L'ARIA FRITTA DELLA LIPU


martedì 23 maggio 2017
    

Mentre il rapporto Birdlife International niente meno e niente più dice rispetto a quanto già si sapeva da diversi anni (fonte Birdlife International, ma non solo) a proposito della situazione della fauna alata del nostro areale, l'ineffabile staff  "scientifico" della LIPU (corrispondente italiano di Birdlife Int.) si accanisce sulla caccia, non potendo - probabilmente - rimarcare più di tanto sulle reali cause di certe sofferenze che - basta leggere il rapporto e confrontare i dati relativi alla situazione naturalistico-ambientale del nostro continente - sono note da decenni, ma che continuano ad aggravarsi.

Quali sofferenze? Quali aggravi?

La situazione a volte critica della avifauna continentale è stata anche recentemente affrontata e ampiamente argomentata a Bruxelles, quando si è trattato di aggiornare la direttiva Uccelli. Con la conclusione a tutti nota, di cui si è fatta carico la Face per i cacciatori europei in sintonia con l'Intergruppo Biodiversità caccia e ruralità del Parlamento (Briano: "Le principali cause della perdita di biodiversità sono l'inquinamento, la distruzione degli habitat degli animali dovuta alla cementificazione, i cambiamenti climatici e l'invasione di specie aliene". Tanto è vero che che per quanto riguarda la direttiva), ci si sta indirizzando verso la revisione dei key concepts, per armonizzare le palesi distorsioni (soprattutto per l'Italia) provocate proprio da questa malcelata avversione nei confronti della caccia di centrali animaliste come la LIPU, che nel passato hanno gestito e/o orientato la ricerca sostituendosi spesso alla ricerca ufficiale. (Quando, addirittura, non è stato possibile distinguere le une dalle altre).

Gli aggravi sono sotto gli occhi di tutti, e spesso, quasi in contraddizione, denunciati anche (e non solo) dalla LIPU. La recente campagna a difesa dei suoli ne è la più palese dimostrazione, che fa seguito ai dati emersi sulla variegata situazione delle specie migratorie in Italia, che registrano in genere un ottimo stato di salute se frequentano territori incontaminati (boschi per gli uccelli silvani, oggetto di caccia e non), mentre denunciano (ovvie) riduzioni di presenze in ambienti "contaminati" dall'industria, anche agricola.

Un consiglio a queste anime candide. Se vogliono davvero contribuire alla difesa di quel patrimonio che fino ad oggi deve la sua presenza nello stivale quasi esclusivamente grazie alla caccia, invece di tollerare orde di guerriglieri che assalgono cittadini in regola con la legge, comincino a porre più attenzione ai disastri ambientali, quelli veri e quelli che perdavvero minano la consistenza e il futuro del patrimonio avifaunistico e non solo. Magari strappandosi platealmente i capelli come da tempo fanno quando contestano la caccia. Per la cronaca ricordiamo che questa non è, e non sarà, la posizione ufficiale della Commissione Ue, la quale si rifa solo alla Red list Iucn, tra le altre cose redatta anche da Birdlife.


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10 commenti finora...

Re:L'ARIA FRITTA DELLA LIPU

Gamberetti allevati stracolmi di antibiotici e salmoni mangimati fanno venire il cancro alla sorca e alle tette

da hu 26/05/2017 16.12

Re:L'ARIA FRITTA DELLA LIPU

CARO ZOPPO, PER QUELLO CHE RIGUARDA LA CACCIA, L'iSPRA (EX INFS) DIPENDE DA TEMPO DAL MINAMBIENTE (BERLATO, CHE FACEVA PARTE DEL CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE, CONSENZIENTE) E RISENTE DEL COVO DI AMBIENTALISTI-ANIMALISTI CHE FRA LORO SI SCAMBIANO CORTESIE (E INCARICHI RECIPROCI). L'UNICA STRADA PER RECUPERARE E' PROPRIO QUELLA DI PROPORSI COME PIù AMBIENTALISTI DI LORO E ACQUISIRE CREDITI NON SOLO CONVIVIALI, MA AMBIENTALI. NON SAREBBE DIFFICILE, VISTO QUELLO CHE GIà FACCIAMO, MA BISOGNA ESSERNE CONSAPEVOLI E CREDERCI. E LA CLASSE DIRIGENTE CHE ABBIAMO E' LO SPECCHIO DELLE NOSTRE MISERIE. NOSTRE, NON DEGLI AMBIENTALISTI.

da CLAUDIO 24/05/2017 16.04

Re:L'ARIA FRITTA DELLA LIPU

Intanto quando fate il 730 e 740 non lasciate il compito della destinazione del 5X1000 al commercialista o al Caf, ma fatelo voi stessi, tutti questi lasciti a queste categorie mi puzzano, state più attenti.

da commercialista cacciatore 24/05/2017 9.44

Re:L'ARIA FRITTA DELLA LIPU

intanto zitti zitti sono ovunque e rompono i coglioni in continuazione e adottando la politica della cipolla ogni volta ci levano qualcosa, i nostri rappresentanti dove sono? a curarsi le riserve all'estero o a contare tessere? inculiamo prima chi abbiamo dentro casa e tifa per il nemico e ci fa accordi, sottoscrizioni e gli da il 5x1000

da federcaccia e legambiente stessa gente 24/05/2017 8.48

Re:L'ARIA FRITTA DELLA LIPU

questa gentaglia non vede la realta vede soldi per dar colpa a qualcuno merde

da maschio 23/05/2017 17.55

Re:L'ARIA FRITTA DELLA LIPU

Ancora non vi bastano i danni che avete creato in questi ultimi trent’anni continuate ha foraggiare quelle associazioni animaliste dando loro anche la ricerca per lo studio della fauna, con dati a volte lasciati all’interpretazioni più svariate nell’applicazione della specie, nate e investite dà enormi poteri economici e legislativi,poteri che non hanno di certo le associazioni dei cacciatori. In una democrazia paritaria non dovrebbero esserci queste disparità. Le associazioni dei cacciatori per combattere questa anomalia si sono dovute attrezzate nella ricerca finanziandosi con le loro risorse quando , invece, si potrebbe mobilitare L’ISPRA( l’ente di stato sulla ricerca scientifica della bio diversità della fauna selvatica)applicandosi con professionalità e lasciando l’apologia ai politici .Oggi Ci sono giovani competenti che dimostrano tutti i giorni la capacità di controbattere attacchi sia dal mondo animalista e di quella controparte politica ostile alla caccia tenendo all’interno delle strutture personale di dubbia capacità professionale.

da lo zoppo. 23/05/2017 17.17

Re:L'ARIA FRITTA DELLA LIPU

certo, lo so, e non lo sto certo a di'. il problema è che noi non l'abbiamo ancora capito, come non abbiamo capito che solo con una politica ambientalista, vista dal nostro punto di vista (ti faccio anche la rima) e - se me lo concedi - anche con una visione animalosa non animalista (chi più di noi vuole bene a un tordo in gabbia o a un cane da caccia o anua civetta quando si poteva utilizzare), avremmo e potremo ancora recuperare immagine nei confronti della gente, invece di insistere su una settimana in più di gennaio o febbraio, o una specie in più nell'elenco delle cacciabili. Non voglio dire con questo che bisogna rinuanciarci, ma quando avremo dimostrato che siamo i veri tutori del patrimonio naturale, nessuno si rifiuterà di chiudere un occhio su queste percepite debolezze.

da Capitomihai? 23/05/2017 17.00

Re:L'ARIA FRITTA DELLA LIPU

Meglio non confondere sigle di servizi di autotrasporti pubblici urbani, per non essere confusi con mafia capitale e con la raggi-era grillina. Una buona notizia, la voglio dire: nei comuni capoluogo dove si voterà l'11 giugno, stando ai sondaggi, di probabili sindaci grillini non c'è traccia, nemmeno al ballottaggio. L'unico che sembra passi il turno (ballottaggio) è Pizzarotti che l'antifona di Beppe l'ha capita da tempo. Pilade, mi pare che qui si parlasse di Lipu che si vanaterebbe di essere un associazione ambientalista. I soldi, come sai, vanno invece agli animalisti, come LAV, ENPA. Lipu e WWF e Legambiente sono in calo e sembra che non riescano più a sostenere le spese dei loro apparati. Cerca di capire, se puoi. Ma so che puoi.

da Patroclooo 23/05/2017 14.05

Re:L'ARIA FRITTA DELLA LIPU

A.T.A.F.C.!

da mariolino 23/05/2017 11.27

Re:L'ARIA FRITTA DELLA LIPU

CON L'ARRIVO, ANNUNCIATO, DELLA BRAMBILLA, CON L'ABILITÀ COMPROVATA DI FELICETTI DELLA LAV (RECORD D'INCASSI SULL'8X100) LIPU E WWF-ITALIA IN TESTA SEMBRA STIANO AGONIZZANDO, VITTIME ESSI STESSI - DICONO I BEN INFORMATI - DI UNA MANCATA REALE POLITICA AMBIENTALISTA, QUINDI PIÙ O MENO CAUSA DEL LORO MALE. BEN GLI STA. VISTO CHE HANNO TRADITO LE RAGIONI PRIMARIE DELLA LORO MISSIONE.

da DE PROF. 23/05/2017 11.23