Zastava M76: notificate le ordinanze definitive sul dissequestro


lunedì 4 ottobre 2021
    
 
 
 
Riceviamo e pubblichiamo:
 
 
“Oggi è stata scritta la parola fine di un lungo e sofferto iter che ha visto la nostra associazione schierata in prima linea in difesa degli appassionati sin dall’inizio”, ha commentato l’avvocato Antonio Bana, presidente di Assoarmieri, “è ancora più evidente la completa estraneità dei terzi possessori in buona fede, i cui diritti sono stati finalmente garantiti.

Abbiamo iniziato la difesa penale contro i sequestri avanti il tribunale del riesame di Brescia per poi andare per ben tre volte avanti la Corte suprema di Cassazione dove le nostre tesi difensive hanno avuto il meritato riconoscimento – ha proseguito il Presidente Bana - unici tra tutti a dare le linee guida in questa vicenda sin dall’inizio. Abbiamo intrapreso un proficuo colloquio con la Procura di Brescia, contornato da opposte visioni ma alla fine suggellato con una stretta di mano!
Abbiamo sostenuto le nostre argomentazioni con successo avanti al Giudice per l’udienza preliminare – ha concluso Bana - ottenendo il risultato prefissato fino alle ordinanze odierne a definizione di una vicenda che nel suo castello di carta è crollata definitivamente”.
Sono state notificate questa mattina agli avvocati le ordinanze per il destino delle carabine Zastava M76 sequestrate nell’ormai lontano 2014.
Nelle ordinanze si stabilisce che, per gli esemplari che non sono in grado di sparare a raffica, a prescindere dalla metodologia utilizzata per evitare questo problema, sarà disposto il dissequestro anche nel caso in cui il titolare non abbia avanzato istanza ufficiale. Se le carabine saranno ancora giacenti presso le questure di competenza potranno essere restituite senz’altro indugio ai proprietari; se, invece, fossero state nel frattempo traslate al polo della polizia di Senigallia, saranno prese in carico dalla Tfc di Villa Carcina, che curerà poi la restituzione ai proprietari. 
Per quanto riguarda, invece, il destino delle armi che potrebbero in teoria sparare a raffica, sarà disposta la modifica tecnica nel polo di Senigallia, e quindi la restituzione, ma solo ed esclusivamente per gli esemplari per i quali è stata avanzata esplicita richiesta di dissequestro (663 esemplari). La motivazione, indicata nell’ordinanza, è determinata dal fatto che “le armi già sottoposte a sequestro e risultate idonee al tiro a raffica non possono essere vendute, e conseguentemente devono essere confiscate e distrutte, dal momento che la mancata proposizione di istanza di dissequestro da parte dei proprietari, a distanza di molti mesi dalla sentenza conclusiva del giudizio, nonostante della notizia di tale procedimento sia stata data ampia diffusione nell’ambito degli appassionati d’armi, lascia presumere il loro disinteresse ad ottenere la restituzione delle armi”.

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Re:Zastava M76: notificate le ordinanze definitive sul dissequestro

KIM JONG-LUCA

da Xyz 07/10/2021 10.14