Caccia, Toscana: le Province al centro della pianificazione faunistica


venerdì 22 gennaio 2010
    
Tra le novità passate al vaglio della Commissione Agricoltura della Toscana e in via di approvazione definitiva, la modifica della legge regionale 3/1994 prevede, come abbiamo già visto, l'introduzione del principio della densità sostenibile, riferito al controllo della proliferazione degli ungulati che arrecano danni all'agricoltura, quali cinghiali, caprioli, daini, cervi e mufloni.
 
Oggi queste specie sono in forte aumento e la loro gestione passerà d'ora in poi dalle Province che avranno il dovere di pianificare il prelievo, con la possibilità di chiedere apposite autorizzazioni in qualsiasi momento dell'anno, in difesa del settore agricolo. Sul fronte cinghiali, inoltre, è sancito nuovamente il divieto di foraggiare gli animali, per i cacciatori quello di indossare indumenti ad alta visibilità - ai fini di una maggior sicurezza – e la possibilità, in casi specifici ed autorizzati dalla provincia, di effettuare gli abbattimenti su terreno innevato.
 
Ma non sono solo gli ungulati a causare danni all'agricoltura: le autorizzazioni agli abbattimenti potranno essere richiesti anche per specie avicole, quali storni, tortore dal collare e piccioni di città.

Cambia la programmazione faunistica, la cui totale competenza, compresa quella degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC), viene affidata alle Province. La percentuale di territorio provinciale agro-silvo-pastorale destinato alla protezione della fauna deve essere non inferiore al 20 e non superiore al 30 per cento, sui comprensori restanti e non soggetti ad altra destinazione, possono essere creati gli ATC per la caccia programmata (secondo precise regole di equilibrio tra zone ed oasi di protezione o di ripopolamento e cattura) i centri di riproduzione della selvaggina, le aziende faunistico venatorie e agrituristico-venatorie, le aree di addestramento cani.

Novità per gli ATC, che affiancati da appositi comitati di gestione, avranno il compito di regolare l'accesso dei cacciatori; i programmi di intervento e quelli di miglioramento ambientale; decidere il quantitativo di selvaggina da immettere; determinare e erogare i contributi per la prevenzione ed il risarcimento dei danni della selvaggina in agricoltura e la proposta delle zone di rispetto venatorio.
Lo strumento di riferimento sarà il Piano faunistico venatorio provinciale che deciderà anche la ripartizione delle risorse da destinare alle diverse azioni previste attuate dal piano annuale di gestione di ogni amministrazione provinciale.

Per la vigilanza dell'attività venatoria sarà utilizzato anche il corpo di polizia municipale, oltre a guardie giurate e guardie forestali e campestri delle Comunità Montane. Mentre per le guardie venatorie volontarie e ambientali volontarie (GAV) è prevista ed un'adeguata preparazione sulla normativa di riferimento.
 
Approvata della Commissione anche la legge di modifica del calendario venatorio. La caccia è aperta dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio: lo stessa proposta di legge prevede anche i periodi per l’allenamento e l’addestramento dei cani.

5 commenti finora...

Re:Caccia, Toscana: le Province al centro della pianificazione faunistica

continuate a parlar di ungulati ma la selvaggina stanziale? nessuno a parlato di zone di ripopolamento incostudite dove i predatori fanno da padroni e fagiani veri (in estinzione)quelli che ripopolavano. mica quei polli che vengono lanciati per arricchire allevatori,che vergogna e vi chiamate cacciatori.Per non parlare delle battute all'estero beccaccie tordi, addirittura in aprile quando nelle beccaccie prese vengono trovate gia le uova.Se per voi e' caccia complimenti .In italia 2 beccaccie al giorno come carniere all'estero infinito e complimenti.

da stef.72 04/02/2010 21.45

Re:Caccia, Toscana: le Province al centro della pianificazione faunistica

E questi sono i nostri legislatori. L'abbattimenti per il cinghiale possono anche essere fatti visto che è un animale cacciabile, ed essendo numeroso arreca danni all'agricoltura, ma fare gli abbattimenti per gli storni,per le tortore dal collare e per i piccioni mi sembra una grossa cazzata visto che i nostri legislatori li considerano animali non cacciabilie quindi protetti. * Sono favorevole ad inserirli nelle specie cacciabili.

da roberto si 29/01/2010 18.57

Re:Caccia, Toscana: le Province al centro della pianificazione faunistica

che cazzata e pensare che ci hanno messo bocca anche le associazioni venatorie, complimenti

da nappa 25/01/2010 14.43

Re:Caccia, Toscana: le Province al centro della pianificazione faunistica

dalla padella alla brace come si dice in toscana. la stagione che sta finendo è stata un disastro per quanto riguarda la caccia al fagiano. ma è possibile continuare a fare i lanci di fagiani solo per nutrire le volpi o cani randagi? qualche anno fa quando cera personale competente prima di ogni lancio veniva effettuato dalla forestale o personale addetto,UN PRELIEVO NOTEVOLE DI VOLPI con bocconi ecc. Mentre ora spendete per comprare i fagiani e dopo 2 giorni spariti. questa estate ad agosto nella mia zona sono stati lanciati 50 fagiani il mercoledi,il sabato successivo ho fatto un giretto col cane e con tanto stupore i fagiani erano spariti. ho riferito ad alcuni amici che anche essi stupiti hanno fatto un giro col cane per verificare ed il risultato è stato zero. Dico dopo 4 giorni erano spariti. E NOI SI PAGA.

da STEFANO 23/01/2010 8.56

Re:Caccia, Toscana: le Province al centro della pianificazione faunistica

Visto che siamo in Europa e come tutti i paesi della comunita Europea la caccia è aperta tutto l'anno per specie e non solo per i soliti furbi Italiani che con la scusa di caccia di selezione, caccia al cinghiale, allo storno ecc... la caccia per questi eletti è sempre aperta per i comuni cacciatori solo 120 gg se realmente i cinghiali o lo storno sono nocivi fate una legge che tutti i cacciatori possino sparare e allungare il periodo di caccia per il ripasso come era sempre stato grazie.

da marco 22/01/2010 22.28