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Fidasc: con il 6° Campionato il Tiro di campagna si veste di nuovo


martedì 7 settembre 2010
    
Riceviamo e pubblichiamo:
 
Il numero ordinale di questo Campionato Italiano di Tiro di Campagna è VI ma nella sua breve storia questa disciplina può già vantare una radicale trasformazione tanto che questa edizione, svoltasi a Barge (CN) il 4 e 5 settembre potrebbe essere benissimo definita la prima della nuova serie.
 
Abbiamo già raccontato le motivazioni tecniche e “filosofiche” che hanno portato la Commissione, presieduta da Paolo Sparvoli, a rivedere completamente il regolamento tecnico del “vecchio” tiro di Campagna. Motivazioni che riguardano, in special modo, un più aderente e rigoroso rispetto di quelli che sono i canoni venatori dai quali la disciplina stessa (come tutte le altre della Federazione, d'altronde) trae origine e linfa vitale, ma che è strettamente connessa alla esigenza di offrire al Tiro di Campagna anche una dimensione internazionale che altrimenti le sarebbe inesorabilmente preclusa. In effetti, il Tiro di Campagna di oggi si presenta con un taglio venatorio sicuramente più percepibile e diffuso, e ricalca integralmente una delle tre componenti in cui è articolato il Tiro Combinato da Caccia che -ed ecco la dimensione europea- almeno nelle migliori intenzioni dei tecnici che hanno approntato il nuovo regolamento, dovrebbe rappresentare una sorta di incentivo per gli innumerevoli tiratori con la carabina, ad affrontare il fascino e le insidie agonistiche anche dei fucili a canna liscia e dei piattelli. Ovviamente, trattandosi di una disciplina di tiro assolutamente nuova, non sono assolutamente da escludere ulteriori modifiche in corso d'opera per adattare, sempre più e sempre meglio, questa specialità di tiro alle esigenze di tanti tiratori, ma anche alle loro particolari e affascinanti tradizioni venatorie.

Detto questo, tanto per delineare la nuova cornice regolamentare nella quale ha preso corpo lamanifestazione piemontese, passiamo alla cronaca di una gara che ha visto scendere in pedana 35 tiratori, fra i quali ben cinque Lady, provenienti da 6 regioni diverse: Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte e Sardegna. L'impianto temporaneo (ma ci sono buone speranze che in futuro possa trasformarsi in qualcosa di più stabile) è stato realizzato nel Comune di Barge della Valle Po, la cui amministrazione, come ha detto l'Assessore allo Sport, Caccia, Pesca e Turismo Paolo Magnano, “E' stata molto lieta di ospitare una manifestazione nazionale così prestigiosa perché è assai attenta e sensibile soprattutto agli aspetti turistici e di promozione territoriale che una simile iniziativa riesce indubbiamente a coinvolgere”.

Organizzatrice della manifestazione è stata la Società Monviso Valle Po ma il vero deus ex machina è stato Carlo Barbero, validamente coadiuvato dagli Ufficiali di Gara Enzo Magnano e Osvaldo Salvai e da un pool di volenterosi assistenti fra i quali è doveroso ricordare Fabrizio e Franco Arnaudo, Mauro Chiavassa, Giovanni Riccardi, Ivan Barbero e Vincenzo D'Onofrio.

Le 8 postazioni di tiro hanno permesso la suddivisione, per sorteggio, dei cacciatori in 5 batterie (quattro formate da 8 tiratori ciascuna ed una da tre) che si sono alternati nelle varie postazioni per effettuare, nel tempo di 5 minuti, cinque colpi su ciascuna sagoma, per ognuna delle quali il nuovo regolamento prevede una posizione diversa. Alla Volpe si spara in posizione sdraiata, con appoggio solo sui gomiti; al Capriolo si spara in posizione eretta, potendo appoggiarsi ad un palo infisso saldamente nel terreno; per la sagoma del Camoscio ci si appoggia ad un alpenstock, mentre al Cinghiale, che è indubbiamente il tiro più difficile, si spara senza alcun appoggio.
 
La gara è filata via liscia con una tempistica estremamente funzionale e stringata nella quale, come avviene per tutte le discipline federali, la sicurezza attiva e passiva di tiratori e spettatori è sempre stata l'obiettivo principale.

Entusiasta dell'intera manifestazione si è dichiarato il Vice Presidente Sparvoli che nel breve discorso di saluto che ha tradizionalmente preceduto la cerimonia delle premiazioni, dopo aver portato i saluti del Presidente Buglione non ha mancato di ringraziare gli organizzatori, l'Amministrazione comunale di Barge e gli sponsor della manifestazione Fiocchi e Bignami che sono stati presenti con stand e materiale, offrendo anche importanti premi ai vincitori delle varie categorie e a molti classificati.
 
Sparvoli ha anche ribadito la grande attenzione che la Federazione sta ponendo nel consolidamento e nello sviluppo di discipline come il Tiro a Palla, il Tiro di Campagna e il Tiro Combinato da Caccia, il cui Coordinatore nazionale, il Vice Presidente Giuseppe Negri ha voluto partecipare alla manifestazione, distribuendo personalmente i premi offerti dalla Fiocchi Spa. “Questo nuovo regolamento -ha affermato Paolo Sparvoli- è stato predisposto proprio per poter offrire uno sbocco internazionale a tanti appassionati tiratori con la carabina, sbocco che, attualmente è garantito solamente dal Tiro Combinato che sta riscuotendo sempre maggiori successi e nel quale, purtroppo, i nostri pur bravi tiratori hanno mancato solo per un soffio due prestigiosissimi podi nel corso dell'ultimo Campionato Europeo” “D'altra parte -ha poi concluso- la presenza a questa finale del Campionato Italiano di concorrenti provenienti da regioni lontanissime come il Friuli, la Basilicata o la Sardegna, dimostra in maniera inequivocabile il grande interesse per questa disciplina che per lunghissimi anni è stata appannaggio quasi esclusivo delle regioni alpine”.

Alla manifestazione ha partecipato anche il Commissario Tecnico del Tiro Combinato, Sandro Bruni, che ha ricevuto ottime indicazioni e importanti conferme relative alla sua disciplina, in quanto nelle varie classifiche di questo Campionato di Tiro di Campagna ben due primi posti (nei Senior e nella categoria Lady) e un 5° e 6° posto sono stati occupati da atleti che rientrano nella rosa azzurra del Tiro Combinato.
 
Ufficio Stampa Fidasc
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