Logo Bighunter
  HomeCacciaCaniFuciliNatura
Archivio News | Eventi | Blog | Razze Canine | Consulente Cinofilo | Libri | Indirizzi |
 Cerca
SEGUGIO ITALIANO (Pelo raso - Pelo forte)

Standard F.C.I. 199/09.08.1999

Origine: Italia
Classificazione utilitaria:
Gruppo 6: Segugi per piccola selvaggina e pista di sangue.
Sezione 1.2: Segugi di taglie medie
Taglie: Maschi 52 – 58 cm. Femmine 48 – 56 cm.
 
Purtroppo anche in questo caso non ci è dato sapere se nella nostra penisola il segugio sia arrivato con i Fenici dall’Egitto o portato dagli Etruschi dall’Asia Minore, o se si tratti addirittura di un cane autoctono italiano. E’ invece un dato certo che molti cani da seguita con morfologie riconoscibili esistevano da noi già in epoca romana ed erano tenuti in grande considerazione. Trascorso il periodo di decadenza del Medio Evo, si hanno le grandi cacce delle famiglie famose, Savoia, Sforza, Gonzaga, con l’impiego di mute numerose e ben assortite di segugi di gran mole per gli ungulati e di piccola mole per la lepre. Nel castello di Borso d’Este, un dipinto risalente al 1600 potrebbe ben rappresentare l’attuale segugio italiano. Alla fondazione del Kennel Club, nel 1882, erano ancora riconosciute sei distinte razze di segugi. Nel 1930 fu poi messo a punto dal prof. Solaro un unico standard del Segugio Italiano, comprendente due varietà diversificate soltanto dalla tessitura del pelo. La conformazione generale è quella di un mesomorfo di buon equilibrio, tronco nel quadrato, asciutto e senza un filo di grasso. La testa è scarna, lunga e stretta, con assi cranio facciali divergenti e stop poco marcato. Canna nasale di lunghezza pari al cranio, montonina; il tartufo grosso e ben aperto, sporge dalla linea verticale delle labbra. L’occhio, grande e luminoso, è in posizione semilaterale, color ocra scuro. Labbra sottili e poco sviluppate in altezza, con commessura appena accennata; orecchio largo e piatto, portato con la caratteristica leggera voluta interna. Torace profondo e disceso, ma poco cerchiato; collo leggero, appena arcuato e senza giogaia. Tronco solido con garrese poco elevato e groppa orizzontale; coda piuttosto sottile, inserita alta e portata a scimitarra. Gli arti sono asciutti, forti e in perfetto appiombo con i piedi, ovali e con dita ben arcuate. La pelle è sottile ed elastica; il pelo di tessitura vitrea, denso e lucente. Nella varietà a pelo forte è ruvido, di media lunghezza. I colori ammessi sono il fulvo unicolore e il nero focato.

Caratteristiche generali e utilizzo.
La caccia alla selvaggina da pelo è tutta congeniale al Segugio Italiano, ma la più tipica è quella alla lepre. La sua andatura è il galoppo di gran fondo e impiegato in tre diversi sistemi di caccia: a singolo, in coppia ed in muta. Il cacciatore con un solo segugio, oggi abbastanza raro, può godersi in modo completo il lavoro del suo cane, l’intelligenza e la sagacia, seguendone le fasi “alla voce”. I brevi latrati sulla prima pastura diventano più frequenti se la traccia è buona, esplodono allo scovo e si distendono in canizza cadenzata nell’inseguimento. La coppia è la più classica. I due cani tendono a completarsi per risolvere celermente i grovigli, i salti, le doppie e tutte le altre astuzie della lepre. La muta poi, è un insieme di specialisti che confluiscono nella sinfonia dell’inseguimento.