Riceviamo e pubblichiamo:
UCL SCENDE IN CAMPO PER LA TUTELA DEI DIRITTI DEI CACCIATORI E PER LA MODIFICA DELLA 157/92
Brescia 24 aprile 2009 -
UCL, il movimento politico dei Cacciatori Lombardi ha deciso di presentare una propria lista alle prossime elezioni provinciali a Brescia non escludendo a priori ulteriori candidature in altre province. Motivo principale della sua scelta è quello di tutelare i diritti dei cacciatori troppo spesso mortificati e oggetto di promesse quasi mai mantenute.In particolare la modifica della Legge 157/92 sulla caccia per quanto riguarda gli articoli 19 bis e 30 rispettivamente per consentire il prelievo di specie cacciabili in deroga e per la depenalizzazione dei reati venatori minori.
“La nostra scesa in campo vuol essere un segnale forte e di stimolo a tutte le forze politiche affinchè vengano adottate in tempi ristretti tali modifiche e venga dato corso all'armonizzazione della legislazione vigente per adeguarla al resto d'Europa” ha dichiarato Carlo Bravo Presidente Regionale UCL.
Eugenio Casella, Presidente Regionale ACL – Associazione Cacciatori Lombardi – ha annunciato che in data 23 aprile 2009 l'Associazione ha presentato un circostanziato esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo chiedendo alla Magistratura di verificare, in relazione a taluni fatti accaduti nella stessa provincia, l'eventuale sussistenza di reati. ACL, nella fattispecie ha richiamato l'episodio di “protesta civile” che vide alcuni esponenti dell'Associazione organizzare il 3 ottobre dello scorso anno un presidio presso la riserva naturale WWF di “Valpredina”, cui presero parte anche il Sen. Valerio Carrara e l'On. Nunziante Consiglio. In quell'occasione il Direttore della riserva naturale Enzo Mauri ebbe ad indirizzare una nota alle autorità locali chiedendo di vietare l'iniziativa, paventando possibili ripercussioni di ordine pubblico, arrivando persino ad affermare che i cacciatori avrebbero potuto essere armati.
In altre circostanze il Mauri, dopo aver attribuito ai cacciatori la responsabilità della diffusione del cinghiale, paventava i pericoli derivanti dal suide, a suo avviso, portatore di pericolose patologie. Sarà ora la Magistratura a valutare se negli interventi dell'esponente del WWF siano ravvisabili estremi di reato. In caso affermativo, l'ACL ha già chiesto di procedere in sede penale. E' ora di dire basta alla denigrazione di un'intera categoria di cittadini onesti e di finirla con la caccia ai cacciatori!
Associazione ed Unione Cacciatori Lombardi