Il presidente nazionale di Federcaccia, Massimo Buconi, intervistato dal Corriere dell'Economia, sottolinea l'importanza del dialogo costruttivo tra associazioni venatorie e ambientalisti per evitare posizioni estremiste.
In merito ai recenti accordi raggiunti su Piano di gestione e contenimento della fauna selvatica e per la ricostituzione del Comitato tecnico faunistico venatorio nazionale, Buconi ritiene che la gestione della fauna selvatica debba essere affrontata in modo completo, comprese le aree protette e urbane. Tuttavia, sottolinea che il successo dipenderà anche dalla comunicazione con l'opinione pubblica per smentire pregiudizi e luoghi comuni sui cacciatori.
Il Presidente Fidc auspica che il Comitato Tecnico Faunistico possa ridimensionare il ruolo avuto dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) nelle decisioni tecniche che hanno penalizzato i cacciatori. Buconi sottolinea l'importanza di valutare i dati e coinvolgere tutti gli attori interessati per prendere decisioni a livello politico.
Sull'emergenza fauna selvatica e Psa Buconi sottolinea che la strategia debba essere ripensata e che il nuovo commissario straordinario contro la Psa stia apportando nuove energie per affrontare il problema. Evidenzia in particolare che i cacciatori sono dei bioregolatori e che contribuiscono alla gestione ambientale. Infine sottolinea che il mondo venatorio ha un risvolto economico importante. "La caccia genera 8,5 miliardi del Pil italiano, con 100mila addetti. Per tutti questi motivi, l'attività venatoria dunque merita rispetto.
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