La Provincia di Sondrio è contestata dalle Aavv in merito al nuovo Piano Faunistico Venatorio. “Noi insistiamo – spiega al Giornale di Sondrio Centro Valle Cesare Mitta, vicepresidente di Enalcaccia pesca e tiro – affinché il Piano sia fedele a quanto la normativa regionale prescrive e invece la Provincia vuole appesantirlo di certi aspetti che nulla hanno a che fare con il piano stesso. Per tale motivo abbiamo presentato determinate osservazioni che l'ente ha rigettato fornendoci una non risposta”. Di conseguenza, in occasione della riunione della Consulta, i cinque presidenti dei Comprensori hanno abbandonato la seduta ritenendo la non sussistenza dei presupposti per rimanere.
Luigi Galperti, presidente del CA di Chiavenna, lamenta infatti la mancata esplicitazione dei criteri per la determinazione del risarcimento per i danni arrecati alla fauna ai conduttori dei fondi rustici. Inoltre Ernesto Ceribelli, presidente CA di Sondrio, sottolinea il respingimento della richiesta affinché i cinghiali vengano inseriti tra le specie cacciabili e che l'attività di prelievo venga regolamentata prevedendo la partecipazione di tutti i cacciatori.
Il rammarico dei cacciatori, oltre alle questioni di merito del nuovo Piano, risiede nella mancanza di dialogo da parte della Provincia: “Ci sentiamo quasi una controparte rispetto alla Provincia – prosegue Mitta – quando invece dovremmo, e vogliamo sentirci, una parte attiva e propositiva”.
Dall'Amministrazione l'assessore Christian Borromini ha fatto sapere: “La nostra disponbilità c'è. Tant'è che nei prossimi giorni chiederemo un incontro con i presidenti dei Comprensori per capire meglio le esigenze del territorio”.