 Daniele Gentili, 26enne della provincia di Pistoia (Pieve a Nievole), il pallino della caccia l’ha coltivato fin da piccolo, da quando vedeva tornare il padre con i suoi carnieri pronti per la cucina della madre e sognava un giorno di diventare come lui. Come il fratello Luca, già apparso sulla rubrica BigHunter Giovani, qualche anno fa ha finalmente preso la licenza venatoria e così la passione dei due fratelli ha finito col convincere il padre Valter a tornare a caccia
 Daniele Gentili, 26enne della provincia di Pistoia (Pieve a Nievole), il pallino della caccia l’ha coltivato fin da piccolo, da quando vedeva tornare il padre con i suoi carnieri pronti per la cucina della madre e sognava un giorno di diventare come lui. Come il fratello Luca, già apparso sulla rubrica BigHunter Giovani, qualche anno fa ha finalmente preso la licenza venatoria e così la passione dei due fratelli ha finito col convincere il padre Valter a tornare a caccia insieme ai suoi due figli, dopo diversi anni da quando aveva deciso di appendere il fucile al chiodo.
 
Daniele trascorre gran parte del suo tempo libero ad accudire i suoi 30 richiami per la caccia al capanno, che è sempre stata e rimane la sua più grande passione. “La caccia ti permette di stare a contatto con la natura e l'ambiente” scrive. “Il nostro impegno e la nostra cura per il bosco - spiega poi - dimostrano quanto siano sbagliate le etichette degli animalisti, visto che siamo poi noi i primi a pensare ad un sano mantenimento degli ambienti naturali, è questo del resto che alimenta la nostra grande passione”.
 “Mio padre – racconta - era stanco delle discriminazioni a danno dei cacciatori ed è così che ha smesso per tanto tempo di andare a caccia”. Per fortuna con le nuove generazioni arrivano anche le speranze per il futuro e le idee per il rinnovamento della categoria. Insieme al fratello, Daniele organizza infatti attività e progetti per la sezione provinciale della Libera Caccia, la cui “rinascita” è stata possibile proprio grazie alla volontà dei due fratelli e di un affiatato gruppo di giovani cacciatori. Daniele si occupa della scuola venatoria, messa su con l'obbiettivo di far avvicinare il maggior numero di giovani al mondo della caccia. “Tutt'ora - sottolinea sono impegnato ad insegnare a diversi alunni nei locali della sede della Libera Caccia l'arte venatoria per il conseguimento dell'esame”.
“Mio padre – racconta - era stanco delle discriminazioni a danno dei cacciatori ed è così che ha smesso per tanto tempo di andare a caccia”. Per fortuna con le nuove generazioni arrivano anche le speranze per il futuro e le idee per il rinnovamento della categoria. Insieme al fratello, Daniele organizza infatti attività e progetti per la sezione provinciale della Libera Caccia, la cui “rinascita” è stata possibile proprio grazie alla volontà dei due fratelli e di un affiatato gruppo di giovani cacciatori. Daniele si occupa della scuola venatoria, messa su con l'obbiettivo di far avvicinare il maggior numero di giovani al mondo della caccia. “Tutt'ora - sottolinea sono impegnato ad insegnare a diversi alunni nei locali della sede della Libera Caccia l'arte venatoria per il conseguimento dell'esame”.  
 
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