Danni fauna: Atc FI 5 proroga bando per repellenti e recinti


giovedì 9 ottobre 2014
    
E' stato prorogato al 15 novembre (dal 31 ottobre) il termine per gli agricoltori del territorio dell’Ambito Territoriale di Caccia Firenze 5, per accedere ai contributi destinati alla  prevenzione dei danni causati dalla selvaggina. Quest’anno il bando presenta una significativa novità:  infatti oltre ai mezzi ormai consolidati, come i recinti elettrificati, vengono stanziati fondi anche per l’utilizzo di prodotti repellenti da applicare sui germogli. Si tratta di un sistema innovativo, frutto  di una sperimentazione condotta dall’Università degli Studi di Firenze in collaborazione con lo stesso ATC 5.

“A seguito dei  buoni risultati ottenuti con questo nuovo sistema - commenta il Presidente dell’ATC 5 Piero Certosi -  abbiamo deciso di inserire anche questa opportunità nel bando 2015. Dopo la presentazione lo scorso marzo nel corso del Convegno da noi organizzato a  San Casciano, molte aziende agricole hanno chiesto di poter provare i repellenti sui germogli della vite per la prevenzione dei danni da cervidi. La sperimentazione  ha riguardato oltre 20 aziende, ognuna delle quali ha ricevuto un contributo per l’acquisto di sostanze repellenti fino ad un valore di 1400 euro”.

La presentazione del Bando è anche l’occasione per fare un primo bilancio sull’andamento dei danni del 2014. Al 30 settembre sono oltre  300 le richieste di risarcimento,  la cui entità in euro è ancora da quantificare.  Dall’analisi delle richieste emerge che sono in aumento i danni causati dal cinghiale, evento del resto prevedibile, vista l’abbondanza di cibo a disposizione di questo selvatico.

“I dati  in nostro possesso – prosegue Piero Certosi – ci dicono che non dobbiamo abbassare la guardia nei confronti di questa specie. Per quanto ci riguarda ci siamo impegnati particolarmente per la tutela delle colture nel periodo di maggior rischio, quello  della maturazione delle uve”

A questo proposito, dal 1° agosto al 30 settembre, 318 cacciatori hanno partecipato ad una nuova forma di caccia di selezione al cinghiale effettuando ben 1200 uscite di caccia.   Sempre su sollecitazione e richiesta degli agricoltori sono poi stati fatti interventi di controllo al di fuori del periodo di caccia, anche negli Istituti faunistici pubblici.  Sono così stati abbattuti complessivamente, al 30 settembre,  670 capi di cinghiale. Da segnalare che, come da calendario venatorio,  la caccia al cinghiale in aree non vocate ha avuto inizio  il 1° ottobre, mentre la caccia in battuta inizierà il 15 ottobre, quindi ampiamente al di fuori del periodo della maturazione dei frutti. Per quanto riguarda invece l’emergenza dei danni da capriolo, gli abbattimenti sono stati 888 (capi maschi) nel periodo dal 15 giugno al 30 settembre.

“La gestione e il controllo degli ungulati e dei danni da loro provocati -  conclude Certosi –sono tra le priorità dell’azione del Comitato di Gestione. Diamo quindi  appuntamento nel prossimo mese di marzo a tutti i  soggetti interessati -  enti pubblici, agricoltori, ambientalisti - per un nuovo confronto e una nuova verifica. Intendiamo infatti replicare l’appuntamento di San Casciano, per mettere ancora  una volta ognuno di fronte alle proprie responsabilità. Noi, come ATC,  crediamo di aver fatto tutto quanto di nostra competenza,  sia  proponendo  nuove forme di prevenzione come i repellenti, ma anche sollecitando il forte impegno dei cacciatori nella caccia di selezione e negli interventi di controllo”.
 

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