Selvaggina di Filiera dell'Emilia Romagna


martedì 18 dicembre 2018
    

 
Un grande plauso al Gal  del ducato di Parma e Piacenza che in collaborazione con Michele Milani e la Regione Emilia Romagna sta procedendo a tappe forzate verso la costituzione di marchio per valorizzare la Selvaggina di Filiera dell'Emilia Romagna. Il progetto è stato illustrato a Palazzo Albergati (Zola Predosa, Bo) nel corso della seconda edizione di Selvatica, con una serie di autorevoli interventi coordinati da Maurizio Donelli.
L'obiettivo è ambizioso. Mira a costituire una filiera controllata della carne di selvaggina, valorizandone le pregiate caratterisitcihe e tutelando il consumatore. Negli intenti dei promotori,  anche un mezzo per tutelare l'ambiente, salvaguardare il benessere degli animali selvatici, ridurre il bracconaggio, con rigide regole di prelievo, processi di trasformazione controllati che permettono di preservare le proprietà organolettiche della carne e assicurarne la qualità anche dal punto di vista sanitario.
Gli operatori (cacciatori, macellerie, negozi, ristoratori)  che aderiscono alla filiera della carne di selvaggina dell'Emilia Romagna saranno riconoscibili dal marchio che è stato creato per identificarli.
Testimonial dell'operazione, chef prestigiosi come Igles Corelli (Mercerie, Roma), Isa Mazzocchi (La Palta di Bilegno, PC),   Valentino Mercattilii (San Domenico di Imola), Maria Grazia Soncini ( La Capanna di Eraclio, Codogno, Fe) ai quali si è aggiunto anche Bruno Bottura, che nel  menù dell' Osteria Francescana di Modena propone numerosi piatti a base di selvaggina.


5 commenti finora...

Re:Selvaggina di Filiera dell'Emilia Romagna

Seondomè, la prima cosa da fare sarebbe quella di educare la massa dei cacciatori, sicuramente inadeguata a sostenere il confronto con la società odierna. E non costerebbe neanche tanto. Per esempio, il costo dei gadget che grava sulle associazioni per farsi concorrenza, basterebbe ampiamente. Formazione sociopolitica per i dirigenti, campagne di sensibilizzazione dei cacciatori affinche siano testimonial della caccia al servizio della società. Questo tentativo, purtoppo ancora raro, di qualificare la qualità della carne attraverso organismi scientifici e grandi gourmet, è una delle strade più giuste e più praticabili. Ma non basta.

da Guido 19/12/2018 11.00

Re:Selvaggina di Filiera dell'Emilia Romagna

Si sì noi aspettiamo che siano sempre ALTRI a difendere la caccia. Investire 4/5 milioni di euro pagando (con i soldi delle tessere associative dei cacciatori) seri professionisti della comunicazione che spieghino la caccia a chi non la conosce invece no eh? Ah già i soldi devono restare in saccoccia dei soliti capoccia.....

da X Pesrl Arbour 19/12/2018 9.28

Re:Selvaggina di Filiera dell'Emilia Romagna

Succede così in tutta Europa. Senza andare oltre. E sarebbe forse la fina di una certa caccia bistrattata, ma l'inizio di una nuova e diversa considerazione nei confronti di una caccia al passo con i tempi, accettata da molti, almeno fino a che non decideranno di proibire il consumo della carne. E non è che siano favole. La tendenza è quella. Del resto, la carne di selvaggina, nel suo insieme, è piccola cosa rispetto ai milioni di tonnellate di carne proveniente da allevamenti. Visto l'andazzo, c'è da sperare che gli agricoltori/allevatori capiscano che sostenere le associazioni amnimaliste/ambientaliste (magari invitandole a sparare contro i cacciatori) è per loro molto controproducente.

da Pearl Arbour 19/12/2018 9.01

Re:Selvaggina di Filiera dell'Emilia Romagna

Non si salverà nessuno. Nemmeno cinghialai o cacciatori di selezione.

da Sta finendo 18/12/2018 16.51

Re:Selvaggina di Filiera dell'Emilia Romagna

Evviva...valorizzare questa filiera vuol dire anche metter fine a tutte le stragorderie che si dicono sulla caccia e cacciatori. Una volta in ogni casa, quando si poteva, si mangiava selvaggina.

da Italia libera 18/12/2018 16.46