Cani antimine in Afghanistan


giovedì 16 luglio 2009
    
cani antimine I cani dell’esercito italiano sminano l’Afghanistan. Non solo militari bipedi, in Afghanistan ci sono pure i soldati italiani a quattro zampe. Un plotone del Gruppo Cinofilo di Grosseto è a Herat per controllare i varchi di accesso alla base di Camp Arena, e fornisce attività di supporto alla Force Protection effettuando attività di ricerca e segnalazione dell’eventuale presenza di esplosivi di tipo Ied (Improvised explosive device) ed Eod (Explosive ordenance disposal).
Importanti anche le cosiddette “attività preventive, prima del passaggio” dei mezzi lungo i tragitti dove potrebbero essere collocati ordigni. Inoltre “in occasione dell’arrivo di personalità” il gruppo effettua anche “controlli in sale conferenze o alberghi”. Se il naso dei cani fiuta qualche ordigno intervengono poi gli artificieri.
Anche per gli animali le specializzazioni possono essere varie: ci sono i cani Edd (Explosive detection dog), Mdd (Mine detection dog) che effettuano anche attività di verifica dopo la bonifica dei campi, e gli Scout, cani da pattuglia addestrati sia per operazioni di individuazione di esplosivi che di mine.
L’addestramento preliminare dei cani, spiega il maresciallo Alessandro Ranieri comandante del plotone cinofilo, “avviene in Italia, tra gli otto e i 12 mesi di vita, poi si passa a un periodo di ambientamento in teatro e successivamente a uno di addestramento con sostanze in loco”. Per ultima c’è la fase di “addestramento per le operazioni”.
 
Fonte: Aki-Adnkronos International

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