SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI


venerdì 3 aprile 2009
    

Giampiero Sammuri intervista esclusiva su BigHunterGiampiero Sammuri, fresco di nomina a Presidente della Federparchi, l'organizzazione che raccoglie tutti i Parchi (nazionali e regionali) italiani, opera da sempre nel settore, come dirigente dell'Ufficio risorse faunistiche della Provincia di Siena. Dopo un'esperienza amministrativa come assessore all'agricoltura della Provincia di Grosseto, da otto anni è presidente del Parco della Maremma.

Le sue dichiarazioni, che abbiamo raccolto in esclusiva per BigHunter.it, a prescindere dall' impostazione culturale ovviamente di matrice ambientalista, peraltro orientate alla “corretta gestione” piuttosto che alla “conservazione”, costituiscono senza alcun dubbio una svolta nell'approccio, ragionato e non ideologico, alle problematiche ambientali.

Salutiamo con soddisfazione soprattutto la “patente” di gente preparata e appassionata che ha esplicitamente voluto assegnare ai cacciatori. Il nostro auspicio è che  questo sia il primo passo, importantissimo, nel percorso di collaborazione fra mondo della caccia e ambientalisti.

 

Presidente Sammuri, la sua nomina a Presidente della Federparchi cade in un momento in cui si discute animosamente in Parlamento e nel Paese di  una nuova legge sulla caccia. Lei cosa ne pensa?
 

Come devo rispondere? Come presidente di Federparchi, come dirigente dell’ufficio risorse faunistiche della provincia di Siena o come tecnico faunistico? A parte gli scherzi, credo che l’intervista è al presidente di Federparchi e come tale rispondo e quindi mi riferisco solo alle interazioni con le aree protette. 
In particolare  una cosa che fa  molto discutere è la possibile apertura della caccia nelle aree protette italiane. Ecco, io a questa eventualità sono contrario, ma non per una posizione preconcetta, so benissimo infatti che in altri paesi del mondo, anche europei, nelle aree protette la caccia, è consentita, seppur fortemente regolamentata e limitata nei tempi. Il problema è che, in tali paesi le aree protette sono mediamente molto più grandi di quelle italiane ed all’interno hanno si aree dove si caccia, ma anche aree più piccole dove l’attività venatoria è vietata, più simili dimensionalmente ai nostri parchi. Poi penso che se attuate così come vengono proposte le modifiche alla legge proposte creerebbero problemi non indifferenti anche ai cacciatori. Forse pochi hanno notato che mentre si propone l’apertura della caccia nelle aree protette, si affronta anche il problema che in alcune zone d’Italia i parchi contribuiscono a superare il limite massimo  (30%) del territorio vietato alla caccia ai sensi dell’art 10 comma 3 della legge 157/92. Indubbiamente è un problema che esiste, anche se in poche zone, e che segnala un’evidente contrasto tra la legge 157 e la legge 394/91 che in qualche modo deve essre sanato. E’ singolare però che nessuno abbia notato il problema opposto e cioè che, molto più spesso, le aree protette contribuiscono a raggiungere il livello minimo di territorio vietato alla caccia previsto dallo stesso articolo 10 (20%). In parole povere, nelle zone dove questo avviene, se si aprisse la caccia nei parchi, si dovrebbe trovare altre superfici dove vietarla per raggiungere comunque la soglia minima del 20%. Mi sono divertito a vedere cosa succederebbe nella mia regione, la Toscana, se la proposta di aprire la caccia nei parchi trovasse un riferimento normativo. Oggi due province (Livorno e Lucca) superano il 30 % di aree a divieto di caccia, raggiungendo rispettivamente il 33% e il 32%,  quattro sono tra il 23 e il 25,6, le altre quattro tra il 20 e il 22,5. Se si aprisse la caccia nelle aree protette solo tre province rimarrebbero sopra al 20 %, Livorno precipiterebbe a meno dell’11,%, buona parte delle province sarebbe intorno al 15%, e il dato regionale passerebbe dal  23,4 al 16,9 %. In soldoni se si applicasse il tutto su scala regionale bisognerebbe trovare circa altri 65.000 ettari circa dove vietare la caccia!  Se si ripartisce il dato su scala provinciale ad alcuni le cose possono andare meglio, ma ad altri molto peggio (dalle mie parti si dice che poggio e buca fa piano). In pratica per le tre province che rimarrebbero comunque sopra al 20% cambierebbe poco, ma ad esempio in provincia di Grosseto se si aprisse la caccia nel parco della Maremma e nelle altre aree protette bisognerebbe trovare altri 22000 ettari nuovi dove vietare la caccia, quasi 14000 in provincia di Arezzo, circa 10000 nelle provincie di Pisa, Massa, Livorno e Lucca. Considerando come talvolta è difficile modificare un istituto faunistico venatorio per poche decine di ettari, dubito che i cacciatori di quelle province sarebbero così entusiasti del cambio e faccio gli auguri a chi dovesse gestire la problematica. Per quanto riguarda la provincia di Grosseto, credo che i cacciatori preferirebbero di gran lunga lasciare le cose come stanno piuttosto che andare alla difficile ricerca dei nuovi 22000 ettari…

Dalla Conferenza regionale sulla caccia di Arezzo, è emerso chiaramente uno squilibrio delle popolazioni soprattutto di ungulati, a causa del diverso regime di gestione della fauna fra aree protette e atc. Come pensa si possa trovare in tempi relativamente brevi  una soluzione al problema?

Credo che lo squilibrio delle popolazioni di ungulati non dipenda dal diverso regime di gestione della fauna tra le aree protette e gli ATC, altrimenti non sarebbe un problema italiano, europeo e mondiale, che si verifica dove ci sono le aree protette ma anche dove non ci sono. La mia lettura è un’altra: la conferenza ha dimostrato che gli ungulati vanno gestiti e controllati ovunque, nelle aree protette come nel resto del territorio. Credo di conoscere abbastanza bene la situazione italiana e toscana in particolare, per sapere che ci sono contesti dove la gestione ed il controllo sono buoni ed altri dove non lo sono, ma questa riguarda indifferentemente aree protette, atc ed istituti privati. Non ci sono tutti i bravi da una parte e i non bravi dall’altra. La soluzione in tempi brevi? Non credo di avere la bacchetta magica, ma penso che un errore che si commette è quello di chiedere al mondo della caccia la soluzione del problema. I cacciatori, più che andare, ad esempio, a caccia al cinghiale da quando apre a quando chiude, in tutte le zone e nei giorni in cui è consentita ed abbattere più capi possibile non possono fare. Il problema è il controllo e cioè quell’attività che si svolge fuori dei normali periodi di caccia e nei territori dove è vietata. Secondo me è qui che si deve agire con modifiche normative che rendono quest’attività più semplice, più snella e soprattutto più efficace.
 
In molti parchi, compreso quello della Maremma di cui lei è da tempo presidente, si effettuano prelievi e abbattimenti anche in collaborazione con i cacciatori. Ritiene che un maggior coinvolgimento della componente venatoria possa fare la differenza? Come prefigurerebbe eventualmente questo coinvolgimento a livello diffuso?

In pratica ho già iniziato a parlare di questo con l’ultima parte della risposta precedente. Nel parco della Maremma da anni i cacciatori collaborano alle operazioni di controllo del Daino organizzate dai guardaparco. Di questa attività devo solo ringraziarli, perché mettono a disposizione il loro tempo volontariamente, abbattono Daini dei quali non trattengono nulla, né un etto di carne, né il trofeo e li consegnano semplicemente al Parco. Penso che sia un’operazione molto positiva e che solo uno sprovveduto o un incompetente può confondere con la caccia.  Operazioni di questo tipo seppur con modalità diverse vengono svolte in altri parchi. Certo, che sono favorevole ad una diffusione di queste forme di collaborazione, rispettando però alcune condizioni.
a) L’obbiettivo è il controllo della fauna in eccesso, in particolare degli ungulati,.
b) La gestione, l’organizzazione e la responsabilità è totalmente del Parco
c) La tecnica è quella che guida le modalità di controllo, non le passioni individuali. Nel parco della Maremma i Daini vengono solo abbattuti perché è praticamente impossibile ed antieconomico catturarli, mentre i cinghiali vengono prevalentemente catturati perché è più facile che abbatterli. In queste scelte non c’è niente di passionale, non si tifa né per l’una cosa o per l’altra, si sceglie solo la modalità più efficace
d) La fauna abbattuta o catturata resta a disposizione del Parco.


 
Come reputa il rapporto fra caccia e aree protette, anche alla luce delle sue esperienze di appassionato operatore nel settore della gestione faunistica e ambientale?


Devo dire che è un rapporto molto variabile nelle varie parti d’Italia, a volte le relazioni sono buone a volte sono cattive. Non per fare il manzoniano ma quando le cose non vanno bene la colpa non è mai solo da una parte. Se devo parlare della mia esperienza ormai quasi trentennale di rapporto con il mondo della caccia, devo dire che complessivamente non mi sono trovato male, particolarmente bene come presidente del Parco. I cacciatori rappresentano un interlocutore severo, talvolta passionale, sempre organizzato e molto preparato. Sono convinto che i cacciatori conoscano molto meglio la normativa sulla caccia che gli automobilisti il codice della strada. Questo consente loro di portare spesso  l’acqua al proprio mulino come è giusto che cerchi di fare qualunque categoria. Però se ravvisano nell’interlocutore la competenza, anche se il mulino è diverso, riconoscono sempre l’onore delle armi, anche quando non si trovano d’accordo. Io non credo di essere particolarmente bravo, senza falsa modestia, solo che occuparmi di fauna, di cacciatori e di aree protette da una trentina d’anni è il mio lavoro. Se non sapessi di che cosa parlo sarei come un muratore che non sa tirare su un muro, un barbiere che non sa tagliare i capelli, o un ingegnere che non sa fare un progetto. Magari ci sono, ma credo che siano piuttosto rari…

Giampiero Sammuri


13 commenti finora...

Re:SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI

Ma!!! le distanze da case,strade,strade ferrate,immobili di ogni genere e tipo,impianti sportivi, allevamenti,acqua cultura,ecc.ecc. dove la caccia e vietata sono comprese in quei numeri che sono stati riportati nell'intervista??? sicuramente no..questi posti sono compresi nelle zone cacciabili!!!! pur essendo interdetti all'attività Venatoria.

da Riccardo GNCFB 03/06/2010 18.46

Re:SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI

Presidente Sammuri come la mettiamo in Sicilia, dove solamente tre parchi regionali coprono una superfice di 170.000 ettari di territorio. Quanti altri centinaia di migliaia di ettari sono preclusi all'attività venatoria se includiamo. Oasi,riserve orientate, zone di ripopolamento e cattura, rimboschimenti, aree demaniali, zone soggette a controllo forestale ed altre miriadi di divieti sol perchè in qel territorio vive la lucertola verde.Forse bisogna riprendere coscienza ed interessarsi delle cose serie serie senza falsa demagogia e tutela di interessi privati. Saluti Alfio

da Alfio 08/04/2009 13.29

Re:SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI

Se ne andato??? Che bello era ora. Era 3 anni che non ci faceva tirare ad una volpe e le riserve so piene.

da gianluca 05/04/2009 22.54

Re:SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI

Sembra davvero di essere su un altro pianeta o in un'altra dimensione. Altro che personaggi fanatici ed estremisti come Pratesi o Tozzi, ed equivoci e arroganti come il Tassi di buona memoria, o il “puffo baffetto” dai non limpidi e mai chiariti precedenti piduisti. Forse è davvero maturo il tempo per un rapporto completamente nuovo, più maturo e meno ideologizzato con l’ambientalismo. Fuori dalla porta dovranno restare tutti quelli che hanno una visione distorta (e sbagliata) del cacciatore all’interno di tutto l’ambiente. Ho conosciuto Sammuri e ne ho apprezzato subito alcune doti non certo comuni nella mucillagine spesso puzzolente dell’ambientalismo italiano, malato cronico di miopia animalista, che preferisce considerare “amici” gli estremisti criminali della Peta (quelli dei visoni e dei castorini, per intenderci) piuttosto che i cacciatori. Non sono costoro che dovremmo cercare di convincere, né i politici rosso-verdi che li spalleggiano compiaciuti ed interessati, dimenticando (cosa gravissima per chi si professa difensore del proletariato) che la caccia italiana è un’attività tra le più popolari, e dal grande valore socializzante e ricreativo, che consente a tantissimi anziani e pensionati di fare davvero del sano esercizio fisico. Il nostro obiettivo vero e assolutamente prioritario è quello di consolidare, con grande correttezza da parte nostra, il rapporto di reciproca considerazione che ci lega ad altri ambientalisti. Quelli come Sammuri.

da Franco Girolami 05/04/2009 7.51

Re:SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI

Non confondiamo più le superifici delle fasce di rispetto dalle strade con le superfici dei parchi. La qualità ambientale non è la stessa, e per l'irradiamento della selvaggina hanno una funzione solo i secondi, e non le aree urbanizzate.Non c'è caccia se le zone di divieto da conteggiare sono solo quelle scadenti. E' buon senso; altrimenti si fanno solo i conti della serva.

da Erminio 04/04/2009 19.05

Re:SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI

i parchi sono il 33%,ad occhio e croce mettiamoci i centri abitati,le strade, il demanio e le distanze dalle case isolate e dai campi in attualita' di colture a che percentuale si arriva?siete pagati per fare i conti o no?

da pietro Hunter da Frosinone 03/04/2009 22.34

Re:SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI

HO avuto il piacere di ascoltere l'intervento del Dott.Sammuri alla conferenza ad Arezzo,ed ho apprezzato tutta la saggezza di un dirigente competente;aggiungo che sono molto contento della sua nuova carica,che sicuramente adempierà con equlbrio.

da Alessandro 03/04/2009 22.17

Re:SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI

Questa è una dimostrazione di saggezza e di competenza , sarebbe da invitare in TV . Ogni volta i denigratori in TV associano , anche con i video il Cacciatore al bracconiere . Vedete su you tube i video diffamatori ,specie "il ddl Orsi gronda sangue" , non sò se ridere o piangere .

da Hunter Fabio 03/04/2009 19.44

Re:SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI

la verità è che ci sono persone che usano intelligenza e occhi ed altri che fanno finta di non vedere in qualunque schieramento si trovino. Buon lavoro al nuovo presidente.

da Luciano L. 03/04/2009 19.42

Re:SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI

Trovo nelle dichiarazioni del presidente parole molto pacate e di certa sostanza il che mi fa giudicare sia persona competente a differenza di certi fanatici irragionevoli che vogliono sempre e comunque avere ragione da vendere e mi meraviglio sopratutto di quelle persone che si atteggiano a dei perfetti etologi e usano il mezzo televisivo per denigrare le persone che anno la passione della caccia e presentano tramite i media questa categoria in un modo (LORO) CHE QUESTE PERSONE SONO DA BANDIRE DALLA SOCIETA'non dicono mai che una persona che ha il porto di fucile non è mai un pregiudicato o uno spacciatore delle porcherie che circolsno il giorno d'oggi.

da MARTINO 42 VALTELLINA 03/04/2009 17.27

Re:SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI

"I cacciatori rappresentano un interlocutore severo, talvolta passionale, sempre organizzato e molto preparato. Sono convinto che i cacciatori conoscano molto meglio la normativa sulla caccia che gli automobilisti il codice della strada. Questo consente loro di portare spesso l’acqua al proprio mulino come è giusto che cerchi di fare qualunque categoria. Però se ravvisano nell’interlocutore la competenza, anche se il mulino è diverso, riconoscono sempre l’onore delle armi, anche quando non si trovano d’accordo" SONO PAROLE DEL NUOVO PRESIDENTE DI FEDERPARCHI L'ORGANIZZAZIONE CHE RAGRUPPA TUTTI I PARCHI REGIONALI E NAZIONALI! La ringraziamo Sig. Giampiero con lei un vento nuovo è arrivato!

da Lucio 03/04/2009 15.05

Re:SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI

se due uomini che non la pensano esattamente allo stesso modo ma cercano di con reciproco rispetto di dialogare e riconoscersi i meriti a vincenda non può che accadere una cosa. Una forte stretta di mano. Questo è quello che le offro da cacciatore sig. Sammuri.

da Alfredo F. 03/04/2009 14.09

Re:SAMMURI, NUOVO PRESIDENTE FEDERPARCHI: I MIEI AMICI CACCIATORI

Si ma il presidente parla solo dei parchi in Toscana??? PRESIDENTE CI SONO ALTRI PARCHI IN ITALIA!!!!!!!!

da UN PUGLIESE 03/04/2009 13.57