Trento: convegno internazionale sul gallo cedrone


mercoledì 26 ottobre 2016
    

Il più grande fra i galliformi italiani, ormai scomparso dalla maggior parte delle foreste delle Alpi e per questo nell'elenco delle specie tutelate dalla Direttiva Uccelli, è ancora presente, con una densità significativa, nel Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino, in provincia di Trento.

Il Parco, in collaborazione con l'Università di Friburgo, ha realizzato una approfondita ricerca sullo status della popolazione di Gallo cedrone nell'area protetta. Il 26 e 27 ottobre 2016 il Parco promuove un Convegno internazionale che intende fare il punto sulla situazione della specie a livello alpino e sulle misure di conservazione messe in atto nei vari contesti territoriali.

"Questa importante ricerca, avviata nel 2007 - sottolinea il Direttore del Parco, Vittorio Ducoli - evidenzia come uno degli aspetti peculiari dei nostri studi scientifici sia quello di promuovere un modello di 'laboratorio ecologico all'aperto' che permette di trovare le migliori condizioni per effettuare indagini sulla conservazione della natura, individuandone specifiche misure di conservazione. E una attenzione particolare, nell'abito della ricerca, è posta alle ricadute di carattere gestionale dei processi e dei risultati. Da qui, la necessità di comprendere a fondo le dinamiche ambientali che ci ha portato sempre a privilegiare azioni di monitoraggio di lunga durata".

È nel 2007, infatti, che vengono avviati i primi contatti con Ilse Storch, docente dell'Università di Friburgo, tra i maggiori studiosi di tetraonidi a livello mondiale tanto da essere il referente per tali specie della IUCN (Organizzazione mondiale per la conservazione della natura) e con il noto esperto di galliformi, Luca Rotelli, che hanno consentito di gettare le basi per la realizzazione della ricerca nel Parco.

"L'ampia indagine sul Gallo cedrone - spiega il Responsabile del Settore Ricerca scientifica e conservazione del Parco, Piergiovanni Partel - ha permesso di acquisire approfondite conoscenze sulla specie, in particolare sugli spostamenti e sulle esigenze ambientali, portandoci ad indagare da vicino anche i fattori che influiscono sulla dinamica di popolazione, attività fondamentale per individuare idonee misure di conservazione. Infatti, nell'ambito della ricerca, sono stati catturati sulle arene di canto dell'area protetta e delle aree limitrofe 28 esemplari di gallo cedrone, muniti di radiocollare e seguiti con l'ausilio della radiotelemetria. Attraverso questa strumentazione è stato possibile monitorare gli spostamenti nel corso del tempo, consentendo di raccogliere importanti dati su questa specie".

Oltre alla Professoressa Storch e allo staff dell'Università di Friburgo, al Convegno parteciperanno i maggiori esperti di gallo cedrone a livello alpino, Emmanuel Menoni, Pierre Mollet, Hubert Zeiler e Joy Coppes.

La presenza al Convegno di importanti e qualificati docenti, ricercatori ed esperti anche in campo europeo testimonianza l'importanza di questa ricerca. Gli studi del Parco sul Gallo Cedrone hanno superato da tempo l'ambito strettamente locale e si configurano come una occasione importante, sul piano scientifico, per fornire dati, conoscenze ed informazioni di grande rilevanza per la conservazione di una delle specie più significative delle foreste alpine.
 

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