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Direttiva Armi: il Parlamento europeo difende i diritti dei cacciatori


giovedì 21 aprile 2016
    

Centodieci membri del Parlamento europeo di tutti i fronti politici, appartenenti all'Intergruppo parlamentare “Biodiversità, Caccia e Ruralità”, hanno adottato una risoluzione che mira a correggere una serie di ingiustificati emendamenti proposti dalla Commissione Europea per limitare la legittima acquisizione e il possesso di armi da fuoco da parte dei cacciatori e dei tiratori sportivi.

Gli europarlamentari hanno evidenziato i settori che necessitano di particolare attenzione, come il divieto di alcuni fucili semiautomatici, i test medici, l'età minima, il limite temporale alla validità delle licenze, la vendita on-line.

L'Intergruppo plaude alla Commissione Europea per aver proposto le misure atte ad aumentare la tracciabilità delle armi da fuoco e a migliorare lo scambio transfrontaliero di informazioni tra i diversi organi di controllo.

Commentando la risoluzione, Karl-Heinz Florenz, Presidente dell'Intergruppo Biodiversità, Caccia e Ruralità, ha affermato: “Le armi da fuoco registrate possedute dai cacciatori e da tiratori sportivi non sono mai state un problema. Il vero pericolo è il possesso di armi illegali, che deve essere affrontato
urgentemente ”.

La maggior parte dei deputati ha condiviso il punto di vista di Florenz durante l'incontro di ieri della Commissione IMCO (Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori), dove sono stati accolti gli emendamenti dell'onorevole Vicky Ford alla proposta della Commissione Europea, considerando la sua relazione un'ottima base per il lavoro del comitato di revisione della direttiva UE sulle armi da fuoco.

Filippo Segato, Segretario Generale della FACE ha dichiarato: “Il lavoro dell'On. Ford merita di essere lodato per il suo approccio equilibrato e per gli approfondimenti tecnici. A volte turbato dal terrorismo e della radicalizzazione, quello delle armi può diventare un argomento politicamente sfruttabile. Le ingiustificate limitazioni per l'acquisto e il possesso delle armi da fuoco equivalgono ad una prima vittoria del terrorismo sugli stili di vita e i diritti di 12 milioni di cacciatori e tiratori sportivi europei che sono uno dei gruppi sociali più controllati e rispettosi delle leggi dell'UE. La risoluzione adottata dai membri dell'Intergruppo individua chiaramente i punti deboli della proposta della Commissione Europea e chiama tutti i membri del Parlamento europeo ad evitare di imporre restrizioni per le quali non esiste giustificazione”.

I 110 membri dell'Intergruppo sono stati anche molto critici su alcuni emendamenti e hanno respinto la proposta di vietare alcuni fucili semiautomatici in base al loro aspetto, piuttosto che in base alle caratteristiche funzionali.

Nella risoluzione i parlamentari hanno invitato la Commissione Europea a sostenere il principio di sussidiarietà in materia di età minima, periodicità ed esami, e di adottare solo le norme minime e le specifiche tecniche per lo stoccaggio di armi e munizioni, lasciando agli Stati membri la facoltà di decidere in merito.

La vendita di armi da fuoco on-line è un'altra questione fortemente dibattuta. Su questo aspetto l'Intergruppo ha esortato la Commissione ad evitare discriminazioni su specifici gruppi di utenti, come i cacciatori e i tiratori sportivi, quando si considera il legittimo utilizzo di Internet e delle vendite a distanza, chiarendo che esse sono oggetto di un rigoroso controllo da parte degli Stati membri.

Come misura per impedire ai criminali di manomettere un’arma da fuoco convertita in modo inappropriato, l’Intergruppo raccomanda l’adozione di norme di conversione comuni, per garantire che le armi da fuoco automatiche vengano convertite in maniera irreversibile. Questa soluzione consentirebbe di affrontare il problema delle armi da fuoco automatiche convertite in modo improprio che entrano nel mercato dell’Unione europea e di eliminare alla fonte tutti i problemi legati alla conversione illegale di armi a salve o disattivate.

Consulta la risoluzione (in lingua inglese)

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1 commenti finora...

Re:Direttiva Armi: il Parlamento europeo difende i diritti dei cacciatori

Finalmente qualcuno con le idee chiare comincia a comparire. Ottima l'osservazione dove rispecchia la realtà, le armi denunciate un commissariato od una Stazione dell'Arma nel giro di qualche ora, in caso estremo, sono in grado di prelevare tutte le armi. Corretta anche l'osservazione sul criterio di somiglianza, è un criterio infondato ed inutile. B7, pur non possedendone, ritengo una categoria che non andava neppure creata. Importante è mantenere sempre il semiautomatismo, continuando a vietare invece il possesso al semplice cittadino le armi automatiche. AUSPICO CHE CHI CAPISCE QUALCHE COSA CONTINUI A RIMANERE IN QUESTA COMMISSIONE.

da cittadino: Diamantino STURLESE. 21/04/2016 22.44